Apr 07

A Oristano chiusi per Covid tutti i plessi dell’Istituto Comprensivo n.3.

Il sindaco di Oristano, Andrea Lutzu, ha firmato un’ordinanza con la quale ha disposto la chiusura di tutti i plessi dell’Istituto Comprensivo Statale n. 3 di Oristano.

E, di conseguenza, e l’interruzione delle attività didattiche in presenza delle classi, con decorrenza da giovedì 8 aprile e fino a nuova disposizione.

Prima della riapertura si dovrà provvedere alla sanificazione straordinaria degli edifici scolastici.

Il provvedimento si è reso necessario, dopo i casi di contagio accertati tra gli alunni e gli operatori scolastici, e la segnalazione dell’Ats con la quale si raccomanda la chiusura cautelativa di tutti i plessi appartenenti all’Istituto Comprensivo Statale n. 3 a partire dall’8 aprile e fino a nuova comunicazione.

Nella giornata di ieri, il dirigente scolastico, Pasqualina Saba, a seguito delle positività al Covid-19 rilevate nell’ultima settimana e dei numerosi docenti in quarantena, non potendo garantire le lezioni in presenza, aveva già disposto la modalità della didattica a distanza per gli studenti di 12 classi della scuola secondaria “Grazia Deledda”, distribuiti presso i locali di via Solferino e di via Marconi.

Il programma è in via di completamento, ma intanto il festival Dromos, tra gli eventi di spicco nel panorama musicale sardo, annuncia titolo (Lucciole”) e motivo conduttore della sua prossima edizione, la ventitreesima, che si articolerà, come sempre, tra fine luglio e metà agosto, in varie tappe a Oristano e altri centri della provincia (Bauladu, Cabras Fordongianus, Neoneli, San Vero Milis e Villa Verde, i Comuni per ora confermati), più l’ormai consueto “sconfinamento” nel Nuorese, a Ortueri. Lo spunto per il titolo viene da un articolo del 1975, in cui Pier Paolo Pasolini affidava alle pagine del Corriere della Sera il suo “accorato canto funebre per la scomparsa delle lucciole”, come scrive Anna Rita Punzo, curatrice della sezione arti visive di Dromos, nelle sue note sul festival; lucciole “…vittime dell’inquinamento e al contempo testimoni e simboli di un genocidio socio-culturale altrettanto efferato: la morte dei tratti più squisitamente virtuosi e preziosi dell’animo umano, annientati dalla feroce luce abbagliante del potere e dalle tenebre dell’industrializzazione neocapitalista che tutto muta, tutto trasforma, tutto omologa”. Mezzo secolo dopo, “…l’orizzonte apocalittico delineato da Pasolini appare oggi rischiarato dalla consapevolezza che le lucciole non sono morte, malgrado tutto esistono, malgrado tutto resistono, dimorano nei luoghi in cui la pressione antropica si allenta, in cui il silenzio invita alla meditazione, alla corrispondenza d’amorosi sensi con la natura”. Le lucciole per Dromos saranno allora “…immagini polisemiche e metaforiche”, come scrive ancora Anna Rita Punzo, “…in cui confluiscono idee, virtù ed esistenze animate dal coraggio, dalla capacità di non arrendersi, di restare e perseverare nonostante tutto”. Le pulsazioni luminose emesse da queste esistenze travagliate e resilienti indicano dunque le traiettorie della prossima edizione di Dromos, un percorso che prevede, come sempre, tanta musica, con il consueto riguardo per il jazz e i suoi dintorni, ma anche mostre, incontri, masterclass e altri eventi collaterali che verranno annunciati a programma definito. Sul versante musicale del festival è già previsto per domenica 8 agosto il recupero del concerto di Niccolò Fabi, a Fordongianus, rimandato l’anno scorso per le restrizioni legate alla pandemia (biglietti in prevendita su Boxol.it, mentre restano validi per la nuova data i tagliandi già acquistati per quella rinviata). Tra le attività espositive è invece certa la mostra di arti visive curata dalla stessa Anna Rita Punzo e dal critico d’arte Ivo Serafino Fenu, che negli spazi del Museo civico di San Vero Milis troverà il luogo ideale per un’articolata riflessione artistica a più voci sull’evocativa e polisemica immagine della lucciola, spirito guida e animale totemico di Dromos edizione numero ventitré. Concerti, mostre e tutti gli altri appuntamenti si terranno naturalmente nel rigoroso rispetto delle misure anti-Covid. Misure che, per la protezione degli artisti e del personale tecnico, quest’anno saranno rafforzate grazie a un innovativo dispositivo di sanificazione di set e microfoni a tecnologia UV-C (la radiazione ultravioletta a onda corta, dall’alto potere germicida su batteri e virus), che farà il suo esordio proprio sui palchi di Dromos; si chiama Sanyphone e l’ha ideato e prodotto la Sanycar, l’azienda oristanese specializzata nelle soluzioni per la disinfezione profonda di aria e superfici con tecnologia proprietaria basata su UV germicidi (migliore startup italiana al Gitex 2020 – Future Stars, l’importante fiera internazionale dell’innovazione tecnologica dello scorso dicembre a Dubai), che si iscrive così nel novero dei partner che sostengono il festival: la Regione (assessorato allo Spettacolo e Attività culturali e assessorato al Turismo), le amministrazioni dei Comuni interessati, la Fondazione di Sardegna, Cantina Bingiateris di Ortueri, Fondazione Oristano, Sardinia Jazz Network, Rete Sinis, Du festival, Consulta Giovani di Bauladu, Bes Best Events Sardinia, JIP Jazz Italian Platform, Calagonone Jazz Festival, Mariposas de Sardinia e Radio Popolare. In attesa di conoscere il programma completo della ventitreesima edizione, sulla pagina Facebook e Instagram di Dromos si può ripercorrere per immagini il cammino del festival ma anche seguirne i prossimi passi, mentre per informazioni la segreteria organizzativa risponde ai numeri 0783310490 e 3348022237 e all’indirizzo di posta elettronica info@dromosfestival.it.

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