Dic 09

L’impianto termodinamico a San Quirico: un vero scempio ambientale per fini speculativi.

Sull’inutilità della paventata installazione di una centrale solare termodinamica più una centrale a biomassa nella borgata agricola oristanese di San Quirico, verso le pendici del Monte Arci (che interessa circa 5 ettari), da parte della società di Bolzano “San Quirico Solar Power srl”, è stato detto e scritto tanto.

Ma forse per i luminari della giunta Pigliaru non è abbastanza, considerate le recenti, strampalate dichiarazioni da parte dell’assessore regionale all’industria, tale Maria Grazia Piras, che ha rilasciato, come hanno sostenuto i parlamentari sardi del M5S, “…dichiarazioni sconcertanti, dicendosi favorevole alla realizzazione in un’area agricola di una cattedrale nel deserto, e questo solo per consentire ad una società privata di risparmiare”.

Prima che i consigli comunali di Oristano e Palmas Arborea si pronunciassero contro la costruzione di quello che, data la vocazione agricola del territorio, può essere considerato, a ragione, un vero e proprio obbrobrio sotto molteplici punti di vista, fu nella passata consiliatura, ed esattamente nel 2015, il consigliere comunale indipendente Marco Piras, che evidenziò una lunga serie di criticità che sarebbero derivate dalla costruzione dell’impianto termodinamico in quel di San Quirico. La tesi sostenuta da Piras convinse più di un consigliere, tant’è che per la prima volta la disastrosa giunta di centrosinistra, con sindaco Guido Tendas del Pd, fu clamorosamente battuta.

Da allora, come si suol dire, è passata tanta acqua sotto i ponti, ma nonostante le immancabili pressioni perchè venga dato l’ok all’impianto termodinamico (peraltro già tecnologicamente vetusto e superato), sia residenti e agricoltori del territorio (costituitisi in un comitato), sia gli attuali consigli comunali di Oristano e Palmas stanno continuando a far sentire la propria voce, ribadendo in tutte le sedi la propria opposizione, affinchè l’inutile e antieconomica centrale termodinamica (checchè ne pensi l’assessore regionale Piras Maria Grazia, 66 anni, da Suni) non venga insediata a San Quirico.

Per rinfrescare la memoria all’assessore ragionale all’Industria e a quanti alla Regione fanno lo gnorri sull’argomento, riportiamo alcuni stralci di un articolo esplicativo pubblicato sul suo sito dall’assegnazione ecologistica “Gruppo di intervento giuridico”, dal titolo “Impianti industriali in mezzo alla campagna oristanese, altro che energia rinnovabile!”.

“Se l’impianto solare termodinamico dovesse sorgere a San Quirico – aveva sostenuto, fra l’altro, il Gruppo d’intervento giuridico – l’impatto sull’ambiente e sul contesto socio-economico locale sarebbe devastante.

Il progetto ha caratteristiche propriamente industriali, ha natura ibrida, comprendendo una centrale solare termodinamica (superficie 48 ettari, specchi solari parabolici con diametro mt. 7,5 e altezza mt. 1,7 dal suolo) + una centrale a biomassa (potenza 4 MW elettrici) + opere connesse (linea ad alta tensione 150 kv lunga km. 7, stazione, ecc.), interessante complessivamente circa 55 ettari con potenza complessiva lorda 10,8 MW elettrici.

L’area individuata è parzialmente tutelata con vincolo paesaggistico perché attraversata da corsi d’acqua (Rio Merd’e Cani, Canale Adduttore Tirso-Arborea, Canale di Bonifica Spinarba), è classificata in “zona agricola E”(E2, E3, E5) e (piccola parte) in “zona di rispetto H” (HAR 2) del vigente Puc di Oristano. Si ricorda, in proposito, che nelle zone agricole “E” degli strumenti urbanistici comunali, possono essere autorizzati soltanto interventi relativi ad attività agricole e/o strettamente connesse, in particolar modo in Sardegna (art. 13 bis della legge regionale n. 4/2009 e s.m.i. e art. 3 del D.P.G.R. 3 agosto 1994 , n. 228, direttive per le zone agricole).

La zona ha vocazione strettamente agricola e l’impianto complesso in progetto è di sicura natura industriale, come tale dovrebbe trovare collocazione in aree industriali a tali fini già infrastrutturate.

La prevista centrale a biomassa prevede poi l’utilizzo giornaliero di ben 70-75 tonnellate di biomassa legnosa per sette mesi (210 giorni), cioè ben 14.700-15.750 tonnellate annue di biomassa legnosa all’anno: da dove arriveranno? Dai tagli boschivi nelle foreste demaniali sarde?

I quantitativi idrici necessari al funzionamento dell’impianto complesso sono stimati in 117.000 metri cubi di acqua/anno, sarebbero prelevati da due pozzi da realizzare nel sito e sarebbero sottratti alle attività agricole esistenti nell’area interessata dal progetto.

Come ben noto alla stessa Società industriale – aveva riportato il Grig nell’articolo -, il progetto interferisce con uno degli habitat delle residue popolazioni di “Gallina prataiola, rispetto alla quale, nell’ambito del Piano d’azione per la salvaguardia e il monitoraggio della Gallina prataiola e del suo habitat in Sardegna (Assessorato della Difesa dell’Ambiente – Regione Sardegna, 2011), sono state evidenziate due aree riproduttive. In una di queste, ubicata a sud rispetto al sito d’intervento progettuale e distante dallo stesso circa 1.2 km, è stata accertata la presenza di un maschio territoriale, mentre nell’altra, ubicata ancora più a sud a circa 5,2 km, sono stati censiti 15 maschi territoriali… La Gallina prataiola (Tetrax tetrax) è in grave pericolo di estinzione, e come tale è inserita nell’allegato I della direttiva n. 2009/147/CE sulla tutela dell’avifauna selvatica.

Inoltre, un evidente saldo negativo potenziale emerge dallo studio di impatto ambientale, dove vengono ipotizzati 90 posti di lavoro in fase di realizzazione e 20 posti di lavoro in fase di gestione, ma sarebbero a rischio 28 posti di lavoro già esistenti (13 agriturismo e Fattoria didattica Archelao, 5 agrimacelleria Accareddu, 8 aziende agricole cugini Tolu, 2 vigneto biologico locale). Una vera e propria beffa in proposito.

Spiace che il Comune di Oristano (il Grig si riferisce alla giunta Tendas. ndr) abbia dato la disponibilità politica in cambio di 50 mila euro all’anno (sic!).

Ancora più chiara la finalità sotto l’aspetto strettamente energetico: l’energia elettrica prodotta dall’impianto non servirebbe in alcun modo al fabbisogno regionale”. A questo punto, il Gruppo di intervento giuridico elenca i “numeri” dell’energia in Sardegna, così come emergono dal piano energetico ambientale adottato, e sostiene che “…Il dato fondamentale della “fotografia” del sistema di produzione energetica sardo è che oltre il 46% dell’energia prodotta “non serve” all’Isola e viene esportato. Qualsiasi nuova produzione energetica non sostitutiva di fonte già esistente (p. es. termoelettrica) può esser solo destinata all’esportazione verso la Penisola e verso la Corsica.

L’impianto complesso in progetto (quello che si vorrebbe ubicare a San Quirico. ndr) appare avere, quindi, finalità puramente speculative: certificati verdi e benefici vari derivanti dalla produzione energetica da fonti rinnovabili.

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus valuterà, quindi, la sussistenza dei margini sul piano giuridico per un eventuale ricorso in sede giurisdizionale contro un provvedimento che autorizzerebbe un vero e proprio scempio ambientale per fini speculativi”.

In vista delle prossime elezioni regionali si surriscalda il clima all’interno del Movimento 5 Stelle. A molti attivisti, infatti, non è per niente andato a genio come le regionarie sono state gestite dallo staff. A prendere posizione è stata, questa volta, Silvia Pinnisi, insegnante, che ha deciso di ritirare la sua candidatura a consigliere regionale “… dopo la mancanza di chiarimenti, ufficiali e pubblici, riguardanti le esclusioni poco trasparenti avvenute in occasione delle regionarie”. Pinnisi era riuscita a entrare nella rosa dei venti pentastellati in lista nel collegio di Cagliari. “Purtroppo non mi riconosco più nel M5S della Sardegna che, a mio avviso, si è omologato ai vecchi partiti che tanto contesta. Credo – ha detto Silvia Pinnisi – che una forza di cambiamento come il M5S non possa perseguire una politica elitaria, fatta di giochi interni, in cui trasparenza e correttezza vengono meno. Rappresentare i cittadini sarebbe stato per me sicuramente motivo di orgoglio, ma non sono disposta a barattare i miei principi, di cui vado fiera, per una poltrona. Rinnovo, quindi, al garante Beppe Grillo e a Luigi Di Maio l’invito a fare chiarezza sull’operato dello “staff” per quanto riguarda le votazioni in Sardegna. La mia speranza è che il clima di silenzio e omertà, che ho percepito nelle ultime settimane, non prenda il sopravvento, conducendo il M5S a una realtà dispotica”. Con tutta probabilità Pinnisi si riferisce all’esclusione nelle regionarie-bis di Luca Piras, che ad agosto era stato il candidato governatore più votato dopo Mario Puddu, l’ex sindaco di Assemini costretto a rinunciare per una condanna in primo grado per abuso d’ufficio. Ora in corsa per il posto di governatore c’è Francesco Desogus, che ha vinto il ballottaggio a cinque nelle regionarie-tris della settimana scorsa.

Diventano cinque i candidati che hanno ufficializzato la candidatura a governatore della Sardegna. Nelle competizione per le elezioni di febbraio 2019 ci sarà, infatti, anche la bosana Ines Pisano, magistrato del Tar del Lazio. E’ sta la stessa Pisano ad annunciarlo su Facebook, nella bacheca del gruppo “Vogliamo Ines Simona Pisano governatore della Sardegna”. “Ho sciolto le riserve – ha detto Ines Pisano – grazie a un gruppo di sostegno che ha raggiunto in pochi giorni un numero superiore agli abitanti del mio paese di nascita. Certo, bisognerà affrontare mille ostacoli burocratici e non sarà facile, senza finanziamenti né partiti alle spalle”. Il movimento che sostiene Ines Pisano infatti, non avendo in lista dei consiglieri regionali uscenti, dovrà anche occuparsi della raccolta delle firme. Ma come ho detto in tempi non sospetti – ha proseguito Pisano -, se la mia terra mi vuole, io non mi tiro indietro. Non saranno certamente le percentuali elettorali a spaventarmi. Se i voti saranno 5, 500, o 500 mila non importa, ciò che importa è che io abbia dato alle persone che mi sostengono la speranza di realizzare un sogno”. Per settimane si era parlato di Ines Pisano come candidata del centrodestra, anche se la Lega, che dopo vari incontri con Forza Italia e Fratelli d’Italia a livello nazionale aveva avuto l’opzione sulla Sardegna, ha sempre smentito. Ines Pisano è, dunque, la quinta candidata ufficiale, dopo Christian Solinas (centrodestra), Massimo Zedda (centrosinistra), Francesco Desogus (M5S) e Andrea Murgia (Autodeterminatzione). Si attende ora il nome del sesto aspirante governatore, che uscirà delle primarias del Partito dei Sardi, anche se in molti sostengono che il nome si conosce da tempo, visto che il segretario Paolo Maninchedda non dovrebbe avere alcuna difficoltà a prevalere.

Scritte con minacce di morte al comandante dei barracelli di Paulilatino, Giuseppe Caddeo, sono comparse su una cisterna idrica gestita dal Comune alla periferia del paese, in località Marzas, dove solitamente si approvvigiono gli allevatori della zona. Con una vernice nera è stato vergato a lettere cubitali il soprannome di Caddeo, “Travaione”, e accanto una croce. A scoprire e denunciare il fatto ai Carabinieri è stato un pastore. Ferma condanna è stata espressa dal sindaco del paese, Domenico Gallus, con un post sul profilo Facebook del Comune. “Al capitano Caddeo – si legge nella nota – va tutta la vicinanza e la solidarietà della popolazione paulese e il ringraziamento per l’eccellente lavoro negli anni di prevenzione e repressione di atti illeciti nel territorio comunale”.

Investitura ufficiale per su Componidori del Gremio dei Contadini e per quello dei Falegnami. Per guidare la Sartiglia di domenica 3 marzo, organizzata dal Gremio di San Giovanni, il presidente Genesio Passiu ha scelto Claudio Tuveri, che sarà coadiuvato da Alberto Carta e Fabrizio Pomogranato, mentre Marco Naletto, presidente del Gremio di San Giuseppe ha ribadito quanto aveva già scelto da tempo, ufficializzando l’investitura di Davide Musu come capocorsa della Sartiglia di martedì 5 marzo. Musu sarà affiancato da Anthony Maccioni e Giorgio Sanna. Lunedì 4 marzo spazio alla Sartigliedda, organizzata come sempre dalla Pro Loco di Oristano. Il presidente Gianni Ledda ha scelto come Componidoreddu Giorgia Madeddu, che avrà a fianco Gabriele Casula e Giorgia Ariu. Sempre la Pro Loco ha scelto chi vestirà i panni di Eleonora d’Arborea nel corteo storico che sfilerà nella manifestazione equestre del 2019: si tratta della 34enne Sara Putzolu di Narbolia.

La Scuola civica di musica di Oristano tenta il rilancio. Il Comune le ha messo a disposizione una nuova e adeguata sede in via Costa, nei locali lasciti liberi dal Centro per l’impiego e sabato c’è stata ’inaugurazione della nuova sede. Il sindaco Andrea Lutzu, l’assessore alla Cultura Massimiliano Sanna e il residente della Scuola Indira Sedda hanno tagliato il nastro e accompagnato i presenti alla scoperta dei locali. “La Scuola lascia Silì e ritorna in città per onorare un impegno che abbiamo preso nei mesi scorsi e per ridare impulso alla sua attività – hanno detto il sindaco e l’assessore, che hanno sottolineato che i 153 iscritti di quest’anno sono già un numero in crescita rispetto all’anno scorso -. Ce lo chiedeva la città, e siamo convinti che la nuova sede consentirà davvero di garantire il miglior funzionamento della scuola, capace di favorire il coinvolgimento dei cittadini e un aumento delle iscrizioni. I nuovi locali di via Costa sono finalmente adeguati, moderni, attrezzati e funzionali alle esigenze didattiche dell’importante istituzione culturale comunale”. All’inaugurazione, insieme alle autorità, al presidente della Scuola civica Indira Sedda e al direttore Antonio Puglia, erano presenti anche i docenti della scuola e tantissimi cittadini. L’inaugurazione ha coinciso con l’avvio del nuovo anno scolastico e con un apprezzatissimo concerto dei docenti.

Prenderà il via, giovedì 13 dicembre, la diciassettesima edizione della storica manifestazione natalizia “Sulla via dei Re Magi” organizzata dal Centro per l’Autonomia di Oristano, con la collaborazione del Dipartimento di Salute mentale e dipendenze dell’Area socio-sanitaria locale e del Comune di Oristano. Si tratta di una rassegna di presepi, che potranno essere allestiti nelle forme più diverse e inconsuete, senza limiti stilistici ed espressivi, a cui sono invitati a partecipare singoli, gruppi, associazioni, enti pubblici, aziende, scuole. Finalità della kermesse è quella di favorire l’inclusione sociale delle persone con disagio psichico, tessendo sul territorio una rete ideale che utilizzi come filo conduttore il Natale per abbattere i muri del pregiudizio ed avvicinare le persone affette da malattia mentale e quelle cosiddette “normali”. Come ogni anno, la manifestazione ripartirà simbolicamente dal luogo in cui si era conclusa l’anno precedente, nella sede del presepe vincitore della precedente edizione. Quest’anno sarà la ludoteca comunale di San Nicola, a Oristano, che lo scorso anno aveva realizzato la migliore sacra rappresentazione, ad ospitare la cerimonia inaugurale, giovedì 13 dicembre, alle 16. Come di consueto, la partecipazione all’evento e la possibilità di votare il presepe preferito saranno social: per candidare il proprio elaborato, infatti, sarà sufficiente scattargli una foto digitale – il più possibile rappresentativa del lavoro realizzato – e postarla sull’evento Facebook “Sulla Via dei Re Magi 2018/2019” inserendo, a corredo dell’immagine, il titolo del presepe, il luogo in cui si trova, il nome dei realizzatori ed eventualmente una breve descrizione delle tecniche e dei materiali utilizzati. Novità dell’edizione 2018/2019 sarà la possibilità di pubblicare anche la foto di presepi realizzati da altri, specificando titolo del presepe, luogo in cui si trova, nome dei realizzatori (indicando la dicitura “realizzato da”) e il proprio nome (indicando la dicitura “presentato da”): il numero dei presepi presentati permetterà di guadagnare più punteggio per la formazione del voto finale. Sarà possibile pubblicare la foto del proprio elaborato entro le ore 24 del 29 dicembre, mentre i visitatori virtuali della galleria di presepi potranno votare il loro preferito con un “mi piace” (non saranno considerati validi commenti o emoticon) entro la mezzanotte del 6 gennaio 2019. Ad aggiudicarsi il primo posto sarà il presepe che otterrà il punteggio più alto, dato dalla somma dei like ricevuti su Facebook, dal numero di presepi presentati e dal giudizio del Centro per l’Autonomia. Agli autori del lavoro vincente sarà consegnato un premio simbolico – una coppa che di anno in anno viene ceduta dal vincitore dell’edizione precedente –, nel corso della cerimonia finale che si terrà l’8 gennaio 2019, alle 10, presso la sala-teatro della parrocchia dei Cappuccini, a Oristano.Un premio speciale andrà ai realizzatori del presepe che avrà totalizzato più “mi piace”, a chi presenterà il maggior numero di presepi, e quello che avrà ricevuto la migliore valutazione dal Centro per l’Autonomia. In tutti i casi, nello spirito della rassegna, ogni partecipante sarà considerato vincitore. Per informaioni: Centro per l’autonomia: telefono 0783.098582 – 347.21112554 – email: ca.oristano@ctr.it

Il coro polifonico e orchestra “Città di Oristano”, diretto dal maestro Massimo Dotto, e il coro polifonico “Fra’ Antonio Maria da Esterzili”, diretto dal maestro Gian Walter Ledda, si esibiranno uniti a Etersili il 15 dicembre, alle 18.30, nella chiesa di Sant’Ignazio, e il 16 dicembre, a Oristano, nella Cattedrale Santa Maria, alle 18. Il titolo dei due concerti, patrocinati dall’assessorato alla Cultura del Comune di Oristano, è “Aspettando Natale… cantiamo Vivaldi”.

Venerdì 14 dicembre, alle 18.30, presso “Coworking001”, in via Garibaldi 51, a Oristano, si terrà la presentazione del libro “Parole d’amore”, di Franco Ledda, Carlo Delfino editore, con illustrazioni di Giuseppe Bosich. Si tratta di un volume piccolo ma intenso, che offre due percorsi di lettura paralleli, ma ugualmente coinvolgenti e affascinanti. Alle eleganti liriche di Franco Ledda fanno da contraltare i dipinti surreali di Giuseppe Bosich. Situazioni difficili, eventi complicati e cupi del passato si trasformano in suggestioni poetiche: ne derivano immagini di vita reale, concreta, sogni e desideri, sofferenze e sentimenti, ma anche immagini idilliache della natura e dell’universo misterioso. Tutto è espresso in modo nitido ed essenziale, con apparente semplicità, dando vita a versi accessibili a chiunque. Sarà facile, infatti, anche per i lettori più giovani, afferrarne il succo e l’essenza. I dipinti di Bosich giocano follemente con la forma e il colore, concretizzando la metamorfosi tra mondo animale e vegetale, dando vita a un universo colorato e irriverente.Questa simbiosi di poesia e pittura ci offre spunti variegati, profondi e leggeri, per molte intriganti riflessioni.

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