Feb 04

Quattro arresti per ‘Ndrangheta e Camorra in Sardegna. Uno anche a Oristano.

C’è anche un persona arrestata a Oristano, tra le quattro fermate in Sardegna nell’ambito della mega operazione condotta dai Carabinieri del Comando provinciale di Roma.

Sono accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, i quattro sardi arrestati nell’ambito dell’operazione “Akhua”, che ha smantellato due gruppi criminali, legati alla ndrangheta e alla camorra, che gestivano il traffico di droga nella Capitale.

In carcere, su ordinanze di custodia cautelare richieste della Dda di Roma, sono finiti Luca Zedde, 30 anni, nato a Sorgono, considerato il vertice del gruppo criminale sardo; Francesco Fenu, di 48 di Villamar; il coetaneo Giovanni Meloni di Gergei; e Roberto Nairi, 56 anni di Cagliari, tutti personaggi già noti alle forze di polizia.

Secondo quanto accertato dagli investigatori, Zedde teneva i contatti con Vincenzo Polito, il capo calabrese di una delle due organizzazioni criminali, occupandosi del traffico di droga dal Lazio alla Sardegna. “In particolare, le indagini condotte sul conto di Vincenzo Polito – hanno detto i Carabinieri – hanno permesso di accertare che questi inviava periodicamente ingenti quantitativi di narcotico (in una circostanza è stata accertata la cessione di 21 chili di cocaina) a Luca Zedde, il quale, a capo di un’organizzazione criminale sarda, acquistava lo stupefacente e versava quanto dovuto a Polito per il tramite di Francesco Fenu”.

Per quanto riguarda il ruolo di Nairi e Meloni, i due avrebbero acquistato dai trafficanti calabresi, che si trovavano già in Sardegna, una partita di cocaina che non era stata accettata da Zedde.

Gli arresti dei quattro sono stati portati a termine dai carabinieri dei Comando provinciale di Oristano e Cagliari. Particolarmente impegnativo, dal punto di vista dello spiegamento di forze, l’arresto di Zedde: viveva in una casa di campagna, dotata di telecamere, recinzioni e con la presenza di cani da guardia. Alle operazioni hanno partecipato anche i “Cacciatori” di Sardegna.

I Carabinieri della Stazione di Terralba e quelli del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Oristano hanno arrestato un disoccupato di San Nicolò d’Arcidano, di 58 anni. L’uomo è stato sorpreso mentre cedeva una dose di cocaina e una di marijuana a un ragazzo e a una ragazza di Terralba, che sono stati poi segnalati alla Prefettura di Oristano. Al 58enne, dopo perquisizione personale e domiciliare, sono stati trovati altri 0,6 grammi di cocaina, materiale vario per il confezionamento dello stupefacente, due bilancini di precisione e 400 euro proventi, probabilmente, dall’attività di spaccio. Tutto è stato sequestrato dai Carabinieri e l’uomo arrestato e accompagnato ai domiciliari. La direttissima nei suoi confronti si è tenuta nella tarda mattinata odierna. L’uomo è stato rimesso in libertà, e l’udienza rinviata per valutare l’affidamento in prova.

Con la deposizione della moglie e del compagno della parte offesa è ripreso, davanti al Tribunale di Oristano, il processo per stalking nei confronti della madre e del fratello di un allevatore di 43 anni di Arborea, sposato e padre di due figli, che aveva scelto di rivelare ai familiari la propria omosessualità. I due testimoni hanno confermato che l’outing del 43enne non era stato apprezzato dai due congiunti, riferendo al giudice la lunga catena di minacce e umiliazioni che l’uomo ha dovuto subire a partire dal 2015. Minacce e umiliazioni, con l’aggiunta di espliciti inviti al suicidio, sarebbero stati pressoché quotidiani, anche perché l’allevatore all’epoca dei fatti abitava nella stessa palazzina della madre e del fratello. L’uomo aveva deciso di raccontare la sua omosessualità e la scelta di unirsi ad nuovo compagno prima alla moglie, che aveva accettato la situazione, e poi alla madre e al fratello, che invece, secondo l’accusa, avevano reagito scatenando contro di lui una vera e propria guerra per convincerlo a interrompere la relazione. Il processo è stato aggiornato al 17 febbraio prossimo.

Le scarpette rosse in ceramica arrivano a Sanremo. Sarà Paolo Palumbo, prima della sua esibizione, a donarne un esemplare ad Amadeus sul palco del Teatro Ariston. L’iniziativa è del Comune di Oristano, che ha affidato a Paolo Palumbo il simbolo in ceramica dell’impegno contro la violenza di genere: “Da anni siamo impegnati su questo fronte e con le scarpette rosse in ceramica Oristano, insieme a tutte le città aderenti all’Aicc (Associazione italiana delle città della ceramica), è riuscita a trovare un simbolo forte capace di evocare immediatamente i valori a cui ci ispiriamo. Ringraziamo Paolo Palumbo che sarà il nostro ambasciatore sul prestigioso palco del Teatro Ariston e confidiamo sulla disponibilità di Amadeus, e su quella del numerosissimo pubblico del Festival, affinchè il messaggio di solidarietà e di civiltà diventi sempre più forte e aiuti a combattere il triste fenomeno della violenza contro le donne”. Paolo Palumbo donerà ad Amadeus anche una copia della maschera della Sartiglia.

Sabato 8 febbraio, alle 10.30, nella sala consiliare del Comune di Oristano, si terrà la riunione dei Garanti delle persone private della libertà personale della Sardegna. Si tratta del primo incontro dei Garanti organizzato in Sardegna dopo l’apertura dei nuovi istituti di detenzione per l’Alta Sicurezza. Insieme al Garante di Oristano Paolo Mocci, saranno presenti Antonello Unida (Garante del Comune di Sassari presso il Carcere di Bancali), Edvige Baldino (Garante del Comune di Tempio presso il Carcere di Nuchis) e Giovanna Serra (Garante del Comune di Nuoro presso il Carcere di Badu ‘e Carros). L’incontro servirà per un confronto sulle criticità registrate durante i loro accessi in istituto e in occasione dei colloqui con i detenuti ospiti. “La situazione delle Case di reclusione sarde è problematica sotto vari aspetti e sarà l’occasione per poter ascoltare da fonte attendibile l’effettiva situazione delle carceri di alta sicurezza”, ha spiegato l’avvocato Paolo Mocci, Garante di Oristano. Alla riunione parteciperà anche Grazia Maria De Matteis, Garante dei diritti dell’infanzia della Regione Sardegna, che presenterà un progetto che, con il coinvolgimento dei Garanti sardi e dei direttori dei penitenziari, punta a favorire il mantenimento dei rapporti tra genitori detenuti e figli, favorendo l’accesso negli istituti di detenzione dei figli minori dei reclusi, secondo i dettami del Protocollo sottoscritto dal Ministero della Giustizia e l’Autorità Garante Nazionale per l’infanzia e l’adolescenza.

Oristano festeggia un’altra centenaria. Elvira Orrù, nata a Laconi, il 1° febbraio 1920, è stata festeggiata da parenti e amici nella sede dell’oasi francescana di via Michele Pira, dove risiede dal 2011. A fare gli auguri alla signora Elvira, anche il sindaco di Oristano, Andrea Lutzu, che per celebrare l’importante appuntamento le ha donato una targa-ricordo. Elvira Orrù non è sposata, fin da bambina si era trasferita con la famiglia a Oristano, nella casa di piazza Tharros, dove ha vissuto fino a dieci anni fa con le sorelle. Il papà era impiegato alla Satas, dove lavorava come bigliettaio. Elvira ha dedicato la sua vita al volontariato, nelle fila dell’azione cattolica e del terzo ordine francescano. Appassionata di Sartiglia, non si fa mai mancare un bicchiere di vino durante il pasto.

 

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