Nov 23

Sequestrata dai Carabinieri canapa per 17 mln, 3 arresti. Parte un colpo e muore un poliziotto.

E’ terminata con 3 persone arrestate e 17 denunciate una vasta operazione dei Carabinieri del Comando provinciale di Oristano per scoprire e debellare la coltivazione illegale di canapa.

L’attività investigativa, iniziata nel mese di ottobre e terminata il 20 novembre, ha visto impegnate le compagnie dei Carabinieri di Oristano, Mogoro e Ghilarza, lo squadrone eliportato Cacciatori di Sardegna e le unità cinofile, ed è stata supportata dalle analisi di laboratorio da parte del Ris di Cagliari sulle sostanze sequestrate.

Nell’ambito dell’operazione, i Carabinieri hanno controllato una gran parte del territorio della provincia, con particolare attenzione per le aree rurali e le vie di collegamento, e hanno ispezionato oltre 500 tra aziende agricole, ovili, case di campagne e capannoni vari, visto che la conformazione geografica e l’organizzazione delle zone rurali, agevola le piantagioni della canapa, favorendo lo stoccaggio del raccolto e il suo trattamento, per essere poi immesso nella filiera illegale.

Oltre alla scoperta della coltivazione illegale di canapa e il relativo traffico di stupefacenti, i Carabinieri hanno scoperto anche, da parte di alcune persone, la detenzione illegale di armi.

Complessivamente l’attività investigativa dei militari dell’Arma ha portato, come detto, a denunciare 17 persone e arrestarne 3 (tuttora agli arresti domiciliari), un uomo di 35 anni e due donne di 31 e 25 anni che  gestivano un’azienda agricola a Bonarcado, e a  sequestrare 1.700 chili di infiorescenze di canapa, per un valore di circa 17 milioni; 1.600 piante di canapa; 15 grammi di cocaina; 3 fucili da caccia; 19 cartucce calibro 12; un coltello a serramanico di genere proibito.

Nel dettaglio, secondo quanto riportato in una nota del Comando provinciale di Oristano, questi  gli eventi di maggiore rilievo:

“1) In una coltivazione di Tramatza sono stati rinvenuti circa 1.500 Kg di infiorescenze di canapa (stoccate in imballaggi di cartone termo sigillati) e, pertanto, pronti per il trasferimento e l’immissione in commercio il cui contenuto di THC (principio attivo stupefacente) è risultato superiore alla soglia consentita. I titolari dell’azienda agricola sono stati tutti denunciati e lo stupefacente dal valore commerciale di 15 milioni è stato sequestrato per la successiva confisca.

2) A Bonarcado e Milis sono stati tratti in arresto tre ragazzi incensurati poiché colti in attività di trattamento di canapa proveniente da una loro coltivazione illecita. Sequestrate circa 700 Kg tra piante e infiorescenze con principio attivo stupefacente (THC) superiore all’1% del valore commerciale allo spaccio di circa € 3,5 mln.

3) A Usellus sono state sequestrate circa 11.000 piantine di canapa, in essicazione all’interno di un capannone dell’agro di Gonnosnò. Le piante provenivano da varie piantagioni regolari della Marmilla, ma il loro trattamento (taglio ed essicazione), non coerente alla sola coltivazione, ha condotto al sequestro del raccolto e alla denuncia di due persone”.

Un poliziotto di 48 anni, Sergio Di Loreto, assistente capo presso la Questura di Agrigento, è morto, questo pomeriggio, durante un’esercitazione di tiro al poligono di Soddì, vicino al lago Omodeo, colpito all’addome da un colpo partito accidentalmente dalla pistola di un collega, che stava pulendo l’arma al termine delle operazioni. Immediatamente soccorso dai medici del 118, il poliziotto è stato trasportato con un’ambulanza all’ospedale di Ghilarza ma purtroppo per lui non c’è stato nulla da fare. Di Loreto, sposato e padre di due figli, aveva  lavorato a lungo a Roma al Reparto scorte e all’Ispettorato Viminale. Da poco era tornato nella sua Agrigento, ed era arrivato in Sardegna da qualche giorno per partecipare a un corso di aggiornamento al Caip di Abbasanta. La dinamica della tragedia, avvenuta poco dopo le 13, non è del tutto chiara e per questo la Procura sta indagando  per cercare di  ricostruire con esattezza quanto accaduto.

Si è costituita, presso il carcere San Vittore, a Milano, la donna di etnia Rom, di 22 anni, che il 1° luglio scorso, insieme ad una sua complice, aveva commesso un furto in un appartamento in via Segni, a Oristano, rubando oro e gioielli per un valore complessivo di oltre ventimila euro. La donna era ricercata da tempo dagli agenti della Squadra Mobile di Oristano che, con l’aiuto dei colleghi di Milano e di altre città della penisola, avevano effettuato diverse perquisizioni in vari campi Rom nel tentativo di rintracciarla. La 22enne, evidentemente pressata dalle ricerche, alla fine ha deciso di costituirsi. Solo qualche settimana fa, anche la sua complice, di 33 anni, era stata arrestata a Livorno, dopo che era stato emesso nei loro confronti un provvedimento di misura cautelare in carcere per furto in appartamento. L’avvocato delle due donne arrestate ha contattato la vittima del furto per offrirle il risarcimento del danno e cercare così di avere poi nel processo uno sconto della pena.  Da quanto emerso in sede di indagine, le due donne, durante la scorsa estate, avevano affittato un appartamento in una località turistica del nuorese come punto di appoggio, da cui, a bordo di un’auto presa a noleggio a Olbia, si recavano in diversi centri dell’Isola alla ricerca di abitazioni da visitare. Per mettere a segno i colpi senza destare sospetti, le due donne, in stato di gravidanza, cercavano di confondersi tra i turisti vestendosi con abbigliamento casual, ma sono state comunque identificate dalla Squadra Mobile di Oristano, anche grazie alle telecamere presenti in città e all’analisi dei tabulati telefonici.

I Vigili del fuoco di Abbasanta sono intervenuti sulla strada provinciale che collega Fordongianus a Paulilatino per il ribaltamento di un mezzo pesante. I pompieri hanno provveduto ad estrarre il conducente dal camion e lo hanno affidato ai sanitari del 118, che con  un’ambulanza lo hanno poi trasportato all’ospedale. Successivamente è arrivata sul posto l’autogru dal Comando dei Vigili del fuoco di Oristano che ha rimesso il camion sulla provinciale, mentre la ditta proprietaria del mezzo ha provveduto alla pulizia della sede stradale.

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