Lug 07

Scoperta piantagione di marijuana a Tramatza.

I Carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Oristano, hanno arrestato, a Tramatza, un allevatore del posto, di 57 anni.

L’uomo è stato sorpreso dai militari, coordinati dal capitano Francesco Giola, mentre si dedicava alla cura e alla coltivazione di una piantagione di marijuana nana, del tipo little dwarf autofiorente, nascosta in un fitto canneto e costituita da circa 250 piante, pronte alla raccolta.

All’allevatore è stata anche sequestrata un’ingente somma di danaro, presunto provento dell’attività di spaccio. Il 57enne è stato rinchiuso nel carcere di Massama.

Sempre i Carabinieri del Nuclo radiomobile, insieme ai colleghi di Milis e San Vero Milis, hanno perquisito l’abitazione di un 38 enne residente a Sa Rocca Tunda, la borgata marina di San Vero Milis, alla ricerca di sostanze stupefacenti.

I militari hanno trovato più di mezzo kg di marijuana, materiale vario per il confezionamento della sostanza stupefacente e una somma di danaro contante, con tutta probabilità il ricavo dell’attività di spaccio.

La brutta caduta di un cavaliere di 44 anni, soccorso dall’elicottero dl 118 e ora ricoverato all’ospedale di Nuoro, e la caduta negli stessi momenti della prima e della terza “pandela”, non hanno fermato l’Ardia in onore di San Costantino, che si è svolta  questa mattina, a Sedilo, nel tradizionale percorso attorno al Santuario intitolato al Santo imperatore. Nell’antica corsa equestre, che si svolge tutti gli anni il 6 e 7 luglio, i primi a cadere sono stati proprio la prima bandiera, Luciano Putzulu, e la terza Graziano Salaris. Un attimo dopo, alle loro spalle è caduto anche Antonio Giovanni Carta, 44 anni, che è rimasto esanime al suolo, mentre il suo cavallo proseguiva la corsa. I soccorsi sono stati immediati. Il cavaliere ha perso conoscenza, ma secondo le prime informazioni circolate tra le migliaia di spettatori e fedeli che hanno assistito all’Ardia, non sarebbero particolarmente gravi. Mentre i soccorsi erano in atto, la prima bandiera ha portato a conclusione l’Ardia con una spettacolare corsa ripercorrendo in senso contrario e in salita verso il santuario il tratto di percorso sul quale era caduto durante la discesa a Sa Muredda. Incidenti a parte, l’Ardia del 2018 è stata una delle edizioni più belle degli ultimi anni, che, come sempre, si è disputata davanti a decine di migliaia di spettatori arrivati da tutta la Sardegna, dalla Penisola e da buona parte del resto del mondo. Un’Ardia impeccabile sia sul piano dello spettacolo che su quello della sicurezza, soprattutto dopo le polemiche degli scorsi anni.

“In merito alla mamma di Baressa volevo umilmente dire, nello specifico della nuova ordinanza proveniente dal Lazio che praticamente ci minaccia tutti di ritorsioni sulla signora Michela (ritorsioni già poste in essere soprattutto sulla bambina, privandola della madre) se non staremo zitti (cosa che quasi tutti stanno facendo), che le intimidazioni basate su ruoli di potere acquisiti ai danni di cittadini indifesi in questo paese hanno un nome specifico: mafia”. Sono parole dure quelle espresse da Patrizia Cadau, consigliera pentastellata del comune di Oristano, in un post sulla sua pagina Facebook. “Chi tace è complice. Chi se ne frega è complice, e mi rivolgo soprattutto a chi vive qui e segue questa vicenda a due passi da casa sua; alla politica che davanti a una situazione così anomala ritiene una vicenda del genere come un “fatto tra privati”; alle femministe e commissarie che si riempiono la bocca di parole come bambini, violenza, pari opportunità’; a tutti quelli che pontificano di diritti umani dietro la tastiera; ad avvocati che sanno sempre da che parte stare quando ci sono le vetrine, ma che scompaiono quando ci sarebbe da dire qualcosa; a tutti quelli che giuridicamente possono esprimersi davvero su questa vicenda; all’ordine degli psicologi che non si capisce dove sia finito; ai paladini delle scarpette rosse e “dell’io ti credo”, finché non c’è da rimboccarsi le maniche e combattere per davvero, invece di saltellare in piazza e fare i flash mob, e – ha concluso Cadau – a tutti quelli che hanno paura perché sanno. Siete complici, vergognatevi tutti”. (Arianna Zedda, www.cagliaripad.it)

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