Feb 13

Flash mob a Cabras contro il trasferimento di alcune statue dei Giganti a Cagliari.

“Mont’e Prama siamo noi”. Poche parole, quelle del sindaco di Cabras, Andrea Abis, davanti ai tanti concittadini che si sono ritrovati davanti all’ingresso del museo dei Giganti di Mont’e Prama.

Quella in atto a Cabras è una sollevazione popolare (che non si esaurisce con la protesta di stamattina) per opporsi al trasferimento, il 25 febbraio prossimo, di alcune statue nel laboratorio della Soprintendenza, a Cagliari, per un restauro che invece lagunari e istituzioni territoriali vorrebbero fosse fatto in loco. Un vero e proprio flash mob con tanto di mascherine con l’effigie dei reperti.

Una manifestazione partecipata tra lenzuola bianche appese ai balconi e alle finestre, striscioni, e una colonna sonora ritmata dal suono dei tamburi. “Indipendentemente dall’appartenenza di questi reperti, il più importante ritrovamento degli ultimi duecento anni in area mediterranea – ha detto il sindaco di Cabras -, questi tesori rappresentano la storia e la tradizione dei posti dove sono stati trovati. E rappresentano una possibilità di sviluppo di tutto il territorio”.

Anche i sindaci dei paesi vicini, si sono stretti intorno a Cabras. La manifestazione si è aperta con la mostra dei lavori delle scuole di Cabras sul tema dei Giganti. Ma, come ha ricordato il sindaco Abis, c’è un sostegno trasversale alla lotta della comunità. Anche sui quotidiani di oggi sono apparse pagine a pagamento di aziende agricole a sostegno della battaglia. “La loro casa – si legge con riferimento alle statue – è la Penisola del Sinis”.

In settimana, la soprintendente Maura Picciau, giunta a Cabras per un sopralluogo, aveva trovato il museo chiuso da un’ordinanza del sindaco per ragioni di sicurezza. E mentre i Carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale hanno acquisito tutti gli atti dello scontro tra Comune e Soprintendenza, il caso è approdato in Parlamento, con diversi appelli al confermato ministro Franceschini.

Prosegue anche la petizione online, creata a favore del restauro delle Statue di Mont’e Prama a Cabras, che ha superato le 5mila firme e si avvia al traguardo delle 7.500 sottoscrizioni.

Ai cabraresi che oggi, con molti sindaci e amministratori, hanno manifestato per chiedere che il restauro delle statue dei Giganti di Mont’e Prama avvenga all’interno degli spazi dell’area museale a Cabras e non nei laboratori di Cagliari, è arrivato anche il sostegno della Regione.

“I Giganti di Mont’e Prama sono un bene identitario, una ricchezza di tutta la Sardegna e patrimonio storico e archeologico di un territorio che è e deve restare la loro casa naturale, non solo da un punto di vista simbolico ma anche in chiave di sviluppo – ha affermato il presidente della Regione, Christian Solinas, che ha sollecitato la Soprintendenza ad accogliere la richiesta del comune lagunare -.

La giunta sta portando avanti un piano di valorizzazione del nostro patrimonio archeologico, sia in funzione di salvaguardia di beni dal valore storico inestimabile, sia come attrattore turistico in un mercato sempre più competitivo, nel quale la Sardegna può presentare un’offerta che coniughi le testimonianze di antiche civiltà alle naturali bellezze paesaggistiche. Questo progetto, sul quale puntiamo molto investendo una buona dose di risorse comunitarie, deve essere portato avanti in maniera omogenea, nel rispetto delle comunità e dei singoli territori, perché possa generare una crescita uniforme e duratura.

È tempo che la Sardegna – ha concluso il presidente Solinas – valorizzi le sue immense ricchezze archeologiche, un quinto dell’intero patrimonio nazionale, testimonianza di una civiltà che ha preceduto di molti secoli quella romana. Le stesse operazioni di restauro possono rappresentare un’attrazione turistica, come avviene di consueto in molte aree archeologiche, e fornire un’occasione di sviluppo per le comunità locali”.

Sulla questione è intervenuto anche il riconfermato ministro Dario Franceschini. “Siamo consapevoli dello straordinario valore del complesso scultoreo di Mont’e Prama – ha detto Franceschini – e del profondo legame con la comunità, per la quale rappresenta una grande opportunità di sviluppo. Non so come sia possibile immaginare che una volta restaurati non ritornino a Cabras; sarebbe in contraddizione con tutto il percorso promosso dal Ministero negli ultimi anni.

Abbiamo stanziato 3 milioni di euro per il Comune di Cabras per fare un nuovo museo proprio per ospitare i Giganti, e sottoscritto un accordo di valorizzazione che punta a promuovere il Sinis e a riportarvi la quasi totalità dell’intero complesso scultore. Accordo nel quale si indica l’obiettivo di istituire una Fondazione, non a caso lo strumento più inclusivo e condiviso con il territorio che abbiamo a disposizione, poiché prevede la partecipazione del Comune e della Regione. Un progetto – ha concluso il ministro – sul quale vorremmo ripartisse il dialogo con il sindaco e il presidente della Regione, per darne rapida attuazione”.

I Vigili del fuoco di Oristano sono intervenuti per spegnere un grosso incendio nell’azienda dei fratelli Farinello, nella strada 18, ad Arborea. L’incendio, che ha causato danni ingenti, pare sia partito da un cortocircuito in un fienile, distruggendo in poco tempo tante presse di foraggio, due trattori, e danneggiando seriamente la copertura del capannone e la sala mungitura. I proprietari sono riusciti a mettere in salvo una cinquantina di capi di bestiame, mentre venti bovini sono morti nel rogo.

Il Comune di Oristano ha disposto la chiusura del ponte sommergibile di Silì. La misura è stata adottata a titolo precauzionale, fino a cessate esigenze, a causa del peggioramento delle condizioni meteo e dell’allerta gialla per rischio idraulico diffuso dalla Protezione civile.

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