Dic 17

Procura di Oristano: la tabella giusta e la narrazione sbagliata.

Il leader del Partito dei sardi, Paolo Maninchedda continua nella sua “guerra” a distanza con la Procura della Repubblica di Oristano, dopo che alcuni esponenti del Pds sono stati indagati per voto di scambio. Il tutto mentre il procuratore, Ezio Domenico Basso, osserva a distanza, e tace.

Dopo ave pubblicato sul suo sito, www.sardegnaeliberta.it., tre articoli dal titolo“Procura di Oristano: un’altra bocciatura. Ippocrate: un’altra bugia? (1° dicembre)”, “Procura di Oristano: l’obbligo dell’azione penale esiste solo contro il Partito dei Sardi. Finirà come i fondi ai Gruppi (3 dicembre)”, “Procura di Oristano: da Ippocrate a Dreyfus, con una novità” (11 dicembre), Paolo Maninchedda ha pubblicato quanto segue:

“Riepilogo -Forse non tutti sanno che Pietro Valpreda venne scagionato dall’accusa, infondata, di essere l’esecutore materiale della strage di Piazza Fontana a partire da un’inchiesta giornalistica.

Il giornalismo non è sempre stato in Italia e in Sardegna ai livelli odierni, giulivamente ripetente i soli comunicati stampa dei poteri. C’è stato un tempo nel quale il giornalismo verificava il potere, anche quello giudiziario. Oggi non è più così.

Pertanto, dinanzi a un clamoroso desiderio della Procura di Oristano di comunicare con l’opinione pubblica, al punto di indire una conferenza stampa, siamo costretti a fare quello che non avremmo mai fatto: contrapporre la filologia di piazza alla giustizia di piazza. Siamo non più nello Stato di Diritto, ma nello Stato di Giustizia (come ci ha insegnato, per esempio Jacques Krynen), dove una parte della Giustizia e una parte della Politica ristabiliscono un’antica alleanza, l’una accusa senza contraddittorio e l’altra lincia in piazza senza giudizio.

Come si combatte lo Stato di Giustizia? Smascherandolo.

Da qualche settimana stiamo sottoponendo a una lettura accurata e pubblica l’ordinanza di custodia cautelare emessa ormai più di due mesi fa.

Le tabelle giuste lette male A p. 33 dell’Ordinanza si legge: “La PG ha evidenziato che le 6 candidate avvantaggiate, avendo conseguito il massimo punteggio nello scritto, non potevano in alcun modo essere superate dagli altri concorrenti, anche se i secondi nelle successive prove avessero preso il massimo dei voti”. Si è nel concorso per Ostetriche, bandito a dicembre 2014. La Procura sostiene che Succu avrebbe alterato la prova scritta a tal punto da renderla decisiva per il concorso.
I posti a concorso erano 2, non 6, e dunque occorre provare sui primi due che le affermazioni di cui sopra sono vere.

Se si guarda il punteggio finale delle prime due candidate, si può notare che a parità di valutazione della prova scritta, la seconda classificata senza i 5 punti dei Titoli sarebbe arrivata settima, cioè fuori non solo dalla soglia dei vincitori ma anche da quella dei chiamati. Il valore dei titoli è un fatto automatico e non valutativo del concorso. L’affermazione a p.33 è smentita per tabulas.

Piccole cose, si dirà. Forse. Tuttavia sono indicative di un modo di agire e di argomentare che non appare per niente preoccupato dell’esattezza, della precisione e del riscontro, come da Manuale dello Stato di Giustizia”. (Paolo Maninchedda, www.sardegnaeliberta.it).

Ci sono anche due sardi tra i protagonisti del Concorso nazionale d’arte per parole e immagini “Linee di paesaggio”. Antonio Maciocco di Osilo si è aggiudicato il primo premio nella sezione sceneggiatura, mentre all’oristanese Francesca Corriga è andata una Menzione speciale. Prima classificata per la sezione fotografica Livia Aiello di Orvieto (vedi foto sopra), per la narrativa Maria Adelaide Rubini di Teramo. Promosso dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cagliari e Oristano, guidato da Maura Picciau, è ideato da Antonella Sanna responsabile area paesaggio della soprintendenza. Fotografia, narrativa e poesia, sceneggiatura per cortometraggi e graphic novel sono le classi di concorso a cui hanno partecipato oltre 120 autori da ogni parte d’Italia. Gli elaborati sono stati selezionati dalla giuria, composta da Nevina Satta, direttrice della Sardegna Film Commission, dal fotografo Dario Coletti e dalla poetessa Azzurra D’Agostino. La Premiazione dei vincitori delle cinque classi di concorso si terrà il 19 dicembre alle 18 presso la Sala Officine de Sa Manifattura, dove sarà allestita la mostra – aperta sino al 6 gennaio – con le foto risultate vincitrici, mentre i testi narrativi o poetici selezionati saranno letti dall’attrice Maria Grazia Bodio del Teatro Cedac.

Da oggi e fino al 7 gennaio 2020 l’ospedale San Martino di Oristano ospiterà la mostra “Nel tempo”, che raccoglie i lavori realizzati dai pazienti del reparto di Psichiatria dell’ospedale San Martino di Oristano durante il laboratorio “Arte & Riciclo”, attivato dall’educatore Fabio Orani, in collaborazione con l’equipe di infermieri e operatori socio-sanitari. Durante il ricovero, i pazienti hanno avuto la possibilità di partecipare liberamente, sperimentare e sperimentarsi attraverso mezzi espressivi artistici come la pittura e il decoupage. Spesso le opere sono state create in condivisione: diverse mani hanno lavorato su uno stesso supporto e ogni persona ha avuto la possibilità di contribuire alla realizzazione dell’opera insieme agli altri. Partecipare alle attività di arte e riciclo ha significato favorire la socializzazione dei pazienti: i laboratori sono serviti a costruire momenti di condivisione delle proprie preoccupazioni, riflessioni, aspirazioni, a raccontare la propria storia, a sentirsi accolti senza alcun pregiudizio. L’esposizione è anche il frutto di un lavoro di “apertura” di un reparto – che nel senso comune è vissuto ancora con una forte dose di stigma – alle esperienze esterne, dal giardinaggio al cineforum, passando appunto per la pittura e il decoupage, così da dare un senso al tempo trascorso in ospedale e restituire fiducia ed entusiasmo ai pazienti, rilevandosi attività terapeutiche complementari a quelle classiche.

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