Nov 23

Salvini: privatizzare la sanità sarda (la cosa piace anche al Pd). Zedda scende in campo.

Matteo Salvini arriva in Sardegna e per lui è, come dicono i giornalisti, “un bagno di folla”. Sorprendente? Anche no. Il centrodestra è sempre alla ricerca di un capo e il segretario della Lega, se uno si accontenta, indubbiamente mostra di esserlo.

E con le offese ai meridionali come la mettiamo? Semplice: i sardi non si sentono meridionali, e anzi spesso nutrono verso gli italiani del sud un malcelato fastidio. Quindi nessuna controindicazione. Piuttosto, in Sardegna la Lega può rispolverare i suoi vecchi arnesi ideologici dell’autonomia e del rispetto delle comunità locali, nel resto d’Italia messi in soffitta in cambio delle parole d’ordine contro i migranti, ma da noi buoni da ritirare fuori alla bisogna (i sardisti bisognerà pure gratificarli).

Se la Sardegna che guarda a destra trova dunque in Salvini l’ennesimo capo cui affidarsi, che cosa cerca invece la Lega in Sardegna? Su quali temi batterà maggiormente per provare a vincere le regionali di febbraio?

Di sicuro nell’isola non faranno presa più di tanto le parole contro i migranti (in Sardegna non c’è alcuna emergenza in tal senso), né la Lega potrà strizzare l’occhio alla borghesia produttiva che da noi semplicemente non esiste. Ma per la Lega, chiamata ad esprimere il candidato presidente dello schieramento di centrodestra, le regionali sarde sono ugualmente importanti per due motivi.

Se il primo è semplice (provare a battere i 5 Stelle in una regione dove appena lo scorso 4 marzo il Movimento aveva eletto ben 16 parlamentari su 25), il secondo è sicuramente più sostanzioso e non è di poco conto: aprire alle imprese private lombarde il mercato della sanità.
Già qualche settimana fa il coordinatore regionale della Lega in Sardegna Zoffili aveva infatti dichiarato: “In caso di vittoria, vogliamo la sanità” (ecco il pezzo di Sardinia Post per rinfrescarvi la memoria).

La sanità sarda vale tre miliardi e 400 milioni di euro l’anno, di cui appena 100 destinati alle cliniche private convenzionate. Posto che con l’apertura del Mater Olbia bisognerà mettere sul piatto almeno altri 60 milioni all’anno, è chiaro che i margini di crescita per il privato in Sardegna sono enormi, tenuto conto che ormai negli ultimi anni le grandi famiglie della sanità sarde stanno lentamente lasciando il campo a grandi gruppi continentali (basti vedere la crisi del Policlinico Sassarese, in procinto di passare ai Rusconi, come ha raccontato La Nuova Sardegna).

La Lega in questo modo importerebbe in Sardegna il modello lombardo, che prevede ingenti investimenti a favore dei privati, soprattutto nell’ambito dell’emergenza-urgenza. Una operazione quantomeno dichiarata e che sarà difficile da contrastare, visto il modo servile in cui il Pd ha assecondato l’incredibile operazione Mater Olbia. Con quale coraggio il centrosinistra potrà lamentarsi se la Lega al governo della Regione favorirà la sanità privata?
Per il resto, Salvini non ha nulla da dire e da dare alla Sardegna, se non promettere che tutto resterà come prima, ovvero che non ci sarà nessun nuovo modello di sviluppo ma si potrà continuare col vecchio. E quindi avanti col metano (cavallo di battaglia di Pigliaru, del Pd, della Cgil e di Confindustria messi assieme), con le grandi infrastrutture (quali, poi?), fino (c’è da aspettarselo) con la prosecuzione della farsa Portovesme.

Avete letto l’intervista del leader della Lega sulla Nuova Sardegna di ieri? Con le sue rassicuranti parole di continuità con il nulla attuale, Salvini dà semplicemente una rispolverata al vecchissimo centrodestra sardo e nulla più.

Per cui, state tranquilli: tranne un po’ più di soldi alla sanità privata, con Salvini alla guida della Regione non cambierà proprio niente. Grazie ad un neoautonomismo di maniera, si continuerà a navigare a vista, con le solite briciole spacciate per cambiamento epocale, i soliti accordi trasversali tra schieramenti solo fintamente contrapposti, e avanti finché dura.

Tutto questo, ovviamente, con gran sollievo anche degli establishment sindacale, del centrosinistra e del Pd, spaventati più che dalla batosta elettorale prossima ventura, dalla prospettiva che la Sardegna possa veramente cambiare rotta. (Vito Biolchini, giornalista, www.sardegnasoprattutto.com).

Il nome del candidato del centrodestra per le regionali di febbraio, che dovrebbe uscire dal prossimo tavolo della coalizione, annunciato per il 3 o il 4 dicembre, è stato anticipato dal probabile candidato del centrosinistra, visto che  Massimo Zedda ha dato la disponibilità a scendere in campo, e che la prossima settimana il M5S sceglierà il proprio candidato con il voto online delle regionarie. E’ questo quanto emerso dal vertice degli alleati, al quale ha partecipato anche il leader della Lega, Matteo Salvini. Salvini ha specificato che “…l’onere di individuare un nome spetta al Carroccio, ma a farlo dovranno essere i sardi”. Non campo a pane e sondaggi – ha detto Salvini – ma ne abbiamo fatto uno a livello regionale, che resta chiuso nel mio telefonino, e che è assolutamente insperato e incredibile. I consensi della Lega alleata con il Partito Sardo d’Azione sono in forte crescita. Esperienza e competenza – ha detto ancora il leader della Lega e del centrodestra – sono fondamentali, ma non dobbiamo lasciare appiglio neanche a mezza discussione da parte degli altri sul fatto che le liste che sosterranno la Lega e il candidato governatore della Lega siano non trasparenti. Di più, devono essere al di sopra di ogni sospetto. Grazie al Partito sardo d’Azione, dove c’è autonomia, identità e orgoglio la Lega c’è. Ringrazio i sardi, perché non mi aspettavo una tale accoglienza, c’è aria di cambiamento, e ciò significa che la sinistra ha fallito. Se toccherà a noi governare non possiamo permetterci di sbagliare”.

Il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, ha rotto indugi e titubanze e ha deciso di scendere in campo. Le sirene di fantomatici sindaci, di chi era ormai, di fatto, fuori dalla politica come Luciano Uras, o partiti come il Pd, che cercavano un Messia che potesse dagli una speranza minima di non sprofondare definitivamente, sono riusciti evidentemente a vincere le perplessità di Zedda, che è, comunque, ben conscio di poter andare incontro a una sconfitta senza precedenti. “Metto la mia persona – ha detto Zedda, immolandosi – a disposizione della Sardegna e dei sardi”. Il sindaco di Cagliari lo ha esternato a Milis, tra gli applausi di chi gli aveva chiesto di scendere in campo per diventare il “sindaco della Sardegna”. Per il centrosinistra quella di Zedda non è un’investitura ufficiale a candidato governatore, che dovrà avvenire nel tavolo della coalizione, ma la sua disponibilità è già un grosso passo avanti nella scelta dell’aspirante presidente. E per chi ha contro non solo tutti i sondaggi ma, grazie alla fallimentare giunta Pigliaru targata Pd, anche la stragrande maggioranza dei sardi, a quanto pare, non è poco.

Va bene che siamo in periodo di campagna elettorale e le panzane da parte dei politici sono all’ordine del giorno ma, anche in questi casi, un po’ di decenza non guasterebbe. Ci riferiamo a quanto detto dal presidente uscente della Regione, Francesco Pigliaru (Pd), che non perde occasione, come ha fatto durante l’inaugurazione della nuova sede del Centro per l’impiego, in via Lepanto, a Oristano, per magnificare il nulla posto in essere in questa disastrosa legislatura dalla sua giunta. “Abbiamo ereditato una condizione dei Centri per l’impiego scandalosa – ha detto Pigliaru -. In quattro anni abbiamo cambiato completamente la situazione, e ora i nostri centri sono una eccellenza nazionale (sic!). Speriamo che l’Italia ci segua e che il governo nazionale faccia quello che deve fare per ristabilire un clima di fiducia, altrimenti è tutto inutile”. Quella fiducia che, grazie all’avvento di Pigliaru e della sua strabiliante giunta, i sardi in questi ultimi 5 anni hanno relegato in un cantuccio. “Una sede  – è stato detto durante l’inaugurazione – che segna già un grosso passo avanti rispetto ai locali della vecchia sede ma che sarà comunque a tempo, visto che entro il primo semestre del 2019, il Centro per l’impiego di Oristano sarà trasferito nella struttura del Centro di formazione professionale “Giulio Pastore”, nella zona industriale dove sono in corso i lavori di riqualificazione”. Al taglio del nastro hanno preso parte anche il sindaco di Oristano Andrea Lutzu, l’assessore regionale al Lavoro Virginia Mura, il direttore generale Aspal Massimo Temussi, l’arcivescovo di Oristano Ignazio Sanna, il prefetto Guetta, il questore Rossi, e altre autorità. Il Centro per l’impiego, operativo in via Lepanto, nell’ex sede dell’Istituto Tecnico per Geometri, ogni anno è frequentato da circa 13 mila utenti. Gli uffici del Centro dell’impiego di Oristano sono pienamente operativi in via Lepanto dallo scorso mese di ottobre. Il trasloco da via Costa 10 a via Lepanto rientrava nel progetto dell’amministrazione comunale, definito lo scorso mese di giugno e predisposto con l’intento di far rientrare in città (proprio in via Costa) la Scuola civica di musica.

“Questa è una battaglia che il territorio deve combattere superando gli steccati politici. Tutti uniti perché i Giganti di Mont’e Prama tornino nel Sinis”. Lo ha dichiarato il sindaco di Oristano, Andrea Lutzu, durante la conferenza stampa convocata dal sindaco di Cabras, Andrea Abis, e alla quale hanno dato ampia adesione Comuni, Provincia e consiglieri regionali del territorio oristanese, mobilitati in difesa delle statue dei Giganti di Mont’e Prama, perché tornino quanto prima nel Sinis, nel territorio dove dopo millenni hanno rivisto la luce quarant’anni fa, quando vennero scoperte da alcuni contadini. I sindaci, schierati con le fasce tricolori al petto davanti alle statue dei Giganti, nel museo di Cabras, lo stesso che la dirigenza ministeriale vorrebbe sacrificare favorendo l’allestimento di una grande esposizione nel museo nazionale di Cagliari, hanno fatto fronte comune. Da loro è un “no” unanime alla posizione del ministero, con un ordine del giorno per ribadire che le statue dei giganti di Mont’e Prama devono essere esposte a Cabras. Il sindaco di Cabras ha spiegato come, proprio la settimana scorsa, siano stati appaltati i lavori per la costruzione della nuova ala del museo “Giovanni Marongiu”, dove si prevede di allestire la grade esposizione delle statue dei Giganti. A dicembre avverrà l’apertura del cantiere, mentre a marzo sarà collaudata la nuova ala polifunzionale del museo, realizzata nell’ambito del progetto concordato dal Comune con la Regione e, soprattutto, con l’ex ministro della cultura Dario Franceschini. Un progetto finalizzato anche alla nascita di una fondazione chiamata a seguire tutti i programmi di valorizzazione delle statue e del compendio di Mont’e Prama.

“Lungi da me fare polemiche, pensavo solo, visto che hanno partecipato tantissime persone, di essere invitato alla conferenza stampa, anche per un gesto di coesione su un argomento cosi importante che non ha colore colore politico… non nascondo che la cosa mi avrebbe fatto piacere”. Lo ha scritto sulla sua pagina Facebook, l’ex sindaco di Cabras, Cristiano Carrus. “La conferenza stampa sui Giganti di Mont’e Prama ha, infatti, l’obiettivo di chiedere il rispetto di quanto siglato con Ministero e Regione nel 2011. Mi spiace, ma non penso sia un bel gesto invitare tutti, escludendo però l’unica persona che in questi 10 anni ha concretizzato tutto e che fino a poco tempo fa era sindaco di Cabras. In questi 10 anni – ha sostenuto Carrus -sono rientrati i primi Giganti nell’attuale museo (fanno da sfondo alla conferenza), ottenuti i finanziamenti e avviati i lavori per l’ampliamento, senza poi dimenticare le mostre con i ritrovamenti delle ultime campagne di scavo che per la prima volta venivano esposti direttamente nel museo… scusate se è poco. Ribadisco comunque il mio sostegno su questo argomento per qualsiasi iniziativa. Forza Cabras… Forza Giganti”.

Il consiglio comunale di Oristano, già convocato per mercoledì 28 novembre, alle 18.30, presso la Sala consiliare del Palazzo degli Scolopi, deve intendersi integrato con i seguenti argomenti: A) ratifica delibera della giunta del 30 ottobre “variazione urgente al bilancio di previsione 2018-2020, annualità 2018; B) variazione al bilancio di previsione 2018-2020 e al Dup 2018-2020. Questo l’ordine del giorno completo: 1) Interpellanza urgente Puddu-Federico: “Parco della Resistenza-Degrado e incuria”. 2) Interpellanza urgente Obinu-Sanna-Masia- Riccio-Cadau-Uras: “Trasporto disabili”. 3) Interpellanza urgente Obinu-Sanna: “Situazione di criticità e degrado area verde in piazza Martiri delle Foibe.” 4) Adozione definitiva Piano Urbano della Mobilità. 5) Interpellanza urgente Obinu-Sanna: “Situazione di degrado Borgata Marina di Torregrande, assenza di interventi manutentivi e lacune nella pulizia dell’arenile”. 6) Interpellanza Puddu: “Palazzetto dello Sport di viale Repubblica, mancata esecuzione dei lavori appalti ed utilizzo delle risorse finanziarie”. 7) Adozione piano di lottizzazione convenzionata in zona D2, prolungamento via Marroccu (Ex 3 O). 8) Ordine del giorno Riccio-Cadau-Federico-Masia-Obinu- Pecoraro-Puddu-Sanna-Uras: “Proposta di discussione attorno al valore e a una corretta lettura storica della giornata commemorativa del 4 novembre”. 9) Ratifica deliberazione della giunta n. 200 del 30 ottobre, “Variazione urgente al bilancio di previsione 2018-2020, annualità 2018. 10) Variazione al bilancio di previsione 2018/2020 e al Dup 2018-2020.

A Massama e Nuraxinieddu, frazioni di Oristano, rimane il divieto di uso dell’acqua per scopi potabili e alimentari. Questa mattina il Sian (Servizio igiene degli alimentare della nutrizione della Assl di Oristano) ha comunicato l’aggiornamento sulle analisi dell’acqua nel territorio comunale. “Visto il perdurare della situazione meteorologica e tenuto conto delle comunicazioni dell’Ente Gestore, il Sian ha intensificato i controlli analitici dell’acqua nel Comune di Oristano e nelle frazioni (per le quali peraltro si conferma il permanere del provvedimento cautelativo per Massama e Nuraxinieddu) – si legge nella comunicazione -. Il monitoraggio dei parametri interessati, aggiornato alla data odierna, ha rilevato una situazione di normalità in tutta la città, una riduzione della torbidità nella nicchia di via Brianza, (inteso come punto significativo dell’acqua proveniente dalle sorgenti), con valori di disinfettante residuo sufficiente a garantire una buona disinfezione, senza variazioni anomale della colorazione”. Lunedì 26 novembre il Sian effettuerà nuovi controlli.

Dal 27 aprile al 1° maggio 2019 si svolgeranno in Sardegna la “MyLand Mtb non stop” 450 km in mountain bike, e la “MyLand Ultra Trail “120 km di corsa a piedi, in un unico evento organizzato dal Consorzio Due Giare (Albagiara, Assolo, Baradili, Curcuris, Gonnosnò, Nureci, Pompu, Senis, Sini, Usellus e Villa Verde). Il tutto nell’ambito del progetto “MyLand” di valorizzazione cicloturistica del territorio. La “MyLand Mtb non stop” è riconosciuta come punto di riferimento nei trail sardi di ciclismo per il suo stile unico, a metà tra festa goliardica e competizione in mountain bike. Intorno al trail è nato il “MyLand Bike Festival”, occasione di aggregazione e divertimento per gli amanti dello sport all’aria aperta. La prossima sarà la la quinta edizione della manifestazione, che coinvolgerà il territorio di 60 Comuni: dalla Marmilla alla Barbagia di Ollolai, dal lago Omodeo al Gennargentu, dal Mandrolisai alla Grande Giara, dal Sarcidano al Monte Arci. Tre i percorsi di diversa lunghezza (120, 250 e 450 chilometri), che si snodano su sterrati, mulattiere, sentieri e tracciati ferroviari dismessi, con un numero di ore determinato come tempo massimo, che ciascuno può gestire in totale autonomia, fidandosi del Gps e delle istruzioni del quaderno di viaggio. Il percorso non sarà segnalato e i partecipanti dovranno scoprire, di volta in volta, la strada giusta seguendo la traccia del Gps che l’organizzazione consegnerà a tutti gli iscritti pochi giorni prima della partenza. Durante il viaggio si incontreranno i check-point, presidiati dall’organizzazione per tutta la durata del raid, dovesarà possibile ricevere assistenza, fermarsi a riposare o a dormire al coperto. Il percorso da 120 km sarà aperto a chi sceglierà di partecipare a piedi (di corsa o camminando), con gli stessi principi validi per la partecipazione ala gara di mountain bike.
Sia in bici che a piedi possono partecipare tutti, anche semplici appassionati ed escursionisti non tesserati ad alcun ente, che dovranno consegnare all’organizzazione la domanda di iscrizione accompagnata dal certificato medico per attività sportiva agonistica. Il pernottamento (con sacco a pelo e materassino propri) sarà gratuito presso il quartier generale della “non stop” e presso i check-point. A ciascun partecipante sarà fornita una dispensa, con i dati dell’offerta turistica del territorio, in modo da poter scegliere eventuali altre sistemazioni. Per chi arriva dalla Penisola o dall’estero, il tour operator convenzionato preparerà le migliori soluzioni di viaggio, con collegamenti dai principali porti e aeroporti italiani e internazionali. “MyLand Mtb non stop” fa parte del più vasto progetto di cicloturismo tecnologicamente assistito, denominato MyLand (acronimo di Marmilla Your Land), proprio perchè nato in Marmilla, su idea del Consorzio Due Giare, grazie ai finanziamenti dell’assessorato regionale del Turismo.

9 comments

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    • Mario on 23 novembre 2018 at 10:37
    • Rispondi

    Per fortuna che in Sardegna c’è ancora chi contesta il “Cazzaro verde” come lo chiama Travaglio. Chiacchiere e fumo sono il suo credo oratorio… sembra quasi di sentire uno dei pochi politici del Pd ancora in circolazione. Non capisco cosa abbia da spartire il Psd’Az con questo politico… Boh!

    • Gino on 23 novembre 2018 at 12:15
    • Rispondi

    Che vergogna! L’Italia e la Sardegna in mano a Salvini, un fanfarone della politica. Siamo proprio ridotti male!!!

    • Che ce vado on 23 novembre 2018 at 15:03
    • Rispondi

    Tanti motivi per non votare i due matteo!

    • Sardo sono on 23 novembre 2018 at 16:11
    • Rispondi

    La poltrona in Parlamento per C.Solinas del Partito Sardo d’Azione era più importante di qualsiasi ideale. Dopo l’atto stucchevole di E.Trincas che aveva consegnato la bandiera dei quattro mori a Berlusconi, adesso è toccato a C.Solinas ripetere quell’atto stomachevole, consegnando la gloriosa bandiera dei quattro mori a Salvini in segno di subordinazione. Ma allora è vizio!

    • Zacca strada on 23 novembre 2018 at 16:35
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    Tocca, o Salvini, zacca strada….. che in Sardegna non ci fai niente.

    • Silvio on 23 novembre 2018 at 17:04
    • Rispondi

    Non potrò mai perdonare al Movimento 5 stelle di aver fatto l’errore di essersi alleato con un personaggio del genere. Riconosco che anche allearsi con il Pd di Renzi era da folli, ma allora bisognava riandare a elezioni e il M5s avrebbe stravinto. Ora è difficile perchè se cade l’alleanza con Salvini sarà la Lega a stravincere le elezioni. A mio modo di vedere bisogna togliere visibilità a Salvini e logorarlo, contestandolo sul suo stesso terreno. Nel M5s c’è solo un personaggio di grande carisma che può farlo: Di Battista. Richiamatelo in fretta per guidare la riscossa contro l’aria fritta di Salvini.

    • Carlo on 23 novembre 2018 at 18:51
    • Rispondi

    Sono d’accordo con Angelo. Ne ho piene le p…. delle ca….. di Pigliaru. Speriamo che alle regionali azzerino Pigliaru e tutto il suo codazzo di frilli.

    • Gian Giacomo on 23 novembre 2018 at 19:29
    • Rispondi

    Come il tizio della foto insieme a Salvini che sta circolando sul web, anche io sono un ex Pd e adesso voto Lega. Vai Matteo, spacca tutto! Lasciamoli c….. questi ex comunisti. Viva la Lega Sarda!

    • Togo on 23 novembre 2018 at 20:01
    • Rispondi

    Nella foto di Salvini, come ha fatto rilevare Andrea Atzori (M5s), c’è anche l’ex sindaco di Buddusò Giovanni Satta ora consigliere regionale, imputato di traffico di stupefacenti con altre persone. Però non bisogna dimenticare che anche il possibile candidato a governatore Christian Solinas è indagato nell’ambito dell’inchiesta sui fondi ai gruppi del consiglio regionale. Non so che regole ci siano tra i sardisti e i leghisti ma se sono quelle del Pd possono stare tranquilli. Nessun partito ha tanti indagati come il Pd per i fondi ai gruppi, ma questo non gli ha impedito di essere eletti alla Regione e al Parlamento.

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