Set 25

Il sindaco Lutzu non si faccia condizionare: o si procede compatti o si va tutti a casa.

Circa una settimana fa, in occasione dell’uscita dei consiglieri del Comune di Oristano, Gigi Mureddu e Marinella Canoppia, dal gruppo ex Forza Italia, avevamo commentato così il loro approdo nel Psd’Az:

“Ormai i pruriti all’interno del consiglio comunale di Oristano non si contano più. Evidentemente i quattro de “La Civica Oristano”, com’era facile prevedere, hanno fatto scuola e dietro all’arciabusato “interesse della città” altro non c’è se non la pur legittima ambizione personale, o manovratori più o meno occulti che giocano allo sfascio.

Luigi Mureddu e Marinella Canoppia hanno ufficializzato in consiglio comunale l’adesione al gruppo del Partito Sardo d’Azione, di cui già si sapeva. In una breve comunicazione, in apertura di seduta, Luigi Mureddu ha spiegato i motivi per i quali lui e Canoppia hanno lasciato l’ex gruppo di Forza Italia e hanno aderito al Psd’Az. I due si sono detti pronti a sostenere l’azione della giunta Lutzu sui temi in linea con i programmi del partito, ma anche a opporsi a quelli di tenore diverso. Insomma, altri mal di pancia da gestire per il sindaco Luztu.

Di fronte a situazioni come questa, onde evitare ulteriori ghiribizzi, un chiarimento a muso duro tra i consiglieri della maggioranza appare, a nostro avviso, quanto mai opportuno, con il sindaco Luztu che non dove prestare il fianco ad alcun compromesso o ricatto politico, ma mettere la maggioranza di fronte a una scelta chiara: “O si procede sul programma concordato di cui io sono il garante o si va tutti a casa”.

In questi casi riteniamo che non ci debbano essere vie di mezzo. E, considerato che la stragrande maggioranza degli attuali occupanti il consiglio comunale, stando perlomeno a quanto sostiene una buona parte dei cittadini, non è che abbia fatto sfracelli e che, quindi, difficilmente verrebbe rieletta, ponga il sindaco un aut aut definitivo: “O si fa “democraticamente” come dico io oppure chiudo la consiliatura”.

Quanto successo in questi giorni non fa che confermare la bontà di quanto avevamo scritto sette giorni or sono, anche in considerazione della prevedibile difficoltà per Andrea Lutzu di governare con numeri così risicati.

Il gruppo La Civica continua, infatti, in maniera chiaramente strumentale, a proporre ordini del giorno e interrogazioni a mazzi, nel chiaro e malcelato intento di tentare di mettere in difficoltà il sindaco (anche perchè, con tutto il rispetto, molte delle interrogazioni ci sono sembrate abbastanza scontate e di una superficialità disarmante). La tattica di stare in mezzo al guado pensando, erroneamente, di considerarsi l’ago della bilancia non porta da nessuna parte, perchè in un contesto politico di modesto livello conduce a fare proseliti, con conseguenze nefaste per l’attività del consiglio comunale e, di conseguenza, per la città.

L’uscita imprevedibile di Canoppia e Mureddu, motivata da quest’ultimo come pungolo per l’immobilismo di sindaco, giunta e maggioranza (come se lui fino a quel momento avesse sempre vissuto sulle nuvole e non fosse un componente di spicco di quella maggioranza), dimostra la veridicità del nostro assunto.

Possiamo anche sbagliare, ma la posizione critica di Mureddu nei confronti dell’esecutivo ha poco di politico ma è dovuta, a nostro avviso,  a motivi di datata “antipatia poltica” nei confronti dell’ex collega di partito Angelo Angioi. Il fatto che Andrea Lutzu in un primo momento avesse parzialmente ceduto alle richieste de La Civica (proponendo un assessorato contro i due richiesti) aveva mandato su tutte le furie Mureddu, secondo il quale il sindaco non avrebbe dovuto neppure ascoltare i componenti del nuovo gruppo, e Angioi in particolare.

Questa la nostra lettura dell’improvvisa sortita di Mureddu, che al sindaco, peraltro, era molto legato. A dire il vero, tra il gruppo consiliare degli ex Forza Italia (molto critici nei confronti di Cappellacci & C.) si era discusso in precedenza di un eventuale passaggio al Psd’Az, ma il “colpo di mano” di Gigi Mureddu è stato, soprattutto per il sindaco, del tutto inaspettato.

Detto questo, è chiaro che continuare ad andare avanti stando sui piedi del baratro non giova di certo alla serenità del sindaco, alla governabilità e al proseguo dell’attività amministrativa. Giunti a questo punto, come già detto, non ci sono vie di mezzo. Andrea Lutzu, anche per evitare altri nefasti e sempre possibili colpi di scena, metta i consiglieri comunali della maggioranza e “guadisti” di fronte alle proprie responsabilità: o si procede tutti assieme nella realizzazione del programma, altrimenti apra la crisi e mandi tutti a casa.

Altro giro, altra corsa per l’ennesimo episodio di violenza tra le mura domestiche. La Squadra Mobile della Questura di Oristano ha eseguito questa volta un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip di Oristano, nei confronti di un oristanese di 48 anni, per maltrattamenti in famiglia, violenza privata e danneggiamenti ai danni della moglie e delle tre figlie nel corso degli anni. All’uomo è stato, inoltre, contestato il reato di violenza sessuale “…in quanto, in più occasioni – come si legge nella nota della Questura -, con condotte violente, minacce e intimidazioni, aveva costretto la moglie a subire atti sessuali che lei, atterrita e in stato di soggezione, non poteva rifiutare, anche per tutelare l’incolumità delle figlie”. La donna, in più occasioni, aveva presentato querela contro il marito ma, come spesso succede, l’aveva sempre ritirata, ritrattando tutto, per paura della reazione dell’uomo nei suoi confronti e soprattutto, nei confronti delle figlie. Lo scorso aprile la vittima, dopo l’ennesima lite, era stata cacciata di casa dal marito che, fra l’altro, aveva anche minacciato di morte tutti i familiari. Spaventata, la donna aveva lasciato la casa portando con sé la figlia di appena 9 anni, mentre le figlie maggiori avevano, già da tempo, lasciato l’abitazione per timore del padre. Le indagini della Questura hanno evidenziato una situazione familiare da tempo insostenibile, a causa di un padre e marito violento e pericoloso, con moglie e figlie (minorenni all’epoca dei fatti) che da anni vivevano nel terrore, visto che i primi episodi di violenza risalgono al 2008. La questione della violenza sulle donne, putroppo, sembra ormai diventata prassi quotidiana e se, a questo punto, si vuole porre un freno a questi squallidi episodi non basta allontanare il marito violento dall’abitazione, nè proibire di avvicinarsi ai propri familiari (provvedimenti che spesso sono risultati del tutto inutili). Una volta appurato anche un solo episodio di violenza, bisognerebbe arrestare immediatamente l’indemoniato, portarlo subito a processo e, se ritenuto colpevole, condannarlo a pene severe (l’auspicio sarebbe dai 5 ai 10 anni di reclusione, in modo tale da dargli il tempo di meditare per bene su quanto commesso). Una volta scontata la pena, divieto per il marito violento di far rientro nella regione dove vivono i familiari, pena il raddoppio degli anni appena trascorsi in carcere. Condanna, chiaramente, da scontare per intero, in un Paese dove la certezza della pena è diventata attualmente un’autentica barzelletta.

Un ex emigrato in Piemonte, Franco Siccu, di 62 anni, è morto cadendo da una scala interna, senza parapetto, nell’abitazione che aveva acquistato tre mesi fa a San Vero Milis. Il fatto è avvenuto stamattina attorno alle 9. Sul posto è arrivato anche l’elisoccorso, ma per l’uomo, che ha battuto la testa nella caduta, è stato tutto inutile. Siccu era appena andato in pensione: viveva a Pinerolo (Città metropolitana di Torino) con i due figli e la moglie, che era rimasta in Piemonte per motivi di lavoro.

Nuovo appuntamento giovedì 26 settembre, alle 9.30, a palazzo degli Scolopi (sala giudicale), per i tavoli tematici del “Programma Welfare Oristano District”, promosso dall’Ordine dei Consulenti del lavoro, d’intesa con l’assessorato delle Attività produttive del Comune di Oristano. L’obiettivo del progetto è promuovere e concretizzare la cultura del Welfare aziendale attraverso un modello condiviso (basato sui valori della sussidiarietà e della responsabilità sociale) che coinvolga attori pubblici, istituzioni, rappresentanze, soggetti associativi, datoriali, sindacali e del volontariato sociale. Il Progetto Welfare Oristano District era stato presentato ad associazioni di categoria, sindacali, mondo della scuola e terzo settore prima della pausa estiva. Organizzato dal Comune di Oristano e dai Consulenti del lavoro sul tema della cultura del Welfare aziendale e territoriale per dare risposte concrete ai bisogni locali, l’incontro si è svolto all’insegna delle buone pratiche del cosiddetto Welfare 4.0. Nelle scorse settimane si sono tenuti i primi due tavoli, nel corso dei quali si è discusso di un accordo territoriale di Welfare aziendale per facilitare l’accesso al Welfare da parte di tutte le aziende, incluse le micro imprese, e del marketing sociale con l’obiettivo di creare un sistema che generi crescita dei consumi nelle aziende locali, creando delle forme di autofinanziamento per il terzo settore. Giovedì 26 settembre il confronto proseguirà con le associazioni di categoria (Confapi, Confcommercio, Coldiretti, Confindustria, Lega Coop) e i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil per la definizione dell’accordo territoriale sul welfare.

Sabato 28 settembre, a partire dalle 16, nei locali del Centro di aggregazione giovanile “Spazio Giovani Flavio Busonera” si terrà la manifestazione “Oristano Street Art”. “Si tratta di un evento che ha lo scopo di promuovere la creatività, la legalità, il protagonismo e l’aggregazione dei giovani oltre che la diffusione di buone pratica sui temi dell’ambiente e della sostenibilità”, ha spiegato Antonio Ricciu, Coordinatore dello Spazio Giovani. “Oristano Street Art richiamerà writers, dj, ballerini di break dance e cantanti di musica hip-hop emergenti – ha detto l’assessore alle Politiche Giovanili, Stefania Zedda -. Sarà un momento di ritrovo e di promozione sociale e culturale per tanti giovani che ruotano attorno allo scenario musicale cittadino e provinciale.”

7 comments

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    • drastico on 26 settembre 2019 at 8:36
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    pig ha ragione da vendere. dare spago ai quattro consiglieri significa massacrarsi le palle. ai mal di pancia si rispondere severamente senza farsi condizionare. se ai consiglieri in pibincas questo non sta bene, l’unica soluzione è chiudere i battenti.

    • Gianfranco on 26 settembre 2019 at 9:12
    • Rispondi

    Per quanto riguarda i quattro della Civica Oristano sono in sintonia con Angelo. I quattro non sono dei geni della politica e si nota anche dalle interrogazioni che fanno che anche secondo me sono solo strumentali. Solo molto fumo e niente arrosto! Anche il passaggio di Mureddu al Partito Sardo d’Azione e il suo atteggiamento critico fa ridere i polli. Come ha detto Angelo, prima Mureddu dov’era? E se c’era, dormiva?

    • Tore on 26 settembre 2019 at 10:21
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    Penso anch’io che pene severe e stare in carcere per tutta la durata della pena sia un deterrente per i mariti violenti. Se non si aumentano le pene, questi episodi aumenteranno sempre di più.

    • Silvia on 26 settembre 2019 at 10:49
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    Tutti i ragionamenti in proposito mi stanno bene, ma io non riesco a capire come si faccia a non denunciare la violenza subita per anni e anni.

    • Un amico on 26 settembre 2019 at 11:10
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    Andrea non farti prendere in giro, decidi alla svelta… e se a questi frilli la cosa non va giù manda tutti a casa.

    • Carla on 26 settembre 2019 at 11:52
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    Per la violenza contro le donne non ci sono attenuenti. Arresto immediato e 10 anni di carcere!!!

    • Salvatore on 26 settembre 2019 at 12:03
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    La situazione in Consiglio comunale non è delle migliori. Troppi mal di pancia e numeri scarsi per governare con tranquillità. Se qualcuno si ammala o non può essere presente in Consiglio per motivi personali si rischia di andare sotto, con tutte le conseguenze che questo potrebbe causare e con titoloni sui quotidiani di giornalisti di parte che di politica capiscono poco e nulla che già posso immaginare. Il bello, o il brutto, è che le rogne non vengono dall’opposizione ma da consiglieri della maggioranza che agendo così pensano di contare qualcosa. Signor Sindaco, vale davvero la pena di continuare stando appesi a un filo?

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