Lug 09

Il Pd sardo alza il livello e passa dallo scontro politico allo scontro fisico.

Che il Pd, anche in Sardegna, abbia politicamente toccato il fondo ormai lo sanno anche le pietre. Così com’è arcinota l’insanabile frattura tra le varie correnti del partito.

Ma che dalle polemiche si passasse alle vie di fatto, nessuno poteva certo immaginarlo, visto che i protagonisti non sono dei giovani virgulti ma dei signori (ritenerli dei “politici” ci sembra una parola grossa. ndr) attempati.

All’assemblea regionale del Partito democratico si è, infatti, sfiorata la rissa.

Il parlamentino dem, convocato ad Abbasanta, avrebbe dovuto decidere il nuovo leader del partito in Sardegna, dopo le dimissioni del senatore Giuseppe Luigi Cucca. La divisione tra le correnti, che da tempo paralizza il Pd, è esplosa come non mai nei primi tre quarti d’ora, quando si doveva verificare il numero legale. Urla, parole irripetibili, accuse reciproche di essere dei provocatori, e poi gli spintoni prima tra l’eurodeputato Renato Soru e l’ex senatore Silvio Lai, e poi ancora tra Soru e l’ex parlamentare Siro Maroccu, che sono andati vicinissimi allo scontro fisico.

Praticamente non c’è stato neppure il tempo di iniziare, visto che la tensione, in particolare tra soriani e la corrente che fa riferimento ad Antonello Cabras, si tagliava a fette, e dopo una lunga procedura di identificazione dei partecipati aventi diritto di voto, avvenuta nella confusione più totale, la presidente dell’assemblea Laura Pulga ha annunciato la mancanza del numero legale e ha sciolto la riunione.

Gli aventi diritto dovevano essere 81, mentre la presidente ne ha contati 78. A questo punto il vicepresidente dell’assemblea, Dino Pusceddu, ha chiesto ai presenti di rivotare per una seconda verifica “…visto che la presidente – ha sostenuto Pusceddu – è quasi scappata con i fogli delle firme, e questo non ci consente di fare una verifica puntuale del numero legale”.

Poi il caos, con uno spettacolo deprimente, degno di un teatrino d’infimo ordine e non certo di un’assemblea politica. Il numero legale non è stato, comunque, raggiunto e quindi l’assemblea si è dovuta sciogliere, “…ma oggi – ha detto Soru – non è un giorno normale; era il trentesimo giorno dalle dimissioni del segretario Cucca, e se entro 30 giorni non si elegge il nuovo segretario si rimette la palla al partito nazionale che nomina un commissario e al più presto si fa il nuovo congresso. Quindi da oggi parte il processo congressuale delle primarie.

Certo, lo spettacolo di oggi non è stato edificante – ha ammesso l’ex presidente della Regione -; non si capisce per quale motivo questi vecchi dirigenti del Pd (lui compreso, quindi. ndr) hanno così paura di dare la parola agli elettori, simpatizzanti e militanti del partito. Non si capisce per quale motivo qualunque cosa succeda anche davanti a un crollo, anche davanti a un distacco dall’opinione pubblica, anche davanti a dei mutamenti culturali importanti in Italia, in Sardegna l’unica cosa che conta è continuare a controllare questo partito.

Penso, invece, che alla fine ci sia una base solida di tante persone che vogliono fare politica, che guardano alla politica con rispetto e che magari sono stanchi ed anche estremamente amareggiati, come di fatto lo sono anch’io, ma che vogliono continuare a guardare la politica fuori dalle tribù, fuori dagli schemi di potere e fuori dalle cristallizzazioni del passato (sic!)”.

Soru ha, tra l’altro, auspicato che la giornata odierna “…dove è risultata evidente la frattura, possa essere anche il momento di ripartenza con persone nuove, senza padroni di questo partito, perchè questo non è un partito padronale è un partito che appartiene a chi lo vota”.

Per essere conseguente Renato Soru, per primo, dovrebbe fare non soltanto un passo indietro, ma proprio farsi da parte. Lui e tutte le cariatidi che ancora in casa Pd fanno il bello e il cattivo tempo e che gli elettori continuano a punire con disarmante puntualità, consci del fatto che il Pd sia un partito ormai defunto. A non averlo ancora capito è la più che mediocre classe dirigente del Partito democratico che continua a ringhiare e a mordersi a vicenda per accaparrarsi un osso spolpato da tempo. Che tristezza!

L’assemblea regionale del Pd (che rischia il commissariamento) è stata poi aggiornata a venerdì 13 luglio, per eleggere il nuovo segretario. Le candidature devono essere presentate entro le 20 di giovedì 12 luglio. Con un ordine del giorno votato da quella che dovrebbe essere l’attuale maggioranza congressuale, si è così chiusa l’assemblea regionale. I seguaci di Cabras insieme agli ex Ds e ai cosiddetti renziani hanno rifatto il conteggio e avrebbero verificato l’esistenza del numero legale (81 presenti), mentre secondo la presidente Laura Pulga i presenti erano 78 e per questo aveva sciolto la riunione. Secondo le componenti che si oppongono a Soru si è trattato, invece, “…di un inaccettabile e irregolare comportamento della presidente – ha detto l’ex senatore Silvio Lai -, che dopo soli 55 minuti ha chiuso la riunione e non ha aperto il seggio con 79 delegati presenti e altri che avevano annunciato la presenza, dimostrando di non essere più in grado di svolgere il suo compito di garanzia”. Da qui l’auspicio perché Laura Pulga rimetta il suo mandato. “Siamo venuti in assemblea per tentare di dare una prospettiva al partito sempre scosso da divisioni e combattimenti interni, ha detto il deputato renziano Gavino Manca -. Noi siamo per il rispetto delle regole. Invece qualcuno è venuto alla riunione solo a cercare la rissa e si è posto in maniera prepotente. Nessuno ha padroni – ha detto ancora Manca, replicando a Soru – , e chi dice che questo congresso è voluto da tanti dice una cosa non vera. Il congresso si farà dopo le regionali. Ora bisogna mettere a punto il programma, costruire una coalizione e per farlo occorre dare un governo a questo partito in maniera plurale. In questo momento drammatico, solo con la responsabilità di tutti si possono centrare questi obiettivi: le conte numeriche non ci appartengono (ahahahahah… ndr)”. Lasciando l’assemblea, anche l’ex senatore Silvio Lai ha usato parole di fuoco contro Renato Soru. “Soru – ha detto Lai – sta rubando il futuro al Pd sardo dopo che questo partito gli ha dato tanto”. Fine primo tempo.

Il consiglio comunale di Oristano è stato convocato per martedì 17 e giovedì 19 luglio, alle 18.30, per la discussione del seguente ordine del giorno: 1) Definizione degli obiettivi in materia di protezione delle persone fisiche, con riguardo al trattamento dei dati personali. 2) Interpellanza urgente di Sanna e Obinu (Pd): “Ritardi e mancato avvio del Fondo Cre.O.”. 3) Interpellanza Patrizia Cada (M5S): “Inefficienza dell’illuminazione pubblica notturna e dell’impianto di irrigazione aree verdi della nuova piazza di Silì, via Martiri del Congo”. 4) Interpellanza Patrizia Cadau (M5S): “Riposizionamento defibrillatore nella frazione di Silì, attualmente installato presso ex sede circoscrizionale, in via Martiri del Congo”. 5) Ordine del giorno Riccio: “Ipotesi di modifica del nome Giganti di Mont’e Prama”. 6) Adozione Piano di lottizzazione convenzionata “Contu-Leoni” in zona G2 in località Santu Giuanni”.

“Il caso della località di Su Pallosu in Sardegna – dichiara l’europarlamentare del M5S, Ignazio Corrao – è un simbolo lampante di assoluto spregio nei confronti del territorio, dove la tutela è considerata ancora un optional. Per questa ragione ho deciso di chiedere alla Commissione Europea, attraverso un’interrogazione, l’apertura di un’apposita procedura d’infrazione per l’azione disinvolta e superficiale della Regione Sardegna e del Comune di San Vero Milis, in provincia di Oristano, che hanno prima dato una concessione demaniale marittima e poi il via libera all’intervento, ignorando le direttive europee in materia ambientale”. A dichiararlo è l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle, Ignazio Corrao, che porta così all’attenzione dell’esecutivo europeo il caso del campo ormeggi sulle Nacchere, a Su Pallosu. “In un’area ad alto valore naturalistico – spiega Corrao –, dove vi sono specie protette in via d’estinzione come la delicatissima Nacchera di Mare o gli splendidi esemplari di uccello Gruccione, vogliono costruire un campo boe con 32 posti barca che avrebbe conseguenze serissime sull’equilibrio ambientale. I lavori per la realizzazione del campo ormeggi di Su Pallosu sono iniziati nei giorni scorsi solo grazie ad una ordinanza sospensiva del Tar, dopo una eloquente doppia bocciatura della Soprintendenza Archeologica di Cagliari e Oristano e la sollevazione popolare che ha portato oltre 1.300 cittadini a firmare una petizione per chiederne lo spostamento. Per questi motivi – conclude Corrao – oltre all’interrogazione con la quale denunciamo il caso alla Commissione Europea, auspichiamo che anche il Governo nazionale, attraverso le competenze dei Ministeri Ambiente e Beni Culturali, possa rimediare alla spregiudicata azione di Regione e Comune, attraverso l’annullamento precauzionale delle autorizzazioni già rilasciate, e il relativo ripristino dei luoghi allo stato originario, anche per evitare la procedura d’infrazione per la violazione del diritto comunitario e ulteriori danni all’ambiente”. (www.cagliaripad.it).

Un servizio in più per i turisti che quest’estate visiteranno l’Oristanese. L’iniziativa porta la firma dell’arcivescovo di Oristano, Ignazio Sanna, e del direttore dell’Ufficio per la Pastorale del Turismo e del Tempo libero, don Ignazio Serra. Il servizio consiste nella pubblicazione di una locandina con un messaggio di benvenuto dell’arcivescovo in italiano, inglese, francese, tedesco e spagnolo, e gli orari delle messe, quotidiane e domenicali, nelle chiese delle principali località turistiche. “Siamo lieti di accogliervi e di aiutarvi a trascorrere la vostra vacanza a contatto con la natura, la ricchezza delle nostre tradizioni e la gioia che viene dalla fede in Dio, creatore di tanta bellezza”, ha scritto l’arcivescovo, augurando ai turisti che arriveranno in Sardegna di trascorrere in serenità le loro vacanze al mare o nei paesi dell’interno, ma anche di sperimentare relazioni autentiche “…con la gente di Sardegna. Dove sarà possibile – ha detto Ignazio Sanna – le chiese resteranno aperte per la preghiera, un momento di riflessione, di raccoglimento e gratitudine”.

11 comments

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    • Gabriele on 10 luglio 2018 at 6:30
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    Ha detto bene Pig: fine primo tempo. Alle assemblee del Pd sembra di essere al cinema… ma al classico pidocchietto!

    • Mariano on 10 luglio 2018 at 7:51
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    Che vergogna!!!

    • Gigi on 10 luglio 2018 at 8:16
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    Il Pd ha toccato il fondo. Fiumi di parole senza senso per mantenere posizioni di privilegio e quando non bastano le parole si passa alle mani.

    • Vox populi on 10 luglio 2018 at 8:37
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    Uno spettacolo squallido messo in atto da comparse patetiche che con la politica non hanno più niente a che vedere.

    • Riky on 10 luglio 2018 at 11:03
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    Ho letto le comiche dichiarazioni dei giannizzeri del PD e mi sono sfasciato dalla risate anche se ci sarebbe da piangere. Sono sempre stato di sinistra e vedere il PD ridotto in queste misere condizioni per colpa di politici senza arte né parte mi fa rimpiangere i vecchi tempi della DC e del PCI. Altri tempi e soprattutto altro spessore. Allora molti parlamentari e consiglieri regionali del PD non gli avrebbero voluti neppure come ragazzini delle commissioni.

    • rino on 10 luglio 2018 at 14:10
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    il pd è morto. pace all’anima sua.

    • Silvio on 10 luglio 2018 at 15:18
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    Il Pd Sardo è peggio del Circo Zanfretta.

    • Paolo on 10 luglio 2018 at 16:04
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    Piccolina la figurina di m….!!!!!

    • Bizio on 10 luglio 2018 at 17:47
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    La quasi rissa del Pd? Sono robe da “Cani”…

    • Togo on 10 luglio 2018 at 18:22
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    Ho visto che adesso anche il rovinoso Presidente della Regione Pigliaru farfuglia di politica, come se capisse qualcosa, senza rendersi conto che ogni volta che apre bocca il Pd perde voti. Centrodestra e Cinquestelle ringraziano.

    • Angelo on 10 luglio 2018 at 22:08
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    Stavo percorrendo la SS 131 all’altezza di “Losa” Abbasanta, non ho trovato una goccia di sangue…. strano….

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