Mag 18

A Oristano studiosi di tre continenti per parlare di Heinrich Schliemann.

Si è conclusa, a Oristano, la 19^ Conferenza Internazionale dell’Egeo dedicata a Heinrich Schliemann, in occasione del 200° anniversario dalla nascita dell’archeologo a cui si deve la scoperta di Troia e della civiltà micenea.

Organizzata dal Centro Internazionale per la Ricerca sulle Civiltà Egee “Pierre Carlier”, che ha sede presso l’Antiquarium Arborense, dall’assessorato alla Cultura del Comune di Oristano, dalla Fondazione Oristano e dall’Università degli Studi di Sassari, e intitolata “Camminando sulle orme del pioniere dell’archeologia egea”, la conferenza ha richiamato in città relatori da università di fama mondiale, protagonisti nella direzione di scavi nei più importanti siti legati al nome di Schliemann.

Per Oristano è stata un’importante occasione di promozione culturale. L’alto livello del confronto scientifico, l’interesse e la bellezza dei luoghi visitati e l’accoglienza riservata fanno parte del patrimonio di esperienza che i relatori porteranno con sé. Gli studiosi hanno, infatti, conosciuto la forte impronta della civiltà nuragica a Barumini, Santa Cristina di Paulilatino e Tharros, e nei musei di Oristano, Cabras e Cagliari.

La conferenza internazionale si è concentrata sulla figura di Heinrich Schliemann. L’archeologo famoso per la scoperta di Troia, scavò in molti luoghi tra Turchia, Grecia e Italia, guadagnando una fama mondiale per i suoi ritrovamenti. Venne due volte in Sardegna, nel 1864 e nel 1886, e in entrambi i casi visitò il Museo di Cagliari.

Il direttore del Museo di Cagliari, Ettore Pais celebra l’arrivo di Schliemann, a Cagliari, il 10 marzo 1866 sulle colonne del quotidiano cagliaritano L’Avvenire di Sardegna: “È giunto in Cagliari l’illustre archeologo tedesco il dott. Enrico Sch(l)iemann, il famoso scopritore di Troia, di Micene, di Tirinto, di Orchomenos ecc., quell’infaticabile e generoso signore che ha speso delle somme favolose (dei milioni) per scavare le antiche città, che furono culla della civiltà greca, e che di tutti i tesori scoperti fece dono ai musei di Atene e di Berlino. E diciamo tesori, poiché sia a Troia che a Micene il dott. Sch(l)iemann scoprì dei veri tesori di oggetti d’oro per un valore assai cospicuo. Il dott. Sch(l)iemann, appassionato cultore d’Omero e della civiltà greca primitiva, con i propri mezzi privati ha risolto dei grandi problemi storici ed archeologici che sin ora non avevano potuto risolvere diversi dottori, nemmeno con i poderosi aiuti delle nazioni che li avevano mandati a studiare la Grecia e l’Asia Minore. Egli si è recato a Cagliari unicamente per visitare il Regio museo di antichità. Egli ha esaminato tanto il regio museo, quanto le collezioni private di questa città”.

L’indicazione di Ettore Pais, nel 1909, secondo cui lo Schliemann aveva ricavato dalla seconda visita al museo di Cagliari il convincimento che “…la Sardegna non aveva rivelato alcun monumento che possa esser messo in rapporto con lo stesso stato di Micene” porterebbe a credere che lo scopo del secondo viaggio nell’isola fosse quello della verifica, conclusasi negativamente, di testimonianze micenee in Sardegna.

Tuttavia, in quello stesso 1886 uscì l’opera curata da Adolph Furtwängler e George Loeschcke, sui Mykenische Vasen, nella quale la Sardegna veniva annoverata tra le regioni mediterranee interessate dalla documentazione micenea, rappresentata da un rilievo d’oro a stampo, raffigurante di prospetto una donna con un’ampia gonna, proveniente dalla Sardegna e conservato al British Museum simile assomiglia ad un pezzo rinvenuto a Micene nella terza tomba del Circolo A, cui si aggiungono delle perle in cristallo di rocca di un tipo noto a Micene giunte al British dalla Sardegna, forse da Tharros.

Nel 1901 Giovanni Pinza, nei suoi “Monumenti primitivi della Sardegna”, afferma lo stesso giudizio di Schliemann, nella lettera del 1887 a Furtwängler, sull’assenza nelle collezioni museali della Sardegna di ceramica micenea, ma prevede un futuro in cui saranno ritrovati anche in Sardegna materiali micenei: “Nelle collezioni sarde non ho rinvenuto traccia di vasi od altri prodotti micenei, ma probabilmente i futuri scavi i rinverranno, troppi dati lasciando intravedere le relazioni della Sardegna con le civiltà egee dell’età del bronzo”.

Il pensiero di Pinza, sulle orme di Heinrich Schliemann si è compiuto nel 1979 con l’articolo di Fulvia Lo Schiavo e Lucia Vagnetti “Micenei in Sardegna?” nei Rendiconti dei Lincei, cui si aggiunse, in bozze, un contributo di Maria Luisa Ferrarese Ceruti “Micenei in Sardegna!”, che annunciava la scoperta di ceramiche micenee nell’insediamento nuragico di Antigori (Sarrok-Cagliari).

Anche quest’anno Oristano partecipa a Buongiorno Ceramica! Su iniziativa degli assessorati alla Cultura e alle Attività produttive del Comune di Oristano, in collaborazione con Fondazione Oristano, Pro Loco e Liceo Artistico Carlo Contini, sabato 21 e domenica 22 maggio il centro storico della città si animerà con una serie di iniziative per la promozione della ceramica fra tradizione e innovazione. Buongiorno ceramica! è promossa in tutta Italia dall’Aicc, l’Associazione italiana delle città della ceramica, e vede la partecipazione 45 centri che nell’arco di tutto il prossimo fine settimana proporranno performance, laboratori, concerti, aperitivi col maestro, degustazioni, mostre, installazioni, visite guidate, workshop, letture, e molto altro. In ogni città si potrà andare alla scoperta di botteghe, laboratori, atelier in cui quotidianamente la ceramica viene pensata e realizzata. Si potranno incontrare i protagonisti, gli artigiani, i giovani artisti e i designers, vederli lavorare, toccare l’argilla, provare magari a mettersi al tornio, smaltare e capire il valore del fatto a mano. E si potrà entrare nei musei, in gallerie, seguire percorsi di visita a tema, conoscere tradizioni secolari e scoprire le creatività più innovative. Partecipare a laboratori collettivi o fare piccole sedute di lavoro individuali. Fare shopping di pezzi unici, scoprire a tavola quanto è più bello il cibo servito su un piatto artigianale o magari ascoltare musica fatta con strumenti in ceramica. Oristano sarà presente con iniziative specifiche per la valorizzazione della ceramica, attraverso l’integrazione delle attività dei ceramisti con quelle degli studenti, la promozione verso tutti i cittadini e azioni concrete di solidarietà. In continuità con le azioni avviate a novembre con il progetto “Una ceramica controla violenza. Chiudiamo il cerchio”, alcune opere realizzate dagli artigiani locali saranno messe in esposizione e dalla loro vendita si potrà contribuire a finanziare l’attività del Centro antiviolenza Donna Eleonora e un percorso di professionalizzazione al fine dell’inserimento lavorativo delle donne. Centrale sarà il ruolo degli studenti, con l’impegno diretto di quelli del Liceo artistico Carlo Contini che faranno da tutor nei confronti dei ragazzi più giovani delle scuole medie ed elementari alla scoperta del mondo dell’arte e della creatività. Il ruolo degli studenti sarà esaltato da un concorso a premi intitolato “Le terre di Eleonora” che premierà i migliori lavori di quelli che frequentano il corso di ceramica. Il programma di Buongiorno Ceramica prevede: Sabato 21 maggio, dalle 9,45 alle 12.30, in piazza Eleonora d’Arborea una mostra delle produzioni artigianali dei ceramisti locali, laboratori artistici a cura degli studenti del Liceo Artistico Carlo Contini dell’Istituto di Istruzione Superiore De Castro e il concorso a premi “Le terre di Eleonora” rivolto agli studenti del Liceo. Sono previste visite guidate e partecipazione ai laboratori da parte degli studenti degli istituti scolastici cittadini. All’Hospitalis Sancti Antoni, dalle 18 alle 20, l’inaugurazione della mostra sulle ceramiche artistiche realizzate dai ceramisti oristanesi e dagli studenti del Liceo artistico. Domenica 22 Maggio, dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20, all’Hospitalis Sancti Antoni, la mostra sulle ceramiche artistiche realizzate dai ceramisti oristanesi e dagli studenti del Liceo artistico. Per tutta la giornata sono in programma anche visite guidate presso la Pinacoteca Comunale e presso il Centro di Documentazione della ceramica oristanese “Terracotta”.

E’ terminata la campagna europea Roadpol “Alcohol & Drugs”, che ha coinvolto, fra gli altri, anche il Compartimento della Polizia Stradale della Sardegna, e che era incentrata sulla sensibilizzazione degli automobilisti sulla guida in stato di ebbrezza alcolica. Durante la campagna sono state impiegate in servizi specifici, lungo le principali arterie sarde, 197 pattuglie, che hanno controllato complessivamente 831 conducenti e 831 veicoli, di cui 435 “contravvenzionati”. Inoltre, sono stati individuati 12 conducenti che guidavano in stato di alterazione alcolica. L’obiettivo della campagna, inserita tra le azioni di sensibilizzazione al “Piano d’Azione Europeo 2021-2030”, è stato quello di incrementare i livelli di sicurezza sulle strade per ridurre il numero degli incidenti stradali, dei decessi e dei feriti gravi in Europa e nel Mondo.

 

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