Set 21

Picchia per anni moglie e figli e viene “soltanto” allontanato da casa.

Da qualche tempo a questa parte non passa giorno che Polizia e Carabinieri non debbano intervenire per maltrattamenti in famiglia.

L’ultimo episodio si è verificato a Oristano, dove un “insospettabile cinquantenne” (così si legge nella nota della Questura) è stato allontanato dall’abitazione familiare, a causa di maltrattamenti nei confronti della moglie e dei figli minorenni.

Il provvedimento è stato disposto del Gip del Tribunale di Oristano, che ha ordinato l’applicazione della misura cautelare a seguito della recente entrata in vigore del cosiddetto “Codice Rosso”. Una misura, a nostro avviso, abbastanza morbida, considerato che prevede l’arresto solo in caso di reiterazione del reato.

In soldoni, per potere arrestare l’energumeno di turno (sposato da quindici anni) non bastano le botte inflitte a moglie e figli dopo una prima denuncia, ma occorre che “l’attenzionato” pesti per bene i familiari una seconda volta.

Secondo noi si tratta di una cretinata macroscopica, considerato che spesso la denuncia avviene dopo mesi e mesi di violenze e terrore tra le mura domestiche, e che solo quando si è ormai allo stremo o quando non si riesce a giustificare lividi, ematomi e ferite di una certa consistenza in tutte le parti del corpo si è “costretti” ad ammettere quanto successo. Poichè, però, si tratta della prima denuncia, al marito violento viene mostrato soltanto il “cartellino giallo”, con il conseguente allontanamento da casa.

A questo punto, al bruto nulla vieta di andare ad abitare non solo nella stessa città ma, addirittura, a pochi passi dall’abitazione in cui continuano a vivere, nel comprensibile terrore, moglie e figli.

Evidentemente, al legislatore i continui casi di femminicidio, spesso compiuti da “insospettabili” cittadini (dei dottor Jekyll e mister Hyde, irreprensibili fuori e mostri tra le mura domestiche), che la cronaca riporta quotidianamente non hanno insegnato alcunchè, altrimenti la misura cautelare prevista dal “Codice Rosso” sarebbe stata di ben altra e più consistente natura.

Anche in questo caso, così come si legge nella nota divulgata dalla Questura, la donna “…ha sempre avuto timore di denunciare quanto avveniva all’interno delle mura domestiche, giustificando di continuo ecchimosi e lividi con incidenti domestici, questo sino a qualche giorno fa, quando, a seguito dell’ennesima aggressione subita dal marito, la donna è stata costretta a recarsi al Pronto Soccorso del locale nosocomio dove le è stata suturata una brutta ferita”.

A seguito delle indagini da parte della Squadra Mobile e della conseguente denuncia, la Procura della Repubblica ha attivato le procedure previste dal “Codice Rosso”, e all’ “insospettabile” cittadino invece dell’arresto è stata applicata la misura cautelare dell’allontanamento da casa.

E’ già qualcosa, potrebbe sostenere qualcuno, anche se, per quanto ci si possa immedesimare, è difficile capire appieno cosa significhi tirare avanti sopportando per anni continue angherie e vivere adesso nel terrore di trovarsi nuovamente di fronte, alla faccia del “Codice “Rosso”, il marito violento.

11 comments

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    • drastico on 21 settembre 2019 at 13:47
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    ci manca solo che a questo tizio gli diano una medaglia…

    • Giuseppe on 21 settembre 2019 at 14:03
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    Mi sbaglierò ma mi sembra che la violenza sulle donne e il femminicidio vengano ancora presi sottogamba, altrimenti non si piega un codice rosso così morbido – come giustamente sostiene Angelo – e una serie di garantismi per persone che invece meriterebbero di stare in galera.

    • Davide on 21 settembre 2019 at 14:22
    • Rispondi

    Che bella scoperta! Tutte le città sono piene di figli di p…… insospettabili che zaccano mogli e figli, solo perchè le donne per paura non li denunciano. Una volta scoperti gli insospettabili restano dei grandi miserabili figli di p…… e basta!

    • Sara on 21 settembre 2019 at 14:34
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    Complimenti Angelo, proprio un bell’articolo.

    • Arianna Renolfi on 21 settembre 2019 at 15:06
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    Si, appare davvero assurdo e incomprensibile in una società che si definisce civile. Eppure proprio mei contesti più insospettabili si nascondono queste tragedie familiari. Tanto più che a gran voce si pubblicizzano atti di violenza contro le donne in altre parti del mondo con tanto di proclami sul grado di inciviltà. Ultimamente poi davvero non si sente altro, la puntata di “porta a porta” di qualche giorno fa con l’intervista a una vittima di violenza rappresenta appieno come un certo tipo di “uomo” considera queste vicende drammatiche.

    • Pietro on 21 settembre 2019 at 15:25
    • Rispondi

    Di fronte a una donna che denuncia i maltrattamenti ce ne sono mille che non hanno il coraggio di farlo. Le cose rispetto al passato sono cambiate, ma ancora oggi ci sono famiglie dove la donna non lavora ed è quindi dipendete economicamente dal marito, poi ci sono i figli, la vergogna di ciò che potrebbe dire la gente, ecc.ecc. La scuola e le associazioni possono fare molto per scalfire il muro di omertà che le stesse donne hanno eretto per fare finta di niente, atterrite dalla paura, scegliendo di continuare una vita di sofferenze.

    • Maria on 21 settembre 2019 at 16:00
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    Bravo Pig, questione fotografata alla perfezione senza retorica nè tanti giri di parole.

    • Livio on 21 settembre 2019 at 17:03
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    Ho un suggerimento per chi arresta queste belle personcine. Invece delle bestie mettete questi animali nelle gabbie ed esponeteli allo zoo, con dei cartelli esplicativi in evidenza: “Ha picchiato la moglie e i figli per anni”, “Ha colpito la compagna con un bastone procurandole fratture varie”, “Ha accoltellato la moglie”, “Ha ucciso la convivente e nascosto il corpo in una buca”…. E mentre questi animali saltano da un albero finto all’altro dentro la gabbia, famiglie o scolaresche in gita d’istruzione possono fotografarli, lanciare le noccioline, fare selfie e bocacce e ricordare a queste belve quanto sia aberrante l’assoggettamento fisco e psicologico di una persona!

    • Roberto on 21 settembre 2019 at 18:17
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    Per i violenti in famiglia non ci dev’essere nessuna scusante: subito in carce e buttare la chiave!

    • pescatore on 21 settembre 2019 at 19:39
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    ma per favore, inspettabile de che? di esser ritenuto una persona a modo fuori e un mostro in famiglia? questo genere di vermi non vanno bene neppure come esca!!!

    • Marcello on 21 settembre 2019 at 19:54
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    Come altri anche io ho apprezzato l’articolo di Angelo. Chiaro e diretto come sempre. Il migliore.

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