Lug 13

La ricchezza sta uccidendo il pianeta? Incidente sul lavoro ad Arborea: muore un allevatore.

Ti piacerebbe essere ricco? È probabile che la tua risposta sia Si. In fondo chi vorrebbe non essere ricco. In una società in cui il denaro può comprare quasi tutto, essere ricchi implica più libertà, meno preoccupazioni, più felicità e comodità, maggiore status sociale.

Ma ecco il problema: i ricchi fanno più male che bene.

Questo è ciò che ha mostrato un nuovo studio su Nature Communications, Lorenz Keyßer dell’Eth di Zurigo, quando ha esaminato i legami tra ricchezza e impatti ambientali.

I fatti sono chiari: lo 0,54% dei ricchi, circa 40 milioni di persone, è responsabile del 14% delle emissioni di gas serra (soprattutto legate allo stile di vita). Mentre quasi il 50% della popolazione mondiale, quasi 4 miliardi di persone, emette solo il 10%.

Parliamo quindi di “consumo ecologico” o di “crescita sostenibile”, tema che ormai sta diventando centrale. E non bisogna essere super ricchi necessariamente per aver un consumo ecologico fuori scala. Anche molte persone più povere nei paesi ricchi hanno un’impronta di risorse sproporzionatamente grande e insostenibile, rispetto alla media globale.

ùQuello che sta succedendo è relativamente semplice. Mentre i miglioramenti tecnologici hanno contribuito a ridurre le emissioni e gli altri impatti ambientali, la crescita mondiale della ricchezza ha costantemente superato questi guadagni. E sembra altamente improbabile che questa relazione cambierà in futuro. Anche le tecnologie più pulite hanno i loro limiti, mentre i risparmi in termini di efficienza spesso portano semplicemente a maggiori consumi. Se la sola tecnologia non è sufficiente, è quindi indispensabile ridurre il consumo dei ricchi, dando via a stili di vita orientati alla sufficienza: “meglio ma meno”. Certo è tutto più facile a dirsi che a farsi, però, perché c’è un problema.

Il lockdown ha evidenziato che il nostro sistema economico globale va in default se non c’è un certo livello di consumi. Quindi, come possiamo ridurre i consumi di quanto è necessario, ma in modo socialmente sostenibile, salvaguardando al contempo i bisogni umani e la sicurezza sociale?

Qui si scopre che il principale ostacolo non sono i limiti tecnologici o l’economia stessa, ma l’imperativo economico di far crescere l’economia solo con l’idea del consumo eccessivo. Le persone ricche e potenti e i loro governi hanno un interesse nel promuovere alti consumi e ostacolare stili di vita orientati alla sufficienza. Il “consumo posizionale” è un altro meccanismo chiave, in cui le persone consumano sempre più beni una volta soddisfatte le loro esigenze di base. Questo crea una spirale di crescita, guidata dai ricchi.

Quindi, come possiamo uscire da questo dilemma? Ci sono davvero tantissimi approcci diversi. Si va da idee riformiste a idee radicali, ma tutti questi approcci hanno in comune il fatto di concentrarsi sui risultati ambientali e sociali e non sulla crescita economica. Sono necessarie riforme politiche di vasta portata, compresi i redditi massimi e minimi, le ecotasse e molto altro ancora. Però ci sono anche alcuni esempi di politiche che iniziano a incorporare alcuni di questi meccanismi. Abbiamo il Green New Deal negli Stati Uniti o il Bilancio del benessere della Nuova Zelanda 2019, ma c’è ancora molto da fare.(Articolo pubblicato su The  Conversation, di Thomas Wiedmann, Julia K. Steinberger e Manfred Lenzen, autori della ricerca, www.beppegrillo.it).

Incidente mortale sul lavoro, questa mattina, ad Arborea. La vittima è Giuseppe Schiavon, allevatore di 71 anni, che insieme al figlio Marco gestisce un’azienda zootecnica di oltre 100 capi. La dinamica della tragedia non è ancora chiara, sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco, i Carabinieri e gli specialisti dello Spresal della Asl. Da quanto si è appreso l’uomo stava lavorando nella sua azienda che si occupa della produzione di mangimi, in località Linnas, una borgata di Arborea. L’imprenditore inavvertitamente è finito all’interno della macchina che separa le varie componenti dei mangimi ed è morto sul colpo. Resta da chiarire se Giuseppe Schiavon sia finito accidentalmente dentro alla macchina, oppure a causa di un malore.

L’ordine del giorno del consiglio comunale di Oristano, già convocato per giovedì 16 luglio, alle18, deve intendersi integrato con il seguente argomento: 1. Istituzione della Commissione Speciale per la tutela, salvaguardia e incremento dei servizi sanitari territoriali, denominata “Commissione Speciale Sanità Oristanese”. Quindi, a seguire: 2. Mozione urgente Cons.ri Sanna-Federico-Obinu: “Acquisizione al patrimonio Comunale dell’area di interesse storico-culturale ospitante una porzione delle mura medievali, posta tra la Via Sant’Antonio e la Via Diego Contini”. 3. Approvazione regolamento generale delle entrate tributarie e dei canoni Cimp e Cosap, proposta al consiglio. 4. Adozione definitiva piano di lottizzazione convenzionato in zona g2 in località Santu Giuanni (via Lisbona) denominato “Contu-Leoni”. 5. Adozione piano di lottizzazione convenzionato, zona c2ru.f, Nuraxinieddu- Massa e più. 6. Adozione del piano di lottizzazione convenzionato Terre Verdi in zona c3.f nella frazione di Nuraxinieddu – Proponenti Elena Perra e più. 7. Ordine del Giorno: Istanza finalizzata all’istituzione di un tavolo tecnico-politico per la messa in sicurezza urgente dell’incrocio tra la S.P. 57 e la S.P. 68 presso Tiria e alla riduzione dei limiti di velocità lungo la S.P. 68 tra il km 7,000 e il km 9,700.

MuseoOristano riprende, a Massama, l’attività e la programmazione culturale dopo la lunga pausa dovuta all’emergenza sanitaria da Coronavirus. Si parte con la conferenza su “Massama e le sue chiese”, che si terrà venerdì 17 luglio, alle 19, presso la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta. Dopo i saluti del sindaco e presidente della Fondazione Oristano, Andrea Lutzu; a alla Cultura, Massimiliano Sanna; e del parroco di Massama, Fabio Ladu, interverranno Marcello Schirru e Carla Sechi. “La storia della città è anche quella delle sue frazioni e dei rispettivi simboli culturali e identitari – ha spiegato il Andrea Lutzu -. Per MuseoOristano è dunque importante approfondire e valorizzare questi elementi. La Fondazione Oristano e l’assessorato alla Culturale riprendono le attività e gli incontri culturali di MuseoOristano con un interessante seminario sulla storia dei due importanti edifici religiosi che caratterizzano il centro abitato di Massama”. “Riprendendo il tema di approfondimento e valorizzazione dei monumenti e delle emergenze archeologiche, artistiche e architettoniche presenti nelle frazioni di Oristano – ha detto Massimiliano Sanna -, il nostro itinerario, dopo aver fatto tappa a Silì, giunge a Massama, dove si trovano monumenti straordinari dell’arte religiosa isolana come l’Oratorio delle Anime”. I relatori del seminario saranno Marcello Schirru, docente dell’Università di Cagliari, che si soffermerà sull’architettura e le ipotesi interpretative relative all’Oratoio delle Anime; e la sua allieva Carla Sechi, che presenterà il lavoro della sua tesi di laurea, basato sulle vicende storiche e architettoniche della Parrocchiale di Santa Maria Assunta. “Nelle prossime settimane l’itinerario volto alla promozione e valorizzazione dei beni culturali del territorio di Oristano, proseguirà con gli appuntamenti dedicati a Nuraxinieddu, Torre Grande, il Rimedio e il Monte Arci”, ha concluso il curatore di MuseoOristano, Maurizio Casu.

Proseguono gli appuntamenti estivi della Fondazione Oristano con gli aperitivi culturali. Giovedì 16 luglio, alle 19.30, nel giardino dell’Antiquarium Arborense, in piazzetta Corrias, Raimondo Zucca, direttore e curatore del museo di Oristano, presenterà il libro “Giallo Sardo”. Jimmy Spiga farà da moderatore. Il biglietto d’ingresso è di 5 euro. È necessaria la conferma di partecipazione al numero 0783/791262. Per il rispetto alle norme vigenti, la partecipazione all’evento è riservata ad un massimo di 50 persone. L’aperitivo sarà offerto con il contributo dell’Azienda Crai e i prodotti 100 per cento sardi Cuore dell’Isola.    Il libro:
Dal thriller allo spionaggio, dal poliziesco sino al noir storico, la Sardegna è stata spesso narrata attraverso le trame del giallo, ed ecco che per la prima volta un gruppo di scrittori isolani vengono riuniti per offrire ai lettori un mosaico di storie policrome obbligatoriamente ambientate nella loro terra. “A s’inimigu parare, a sa giustìtzia fuìre” – Al nemico fai fronte, la giustizia temila. Un’isola di delitti, misfatti e investigazioni. Una terra ricca di narrazioni feroci, vicende misteriose e avventure rocambolesche. Banditi e sicari, spietati assassini e informatori, ladruncoli e rapitori osteggiati da investigatori testardi, poliziotti usurati dal mestiere, carabinieri disillusi ma non per questo pronti ad arrendersi all’avanzare della malavita, veggenti che scrutano e cambiano il destino degli uomini e vittime innocenti che mettono la loro esistenza nelle mani sbagliate. Dal thriller allo spionaggio, dal poliziesco sino al noir storico, la Sardegna è stata spesso narrata attraverso le trame del giallo. Ed ecco che per la prima volta un gruppo di scrittori isolani (che durante la loro carriera si sono confrontati con la narrativa di genere) vengono riuniti per offrire ai lettori un mosaico di storie policrome obbligatoriamente ambientate nella loro terra. Ogni racconto un luogo, una provincia, una lingua che conducono il lettore in un labirinto inestricabile di tradizioni e superstizioni, alibi e delitti perfetti. O quasi.

Da giovedì 16 luglio, a Oristano, ritorna il cinema all’aperto, con una rassegna dal titolo “Effetto notte”, promossa dall’assessorato alla Cultura e spettacolo del Comune di Oristano, in collaborazione con la Fondazione Oristano, la Pro Loco e l’associazione Culturale cinematografica “Band Apart” di Oristano, che ha curato la scelta dei film e la parte grafica (a partire dal titolo, richiamo al film di François Truffaut del 1973). “Effetto Notte nasce con l’intento di proporre una serie di proiezioni volte a coniugare qualità e varietà. La scelta dei titoli, affidata a Band Apart, si è indirizzata verso opere importanti, spesso premiate nei festival, ma poco viste o non proiettate nelle sale cittadine (Il cittadino illustre, Ma Loute) – ha spiegato l’assessore alla Cultura Massimiliano Sanna -. Intrattenimento e valore artistico, con uno sguardo anche al cinema prodotto in Sardegna, sono le parole chiave della nostra rassegna, che vuole unire il taglio autoriale e realistico a quello più favolistico e ironico, come nel caso dell’ultimo film, Billy, proposto dalla stessa Pro Loco”. Le otto proiezioni si terranno, a partire dal 16 luglio, il giovedì sera, con inizio alle 21.30, presso lo Spazio Giovani Busonera (via Morosini – Sa Rodia). La biglietteria sarà aperta dalle 20.30. Il biglietto costerà 5 euro e l’abbonamento 30 euro. Presso la sede della Pro Loco di Oristano (via Ciutadella de Minorca) saranno già disponibili da martedì. Saranno adottate le misure di prevenzione e sicurezza sanitaria previste dalle norme contro il Coronavirus. Per agevolare l’ingresso si consiglia di recarsi con anticipo per consentire la puntualità dell’inizio proiezione. Questi i film della rassegna: 16 luglio – Un profilo per due (2017, 99′, commedia) Stéphane Robelin; 23 luglio – Il cittadino illustre (2016, 118′, commedia/drammatico) Gastón Duprat, Mariano Cohn; 30 luglio – I fratelli Sisters (2018, 120′, western) Jacques Audiard; 6 agosto – Sono tornato (2018, 100′, commedia) Luca Miniero, 13 agosto – Charley Thompson (2017, 122’, drammatico/avventura) Andrew Haigh; 20 agosto – Ma Loute (2016, commedia, 120′) Bruno Dumont; 27 agosto – L’agnello (2019, 95′, drammatico) Mario Piredda; 3 settembre, con ingresso libero, – Billy (1991, 90′, favola) di Jean-Pierre Duriez.

La Fondazione Oristano intende attivare un percorso di apprendistato di ricerca in convenzione con l’Università degli Studi di Cagliari, riguardante lo studio e la ricerca per la conservazione, la tutela e la valorizzazione del patrimonio documentario della città di Oristano. La formazione prevista nell’ambito del contratto di apprendistato di ricerca sarà realizzata presso l’Università degli Studi di Cagliari e presso la Fondazione Oristano. Il contratto avrà la durata di 36 mesi. Per la partecipazione al percorso di apprendistato per attività di ricerca occorre, tra le altre cose, avere cittadinanza italiana o di Stato appartenente all’Unione Europea o di Stati equiparati in virtù di accordi internazionali, nonché i cittadini di Stati non membri dell’Unione Europea e non equiparati, purché regolarmente soggiornanti in Italia e nelle condizioni di poter sottoscrivere un contratto di lavoro, età massima di 29 anni, domicilio in Sardegna, stato di inoccupazione o disoccupazione. Occorre, inoltre, essere in possesso di laurea magistrale, conseguita presso l’Università degli Studi di Cagliari, in un corso di studi della Facoltà di Studi Umanistici, e aver superato almeno un esame nel settore archivistica. L’apprendista dovrà occuparsi della verifica e catalogazione dei documenti conservati nell’Archivio storico del Comune di Oristano e negli archivi storici gestiti dalla Fondazione, con l’obiettivo di contribuire alla realizzazione di uno studio approfondito sulle collezioni archivistiche; dare supporto agli operatori degli archivi nella gestione delle attività quotidiane legate alla fruizione, accoglienza, relazioni con l’utenza esterna, ricerca e tematiche conservative del patrimonio; effettuare indagine, analisi, cernita materiale giuridico-amministrativo e culturale da svolgere sotto la guida del personale archivistico; collaborare alle attività della Fondazione sia per quanto riguarda gli aspetti espositivi, permanenti e temporanei, che per quelli conservativi del patrimonio materiale e immateriale. La candidatura, debitamente sottoscritta, deve essere indirizzata allo Sportello Job Placement dell’Università degli Studi di Cagliari e dovrà pervenire tramite Posta Elettronica all’indirizzo orientamento.lavoro@amm.unica.it entro le ore 12 del 7 agosto 2020. Per la presentazione della domanda si deve utilizzare l’apposito modulo allegato al bando pubblicato sul sito istituzionale www.comune.oristano.it, sul sito web dell’Università https://unica.it/unica/it/laureati_s05_09.page e della Fondazione Oristano www.sartiglia.info. Per informazioni si può contattare la Fondazione Oristano oppure lo Sportello Job Placement dell’Università di Cagliari.

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