Apr 10

L’ideologia usa e getta del Movimento 5 Stelle.

“La lotta elettorale è il luogo dove si mostrano al meglio le culture (e le non culture) politiche e chi le rappresenta.

Senza esclusione di colpi, alleati di governo si prendono a male parole, come se fossero nemici per la pelle: non su temi secondari o pratici, ma su fondamenti e principi. Nella speranza che coloro che assistono allo spettacolo, i cittadini potenziali elettori, ignorino che gli antagonisti governano insieme.

Certo, l’ipocrisia non fa scandalo nella vita politica; è anzi la cornice nella quale operano le regole della democrazia elettorale. Promettere e dichiarare, negare e proporre sono parte dell’arte della politica rappresentativa; ma sono efficaci a condizione che chi le pratica sappia porre limiti. Non si può promettere tutto e il contrario di tutto senza incorrere in contraddizioni troppo stridenti da essere ignorate o dimenticate con facilità. Non si può, soprattutto se, tra i protagonisti di questo teatro c’è chi, come i pentastellati, ha costruito la propria immagine sul giuramento di trasparenza, di verità, di fatti provati.

I 5 Stelle sono il movimento dei puri che l’esercizio del potere costringe all’impurità; degli amanti della coerenza che piroettano senza troppi patemi d’animo in giravolte morali che lasciano impietriti anche i più scafati realisti. Nell’uscente Parlamento europeo, i pentastellati sono per volere degli iscritti  (consultati con referendum online dopo le passate elezioni europee) nel gruppo che riunisce movimenti decisamente di destra: l’Efdd (Europe of Freedom and Direct Democracy Group) raccoglie infatti gli inglesi dell’Ukip, i tedeschi di Alternativa per la Germania, i cechi del Partito dei Liberi Cittadini, i polacchi di Korwin ( una costola del partito della Nuova Destra) e i lituani di Ordine e Giustizia. Gruppi di destra ed estrema destra che non hanno scrupoli a negare l’esistenza dell’Olocausto. Eppure oggi i 5 Stelle attaccano Salvini sul negazionismo.

Il Movimento si trova nella scomoda situazione di chi ha alla destra un alleato di governo in sicura crescita elettorale, e alla sua sinistra una compagine con la quale non ha mai tenuto buoni rapporti. E in questa difficile posizione, la strategia di Luigi Di Maio sembra imitare quella della mosca nella classica bottiglia che sbatte la capoccia di qua e di là nel tentativo di trovare la sua strada per uscire dai problemi.

In questo andare altalenante, i 5 Stelle scoprono oggi che il vero antagonista elettorale sta alla loro destra, dal quale è quindi gioco forza smarcarsi. Cercando di far dimenticare con chi sono alleati a Strasburgo, il leader dei pentastellati lancia dunque l’offensiva contro Matteo Salvini su temi scottanti come il negazionismo sull’Olocausto e l’antisemitismo. Sono ovviamente problemi serissimi che dovrebbero essere un discrimine. Disturba anche i più cinici vedere come questi movimenti post-ideologici siano pronti a far di tutto un’ideologia prêt- à- porter.
Salvini dovrebbe indubbiamente essere incalzato su questi temi; si dovrebbe smontare l’ideologia neutra del “fare” che egli sbandiera – se non che è legittimato proprio dal “contratto di governo” che è “solo” sulle cose, non sulle idee! La risposta del capo leghista “…io sono pagato per fare il ministro degli interni, non per parlare di idee astratte” – dovrebbe sollevare una durissima critica.

Non solo perché chi governa non è per nulla un ragioniere e ha idee che vuole attuare (per esempio la xenofobia), ma soprattutto per l’effettiva negazione dell’Olocausto che si ricava dalla frequentazione giornaliera di Salvini con i gruppi neo-nazisti italiani e dalla sua alleanza con le destra xenofobe e antisemite europee. Salvini ha idee! Il problema è che chi lo incalza non solo è il suo alleato di governo, grazie a un contratto che è solo sulle “cose” non sulle idee, ma inoltre non si è per cinque anni fatto scrupolo di fare gruppo insieme ai negazionisti nel Parlamento europeo.

Tristissimo che le buone cause siano sollevate da attori sbagliati”. (Nadia Urbinati, accademica, politologa, giornalista).

Lascia un commento

Your email address will not be published.