Mar 18

Sei denunce per truffe via internet e telefono in provincia di Oristano.

Nonostante i continui avvisi dei Carabinieri “…alla massima prudenza per gli utenti della rete internet e per quanti ricevono comunicazioni telefoniche con la richiesta di pagamenti”, sono ancora tante le persone che abboccano all’amo dei truffatori.

Recentemente, per truffe effettuate attraverso la rete o tramite telefono, sono state denunciate dai Carabinieri di Oristano sei persone. Tra i truffati anche un sacerdote 77enne che, dopo aver ricevuto una telefonata che lo avvisava di un accredito erroneo di 4500 euro sul suo conto corrente e che, quindi, quella somma andava restituita, ha versato su due carte di credito (i cui dati gli sono erano stati forniti dai truffatori) 4500 euro. Una volta resosi conto di essere stato gabbato, il sacerdote ha denunciato l’episodio ai Caraninieri di Oristano.

Le indagini svolte agli ordini del comandante del Reparto operativo dei carabinieri di Oristano, tenente colonnello David Egidi, e del maggiore Mariano Lai, comandante del Nucleo investigativo, hanno portato alla denuncia di due donne, una 33enne di Torino e una 27enne di Catania, entrambe disoccupate.

A scopire la truffa di cui è rimasto vittima un autista di 59 anni di Abbasanta sono stati, invece, i Carabineri di Ghilarza. Il 59enne aveva risposto a un annuncio su Subito.it per acquistare un contenitore per il trasporto di animali. All’incauto acquirente, in questo caso, il venditore ha chiesto di di sbloccare la sua Poste pay (momentaneamente bloccata), versando 1400 euro, che avrebbe poi detratto dal costo del contenitore. Dopo il versamento il venditore si è però eclissato, e da qui la denuncia ai Carabinieri di Ghilarza, che sono risaliti ai truffatori, una ucraina di 41 anni e un campano di Afragola, 49 anni, residente a Reggio Emilia.

Altra truffa ai danni di un abbasantese di 31 anni, sempre attraverso un annuncio della piattaforma Subito.it, per l’acquisto di peneumatici, con due persone denunciate dai Carabinieri di Ghilarza, una di 42 anni residente a Padova e un’altra di 21 residente a Venezia. Anche in questo caso la vittima, su richiesta dei venditori, ha sbloccato la Poste pay dei presunti venditori. Risultato: 250 euro andate in fumo e la successiva denuncia ai Carabinieri di Ghilarza.

E’ risaputo che ormai non passa giorno senza che qualcuno si industri su come raggirare cittadini in buona fede, che navigano in rete alla ricerca di qualche “buon affare”. E’, quindi, opportuno, così come sempre raccomandato dai Carabinieri, prestare la massima attenzione ai cosiddetti “affari” su internet o attraverso sedicenti operatori telefonici.

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