Lug 06

La guerra civile, la magistratura e il conflitto di interessi (di Paolo Maninchedda).

Oggi La Repubblica si iscrive ai partecipanti alla guerra civile in corso a partire dal dossier Palamara.

Come prima di lei ha fatto La Verità, scegliendo fior da fiore che cosa pubblicare, facendo intendere di poter pubblicare tutto, così oggi il giornale di Elkann rivela un retroscena sardo assolutamente inutile rispetto alle questioni vere di potere che stanno dietro il dossier Palamara, ma utile a contrastare il disegno, secondo Repubblica ordito da menti raffinatissime, di confondere le carte in vista delle udienze imminenti di fronte al Tribunale di Perugia e al CSM.

Così oggi apprendiamo, e non ce ne può fregare di meno, che Palamara era socio di un “chiosco” (si fa per dire) a Portu Istana. Repubblica, in modo sibillino, lega questa proprietà occulta al mondo renziano (allora tutti erano renziani, anche in Sardegna c’era la fila a voler parlare con Lotti). L’obiettivo è intaccare l’immagine del magistrato e dei suoi interlocutori. Sono briciole, polvere negli occhi. Bisognerebbe tenere il punto e parlare seriamente di come facevano carriera i magistrati, non di chioschi e chioschetti.

La cosa deludente è che i quotidiani sardi abbiano il dossier Palamara, ma per imbarazzo non ne parlino. L’interesse è proprio questo: che cosa c’è di imbarazzante? La politica che interviene sulle carriere? Ecco, a me e a tanti interesserebbe sapere come e perché. Invece, i quotidiani sardi si rigirano tra le mani le carte, imbarazzati, increduli, silenti.

E d’altra parte di che stupirsi? Oggi La Nuova intervista l’onorevole Gallus sulla sanità oristanese. Non entro nel merito dei suoi giudizi perché credo risponderanno facilmente altri, e comunque non io perché mi sembra una perdita di tempo, ma mi chiedo perché il giornalista non abbia fatto al consigliere regionale una domanda semplice: lei e/o suoi familiari avete mai avuto interessi in sanità? Lei e/o suoi familiari avete mai avuto come soci alti funzionari Asl? Sono domande semplici che aiuterebbero i lettori a capire il punto di vista di chi parla e di chi scrive sui giornali.

Tuttavia, Gallus in questa materia è veramente una figura periferica, un topolino di campagna, come dico io. In tema di conflitto di interessi e di come li si può risolvere, la Sardegna ha una lunga storia di imbarazzati e imbarazzanti coperture di stampa.

Vogliamo parlare di come sono stati disprezzati, esposti al pubblico ludibrio, condannati, tutti coloro che si opposero allo stridente conflitto di interessi di Soru? Non voglio parlare di Funtanazza perché non ne ho voglia. Ma voglio dire che siccome conosco la storia non solo degli uomini politici, ma anche dell’amministrazione regionale, io ho capito ben oltre ciò che hanno capito gli immemori e provo un certo schifo e una certa rabbia.

Vogliamo parlare della sanità regionale e dell’intreccio politico delle grandi famiglie, dai Floris ai Pirastu? Ovviamente non vogliamo parlarne, anche in questo caso per nausea, non per paura.

È questa Sardegna che intreccia potere, ricchezza e rendita, di cui tutte le Polizie giudiziarie non capiscono nulla per difetto di formazione e cultura, di cui tanta magistratura non ha mai voluto occuparsi perché siamo in pochi in questa terra e i rapporti, vuoi politici, vuoi amicali, vuoi parentali, raggiungono tutti, è questa Sardegna, dicevo, che impedisce all’altra Sardegna di avere il coraggio di decollare e divenire una grande Nazione.

È questa Sardegna di aristocrazie parassitarie di vocazione o sabauda o spagnola o stalinista che ci ammorba, ma per riconoscerla bisogna studiare, avere memoria e coraggio. Merci rarissime.

Potrei continuare, ma, se posso dire, mi fa male al carattere che già di suo è una brutta bestia. Tuttavia, vorrei dire ai giornalisti che l’informazione o si fa in un certo modo o è meglio non parodiarla, non ridurla a macchietta, a comparsa. Si fa male alla causa, alla verità, alla legalità e anche all’umore. (Paolo Maninchedda, www.sardegnaeliberta.it).

La petizione online per il mantenimento dei vincoli di inedificabilità costieri in Sardegna promossa dal Gruppo d’Intervento giuridico ha a superato le 30 mila firme. La sottoscrizione, avviata sulla piattaforma change.org, è arrivata nel momento in cui si riparla in consiglio regione di aggiornare il Piano paesaggistico regionale e la legge Salvacoste. In particolare all’esame dell’aula, probabilmente giovedì 9, ritorna il testo della maggioranza di centrodestra per sbloccare la strada a 4 corsie Sassari-Alghero, stoppata dalla sovrintendenza del Mibact. Una leggine rimasta ferma al palo dopo l’ostruzionismo del centrosinistra, nettamente contrario al varo della sedicente interpretazione autentica del Piano paesaggistico regionale. Ora la petizione viene rilanciata anche dall’associazione ambientalista Sardegna rubata e depredata, un gruppo di “sentinelle” che lottano contro i furti di sabbia, ciottoli e conchiglie dai litorali della Sardegna.

Antonio Dessì, pensionato di Nureci, di 75 anni, è stato arrestato dai Carabinieri, con l’accusa di tentato incendio boschivo, dopo che il pensionato aveva lanciato dal finestrino della sua auto un innesco incendiario in territorio di Nureci. Spento il principio d’incendio, i Carabinieri hanno inseguito e fermato l’auto alla cui guida si trovava Dessì, trovando altro materiale incendiario con un innesco identico a quello lanciato poco prima dal finestrino. Antonio Dessì è stato arrestato e ora si trova nel carcere di Massama in attesa dell’udienza di convalida.

 Sono 1.371 i casi di positività al Covid-19 complessivamente accertati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza. Nell’ultimo aggiornamento dell’Unità di crisi si registra una nuova positività nella Città Metropolitana di Cagliari e il decesso di un paziente della provincia di Sassari. In totale nell’Isola sono stati eseguiti 87.798 tamponi. I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 3, nessuno in terapia intensiva, mentre 7 sono le persone in isolamento domiciliare. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 1.216 pazienti guariti (+2 rispetto al precedente aggiornamento), più altri 11 guariti clinicamente. Salgono a 134 le vittime. Sul territorio, dei 1.371 casi positivi complessivamente accertati, 254 (+1) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 101 nel Sud Sardegna, 61 a Oristano, 78 a Nuoro, 877 a Sassari.

Primo appuntamento del 2020 al Museo Diocesano Arborense per “Notti d’estate al Museo”. Mercoledì 8 luglio, alle 21, presentazione del libro “Eleonora D’arborea, Regina Guerriera, Giurista Illuminata e Donna vista attraverso la Carta De Logu”, scritto da Donatella Pau Lewis che dialogherà con Jimmy Spiga. Lo spazio del giardino sarà allestito seguendo le prescrizioni normative per il contenimento del Covid-19 e potrà ospitare 80 persone. “Eleonora d’Arborea, Giudicessa d’Arborea, o semplicemente Eleonora, come la chiamiamo affettuosamente noi cittadini di Oristano, già capitale del Giudicato di Arborea, ha sempre fatto parte della mia vita”, scrive l’autrice “Alcune fonti la descrivono bellissima, altre bruttissima, molto probabilmente aveva una cicatrice sul viso, ma le sue caratteristiche fisiche in realtà poco importano, almeno a me! L’idea di questo libro nasce solo dal desiderio di contribuire, nel mio piccolo, a diffondere la conoscenza di questa donna, sovrana illuminata, che seppe essere valorosa guerriera, ma seppe anche, considerati i tempi bui nei quali è vissuta, dimostrare un’innovativa sensibilità nei confronti delle donne, della famiglia e dell’ambiente. Parlerò di Eleonora attraverso l’eredità che ci ha lasciato: la “Carta de Logu”; lo farò utilizzando l’edizione pubblicata a Madrid nel 1567, curata dal giurista sassarese Girolamo Olives, avvocato del Consiglio d’Aragona, e la traduzione del 1805 a cura del Magistrato cagliaritano Giovanni Maria Mameli de’ Mannelli.” Il libro contiene un commentario della “Carta de Logu” di facile lettura anche per i non addetti ai lavori e due racconti, “Il Viaggiatore” e “L’ultimo giorno”. Nel primo racconto si narra di un viaggiatore che attraversa le Terre del Giudicato conoscendo le norme della “Carta de Logu” applicate alla vita quotidiana degli abitanti del Giudicato; nel secondo l’Autrice immagina e narra l’ultimo giorno della vita di Eleonora che morente ripercorre alcuni momenti della sua vita Donatella Pau Lewis è nata e vive ad Oristano. Laureata in Giurisprudenza a Sassari, è iscritta all’Ordine forense di Oristano dal 1993, di cui è stata primo Consigliere donna dal 1994 al 1998. Nel corso della serata sarà, inoltre, possibile visitare il museo dalle 21 alle 23, la Sala San Pio X con la collezione permanente, la mostra fotografica “Terra da abitare. Bellezza da custodire” e la mostra “Miserere. Racconti votivi”.

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