Dic 23

A Oristano di sera monumenti illuminati e strade al buio. Crak Nivola: assolte commercialiste.

Da ieri, tutte le sere, il palazzo degli Scolopi, a Oristano, sarà costantemente illuminato.

“Si tratta del primo di una serie di interventi di valorizzazione che intendiamo realizzare in un prossimo futuro sul numeroso patrimonio storico e artistico cittadino – hanno affermato il sindaco Andrea Lutzu e l’assessore alla Cultura Massimiliano Sanna -. Iniziamo dal palazzo degli Scolopi, in quanto casa degli oristanesi”.

Il Comune comincia, quindi, un percorso di rivalutazione del patrimonio della città, per esaltare l’importanza e il fascino che conservano i monumenti più rappresentativi della città. Il palazzo degli Scolopi, oggi sede del consiglio comunale di Oristano, in passato chiesa e convento di San Vincenzo, fin dal XVII secolo era sotto la cura dei Padri Scolopi, da cui l’edificio prende il nome. La chiesa ospita l’aula del consiglio, mentre nei locali del convento, utilizzati attualmente dagli uffici comunali, si trovano alcune opere d’arte, come le grandi tele di Antonio Benini, narranti episodi della vita della Giudicessa Eleonora di Arborea. E’, invece, del 1884 il dono di una corona bronzea, donata da alcune nobildonne veneziane in memoria della figura della grande “regina”.

Fin qui il comunicato del Comune. Per gli oristanesi sarà, sicuramente un bel vedere. Adesso i cittadini si aspettano che l’amministrazione comunale possa rendere luminose anche le strade cittadine, visto che la vita delle persone crediamo debba avere, quantomeno, la stessa importanza riservata al patrimonio artistico cittadino.

Per renderse conto basta, solo per fare un esempio, transitare la sera per la via Cagliari, la strada più trafficata di Oristano, dove non passa settimana che dei pedoni non vengano investiti sulle strisce pedonali a causa della totale oscurità.

Una città al buio è quanto di più deprimante possa esserci e, dato che non si vive soltanto di luce riflessa, non bastano di certo le luminarie nel centro cittadino per far dimenticare quanto complessivamente, di notte, sia tetra ed oscura la città di Eleonora.

Buon Natale a tutti.

“Il Giudice per l’Udienza Preliminare, dott. Riccardo Massera, all’udienza in camera di consiglio del 19 dicembre 2018, ha pronunciato e pubblicato mediante la lettura del dispositivo la seguente sentenza: Visto gli artt. 442, 530 1° e 2° comma cpp, assolve Demontis Maria Gabriella e Perseu Paola dai reati loro ascritti perchè il fatto non sussiste e perchè il fatto non costituisce reato”. Questo quanto si legge nel dispositivo (riportato nella foto sopra) che ha sancito “ufficialmente” la veridicità di quanto le due commercialiste oristanesi, Paola Perseu e Gabriella Demontis, hanno sempre sostenuto, e cioè che le accuse nei loro confronti erano delle grandissime stupidaggini e che, di conseguenza, chi le accusava aveva preso una enorme cantonata. D’altro canto, hanno ribadito a più riprese Demontis e Perseu, bastava leggere per bene le carte per rendersene conto. E questo, durante le udienze, le due commercialiste sono riuscite a dimostrare, anche grazie ai legali Gianluca Tognotti, Maria Simona Chelo e Basilio Brodu. E lo hanno dimostrato così bene che il Gup non ha potuto che dare loro ragione, scagionandole e assolvendole da tutti i reati contesti. Con la sentenza del Gup di Nuoro l’incubo è finito e, anche se nessuno può rendere loro anni di ansia e sofferenze,  le due professioniste hanno riavuto agli occhi dell’opinone pubblica quella credibilità che la notizia apparsa tre anni e mezzo fa sui giornali aveva d’incanto frantumato. A parte la soddisfazione per il riconoscimento della loro innocenza, Paola Perseu e Gabriella Demontis (ora più che mai apprezzate commercialiste con studio a Oristano in via Giovanni XXIII e via Solferino) non scorderanno facilmente una mattina del mese di aprile del 2015, quando si sono viste sbattutte con titoloni in prima pagina sui quotidiani locali perchè accusate di essere coinvolte, in quel di Nuoro, nel “crak Nivola”, per reati pesanti come falsità ideologica aggravata, concorso in corruzione aggravata in atti giudiziari, concorso in false attestazioni e relazioni, concorso in tentata truffa aggravata e in bancarotta fraudolenta. Un’autentica mazzata per due professioniste che fino a quel momento avevano, fra l’altro, sempre goduto della fiducia del presidente e dei giudici del Tribunale, nonchè del procuratore e sostituti della Procura della Repubblica di Oristano. Passare da un giorno all’altro da persone integerrime e serie professioniste a disoneste truffaldine non ha certo fatto passare alle due commercialiste e alle loro famiglie degli anni sereni. Tribunale e Procura avevano, infatti, immediatamente revocato tutti gli incarichi e attorno a loro si era fatta terra bruciata. Dopo lo smarrimento iniziale, Perseu e Demontis non si erano, comunque, perse d’animo e, consapevoli di non aver commesso niente di illecito, avevano chiesto il rito abbrevviato per poter dimostrare tutta la loro innocenza. E così è stato. Per Gabriella Demontis, Paola Perseu e le loro famiglie non poteva esserci Natale più bello.

8 comments

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    • Gabriella Demontis on 23 dicembre 2018 at 17:09
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    Pig… Ti ringrazio davvero tanto per le belle parole. Hai rappresentato esattamente il mio stato d’animo in quei mesi così difficili e negli anni successivi… Adesso per fortuna è risolta… Il nostro Natale è senz’altro più sereno. Grazie ancora. Ti abbraccio, Gabriella.

    • Giuseppe on 23 dicembre 2018 at 17:24
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    Davvero un bell’articolo. Bravo Angelo.

    • Nino on 23 dicembre 2018 at 18:41
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    D’accordo con Pig, ci sono parti della città completamenteal buio. Ma che bisogno c’è di intervenire… questa Giunta dorme!!

    • Paolo on 23 dicembre 2018 at 19:58
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    A parte i proclami la giunta Lutzu continua a fare acqua da tutte le parti. Il centrodestra ha contestato la giunta Tendas ma loro sono uguali.

    • Mauro on 23 dicembre 2018 at 21:17
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    Anch’io voglio fare i complimenti ad Angelo per l’articolo sulle commercialiste.

    • Gian Giacomo on 23 dicembre 2018 at 22:01
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    Sbaglio o, come al solito, la stampa non ha riportato con la stessa evidenza di quando furono indagate l’assoluzione delle commercialiste oristanesi?

    • Silvio on 24 dicembre 2018 at 7:12
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    Capisco che dopo lo stress di questi anni le 2 dottoresse non vedessero l’ora di chiudere il processo e mettere una pietra sopra a quanto è successo, ma ora che la fase penale si è conclusa positivamente non sarebbe male chiedere per il danno di immagine che hanno avuto, in quanto professioniste, un congruo risarcimento a chi in qualunque modo e ruolo abbia agito e partecipato ad accusarle.

    • Pepy on 26 dicembre 2018 at 23:39
    • Rispondi

    Concordo con Silvio, ma non sarà il caso di chiedere i danni a chi ha causato questa ennesima ingiustizia giudiziaria ? Spero vivamente che qualcuno paghi una buona volta

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