Ott 30

Strade delle borgate impercorribili, solo un esempio del lassismo della giunta Lutzu.

“A causa dell’impraticabilità delle strade oggi non è stato possibile effettuare la raccolta dei rifiuti nelle zone di Pesaria e Is Pastureddas.

Il servizio riprenderà regolarmente non appena le condizioni di percorribilità delle strade consentiranno il passaggio dei mezzi”.  Questo il comunicato del Comune di Oristano, che la dice lunga di come, non da oggi, frazioni e borgate oristanesi siano state totalmente abbandonate dall’amministrazione comunale.

Di questi problemi (di cui la giunta Lutzu è conscia da tempo, nonostante ora l’abbia scordato e messo nel dimenticatoio), oltre a emettere aria dalla bocca e fare promesse durante la campagna elettorale, ci si rende nuovamente conto soltanto quando il maltempo (così come avviene da anni) rende le strade impercorribili, creando grosse difficoltà ai residenti di quelle zone che, evidentemente, come le precedenti, anche l’attuale amministrazione comunale considera cittadini di serie B.

Sarà anche vero, come pare abbia detto il sindaco, Andrea Lutzu, imitando il ministro dei Cinquestelle Danilo Toninelli, che lavora anche 13 ore al giorno (e ci chiediamo se anche la moglie di Lutzu, come quella di Toninelli, sia fortemente preoccupata. ndr). Ma poiché nessuno ha costretto Lutzu a candidarsi come sindaco e (all’evidenza dei fatti) a fare promesse inutili durante la campagna elettorale, magari cerchi di lavorare qualche ora in meno, lasci perdere Facebook (che per Lutzu pare sia una vera fissazione, da cui, secondo noi, dovrebbe disintossicarsi) dove, come abbiamo detto più volte, oltre a persone intelligenti scrivono “strumentalmente” una marea di imbecilli, e si cali nuovamente nella realtà della sua città.

Quella realtà che aveva bene a mente quando nella scorsa consiliatura Lutzu faceva parte dell’opposizione, e che ha poi ribadito durante la campagna elettorale, dove aveva elencato (com’è scritto nel “suo” programma elettorale) alcune priorità e tra queste non aveva di certo dimenticato frazioni e borgate. Se poi ricordiamo che il sindaco ha tenuto per sé, oltre alla delega per l’urbanistica, edilizia residenziale e quartieri, anche quella di frazioni e borgate, ecco perchè sarebbe quanto mai opportuna da parte della sua amministrazione una maggiore attenzione alle condizioni delle strade di campagna in generale e a quelle che conducano alle borgate in particolare (che sono solo un piccolo esempio del lassismo della giunta Lutzu. ndr), come spesso gli hanno ricordato i consiglieri di minoranza.

Consiglieri di minoranza dove si ritrovano, attualmente, anche alcuni rappresentati del Pd, che per cinque anni hanno “sgovernato” la città, lasciandola in uno stato di abbandono desolante, e che, proprio per questo motivo, alle ultime comunali sono stati severamente puniti dagli oristanesi.

I concittadini di Lutzu, dopo la fallimentare esperienza del Pd e del centrosinistra (crediamo che la giunta Tendas sia stata finora la peggiore di sempre. ndr), hanno riversato su Lutzu e sul centrodestra una montagna di voti, e con essi tutte le loro speranze per un effettivo cambiamento. Finora, invece, della svolta tanto auspicata non si è vista neppure l’ombra e anzi sembra, addirittura, di essere ritornati alla vecchia gestione, dove si parlava tanto ma si stava a zero come risultati.

Certo, per capire bene i meccanismi della macchina comunale, ci vuole del tempo e un anno non è sufficiente. Ma se questo può andar bene per molti consiglieri della maggioranza e alcuni componenti la giunta, non può valere sicuramente per Andrea Lutzu che la macchina comunale la conosce, eccome.

In conclusione, concesse tutte le attenuanti possibili per i continui tagli alle risorse e per le snervanti discussioni e contrasti (solo normale dialettica per alcuni. ndr) con i dirigenti, che secondo noi sono la vera palla al piede nel (previsto?) processo di sburocratizzazione degli enti locali, si rilegga Lutzu (visto che, alla realtà dei fatti, pare lo abbia dimenticato) quanto promesso nel suo programma in campagna elettorale, disinnesti la retromarcia e non faccia pentire i cittadini di averlo votato.

Se l’amministrazione comunale di Oristano se ne frega altamente delle borgate, può comunque gioire per l’ennesima statistica, che questa volta riguarda l’ambiente. Oristano risulterebbe, infatti, ancora tra le città italiane più rispettose verso l’ambiente. Almeno stando a quanto attestato dai dati di Legambiente, pubblicati da quotidiano “Il Sole 24 Ore” con l’indagine “Ecosistema Urbano 2018”, ovvero l’annuale rapporto sulle performance ambientali delle città capoluogo (che vanno sempre letti con un pizzico di sano scetticismo. ndr), realizzato con il contributo scientifico di Ambiente Italia, la collaborazione editoriale de Il Sole 24 Ore e con il contributo di Ispra. Secondo questo rapporto, Oristano si è piazzata al tredicesimo posto tra le città italiane, prima tra le sarde, con un punteggio percentuale di 65,25% (era il 64,3% l’anno scorso quando era decima). Nuoro è 36/a con il 58,05%, mentre per trovare Cagliari e Sassari bisogna scendere sino alla 45/a e 59/a posizione, con entrambi i capoluoghi poco sopra il 50%. Prima in assoluto si è confermata Mantova, davanti a Parma e Bolzano. Ultima Catania. Il 25esimo rapporto Ecosistema urbano di Legambiente e Ambiente Italia, su dati 2017, presentato oggi a Milano, si basa su 17 parametri raggruppati in 5 macroaree (aria, acqua, rifiuti, trasporti, ambiente, energia). Il monitoraggio dei 104 capoluoghi si basa su diversi fattori analizzati, dall’ambiente ai trasporti. Il punteggio viene assegnato sulla base dei risultati qualitativi nei 17 indicatori considerati dal rapporto che coprono cinque principali tematiche: aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, energia. Nella presentazione del rapporto, gli organizzatori sottolineano che “…l’Italia del buon ecosistema urbano è principalmente l’Italia che fa, che fa bene e spende bene le sue risorse, che si evolve e pianifica le trasformazioni future, che non s’accontenta dello scenario contemporaneo, che in uno o più ambiti produce ottime performance o raggiunge l’eccellenza. È l’Italia dei capoluoghi in testa alla graduatoria di Ecosistema Urbano di quest’anno: Mantova, Parma, Bolzano, Trento e Cosenza. Ed è anche l’Italia della gestione dei rifiuti di Oristano, Parma e Trento; che contiene lo spreco di acqua come Macerata e Monza; che investe sul solare come Padova; che teleriscalda 6 mila studenti delle superiori come ha fatto Udine esattamente un anno fa”. “Serve un governo delle città a livello nazionale – ha sottolineato Stefano Ciafani, presidente di Legambiente -. Non bisogna rispolverare il ministero delle Aree urbane di 30 anni fa, quanto piuttosto una politica governativa trasversale sulla riconversione ecologica delle città che guidi in modo sinergico le azioni dei vari dicasteri a vario titolo coinvolti, dall’Ambiente alle Infrastrutture, dalla Salute ai Trasporti, fino ad arrivare allo Sviluppo economico. Su alcuni fronti le politiche ambientali nelle nostre città migliorano anche in modo inaspettato, come nel caso dei rifiuti e dell’economia circolare, su altri, ancora troppi, c’è molto da lavorare”. “Ci sono evidenti comportamenti dinamici di una parte dei centri urbani – ha aggiunto Alberto Fiorillo, responsabile aree urbane di Legambiente e curatore insieme a Mirko Laurenti e Lorenzo Bono del report –, e una stasi altrettanto chiara in altri, che ci porta a distinguere due specie distinte, due categorie opposte, diverse da quelle solite nord-sud, grandi-piccoli, ricchi-poveri. Da una parte città formica, laboriose, che non s’accontentano, dall’altra città cicala, che cantano future trasformazioni e in realtà assecondano la crisi ambientale urbana anziché cercare di correggerla. Insomma il cliché, valido in passato, del centro urbano medio-piccolo del nord come luogo predestinato alla qualità ambientale non è più universalmente valido. Lo dimostrano i balzi avanti della metropoli Milano e della meridionale Cosenza. Non più liquidabili come singole eccezioni, dal momento che Ecosistema Urbano registra prestazioni positive anche a Oristano, Macerata, Pesaro”. Il rapporto pubblicato da “ il Sole 24 Ore” ha fatto, chiaramente, sindaco e assessore all’ambiente del Comune di Oristano. “Passano gli anni e puntualmente ci troviamo a commentare gli ottimi risultati che la nostra città ottiene nelle indagini nazionali sulle qualità ambientali – hanno spiegato il sindaco Lutzu e l’assessore all’Ambiente Gianfranco Licheri -. C’è una continuità nei risultati che è molto significativa. Da anni Legambiente riconosce le nostre qualità ambientali sulla base di una griglia di parametri oggettivi. Ma sul fronte ambientale sono numerosi i riconoscimenti che puntualmente premiano Oristano: Bandiera blu, Bandiera verde, Raccolta differenziata e prevenzione dei rifiuti. Insomma, le statistiche fotografano una città con una grande qualità della vita. E se è vero che perdiamo tre posti nella classifica generale, è altrettanto vero che miglioriamo nella percentuale. Quindi miglioriamo, ma c’è chi è riuscito a migliorare più di noi. Uno stimolo in più a fare ancora meglio”. “Oristano, Nuoro e Benevento, sono le migliori città del sud e delle isole per la percentuale di raccolta differenziata – ha aggiunto l’assessore Licheri -. Siamo secondi a livello nazionale nei consumi idrici domestici, ma andiamo male con la dispersione idrica della rete. In generale Legambiente giudica sufficiente la qualità dell’aria, buona la gestione dei rifiuti, ottima la concentrazione media di biossido di azoto nell’aria (siamo terzi), mentre va male il trasporto pubblico. La produzione di rifiuti urbani è di 480 chili a testa, mentre la raccolta differenziata raggiunge il 78,5% e la percentuale degli abitanti serviti raggiunge il 100% della popolazione. Purtroppo anche quest’anno mancano i dati sulla ciclabilità e la pedonabilità – ha osservato Licheri -. Con quei dati probabilmente avremmo potuto guadagnare qualche altra posizione, ma in generale il quadro che emerge dallo studio è confortante”. Applausi quindi, per quello che possono valere, a Lutzu e Licheri, ai quali è comunque bene ricordare che “…non solo di statistiche vive l’uomo”.

La Polizia di Stato, in collaborazione con il Miur e con l’Ufficio scolastico regionale (Ambito di Oristano), e con il contributo della Fondazione di Sardegna, ha avviato la seconda edizione del Progetto: “PretenDiamo legalità, a scuola con il Commissario Mascherpa”, finalizzato alla promozione della cultura della legalità, destinato agli studenti della provincia di Oristano. Gli incontri tra Polizia e studenti si terranno in diverse scuole del territorio, a Oristano, Cabras, Arborea, Sedilo, Norbello, Abbasanta e Ghilarza. Una attenzione particolare verrà data proprio a questi ultimi due comuni, in ragione a quanto è accaduto di recente (l’omicidio del 18enne Manuel Careddu. ndr), che ha visto come protagonisti giovani di quelle comunità. Il progetto prevede la partecipazione degli alunni della Scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado, ed è finalizzato a stimolare la riflessione sull’importanza della legalità e della sicurezza nella vita di tutti i giorni. Anche per la seconda edizione, testimonial dell’iniziativa sarà il Commissario Mascherpa, protagonista del graphic novel a episodi, edito dal mensile ufficiale della Polizia di Stato “Polizia Moderna”. Al progetto è abbinato un concorso, che porterà gli alunni della Scuola primaria ad affrontare il tema “Con le regole si vive meglio insieme”, mentre gli alunni della Scuola secondaria dovranno approfondire un’altra tematica “Impara a fare le scelte giuste… puoi cambiare il mondo”. I lavori prodotti, sia individuali che di gruppo, potranno concorrere per una delle seguenti categorie: 1) Opere letterarie, arti figurative e tecniche varie, per la Scuola primaria); 2) Graphic novel e cine tv, tipologia di elaborati riservata agli studenti della Scuola secondaria. I lavori, che dovranno essere consegnati all’Ufficio di Gabinetto della Questura di Oristano entro e non oltre il 15 marzo 2019, potranno essere utilizzati per eventuali mostre o esposizioni. I vincitori parteciperanno alla selezione nazionale presso il Ministero dell’Interno. La Questura di Oristano, con il contributo della Fondazione di Sardegna, metterà a disposizione una somma, che sarà assegnata alle classi degli alunni vincitori per l’acquisto di materiale didattico e per il finanziamento di eventi o incontri tra studenti organizzati dall’Ufficio scolastico, per la promozione della cultura dell’etica civile e della legalità.

Salta la “Giornata Nazionale del Trekking Urbano” programmata per mercoledì 31 ottobre, a Oristano. Glli organizzatori (Comune di Oristano, Fondazione Sa Sartiglia Onlus e Coni provinciale) hanno rinviato la manifestazione a una nuova data, a causa dei danni provocati dal maltempo che ha colpito la città e delle incerte previsioni meteo per la giornata di domani.

Tra i 60 borghi che parteciperanno alla trasmissione “Il Borgo dei Borghi – La Grande sfida”, in onda da sabato 3 novembre, alle 21.40, su Rai3, ci sarà anche Bosa, splendido gioiello in provincia di Oristano. La trasmissione “Il Borgo dei Borghi” è organizzata in tre serate eliminatorie e una finalissima (che andrà in onda sabato 24 novembre) che decreterà il vincitore. Il voto online deciderà i 20 finalisti (uno per regione) che accederanno all’ultima serata. Ma nel gran galà finale saranno il televoto e la giuria di esperti a decretare il Borgo più bello d’Italia. “Il Borgo dei Borghi – La Grande sfida”, non è solo una gara ma anche un viaggio affascinante fra i tesori nascosti d’Italia. Un percorso straordinario nel Paese dei piccoli centri (da nord a sud, passando per il cuore d’Italia e le sue isole) che la conduttrice, Camila Raznovich, compie insieme allo storico dell’arte Philippe Daverio. Una suggestiva passeggiata nell’Italia dei mille campanili, tra i tesori della storia e dell’arte che rendono unica la nostra Penisola. Piccoli centri spesso poco conosciuti, talvolta difficili da raggiungere, ma che non hanno nulla da invidiare ai luoghi più noti al turismo internazionale: borghi ricchi di storie, gioielli d’arte, cultura, tradizioni e qualità della vita. Luoghi dove incontrare personaggi, famosi e meno famosi, legati al territorio. Nei primi tre appuntamenti del sabato sera saranno presentati i borghi partecipanti alla competizione (venti per ogni puntata, uno per ciascuna regione). Bosa sarà in gara per la Sardegna nella serata di sabato 3 novembre, assieme ad altri borghi d’Italia. Nelle due successive puntate ci saranno anche altri due borghi sardi: Pula il 10 novembre e Dorgali il 17 novembre.

8 comments

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    • Riky on 30 ottobre 2018 at 12:57
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    Pig ha ragione, questa giunta è uguale alla precedente. Per carità…

    • Michele on 30 ottobre 2018 at 14:00
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    Ricordo in campagna elettorale le belle promesse di Andrea Lutzu. Adesso il Sindaco, che pensavo fosse un politico diverso dagli altri, si è rimangiato tutto. Ormai non c’è da fidarsi più di nessuno. Ohi Ohi, massima delusione!

    • Gianfranco on 30 ottobre 2018 at 14:31
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    Di solito il buongiorno si vede dal mattino. Il bello è che siamo già nel pomeriggio e di quanto Lutzu aveva promesso non si vede niente.

    • Ninetto on 30 ottobre 2018 at 17:31
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    Basta con statistiche e classifiche che non interessano a nessuno. Al posto di encomi e bandiere da Lutzu vogliamo fatti concreti. PS: ma cosa sta appettando il sindaco per cambiare 3 o 4 assessori che in giunta non ci stanno a far niente? Non è che vuole superare Tendas, che per non cambiare assessori è finito a schifio?

    • Carlo M. on 30 ottobre 2018 at 19:42
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    Per me il Sindaco Lutzu sta facendo bene, sono gli Assessori che non sono all’altezza!

    • drastico on 31 ottobre 2018 at 12:03
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    condivido. alcuni assessori sono davvero inadeguati e questo costringe il sindaco lutzu a fare salti mortali. per forza è costretto a lavorare 13 ore al giorno se deve tamponare quello che non fanno gli altri. cambiare subito assessori, please.

    • Pippo on 31 ottobre 2018 at 15:05
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    Oristano un cesso era prima e un cesso è adesso.

    • Vittorio on 31 ottobre 2018 at 19:47
    • Rispondi

    Angelo ha perfettamente ragione, con questa sorta di malattia per Facebook, Andrea Lutzu si sta rendendo ridicolo. Possibile che non abbia ancora capito che molte cose sono scritte apposta perchè sanno che abbocca all’amo come l’ultimo dei principianti della politica? Lutzu di quello che fa deve rispondere agli Oristanesi che vivono e lavorano in città e che sono rappresentati dai Consiglieri comunali, non da quelli che hanno tempo da perdere sui social network.

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