Nov 02

Maninchedda (PdS) suona la sveglia alla sinistra sarda: “Siete i migliori alleati della Lega”.

Il segretario del Partito dei Sardi, Paolo Maninchedda, in un articolo pubblicato sul suo sito, www.sardegnaelibertà.it, dal titolo “Il regalo di Lega e 5Stelle alla Sardegna: più tasse e stato di polizia”,

sostiene che “…le tasse giuste per la Sardegna devono poterle decidere i sardi, non Di Maio, non Salvini e tanto meno il duca longobardo Zoffili”, e che “…i sardi non hanno bisogno di sultani lombardi, né di nuove subordinazioni, né di nuove tasse. Siamo nati per essere liberi, non per chiedere di esserlo. Il primo punto politico delle prossime elezioni sarde – ha scritto Maninchedda – è questo: chi decide per i Sardi? Noi diciamo: decidono i Sardi, senza mediazioni”.

Ma a colpirci è stato, soprattutto, un post scriptum indirizzato dal segretario del PdS ad alcuni esponenti della sinistra sarda. “Ci pare – ha sottolineato Maninchedda – che abbiate smarrito il senso del tempo. Mancano poco più di 60 giorni alla presentazione delle liste. Avete passato l’estate a riempire i giornali di indiscrezioni fasulle. Avete paura di combattere perché vi siete abituati alle stanze comode dei ruoli istituzionali.

Siete i migliori alleati della Lega. Voi dovete partecipare alla prossima Marcia su Roma di Salvini, organizzata apparentemente contro Juncker, ma in realtà contro le ultime resistenze dello Stato repubblicano italiano; dovete farlo perché siete i suoi migliori alleati: avete paura, parlate in sinistrese che nessuno capisce, fate calcoli e calcoletti, presumete di guidare non si capisce bene che cosa, sembrate Giolitti con Mussolini, siete sull’Aventino dei vostri ideologemi mentre infuria la battaglia.

Liberi di farlo, ma almeno non danneggiateci. Noi siamo in battaglia per la Sardegna e per la libertà, avvertiteci quando vi sveglierete dal sogno che vi porta a ritenere che i Sardi stiano pensando di votare per la Sinistra. I Sardi stanno cercando una proposta che restituisca loro il futuro rubato da due secoli, i Sardi cercano poteri e potere. Mentre due incantatori di serpenti percorrono le strade dell’isola con i loro pifferi magici, voi vi riunite nei teatri a suonare musica sinfonica di sinistra. Auguri.

Noi siamo sui monti, quando deporrete il frac fatevi sentire, nel frattempo, per cortesia, non nominateci. Ci fate danno in battaglia. Se volete venire con noi, cambiatevi d’abito in fretta, ritrovate umiltà e militanza e mettetevi al fianco della Nazione sarda. C’è da fare; chi vuole tutelare il suo piccolo potere è un peso per noi. Noi vogliamo mettere in discussione tutto”.

Più chiaro di così. Ora non resta che attendere la risposta di quel poco che resta del Pd e del centrosinistra, perchè la Sinistra vera anche in Sardegna è morta da tempo.

Ha suscitato sconcerto nell’opinione pubblica, e una marea di polemiche, lo “scandalo dei vitalizi in Sardegna”. Per questo motivo, i parlamentari del M5S hanno deciso di convocare un incontro, dopo l’intervento di Luigi Di Maio sulla misura in Manovra, che prevede il blocco dei trasferimenti nel caso in cui le Regioni non procedano al taglio dei vitalizi degli ex consiglieri, sia dopo la sconcertante proposta di legge (il tentativo di un vero colpo di mano che può essere considerato una vera “genialata”, visto che farà perdere ulteriori voti al Pd e a tutto il centrosinistra. ndr) depositata dai consiglieri regionali sardi per versare in una sola tranche circa sei milioni di euro di contributi. L’appuntamento è per lunedì 5 novembre, alle 10, davanti al palazzo del consiglio regionale, in via Roma, a Cagliari. Di Maio ha parlato di “…tempi di magra per quei nababbi che da anni campano di vitalizio alle nostre spalle”, citando anche nome e cognome. “Claudia Lombardo, ex consigliera regionale – ha detto Di Maio -, è una baby pensionata, che da quando ha 41 anni gode di un vitalizio di oltre 5.000 euro mensili, e Salvatore Caltagirone eletto in Sicilia per 51 giorni nel 2011, e da allora si pappa un vitalizio da 2.000 euro al mese”. I deputati e senatori pentastellati sardi ricordano che “…ogni anno la nostra Regione spende 17 milioni per pagare la pensione a 312 ex onorevoli che hanno lavorato una manciata d’anni e che percepiscono mediamente 4500 euro ognuno, risultando i più pagati d’Italia dopo la Sicilia”. I Cinquestelle, come detto, fanno anche riferimento alla proposta di legge “…depositata quasi all’unisono dai consiglieri regionali sardi per versare in una sola tranche sei milioni di euro di contributi”. Il tutto, appare amorale, considerando che i sardi, a fatica, cercano di far quadrare i conti in famiglia, mandano avanti le proprie attività con grande difficoltà, e vedono tagliati servizi essenziali in nome di un risparmio che davanti a questi fatti perde tutto il suo senso. La Sardegna – hanno detto ancora i parlamentari del M5S – merita politici che pensino realmente al bene dell’Isola, non alle proprie tasche”. Dopo le polemiche e la marcia indietro di alcuni consiglieri, e nonostante il silenzio di chi ha apposto la firma sul provvedimento, il “giochino” è destinato probabilmente a naufragare, soprattutto per una questione di opportunità. A pesare, poi, sul varo di un provvedimento che arriva a fine legislatura (che dovrebbe stanziare 5,8 milioni del consiglio regionale della Sardegna, in una sola tranche, per sanare la situazione contributiva dei sessanta componenti dell’assemblea sarda), c’è un dettaglio tecnico ancora da chiarire che riguarda la retroattività, considerato che il contributo va versato entro l’anno solare. Tutto fa pensare, quindi, che la proposta criticata da subito dal Movimento 5 Stelle resterà ferma in commissione. Intanto, in queste ore si moltiplicano i distinguo di chi la firma l’aveva apposta, per poi annunciarne il ritiro a bubbone scoppiato. E’ il caso dei consiglieri di Art 1 Mdp e dei Rossomori. Difende invece il provvedimento Piero Cocco, capogruppo del Pd (e ti pareva!) che, evidentemente, sta pensando al futuro, conscio della disfatta del Partito democratico alle prossime regionali.

5 comments

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    • Angelo on 3 novembre 2018 at 11:24
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    Si possono sapere i nominativi dei consiglieri regionali che hanno firmato?

    • Angelo on 3 novembre 2018 at 11:48
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    Ho appena saputo i consiglieri regionali che hanno sottoscritto la richiesta per la pensione…. che vergogna Dedoni, Solinasa e Tendas… poverini….

    • Marco on 3 novembre 2018 at 15:00
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    Dedoni non si ricandida e Antonio Solinas e Mario Tendas non saranno rieletti. Come faranno? Facciamo una sottoscrizione per ragranellare i sei milioni di euro per la pensione di questi poveri consiglieri regionali.

    • drastico on 3 novembre 2018 at 18:37
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    maninchedda che è passato da un partito all’altro senza vergogna ora se se la prende con chiunque gli capiti a tiro. non si è ancora capito con chi voglia allearsi: con i sardisti, rossomori, leu, pd, lega, forza italia? boh! già essere stato in maggioranza con il centrosinistra gli farà perdere un sacco di voti, figuriamoci se il pds ora va da solo. ma i sardi non sono scemi e spazzeranno via questi partitini che prima di pensare alla sardegna hanno pensato e pensano alle loro poltrone.

    • Gaetano on 3 novembre 2018 at 19:59
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    Maninke, leader massimo del Pds, ha una bella faccia tosta. Dopo aver retto il mocolo al Pd ora pretende di dare lezioni a tutti. Meno male che nessuno lo ascolta, perche se nel Centrosinistra diamo retta anche a Maninke siamo proprio messi male!

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