Nov 16

Utenti prenotati all’hub di Oristano rimandati a casa senza aver effettuato la vaccinazione.

Oristano sta combattendo, da tempo, contro le carenze di una sanità ormai allo sfascio, a cui il governo regionale e i vertici della sanità sarda (“bla-bla” e promesse non mantenute a parte), non riescono a porre rimedio per incapacità o incompetenza.

Se a una sanità che fa acqua da tutte le parti si aggiunge una miope “pignoleria burocratica” da parte degli addetti ai lavori, che di certo non agevola ma penalizza i cittadini, si capisce benissimo come sia impossibile ovviare a questa deprecabile situazione.

Un esempio lo si è avuto oggi all’hub di Oristano, dove delle persone (tra cui alcuni anziani e pazienti fragili) che avevano prenotato l’appuntamento per la terza dose del vaccino anti Covid sono state rimandate a casa. Il perchè del diniego da parte dei medici e infermieri dell’hub è dovuto al fatto che, a loro dire, i sei mesi previsti dalla seconda dose non erano ancora trascorsi.

A quanto ci è stato riferito da alcuni utenti a cui è stato negato il vaccino (che definire imbufaliti sarebbe solo un eufemismo), i sei mesi erano invece scaduti perchè la seconda dose era stata effettuata il 20 maggio. Calendario alla mano, oggi scoccava il 180esimo giorno dalla seconda vaccinazione, e ci sembra davvero strano (a meno che non si sia trattato di un macroscopico abbaglio) che per meno di 24 ore sia stata negata la vaccinazione e siano stati rimandati a casa dei cittadini che provenivano anche da paesi distanti da Oristano, con tutti i disagi che questo ha comportato.

Ma se per i medici e infermieri dell’hub di Oristano i sei mesi dalla seconda dose non erano ancora trascorsi, come mai i pazienti erano stati regolarmente prenotati per oggi? A nostro modesto parere la questione si sarebbe potuta risolvere con un pizzico di buonsenso, senza incaponirsi sul fatto che mancava ancora un giorno (anche se gli utenti sostengono il contrario) alla scadenza dei sei mesi.

Anche perchè (e non sappiamo se i sanitari dell’hub ne siano al corrente) si sta pensando pure in Italia, come già avviene in Inghilterra, di anticipare il richiamo a cinque mesi, data la recrudescenza del virus.

Da questo punto di vista, secondo alcuni virologi , “…la situazione è in evoluzione, e quello che è stato visto è che, essenzialmente, la quantità di anticorpi in circolo tende a diminuire tanto intorno ai sei mesi. In ogni caso non ci sono ostacoli nell’anticipare di un mese la terza dose. Si potrebbe fare, perchè assolutamente male non fa”.

Si sta parlando, quindi, di anticipare la terza dose di un mese e a Oristano, invece, si rimandano le persone a casa per un giorno. Essere più realisti del re, com’è notorio, non porta mai da nessuna parte, ma comporta degli inconvenienti che anche in questo caso, con una maggiore praticità, si sarebbero potuti tranquillamente evitare.

Oggi abbiamo riportato  quanto ci hanno raccontato coloro a cui non è stata somministrata la terza dose. I nostri taccuini sono aperti anche per la versione dei medici dell’hub o dei vertici della Assl di Oristano, sempre che abbiano voglia di dire la loro. Alcuni giornalisti hanno cercato, infatti, di contattarli telefonicamente ma i cellulari hanno squillato invano.

 

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