Mar 10

Coronavirus: per over 75 consegna a domicilio di farmaci e alimentari. 2° caso a Oristano.

Il sindaco di Oristano, Andrea Lutzu, ha riunito l’Unità di crisi comunale per fare il punto della situazione alla luce degli ultimi provvedimenti adottati dal presidente del Consiglio dei Ministri e dal presidente della Regione Sardegna.

Preso atto della creazione di una zona protetta valida per tutta Italia, che di fatto estende a tutta la nazione le misure inizialmente previste per le zone rosse, sono state valutate le azioni da adottare a livello comunale.

Il sindaco ha nuovamente raccomandato la collaborazione dei cittadini. “Il momento è difficile – ha detto Lutzu – e occorre senso di responsabilità da parte di tutti. Il Comune è presente e fa il possibile per assicurare i servizi di competenza, anche se gli sportelli al pubblico sono chiusi. Gli uffici possono essere contattati telefonicamente o per posta elettronica. La scarsità di mascherine a tutela degli operatori comunali e dei cittadini è un problema che interessa tutta Italia e a cui stiamo cercando di porre rimedio. La Polizia locale sta svolgendo i controlli nel territorio comunale affinché le disposizioni nazionali e regionali siano rispettate scrupolosamente”.

Sempre questa mattina, il sindaco ha incontrato le associazioni di volontariato attive nel settore della Protezione civile (Oristano Soccorso e Prociv Arci Oristano, già impegnate nelle attività coordinate dalla Protezione civile regionale) per concordare con loro le misure più opportune per mettere a punto un piano di azioni da attuare a beneficio della popolazione comunale.

I volontari della Associazione Prociv Arci Oristano da mercoledì 11 marzo assicureranno un servizio gratuito per la consegna a domicilio di farmaci e generi di prima necessità. Il servizio è gratuito e riservato a tutti gli anziani over 75, alle persone con disabilità e alle persone immunodepresse impossibilitate ad uscire di casa.Sono a carico del cittadino i costi per l’acquisto dei beni.

Il servizio sarà attivo (salvo emergenze) dalle 9 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 19. Le informazioni per il riconoscimento dei volontari, saranno fornite telefonicamente. Per informazioni e prenotazioni si può contattare l’associazione via telefono o whatsapp ai seguenti numeri: 338.9835667 / 348.0618970.

Un nuovo caso di Coronavirus è stato riscontrato in Sardegna. Su ventidue tamponi sottoposti ad esame, ha fatto sapere la Regione, è risultato positivo solo quello somministrato a una donna di Oristano. Le sue condizioni, comunque, non destano preoccupazioni. Ad oggi, sono 35 i contagiati nell’Isola. Intanto, c’è stato un appello del presidente della Regione Solinas, da uomo e padre di famiglia, che si è rivolto in serata ai sardi per dire che “…ci sono state imposte, perché assolutamente necessarie, misure severe, che incidono pesantemente sullo stile di vita che abbiamo conquistato negli anni, e che abbiamo un’unica strada per uscire da questa emergenza sanitaria. E cioè evitare fino al 3 aprile qualsiasi tipo di contatto ravvicinato tra le persone, qualsiasi viaggio e qualsiasi situazione di pericolo, perché il coronavirus si espande e viaggia sulle gambe degli uomini”. Tutte indicazioni contenute nell’ultimo Dpcm e nelle ordinanze firmate dallo stesso presidente della Regione. “Tutto questo – ha precisato il governatore – avrà un costo per le partite Iva, gli artigiani, le imprese turistiche. Ma la Regione e lo Stato interverranno per restituire quello che questa emergenza sta oggi togliendo”. Solinas ha ribadito anche che “…non ci sarà alcun problema nell’approvvigionamento di generi alimentari, quindi si evitino assalti ai supermercati. La preoccupazione è sanitaria e occorre evitare il contagio. Siamo un popolo generoso e forte, con grande storia – ha concluso il presidente della Regione -, se sapremo affrontare al meglio questa emergenza, e se tutti collaboreremo attuando le misure di sicurezza, garantiremo ai nostri figli e a noi un futuro sereno”.

La questura di Oristano comunica che, al fine di dare esecuzione alle misure straordinarie introdotte dal Decreto Legge n. 9/2020, per garantire la piena utilizzazione del personale della Polizia di Stato e in virtù delle ulteriori prescrizioni in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica, gli sportelli dell’Ufficio Immigrazione, destinati al rilascio e al rinnovo del permesso di soggiorno, saranno temporaneamente chiusi al pubblico. Saranno assicurate le attivitàper ricevere la manifestazione di volontà di richiedere protezione internazionale. L’Ufficio Licenze, Ufficio Armi e Ufficio Passaporti, saranno disponibili previo appuntamento al numero 0783 21421.

La Torre di Marceddì tornerà ad essere una viva presenza fra le bellezze che popolano il golfo di Oristano. Partono, infatti, i lavori di restauro dell’antica costruzione spagnola, ultimata nel 1580 per volere del re Filippo II di Spagna. Accoglierà al piano terra un archivio e una mostra sulla sua storia, mentre al primo piano sarà allestito l’osservatorio del paesaggio delle zone umide. La terrazza, che in passato ospitava i bracieri utili alla segnalazione di pericolo, diventerà un punto di osservazione dell’avifauna e delle “terre d’acqua” circostanti. Il progetto, realizzato dalla Fondazione Medsea, è stato approvato dal comune di Terralba, dopo i pareri positivi di tutti gli enti coinvolti nella conferenza di servizi. L’immobile, di proprietà del demanio e di competenza della Capitaneria di porto di Oristano, è stato dato in concessione al comune di Terralba. L’intervento di restauro e valorizzazione, affidato agli architetti Pier Paolo Perra e Maria Franca Perra, consisterà in massima parte nel risanamento dalle cause di degrado, limitando allo stretto necessario i rifacimenti di parti mancanti. L’obiettivo è conservare i segni e gli effetti che il tempo, gli adeguamenti, le variazioni tipologiche e morfologiche hanno lasciato sull’edificio. “Dieci settimane di lavori per trasformare un rudere in un luogo di attrazione per turisti, appassionati e studiosi delle zone umide – ha spiegato Alessio Satta, presidente della Fondazione Medsea -; una memoria ritrovata capace di dialogare con il caratteristico villaggio pescatori e il vicino Museo del mare, ricostituendo l’organica relazione fra comunità, ricerca, attività economica sostenibile, tutela ambientale e identità culturale”.

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