Giu 11

Alle Comunali vince l’astensione. Cucca (Pd) si è dimesso. Oristano: 6 indagati per prostituzione.

Sono sempre meno gli elettori che si recano alle urne, anche alle Comunali, disamorati dal disastro posto in essere trasversalmente dai partiti in questi ultimi anni.

E non va meglio, neppure dove le forze politiche hanno lasciato spazio alle liste civiche, considerato che in Sardegna l’astensione è stata quasi del 40%.

Nonostante l’affluenza finale sia arrivata al 62,89%, e cioè due punti percentuali in più rispetto ai votanti in Italia, nell’Isola è comunque calato il numero dei votati anche alle Comunali, dove il dato è sempre stato più alto.

Questa volta, invece, neppure queste elezioni hanno fanno eccezione. Secondo i dati del Viminale, rispetto al 68,86% delle amministrative precedenti, il numero dei votanti è sceso di quasi sei punti.

Eppure ci saranno partiti che, nonostante questo dato desolante che fotografa quanto sia allarmante il distacco dei cittadini dalla politica, analizzando i dati in generale, come al solito col prosciutto sugli occhi, cercheranno con una forzatura di cancellare con un colpo di spugna i risultati delle politiche confrontandoli con queste elezioni numericamente insignificanti, e diranno di aver vinto, di essere stato premiati per quanto hanno fatto, che la gente ha ridato loro fiducia e altre simili amenità che lasciano il tempo che trovano, e che dimostrano come i mediocri politici attuali vivano in un mondo tutto loro, completamente astruso dalla realtà.

Intanto, in Sardegna trentasei paesi hanno eletto i sindaci e i consiglieri comunali, mentre nei due comuni al di sopra dei quindicimila abitanti, Assemini e Iglesias, si andrà, al ballottaggio. Su 38 sono sedici i comuni sardi nei quali era presente una sola lista ed è bastato raggiungere il 50%+1 degli aventi diritto per avere un nuovo consiglio comunale. Si tratta per lo più di piccoli centri tra i quali spicca Soddì, un centinaio di abitanti nell’Oristanese, dove per eleggere il sindaco Moretta Pes sono bastati 56 voti.

Sempre in provincia di Oristano avranno una nuova amministrazione comunale Ales (sindaco Francesco Mereu), Boroneddu (Fabrizio Miscali), Cabras (Andrea Abis), Modolo (Omar Aly Kamel Hassan), Narbolia (Gian Giuseppe Vargiu), Nughedu Santa Vittoria (Francesco Mura), Pompu (Moreno Atzei), Riola Sardo (Mauro Saba), Simala (Giorgio Scano) e Villa Verde (Sandro Marchi).

Tre mesi dopo la sconfitta elettorale del 4 marzo, Giuseppe Luigi Cucca lascia la segreteria regionale del Partito democratico. “Dopo il buon risultato di Iglesias , credo sia necessario un sussulto, un colpo di reni che ci consenta di arrivare a una soluzione per permettere al partito di respirare – ha detto Cucca neln’intervento che ha aperto l’assemblea regionale, ad Abbasanta -, e a questo punto non mi resta che rassegnare le dimissioni. Adesso non ci sono più alibi, vediamo cosa riusciamo a fare, le soluzioni non sono tante”. Da oggi il regolamento dello statuto prevede che devono decorrere 30 giorni prima della convocazione di una nuova assemblea. Il Pd avrà, quindi, un mese di tempo per cercare un nuovo segretario, oppure per prendere atto dell’impossibilità di trovare una soluzione e andare al congresso. Cucca ha detto di propendere per la prima ipotesi. “Penso che non sia utile arrivare al congresso – ha spiegato Cucca – possiamo invece individuare una figura alta e terza, tanto autorevole da esser certi che non risponda a ordini di nessuno. Proviamoci, ora avete le dimissioni e siamo obbligati a trovare, tutti assieme, una soluzione per arrivare alle regionali in modo coeso. Fermo restando – ha sottolineato l’oramai ex segretario – che da domani ci sarò anch’io a lavorare,anche se mi sono scontrato con la miopia di molti dirigenti che si sono arroccati su posizioni inconciliabili generando lo stallo”. Cucca ha poi ripercorso i tre mesi post voto del 4 marzo. “In questo periodo ho ribadito più volte che ero disposto a lasciare qualora vi fosse un serio progetto di rilancio, e ho anche auspicato il rinnovamento della classe dirigente, dando maggiore spazio alla componente giovanile; ho detto ai giovani di osare, di liberarsi del correntismo, di avere il coraggio di manifestare le proprie idee, di prendersi il partito. Un invito che rinnovo ora più che mai. Oggi è una giornata particolare per il nostro partito, che coincide con il giorno dopo le elezioni amministrative che hanno determinato risultati molto significativi, e hanno dato un insegnamento utile anche per il futuro del partito: da un lato Iglesias, laboratorio esemplare di quel rinnovamento sempre invocato ma mai realizzato e dalla ritrovata coesione nel centrosinistra, e dall’altro Assemini dove la spaccatura nel Pd ha favorito gli altri candidati. Da qui bisogna ripartire – ha concluso Cucca, perché il risultato di Mauro Usai ci deve far sperare, ma dobbiamo innanzitutto superare quella visione egoistica che ha distrutto ogni tentativo di ricostruzione e di rinnovamento, e dobbiamo lasciare da parte i personalismi”. Per il dopo Cucca il regolamento prevede due strade: da una parte la possibilità di lavorare nei trenta giorni che devono trascorrere sino alla prossima assemblea con lo scopo di trovare una persona terza, autorevole e libera da condizionamenti di corrente, come indicato dall’ex segretario. La seconda ipotesi, se non si riesce a raggiungere un accordo, è l’apertura della fase congressuale. Ipotesi, quest’ultima, senza dubbio prediletta dai soriani. “Non credo sia il momento di cercare terze persone – ha detto Renato Soru -, non servono notai, serve invece che la discussione si faccia più alta per capire le esigenze della Sardegna”. Dolores Lai, che già aveva manifestato la sua volontà di candidarsi alla segreteria subito dopo il 4 marzo, ha rilanciato: “Ho accolto con un sospiro di sollievo le dimissioni del segretario. Sono trascorsi quasi quattro mesi in cui il partito non è riuscito neanche a concludere l’analisi del voto, ed ho quindi accolto con favore l’invito di Cucca ai giovani a farsi avanti con coraggio e fermezza. Colgo l’invito anche nel senso che non dobbiamo avere paura del congresso, l’unica strada per ricostruire il partito e consentire un ricambio generazionale, e nella quale ripropongo la mia candidatura”. Se i soriani sono per il congresso, i sedicenti popolari -riformisti, invece, lo eviterebbero volentieri, così come i renziani: “Sono convinto che non abbiamo tempo per celebrare il congresso, ci porterebbe via tre mesi che non abbiamo”, ha detto commenta l’ex parlamentare-indagato Silvio Lai.

Sette appartamenti a luci rosse distribuiti in due quartieri di Oristano, oltre 150 ragazze, soprattutto sudamericane, romene e cinesi, e anche transessuali, al lavoro giorno e notte, due “maitresse” che gestivano gli affari, facevano ruotare ogni 15 giorni le prostitute e pagavano gli affitti. Il giro è stato scoperto dai Carabinieri del Comando provinciale di Oristano (che oggi hanno tenuto una conferenza stampa), che hanno sequestrato in via Vinea Regum e via Lanusei i sette appartamenti, del valore complessivo di circa 700 mila euro. Il provvedimento è stato firmato dalla Gip del Tribunale di Oristano, Silvia Palmas. Sei gli indagati: il proprietario degli immobili, un ex agente di custodia di 82 anni e i suoi due figli; due prostitute sudamericane, che hanno rivestito il ruolo di “maitresse”, poiché stipulavano i contratti d’affitto col proprietario degli immobili; un oristanese che si occupava di risolvere tutte le problematiche di carattere organizzativo e logistico delle prostitute, andando a prenderle anche alla stazione ferroviaria, per poi accompagnarle sul luogo di lavoro. Le indagini dei Carabinieri del Nucleo investigativo, che hanno portato al sequestro preventivo delle sette case a luci rosse, a Oristano, sono partite ad aprile dello scorso anno a seguito di un esposto anonimo, in cui veniva segnalato uno strano via via di persone negli appartamenti di via Vinea Regum. I militari hanno avviato subito gli accertamenti, e dopo pedinamenti e appostamenti hanno accertato l’effettivo uso degli alloggi da parte delle ragazze straniere. Sono state individuate le prostitute, i clienti e le persone informate su quanto accadeva negli appartamenti. Nella seconda fase sono scattate le intercettazioni, i controlli nelle banche dati e le verifiche sui siti internet dedicati agli annunci a luci rosse. Un’attività che ha impegnato i Carabinieri per diversi mesi, al termine dei quali sono state accertate le responsabilità delle due “maitresse” e del proprietario degli immobili. “Nel corso dell’attività investigativa è stato appurato che gli appartamenti venivano dati in affitto dai proprietari e gestiti come una sorta di “albergo della prostituzione” – hanno spiegato i Carabinieri – mediante la sottoscrizione di contratti, per un periodo non superiore a 30 giorni”. Alcuni appartamenti venivano affittati a 600-700 euro al mese, e inoltre il proprietario chiedeva, in nero, 50 euro per ogni ragazza al lavoro. Tutti gli indagati, secondo i Carabinieri, sapevano cosa avveniva nelle case e guadagnavano sulle prestazioni delle lucciole. A tutti è stata contestata l’accusa di sfruttamento della prostituzione.

“Strapperanno alla mamma la bambina di due anni”. Lo ha denunciato il leader di Unidos, Mauro Pili, riferendosi al caso della figlia contesa da una donna sarda di 38 anni, e dal padre che risiede a Viterbo. L’ex parlamentare, che sta seguendo da vicino la vicenda, ha parlato di un’ordinanza appena emessa dal giudice di Viterbo che potrebbe portare a una rapida svolta, facendo così naufragare i tentativi della donna di non separarsi dalla bimba. “I Carabinieri – ha sostenuto Pili dal suo profilo Facebook – hanno l’ordine, in qualsiasi momento, di eliminare ogni ostacolo, anche fisico; quindi di sfondare porte e finestre per strappare la bambina dalle braccia della madre. Dovranno caricarla sul primo aereo utile sino ad un aeroporto romano, per poi consegnarla al padre. La figlia verrebbe strappata alla madre sia dal punto di vista fisico che genitoriale. Tutto questo – ha detto Pili – non può essere accettato. Serve un intervento immediato del Tribunale dei minori per evitare questo trauma a questa piccola creatura”. Lo scenario è quello di una separazione conflittuale. Il giudice ha disposto l’affidamento al padre, ma nelle scorse settimane è stato impossibile dare esecuzione al provvedimento per il diniego della mamma, tornata a vivere in Sardegna, in un paese in provincia di Oristano. A supporto della donna molti residenti del paese che si sono schierati, anche fisicamente, con un sit-in. Lei sarebbe disposta anche a obbedire. Ma non lo fa perché, pur avendo il diritto di visita, non potrebbe esercitarlo in quanto impossibilitata a trasferirsi a Viterbo per questioni economiche.

Il fascino e il mistero di verità ancora non svelate sono al centro dell’importante mostra “Goya, il segreto calligrafico”,  ideata dall’art ambassador, Anna Sanna, e l’esperto di Goya, Daniel Josè Carrasco De Jaime, che dal 14 giugno sarà ospitata a Oristano. Frutto della collaborazione tra il direttore della casa circondariale “Salvatore Soro” Pierluigi Farci, il direttore dell’Antiquarium Arborense Raimondo Zucca, l’assessore alla cultura del Comune di Oristano Massimiliano Sanna, il responsabile della cooperativa “il Seme” Antonello Comina e l’ingegner Ivan Lai, la mostra si presenta come un evento eccezionale per Oristano. Promossa e organizzata dall’associazione “Morsi d’Arte”, e curata dal direttore artistico, Anna Sanna, la mostra vedrà la presenza di esperti di fama internazionale. L’inaugurazione avverrà in due momenti distinti: giovedì 14 giugno presso la casa di reclusione di Massama, e venerdì 15 giugno al museo Antiqvarium Arborense di Oristano dove, grazie alla collaborazione dell’assessorato comunale alla Cultura e all’allestimento della cooperativa “La Memoria storica”, sarà ospita sino a fine settembre 2018. Rafforzare e divulgare la conoscenza degli stretti legami tra l’arte sarda e quella spagnola, favorire la conoscenza, la divulgazione dell’arte e degli artisti internazionali, l’approccio consapevole all’arte e la sua divulgazione in ambiti non convenzionali, sono solo alcune delle finalità perseguite dall’associazione Morsi d’Arte, che si pone come fulcro di iniziative destinate a segnare una svolta nella cultura della città.  Questo il programma:
Giovedì 14 giugno, alle 9, le opere pittoriche saranno esposte nel teatro interno della casa di reclusione di Massama, durante la mattina, permettendo all’esperto, Daniel Josè Carrasco De Jaime, di spiegare le opere ai detenuti, supportato dal restauratore Alberto Severino.
Alle 16, conferenza stampa, presso la casa di reclusione, alla presenza del direttore dell’Istituto Pier Luigi Farci, del consigliere regionale Anna Maria Busia, del sindaco di Oristano Andrea Lutzu, dall’assessore comunale alla Cultura Massimiliano Sanna, e del curatore dell’Antiquarium Arborense Raimondo Zucca.
Venerdì 15 giugno, le tele saranno ospitate a Oristano, nella sala retabli del museo Antiquarium Arborense, visibili tutti i giorni durante i normali orari di apertura del museo, per circa tre mesi. Alle 19, inaugurazione della mostra, e successivo convegno, a cura dei relatori Raimondo Zucca, direttore del museo Antiquarium Arborense; Daniel Josè Carrasco De Jaime, esperto del Goya; Pierluigi Farci direttore della casa di reclusione di Massama; Amparo Sacristian Carrasco, ordinaria del dipartimento di Architettura del computer Università di Matarò Barcellona 1990-2009, responsabile del gruppo di ricerca “Image Processing” sulle grafiche del Goya; Paolo Erasmo Mangiante, ordinario di Chirurgia Università di Genova, critico d’arte, autore di numerose monografie del Goya; Pasquale Lettieri critico d’arte. Dopo i saluti di Andrea Lutzu, sindaco di Oristano; Massimiliano Sanna, assessore comunale alla cultura; Anna Sanna, curatela; Alberto Severino, direzione scientifica; si terrà, alle 20, la visita guidata alle opere.

Che forma, suono e materiale sta assumendo l’accoglienza in Sardegna? Cosa si può definire tipico, riconosciuto e apprezzato nel mondo e, per questo, valore aggiunto per un’esperienza e motivazione di viaggio in Sardegna? Attorno a questi temi verterà il talk AperiTurismo il prossimo 14 giugno, al suo terzo appuntamento e, per la prima volta, ad Alghero. L’iniziativa, organizzata dal Consorzio Uno -Università di Oristano di Oristano, in partnership con il dipartimento di Economia dell’Università di Cagliari e in collaborazione con il dipartimento di Architettura di Alghero, che ospita l’evento, si svolgerà, alle 16, nell’aula VII (Complesso di santa Chiara, ex Bastioni Pigafetta) della sede universitaria algherese. Ospite d’eccezione del pomeriggio, il musicista e jazzista internazionale, Paolo Fresu, che darà il suo punto di vista in uno dei due panel di discussione su come si potrebbe valorizzare la tipicità nel turismo in Sardegna, partendo proprio dalla musica e dalle sue tradizioni. Con Fresu si confronteranno, fra gli altri, alcuni validi esponenti dell’artigianato in Sardegna, come Giuseppe Demelas di Tessile Urru, del design grafico moderno come Giuseppe Crobe de Le Amiche di Freya, del web Gianluigi Tiddia aka Insopportabile, ed Elisa Mocci, tra le più apprezzate wedding & design planner italiane. E ancora, Mirko Lalli, Ceo e founder di Travel Appeal, una delle start up italiane del turismo più promettenti, porterà il suo punto di vista sulla tipicità dall’analisi del sentimento nelle destinazioni italiane e, più in generale, racconterà come è percepita l’isola dai turisti online. Filippo Filippeschi della Signatours condividerà invece qualche best practice per la promozione della tipicità sui mercati scandinavi. Come nella formula degli “AperiTurismi”, in poco più di due ore e mezzo si susseguiranno brevi e moderati interventi, tra panel e approfondimenti. Obiettivo dell’iniziativa è quello di portare ad uno scambio costante e continuo sui temi del turismo, per individuare necessità e opportunità, fornire nuove prospettive imprenditoriali e condividere utili consigli agli studenti che, a breve, dovranno mettersi in gioco nel complicato mondo del lavoro. Questa anche la ragione di portare i diversi appuntamenti in giro per la Sardegna, come questo di Alghero dopo le tappe di Oristano e Cagliari. Un modo per allargare la rete e includere quante più esperienze possibile. La partecipazione all’evento è libera previa registrazione su eventbrite. L’evento potrà essere seguito online in streaming sulla pagina https://www.facebook.com/consorzioUNO/. Informazioni, programma e speaker sempre sul sito del Consorzio Uno. Per qualsiasi informazione ulteriore, contattare Francesco Asquer (348.4911491).

7 comments

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    • Angelo on 11 giugno 2018 at 22:51
    • Rispondi

    Mah… dai…… si è dimesso il segretario Cucca….. è adesso! Il giovane Laiiiiiii

    • Spot on 12 giugno 2018 at 8:42
    • Rispondi

    Ceeee… come faremo senza segretario! Speriamo che questa specie di partitino di frilli sparisca per il bene dell’isola e della nazione!

    • Ciro on 12 giugno 2018 at 9:44
    • Rispondi

    Supponenti e fuori dal mondo! Vincono in un paio di comuni e già cantano vittoria. Al Pd non cambieranno mai.

    • Michele on 12 giugno 2018 at 12:57
    • Rispondi

    Alle Comunali era prevedibile, e quindi non mi ha colpito più di tanto, la frenata dei Cinquestelle. L’alleanza con la Lega è servita più a quel trombone di Salvini che a Di Maio. A molti di Sinistra, che alle Politiche hanno votato Cinquestelle sbattendo la porta in faccia al Pd perchè Renzi ha trasformato un partito di Centrosinistra in un partito di Centrodestra, non è andata giù l’alleanza con la Destra e alle Comunali sono rimasti a casa. Di Maio non deve sottovalutare questo e deve mettere in pratica subito le cose più importanti del programma per i Cinquestelle – molte delle quali secondo me sono di sinistra -, senza farsi fagocitare da Salvini, a iniziare dal conflitto di interessi e Giustizia. Se poi la Lega protesta, li mandino al diavolo e fine delle trasmissioni.

    • Uccio on 12 giugno 2018 at 14:16
    • Rispondi

    Tra un sacco di cretinate, Cucca ha detto una cosa giusta: i giovani devono osare. Per cambiare il Pd i giovani dovrebbero prendere in mano il Pd. Marpioni permettendo, putroppo, aggiungo io.
    Nel Pd, il partito degli interessi, dove la classe dirigente è formata da una marea di incapaci, questo purtroppo non lo permetteranno mai. Gli unici giovani che accetteranno devono essere solo delle teste di legno.
    Se i giovani non daranno un bel calcio nel sedere agli attuali dirigenti il Pd è destiniato a scomparire.

    • Giuseppe on 12 giugno 2018 at 17:48
    • Rispondi

    Nel PD è la solita solfa. Niente di nuovo all’orizzonte. Un partito vecchio retto da politici decrepiti. E’ bastato poco per farli ringalluzzire… fino alla prossima smurrata. Che tristezza.

    • Benito on 12 giugno 2018 at 19:08
    • Rispondi

    Uccio ha detto il vero: il Pd è il partito degli interessi. La legge urbanistica pro Qatar dimostra che nel Pd i signori del cemento sono sempre in auge.

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