Mar 30

A Oristano verrà applicata l’imposta di soggiorno.

Il consiglio comunale di Oristano ha istituito l’imposta di soggiorno. L’assemblea ha approvato il regolamento che ne definisce i tempi e i modi di applicazione.

All’assessore al Bilancio, Massimiliano Sanna, il compito di illustrare la proposta: “L’istituzione dell’imposta serve per cercare di fare qualcosa per la città, per migliorare la qualità dei servizi e dell’offerta turistica e culturale. Abbiamo deciso di non aumentare la tassazione, ma per reperire le risorse necessarie a perseguire questo obiettivo abbiamo individuato lo strumento dell’imposta di soggiorno, che non graverà sugli oristanesi, non sui residenti, né sugli operatori, ma agirà attraverso un modesto contributo a carico dei turisti che soggiorneranno in città.

È stato un percorso lungo – ha aggiunto Sanna –, caratterizzato da un confronto con gli operatori e le associazioni di categoria. Sono state sollevate tante problematiche e tanti problemi, abbiamo anche allargato la riflessione ai comuni di Cabras e San Vero Milis, e oggi arriviamo a una sintesi di una proposta di regolamento che disciplinerà l’applicazione dell’imposta di soggiorno. Questa imposta ci aiuterà a risolvere anche il problema del sommerso, facendolo emergere anche chi oggi non paga le tasse come tutti. Questa è una scelta coraggiosa, non mi piace l’immobilismo. Stiamo facendo qualcosa per migliorare la città”.

L’imposta entrerà in vigore a giugno. Le somme dovute sono 2 euro per le strutture con un minimo di 4 stelle, 1.50 euro per quelle fino a 3 stelle, 1 euro per le strutture extra alberghiere, e 50 centesimi per l’area sosta dei camper. Si pagherà fino a una massimo di 7 pernottamenti consecutivi. Sono esenti dal pagamento i bambini fino a 12 anni, i malati che devono sottoporsi a visite o trattamenti sanitari e un loro accompagnatore, i soggetti che alloggiano in strutture ricettive a seguito di provvedimenti adottati da autorità pubbliche per fronteggiare situazioni di carattere sociale o emergenze (calamità naturali o situazioni per le quali occorre un soccorso umanitario), volontari che prestano servizio in occasione di calamità, autisti di pullman e accompagnatori di comitive e gruppi organizzati, personale della polizia di stato e delle forze armate impegnate in attività di ordine e sicurezza pubblica, i lavoratori impegnati nelle strutture ricettive, gli studenti universitari fino ai 26 anni e quelli che partecipano a programmi come Erasmus presso i corsi di laurea attivi in città, i residenti nei comuni dell’area vasta di Oristano. Per i contratti già stipulati è prevista una norma transitoria per escludere il pagamento dell’imposta per i contratti già stipulati.

“In quest’aula si respira un’atmosfera kafkiana – ha esordito Maria Obinu (Pd), aprendo il dibattito -. Si parla di una nuova tassa, proposta da un sindaco e da un vice sindaco che due anni fa dicevano che si dovevano abbassare le tasse nonostante il Sole 24 Ore dicesse che Oristano è tra le città con le tasse più basse. Si sta penalizzando tutto il sistema della città: alberghi, ristoranti, B & B, attività commerciali. Perché un turista dovrebbe pagare di più rispetto all’anno passato? Cosa trova di diverso rispetto al passato, quali servizi nuovi ci sono per giustificare l’istituzione di questa imposta?”

Per Angelo Angioi (Forza Italia) “…questa è una proposta che può essere migliorata. Ci sono 7-8 mesi di fase sperimentale, durante i quali vedremo quali effetti produrrà per le casse del Comune e poi si vedrà se occorrerà apportare dei correttivi”. Angioi ha quindi illustrato due emendamenti proposti dalla Commissione bilancio sul limite di 7 giorni per il pagamento dell’imposta (eliminando il vincolo stabilito per anno solare), e sui versamenti delle somme incassate dai gestori delle strutture ricettive, che saranno trimestrali e non mensili.

“Non sono contraria alla tassa, ma lo sono in questo momento storico – ha detto Monica Masia (Sport, salute, volontariato, natura) -. Non siamo pronti, non siamo nelle condizioni di chiedere ai turisti una ulteriore somma, perché non siamo in grado di offrire dei servizi in cambio del contributo che chiediamo loro. Dovremmo accogliere a braccia aperte i turisti e questa imposta costituisce un ostacolo. Le strutture ricettive sono carenti e a quelle che ci sono mettiamo i bastoni tra le ruote. I trasporti non funzionano, la città è sporca, buia, il salvamento a mare è limitato a un periodo troppo breve. Le proposte degli operatori meritano di essere approfondite”.

Per Efisio Sanna (Pd) “…questo tema non ha avuto l’istruttoria che merita. Gran parte dei posti letto derivano dalle seconde case e la gran parte di questi (il 70%) non sono dichiarati al fisco. La paura è che questa tassa la pagheranno in pochi e il gettito non sarà certo quello ipotizzato. Ne consegue che pagheranno solo i visibili e gli onesti, quelli che gestiscono le strutture ricettive. Non siamo contrari in senso assoluto a questa imposta, ma abbiamo forti perplessità: la stagione è alle porte, l’imposta porta poca ricchezza a questo territorio o peggio potrebbe risultare controproducente. Oggi Oristano non è meta turistica, ha potenzialità ma non è una meta. L’imposta di soggiorno deve essere una conseguenza di un ragionamento sul sistema turistico e non un punto di partenza”.

Secondo Andrea Riccio (Capitale Oristano) “…la burocrazia e le imposte dovrebbero essere ridotte, stiamo andando in senso contrario. Oristano ha bisogno di attrarre turisti e non stiamo andando in questa direzione. Oristano non è una destinazione turistica, ha qualche elemento di forte attrattività come la Sartiglia, ma non è una destinazione turistica. Il nostro è un turismo di livello medio e un euro al giorno per una famiglia di 4 persone inizia a pesare. Si stima un introito di 200 mila euro, ma quanto costa gestire questa imposta, agli operatori e al Comune?”.

“È evidente che non ci sono le condizioni per applicare questa imposta – ha detto Patrizia Cadau (Movimento Cinquestelle) -. Bisognerebbe formulare una programmazione turistica, aprire un tavolo di confronto sul tema del turismo. Mancano le politiche attive del turismo, non è stato fatto niente che sia degno di questo capoluogo. La tassa di soggiorno ha un senso in quelle città che hanno fatto della politica turistica una filosofia che dura negli anni. Dobbiamo attrarre i turisti e per farlo dobbiamo fare l’esatto opposto dell’istituzione di una tassa”.

Secondo Annamaria Uras (Coraggio e libertà) ”…bisogna riuscire a pianificare l’offerta turistica, proporre strategie: queste sono cose preliminari e propedeutiche all’imposizione di una tassa. Avremmo prima voluto capire cosa c’è di diverso dal passato per proporre una tassa. Con gli operatori si è parlato del regolamento ma non è stata pianificata una strategia turistica. Attualmente siamo carenti nei servizi primari, abbiamo migliorato la ricettività con bed and breakfast e agriturismo, ma siamo carenti da molti altri punti di
vista (trasporti, spettacolo, musei). Prima proponiamo una nuova offerta turistica e poi istituiamo la tassa”.

Per Francesco Federico (indipendente) “…l’approccio è sbagliato: l’introduzione di una nuova imposta non può essere un esperimento. La tempistica è sbagliata e frettolosa. Può sembrare che si voglia solo fare cassa. La stessa norma transitoria sui con tratti già sottoscritti crea solamente confusione. È necessario rinviare l’introduzione di questa tassa al prossimo anno solare, perché in caso contrario andrebbe a gravare non sui turisti, ma sugli operatori”. Federico ha poi contestato che l’imposta possa far emergere il sommerso: “Come potrebbe riuscirci? Chi lavorava in nero continuerà a farlo e pagherà solo chi è in regola. Occorre massima trasparenza su quanto viene incassato e come vengono utilizzate le somme”.

Antonio Iatalese (Forza Italia) ha sostenuto che “…dal dibattito è emerso che per attrarre turismo occorrono servizi, una città decorosa. È proprio questo che si vuole fare con questa imposta, recuperare risorse per rendere più decorosa e accogliente la città. Uno o due euro a testa non influiscono sulla scelta di una destinazione turistica, influiscono i trasporti, la professionalità degli operatori, la qualità delle strutture turistiche”.

“Il tavolo di concertazione è un tavolo aperto a cui sono invitati gli operatori per portare idee e suggerimenti – ha detto Danilo Atzeni (Rinnovamento oristanese) -. Questa non è una imposta che grava sulle imprese, serve per incrementare i flussi turistici in città. Oggi si sta denigrando la nostra città, un obolo di uno o due euro per rendere più pulita Torre Grande o per offrire un altro servizio non è un sacrificio poi così grande”.

A detta di Giuseppe Puddu (Udc) “…è mancata la condivisione. Prendo atto che ci sono stati incontri, ma è mancata la condivisione con il consiglio comunale, che avrebbe potuto dare suggerimenti e contributi per migliorare il regolamento. Questo regolamento nasce contemporaneamente anche nei paesi limitrofi e questo è un fatto importante che dà più forza anche a Oristano”.

Il dibattito è stato chiuso dal sindaco Andrea Lutzu: “Oristano è una città turistica, non è una meta, questo è vero, ma si lavora perché lo diventi – ha detto Lutzu -. La programmazione territoriale, a detta dell’ex assessore regionale Paci, è un master plan territoriale. E lo è con molti interventi che puntano a rendere il territorio più appetibile dal punto di vista turistico. Nel corso del dibattito, questa sera, quasi tutti i consiglieri non si sono detti contrari alla tassa di soggiorno, ma hanno manifestato dubbi sulla tempistica. Ma è importante osservare che questa imposta serve a potenziare i servizi. Oristano non ha i servizi di altre città, ne ha, occorre migliorarli e magari prevederne altri e con le risorse che si incasseranno si potrà fare. Per quanto riguarda le richieste fatte dagli operatori non può passare inosservati che tre proposte sulle cinque avanzate sono state sono già nei fatti”.

Dei sei emendamenti proposti sono stati approvati i due della Commissione sui sette pernottamenti e i versamenti trimestrali, respinto quelli della minoranza sul limite del 30% di utilizzo del gettito per un unico intervento, sull’esenzione dei viaggiatori per motivi di lavoro e sullo sconto del 50% per i mesi invernali, mentre l’assemblea civica ha approvato quello della minoranza sulla pubblicazione sul sito internet istituzionale degli interventi realizzati con le somme incassate con la tassa di soggiorno.

Nell’ultima seduta, il consiglio comunale di Oristano ha approvato le modifiche al regolamento per l’applicazione dell’imposta unica comunale e il piano finanziario per la determinazione dei costi del servizio di gestione dei rifiuti urbani e contestuale approvazione delle tariffe e delle scadenze di pagamento della Tari 2019. L’assessore al Bilancio, Massimiliano Sanna,ha illustrato le modifiche alla Iuc, spiegando che si tratta prevalentemente dell’adeguamento a disposizione normative, con integrazioni, precisazioni ed esplicazioni al vecchio testo. I temi toccati sono stati quelli delle aree fabbricabili ai fini Imu, della gestione classificazione dei rifiuti per la Tari, delle aree scoperte, delle superfici degli immobili, delle tariffe giornaliere, delle agevolazioni per incentivare l’adozione dei cani dal canile comunale, per la rateizzazione e per il ravvedimento operoso. Un emendamento, formulato dalla Commissione bilancio, che prevedeva esenzioni e riduzioni per strutture ricettive o foresterie a servizio esclusivo dei pazienti e dei parenti di pazienti di strutture sanitarie e similari è stato ritirato a causa del parere negativo del dirigente comunale e del collegio dei revisori dei conti, ma con l’impegno di un nuovo esame in Commissione per definire meglio il campo di applicazione della misura. Nel dibattito sono intervenuti Angelo Angioi, Efisio Sanna, Veronica Cabras, Antonio Iatalese, Giuseppe Puddu, Annamaria Uras, Maria Obinu, Francesco Federico, Luca Faedda e il Sindaco Andrea Lutzu. Le modifiche al regolamento sono state approvate. L’assessore al Bilancio, Massimiliano Sanna, ha illustrato anche il piano finanziario per la determinazione dei costi del servizio di gestione dei rifiuti urbani e contestuale approvazione delle tariffe e delle scadenze di pagamento della Tari 2019. “Nonostante sia aumentato la quantità di rifiuti prodotti in città – ha detto l’assessore Sanna -, i maggiori costi di smaltimento sono annullati dal risparmio ottenuti dai risultati della lotta all’evasione, dalla costante bonifica della banca dati degli uffici e dal miglioramento del livello di esigibilità, che ha aumentato la base imponibile e ha permesso una leggera riduzione delle tariffe domestiche e non domestiche, mantenendo tutte le agevolazioni previste. Il risultato premia i cittadini per l’impegno e il senso civico manifestato con la raccolta differenziata che permette alla città di confermarsi comune virtuoso”. Il piano economico prevede l’ampliamento delle superfici soggette a tassazione (spalmando il costo del servizio), che dal 2016 sono aumentate passando da 2 milioni 105 mila a 2 milioni 156 mila metri quadrati del 2019. Il nuovo piano finanziario prevede anche una corretta attribuzione di categoria di utenze, che ha consentito un aumento del gettito. La differenza tra 5 milioni 812 mila euro del 2019 e i 5 milioni 743 mila del 2016 viene abbattuta dall’aumento delle superfici tassabili e dalla ricollocazione delle utenze non domestiche nelle categorie corrette.

Una delegazione di pastori, con tanto di maglietta bianca, per evidenziare che la vertenza sul prezzo del latte e tavolo di filiera è senza colori, sarà alla Fiera di Cagliari, martedì prossimo, in occasione dell’arrivo del ministro Matteo Salvini, invitato a un’assemblea della Coldiretti, alla quale dovrebbe partecipare anche il neo presidente della regione, Christian Solinas, e il ministro delle Politiche Agricole, Gian Marco Centinaio, che nella stessa giornata parteciperà al congresso regionale della Legacoop. La Coldiretti Sardegna presenterà il proprio programma e la propria strategia per lo sviluppo dell’agricoltura, davanti ad agricoltori, pastori e allevatori. “Ribadiamo che il ministro Salvini sta arrivando nell’Isola per la riunione di un sindacato, e non per incontrare i pastori, che non sono stati invitati – ha detto Gianuario Falchi, portavoce degli allevatori insieme a Nenneddu Sanna e Andrea Mulas -. La vertenza latte è cominciata autonomamente nelle campagne, senza i sindacati, senza bandiere, né colori, e così si concluderà quando si arriverà alla fine di questa vertenza. Le due delegazioni dei pastori confermeranno questa linea d’azione, sulla quale stiamo portando avanti non solo la lotta per un prezzo più equo del latte, ma anche una battaglia per la riforma dell’intera filiera e per una remunerazione più giusta di altri prodotti del comparto ovi-caprino, come nel caso degli agnelli per la macellazione”.

I Carabinieri di Terralba hanno arrestato un 42enne del paese per maltrattamenti in famiglia e rapina. L’uomo , nella tarda serata, si è introdotto nella casa della madre e dopo averla colpita si è fatto consegnare dalla donna alcune centinaia di euro e dei titoli bancari. Il 45enne è poi ritornato nella propia abitazione, dove è stato raggiunto dai Carabinieri e poi arrestato. Soldi e titoli sono stati riconsegnati all’anziana, che ha riportato lesioni che guariranno in 7 giorni di cure, mentre l’energumeno è stato rinchiuso nel carcere di Massama.

 

Lascia un commento

Your email address will not be published.