Giu 18

Omicidio Narbolia: l’imputato Giovanni Perria è in grado di intendere e volere.

“L’imputato ha uno stile ossessivo compulsivo, ma non patologico”. Questa la conclusione dello psichiatra Vito La Spisa, che ha confermato che Giovanni Perria, imputato dell’omicidio della moglie, è in grado di intendere e volere.

Lo psichiatra è stato sentito oggi dalla Corte d’Assise di Cagliari, alla ripresa del processo contro Giovanni Perria, 78 anni, il pensionato di Narbolia accusato di aver ucciso, nell’ottobre 2018, la moglie di origine tedesca, Brigitte Pazdernik, di 77, per vendicarsi di un tradimento consumato 40 anni fa con uno dei suoi fratelli, e che lei avrebbe confessato solo qualche tempo prima del delitto.

Il cadavere della donna era stato ritrovato in mare alcuni giorni dopo la sua scomparsa, il 10 ottobre, dall’abitazione in paese in cui la coppia viveva. All’inizio si era pensato ad un allontanamento volontario finito in tragedia, ma poi la Procura di Oristano aveva concentrato le attenzioni sul marito.

Davanti alla Corte, presieduta dalla giudice Tiziana Marogna (a latere Giorgio Altieri), sono stati sentiti i consulenti dell’accusa che hanno avuto l’incarico di esaminare sia l’imputato che la sabbia del tratto di mare dov’è stato ritrovato il cadavere della donna. Sul banco dei testimoni sono così saliti l’oceanografo Andrea Cucco e il geologo marino Gianni De Falco, entrambi del Cnr. I due esperti hanno riferito in merito alla sabbia trovata sul corpo e quella esaminata nei vari campionamenti effettuati lungo gli arenili dell’Oristanese.

A dare battaglia ci ha pensato l’avvocato difensore, Antonello Spada, che ha contestato gli esiti delle consulenze. L’ipotesi della Procura è che la donna sia stata gettata in acqua dalla spiaggia di Torre del Pozzo, ma la difesa ha chiesto un sopralluogo per verificare l’accessibilità in quel tratto di litorale. Prima dello psichiatra ha testimoniato il medico legale, Roberto Demontis, che aveva effettuato l’autopsia. L’esperto ha confermato che Brigitte Pazdernik è morta annegata e al momento del decesso aveva nel sangue un tasso alcolico elevato. Il processo è stato aggiornato al 9 luglio. (Ansa).

Sono complessivamente 1.367 i casi di positività al Covid-19 accertati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza. Nell’ultimo aggiornamento dell’Unità di crisi regionale si registra un nuovo caso nella provincia di Nuoro. In totale nell’Isola sono stati eseguiti 72.722 test. I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 10, nessuno in terapia intensiva, mentre 21 sono le persone in isolamento domiciliare. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 1.186 pazienti guariti (+2 rispetto all’ultimo aggiornamento), più altri 18 guariti clinicamente. Resta invariato il numero delle vittime, 132 in tutto. Sul territorio, dei 1.367 casi positivi complessivamente accertati, 252 sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 99 nel Sud Sardegna, 60 a Oristano, 80 (+1) a Nuoro, 876 a Sassari.

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