Giu 15

Mercoledì 17 via all’esame di maturità per circa 13mila studenti sardi.

Mercoledì 17 giugno primo esame di stato che deve fare i conti con il coronavirus: solo un colloquio, basato anche sul lavoro scritto effettuato nelle scorse settimane dagli studenti per dimostrare di avere le carte in regola per la maturità.

Stamattina c’è stato l’insediamento in Sardegna delle 385 commissioni d’esame con l’estrazione della lettera per decidere i turni delle interrogazioni. Le commissioni dovranno valutare circa tredicimila ragazzi: 12.292 candidati interni e 388 esterni. Nell’Isola tutto è praticamente filato liscio, visto che non ci sono stati problemi per la nomina dei presidenti così come successo in altre regioni.

“Per il momento è andato tutto secondo i piani – ha detto il direttore scolastico regionale, Francesco Feliziani -. Aspettiamo il giorno dell’esame per un bilancio complessivo, ma ci siamo preparati bene anche noi per far sì che tutto possa andare per il meglio”. Dal punto di vista logistico, situazione regolare. “Tutte le strutture sono idonee – ha spiegato Feliziani – e non c’è stato bisogno di ricorrere a soluzioni “creative”, tipo palestre esterne o cortili.

Intanto, quest’anno per gli esami di maturità non ci saranno, come in passato, le fughe di notizie legate alle tracce d’esame. E neanche la lotta contro l’uso degli smartphone durante le prove. Ma c’è sempre il pericolo delle bufale in agguato. Quindi via alla campagna della Polizia Postale contro panzane e leggende legate agli esami. Anche perché le tante notizie contrastanti circolate in questi mesi stanno confondendo i ragazzi.

Secondo una ricerca di Skuola.net un maturando su quattro pensa che non potrà abbassare la mascherina neanche mentre parla di fronte alla commissione, e uno su due che gli verrà misurata la febbre all’ingresso di scuola e che dovrà indossare i guanti. Per questo motivo e, soprattutto, per rendere edotti i maturandi, la Polizia Postale ha emanato un comunicato, in cui si legge che, come detto, non ci saranno, come in passato, le fughe di notizie legate alle tracce d’esame. E neanche la lotta contro l’uso degli smartphone durante le prove. Ma, anche in occasione della maturità 2020, il pericolo che tra gli studenti si diffondano delle bufale è sempre in agguato.

Perché l’esame di Stato di quest’anno (che verrà ricordato come quello svolto “ai tempi del coronavirus”) presta benissimo il fianco a interpretazioni sbagliate. Una maturità la cui veste definitiva è stata ufficializzata solo un mese fa per via delle incertezze legate allo scenario epidemiologico e alle relative misure da adottare. L’esame avrà così una formula del tutto inedita (niente scritti ma solo un colloquio orale, peraltro diverso dal passato). Con, in più, un protocollo di sicurezza da osservare per svolgere la prova in presenza a scuola. Un lungo elenco di informazioni che i maturandi non hanno ancora pienamente digerito.

La Polizia Postale e delle Comunicazioni sta portando avanti, in collaborazione con il portale degli studenti Skuola.net, una campagna di sensibilizzazione, denominata “Maturità al sicuro”, con l’obiettivo di contrastare alla vigilia dell’esame bugie, bufale e leggende metropolitane, in modo da tranquillizzare i ragazzi ed evitare che perdano tempo dietro a notizie fuorvianti e a un’enorme quantità di consigli (spesso dall’approccio pessimistico) per evitare il contagio da Covid-19, visto che sembra che tra gli studenti si sia diffuso una sorta di “terrore da orale dal vivo”.

A confermarlo è l’annuale monitoraggio realizzato da Skuola.net per la Polizia di Stato, su un campione di circa 5.000 studenti del quinto anno delle superiori. Monitoraggio che si è concentrato sulle norme socio-sanitarie adottate dal ministero dell’Istruzione in base alle indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico, e secondo il quale circa un maturando su quattro pensa che sarà costretto ad avere la mascherina sul volto per tutta la sua permanenza nell’edificio scolastico, colloquio compreso; quando, invece, le “linee guida” concedono allo studente, la possibilità di abbassare la mascherina per svolgere il colloquio, considerato che la disposizione delle postazioni impone il rigido rispetto di un distanziamento di almeno due metri tra i presenti in aula. Il 21% dei ragazzi è poi rassegnato all’idea di doversi presentare a scuola da solo, senza nessuno; mentre il protocollo non vieta a un accompagnatore (uno soltanto) di assistere all’esame.

Un tema particolarmente controverso è quello sulle regole per l’accesso a scuola. Agli studenti (e ai commissari) non verrà misurata la febbre, ma basterà produrre una dichiarazione che attesti l’assenza di sintomi riconducibili al Covid-19. Peccato che solo uno studente su tre ne sia al corrente. Il 46% pensa, invece, che la misurazione della temperatura sia obbligatoria, mentre il 19%, all’esatto opposto, è convinto che non ci sarà alcun controllo in tal senso. Lo stesso si può dire per la questione guanti: secondo il Protocollo non c’è nessun obbligo, ma basterà igienizzarsi frequentemente le mani (con i gel messi a disposizione dall’istituto), ma solo uno studente su due è aggiornato su questa procedura.

L’unico passaggio veramente chiaro è quello dei tempi di permanenza nelle strutture: quasi tutti (il 92%) sanno che potranno arrivare circa 15 minuti prima del proprio esame e che dovranno andare via immediatamente una volta finita la prova.

L’iniziativa “antibufale” di Polizia di Stato e Skuola.net serve proprio per veicolare i messaggi corretti e sgomberare il campo da quelli errati. L’esame di maturità è un appuntamento molto importante per i ragazzi e per questo è necessario che mantengano la serenità necessaria per affrontarli. Le false notizie, invece, possono portare a sterili distrazioni e, specie in un momento storico come quello attuale, si corre il rischio che perdano la concentrazione che merita uno degli appuntamenti più importante della loro vita da studenti. Per questo motivo, per rafforzare il messaggio utilizzando un linguaggio più vicino a quello dei maturandi, è stato anche realizzato un video, in collaborazione con lo youtuber Nikolais, diffuso su Skuola.net e sui suoi canali Facebook, Instagram e YouTube. Un contenuto ironico che passa in rassegna i comportamenti sbagliati che uno studente potrebbe assumere leggendo in modo distorto il protocollo di sicurezza: ci sono il negazionista e il fobico, l’assembratore e l’ansioso, il collezionista e il distanziatore sociale.

In più, la Polizia anche quest’anno sarà a disposizione, online, dei ragazzi nelle ore immediatamente precedenti l’inizio del maxi-orale, per rispondere a tutti i loro quesiti e dubbi sulle informazioni che circolano in rete. Un rappresentante della Polizia di Stato sarà presente anche alla tradizionale diretta di Skuola.net alla vigilia del primo giorno d’esame, per fare il proprio in bocca al lupo e tranquillizzare ulteriormente tutti gli studenti alle prese con questa anomala maturità 2020.

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