Set 10

La politica al rientro dalle ferie.

Al rientro dalle lunghe ferie (anche se per noi pensionati le ferie sono perenni), dopo essermi disintossicato da giornali, televisione e social network, nel riaccendere la tv e vedere Franceschini prestare giuramento davanti al Presidente Mattarella pensavo si trattasse di una vecchia registrazione.

Mi sono dovuto ricredere immediatamente non appena ho visto Giuseppe Conte e, a seguire, un parterre composto da una serie di ministri dove, oltre a Dario Franceschini (purtroppo a volte ritornano!), spiccava per la genialità e la lungimiranza che da sempre la contraddistingue il ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli. L’una da vicesegretario del Pd, e non solo, ha rappresentato il nulla, mentre Franceschini da segretario, vice e quant’altro tra i Dem, in aggiunta ad aver raffigurato alla perfezione il vuoto nel suo partito, viene citato soltanto per essere stato finora il peggior ministro della Cultura della storia della Repubblica. Come si possa parlare di svolta e di cambiamento e credere ai buoni propositi di Conte (un vero fuoriclasse se confrontato con i recenti presidenti del consiglio e ministri vari) quando in squadra si hanno elementi di tal guisa è difficile capirlo.

L’altra novità, strettamente connessa, è l’assegnazione del “Tafazzi d’oro 2019” a Matteo Salvini, per essersi preso a bottigliate sull’inguine da solo, creando una crisi senza capo né coda, con un improvviso colpo di teatro che nessuno ha capito (ad iniziare da lui), per poi tentare di fare retromarcia e pentirsene amaramente.

Dopo un’ascesa repentina ai vertici della politica e nel consenso popolare (a nostro modesto avviso ben al di là di quanto il suo scarso spessore meritasse), il virus da delirio di onnipotenza, che in precedenza aveva colpito Renzi (solo per citare il caso più recente), ha contagiato anche Salvini, portandolo a un suicidio politico che neppure un principiante con un po’ di sale in zucca avrebbe commesso.

La “genialata” (probabilmente scaturita dopo un mojito di troppo) ha servito su un piatto d’argento a Renzi e al Pd un’occasione rara per ritornare in auge e ricacciare Salvini nell’oblio. L’apertura di Renzi al M5S, è stata infatti colta subito da Grillo (che ha tirato le orecchie e ridimensionato Di Maio costringendolo a più miti consigli), e dopo qualche tentennamento anche da Zingaretti. Il resto è storia recente.

All’ex leader lombardo (a cui più d’uno ora nella Lega rimprovera “la grande idiozia”) non è rimasto altro da fare che sbraitare per la democrazia violata e il ritorno alle urne, e, non essendoci limiti all’indecenza, cercando inutilmente di spostare le sue responsabilità, dando dei traditori ai Cinquestelle (dopo averli lasciati con il cerino in mano) perchè rei di aver risposto picche al suo ritorno di fiamma, preferendogli il Pd.

Insomma, una figura barbina e una brutta botta per chi solo qualche mese fa, con tanto di rosario in mano e baci all’immaginetta della Madonna, rivolgeva le sue preci a Santo Sondaggio perchè gli facesse la grazia di farlo governare in beata solitudine. Il capitano dalle cento divise non aveva, però, fatto i conti con Mattarella e la sua trovata si è rivelata un autentico boomerang.

Dopo il flop, così com’era accaduto a Renzi, le bugie propinate a spron battuto hanno perso immediatamente consistenza e non hanno più avuto l’effetto desiderato. Ad appena un mese dalla crisi, un Salvini moscio, sempre più confusionario e senza mordente ha già perso credibilità e appeal, soprattutto tra le persone dotate di media intelligenza che avevano votato Lega e che ora hanno ricominciato a ragionare col cervello e non con la pancia.

Resta adesso da vedere come procederà l’alleanza giallorosa tra M5S e Pd, considerato che le perplessità permangono e che, a pochi giorni dall’accordo, all’interno di un Pd quanto mai ringalluzzito (dove correnti e correntine continuano a imperversare alla faccia della tanto richiamata unità) c’è chi sproloquia, come Orlando sulla Giustizia, o chi la fa fuori dal vaso, come altri logorroici Dem di seconda fila (anche se trovare politici di prima fila nel Pd è una vera impresa. ndr) che, in evidente astinenza di visibilità, cercano di mettersi in mostra nella speranza di partecipare all’ammucchiata per i sottosegretari.

Steso un velo pietoso sulle manovre interne del Pd e sull’ex ministro dell’Interno, non mi sembra che in Sardegna l’alleanza di centrodestra a conduzione sardoleghista stia facendo sfracelli. Anzi. Il presidente della Regione, Christian Solinas, sta pagando a caro prezzo il basso livello di un esecutivo politicamente mediocre, che stenta a decollare, anche perchè a dettare legge alla Regione, davanti e dietro le quinte, sono ancora i fiduciari di Salvini. Per uscire da questo deprecabile immobilismo Solinas deve necessariamente affrancarsi dal giogo leghista, scuotere e pungolare assessori catapultati su quella poltrona non certo per meriti ma soltanto per grazia ricevuta, dare una scossa alla macchina amministrativa, e agire nel solo interesse dei sardi e non dei lumbard.

Se alla Regione l’opposizione è soltanto apparente, al Comune di Oristano è (con poche eccezioni) praticamente inesistente. Nonostante questo, il sindaco Andrea Lutzu ha di recente avuto il suo bel d’affare, perchè si è dovuto confrontare con quattro consiglieri comunali che hanno formato un nuovo gruppo. Gruppo che dietro all’ormai classico “…decideremo di volta in volta se appoggiare il sindaco…” si è detto pronto ad entrare in maggioranza purchè gli vengano concessi due assessorati. E questo, naturalmente, sempre per “il bene della città”.

Non sappiamo se Lutzu abbia, definitivamente, mandato a farsi benedire i quattro consiglieri, se sia rimasto fermo sull’offerta di un assessorato o se i colloqui siano stati soltanto rinviati. La cosa, a dire il vero, non mi appassiona più di tanto, perchè è fin troppo evidente che questo potrebbe costituire un pericoloso precedente per consiglieri ambiziosi, pronti ad abbandonare il partito o il movimento di riferimento per formare un nuovo gruppo in cambio di un cadreghino, magari a rotazione.

Lasciate da parte facezie, amenità e problemi legati alla composizione delle commissioni consiliari (Domanda: I quattro del gruppo “La Civica Oristano” sono in maggioranza o in minoranza? Risposta: Boh!), al rientro dalle vacanze fa il suo esordio in Comune Carmen Murru (Fortza Paris), nuovo assessore ai Servizi sociali, al posto di Francesca Loi, che aveva rassegnato le dimissioni dall’incarico per motivi personali e professionali. Un assessorato delicato e altra neofita da instradare per il sindaco.

Per il resto, Andrea Lutzu e C. possono essere soddisfatti di quanto il Comune di Oristano ha offerto ai cittadini durante l’estate, con spettacoli, manifestazioni sportive e culturali che mai avevano avuto un così ampio successo. Il nuovo palazzetto dello Sport è un altro fiore all’occhiello di questa amministrazione, a cui però manca “soltanto” una ciliegina alta tre metri per definire l’opera perfetta (a questo proposito, non bastano certo le difese d’ufficio del dirigente e del progettista per giustificare questa evidente e macroscopica criticità. ndr).

Ma è chiaro che non solo di questo vivono i cittadini e da parte del Comune molto c’è ancora da fare, in particolare per quanto riguarda il decoro urbano, che da sempre rappresenta il vero biglietto da visita della città.

Se non è già stata effettuata, a questo punto della consiliatura, una strigliata post ferie e post letargo a tutti gli assessori per un maggiore impegno sarebbe quanto mai opportuna e salutare, anche perchè se ci dovesse essere un rimpasto, con tutta probabilità, pochi meriterebbero di stare al loro posto.

Detto questo, è chiaro che, con assessori moviola, anche per un sindaco capace e preparato come Lutzu non è facile barcamenarsi tra mille difficoltà per sostituirsi a un esecutivo nel complesso abbastanza modesto. Ma questa non dev’essere un’attenuante, visto che è il sindaco che sceglie la squadra con cui governare. Anche se, nonostante gli immancabili alti e bassi, di fronte alla mancanza di punti di riferimento per la ormai definitiva morte dei partiti, davanti a quel poco che passa il convento e, soprattutto, facendo un confronto col recente passato, mi sembra di poter sostenere che finora il sindaco Lutzu abbia ampiamente meritato la sufficienza. Prosit.

Questa mattina due agenti dell’Ufficio Prevenzione generale e Soccorso pubblico della Questura di Oristano hanno salvato un Carlino, un cane di piccola taglia, di colore nero, che camminava lungo il ponte Tirso, col rischio di essere investito dalle auto che sfrecciavano a forte velocità. Gli agenti, vedendo il cane spaventato, sono scesi dalla volante e, dopo aver rallentato il flusso delle auto, hanno preso il Carlino e l’hanno portato presso una clinica veterinaria. Qui, dopo aver accertato le buone condizioni del cane, il veterinario ha provveduto a leggere il microchip e a individuare la proprietaria di “Mafalda” (questo il nome del Carlino), che dopo aver ringraziato i poliziotti, felice e sollevata per il ritrovamento del cane, l’ha riportato a casa.

Il Comitato regionale della Fidal e l’Atletica Oristano, in collaborazione con l’assessorato allo Sport del Comune di Oristano, hanno organizzato il “Mennea day”. La manifestazione è in programma mercoledì 11 Settembre, alle 17, al campo comunale di atletica Sinis-Nurra, nel quartiere del Sacro Cuore, a Oristano. Tutti (da 6 a  100 anni) potranno correre i 200 metri, solo per il desiderio di mettersi alla prova e di passare un pomeriggio all’insegna dello sport, per ricordare il campione olimpico Pietro Mennea nell’anniversario del record mondiale di Città del Messico (19”72), ottenuto il 12 settembre 1979. Per tutte le altre gare possono prendere parte alla manifestazione tutti gli atleti in regola con il tesseramento 2019, appartenenti a società affiliate alla Fidal, mentre alla gara dei 200 metri open, come detto, possono partecipare anche i non tesserati Fidal. Al “Mennea day” non mancheranno i campioni locali: dal velocista Lorenzo Patta (Atletica Oristano) al giavellottista Jonathan Maullu (Dinamica Oristano) e al lunghista Antonmarco Musso (Atletica Oristano), ai campioni della Saspo Cagliari, presente con una pattuglia di forti atleti con disabilità. Le iscrizioni per i non tesserati Fidal dovranno essere effettuate presso la segreteria del campo Sinis-Nurra, presentando il “modulo di partecipazione” messo a disposizione dall’organizzazione. Per ogni iscrizione è previsto il versamento di 5 euro, che in parte sarà devoluto alla “Fondazione Pietro Mennea Onlus”. Ad ogni partecipante verrà rilasciato un diploma personalizzato. Il programma prevede, alle 17, le prime gare di velocità sui 50 metri; alle 17,30 il giavellotto; alle 18 i 100 metri e il salto in lungo; alle 18,30 e alle 19,20 il clou della serata con le prove di velocità del “Mennea Day” sulla distanza dei 200 metri. La manifestazione è inserita nel calendario ufficiale di “Oristano Città Europea dello Sport 2019”.

16 comments

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    • drastico on 10 settembre 2019 at 16:29
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    concordo, analisi perfetta, bravo pig.

    • Giuseppe on 10 settembre 2019 at 17:04
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    Adesso che il Conte 2 è una realtà voglio vedere che cosa diranno per discolpare il capo i sostenitori di Salvini. Salvini si sentiva il padrone dell’Italia e bisognava andare ad elezioni perchè lui aveva deciso così. E il Capo dello Stato? Per Salvini Mattarella era come se non esistesse e il Capo dello Stato d’accordo con Conte gli ha fatto la brulla.

    • Carlo M. on 10 settembre 2019 at 17:45
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    Secondo me l’intesa tra M5s e Pd non dura, sono troppo diversi.

    • Tino on 10 settembre 2019 at 18:22
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    Non capisco come facciano Grillo e i 5 stelle a fidarsi del PD. Da miracolati sono diventati più supponenti che mai. Per carità!!

    • Zacca strada on 10 settembre 2019 at 19:41
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    Se per caso il governo giallorosso dura fino alla fine della legislatura Salvini sarà ridimensionato e dalla Lega senza potere ci sarà il fuggi fuggi generale. Nutro però forti dubbi sulla lealtà del Partito democratico che mi sembra non abbia ancora capito il colpo di culo che ha avuto.

    • Gabriele on 10 settembre 2019 at 21:08
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    Ammolla Salvini, adesso trova un altro slogan per stare all’opposizione… Finito di fare lo splendido in spiaggia? Finito di girare con le divise? Finito di stare sempre in televisione a sparare fesserie e farci due palle così? Prima gli Italiani! E vaiiiii…..

    • Marcello on 10 settembre 2019 at 21:50
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    I veri artefici del matrimonio M5s/Pd sono stati Grillo e Renzi. Per questo credo che questo Governo duri poco e niente.

    • Salvatore on 11 settembre 2019 at 10:27
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    Piccolina la smurrata per il cazzaro verde (copyright Travaglio). ah ah ah ah ah ah

    • Sardista vero on 11 settembre 2019 at 11:56
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    Per la Lega a livello nazionale “fine delle trasmissioni”. Ita peccau!!!!! Non capisco come fanno i Sardi a votare questi frilli che fino a ieri il termine più gentile con il quale ci apostrofavano era “terroni”! Altro che non fare sbarcare i migranti, in Sardegna non bisognerebbe fare entrare i leghisti!!!!

    • Davide on 11 settembre 2019 at 15:33
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    Amici che prima votavano Forza Italia sono passati in massa alla Lega. Si sono parzialmente ricreduti dopo il contratto dei Salvini con il Movimento Cinquestelle. Poi vedendo l’agire da bulletto incompetente di Salvini come Ministro dell’Interno hanno capito che ridare fiducia a un politico del genere era fatica sprecata perchè erano certi che il suo comportamento avrebbe ributtato il Paese tra le braccia delle Sinistra. Così è stato!

    • Gian Lorenzo on 11 settembre 2019 at 18:00
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    Se il Centrodestra vuole ritornare ad essere una coalizione seria deve mandare a quel paese Salvini. Meglio 20 anni all’opposizione che anche 1 mese solo al Governo con un politico così inadeguato e sopravvalutato. A marrai…

    • Filippo on 12 settembre 2019 at 9:46
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    D’accordissimo con Angelo anche per la politica regionale e comunale.

    • Lele on 12 settembre 2019 at 10:21
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    Anche a mio parere Cristian Solinas è frenato dai leghisti che Salvini ha piazzato nella giunta e tra i burocrati. La giunta regionale è ferma da mesi e la buracrzia pure e stanno creando grandi difficoltà alla Sardegna.

    • Vincenzo on 12 settembre 2019 at 11:39
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    Andrea Lutzu è di sicuro un politico esperto e preparato ma si è circondato di mediocri. Con la giunta attuale Lutzu sta facendo miracoli. Ritengo che Angelo abbia posto il dito sulla piaga quando ha detto che morti i partiti non ci sono più punti di riferimento e i già scarsi politici locali sono allo sbando.

    • Battista on 12 settembre 2019 at 15:42
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    Quoto Pig al 100 per 100. Ottimo articolo come sempre sulla politica. Al nostro Sindaco forse avrei dato almeno un punticino in più, mentre sono in perfetta sintonia con Pig per la Giunta Comunale: livello basso da mettere malumore. Il Consiglio non è da meno: una tristezza infinita.

    • Gino on 12 settembre 2019 at 19:08
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    Forza Lutzu, vai avanti a testa bassa e fregatene delle critiche, tanto è tutta invidia!

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