Mag 22

Parlamentari M5S contro il termodinamico a San Quirico. Sartiglia: talpa in Procura.

I parlamentari sardi del Movimento Cinquestelle, Luciano Caddedu, Emiliano Fenu e Lucia Scanu, sono intervenuti sull’inutile e contestatissimo impianto solare termodinamico che si vorrebbe costruire nella borgata oristanese di San Quirico.

“Sì alle rinnovabili – hanno scritto in una nota i parlamentari del M5S -, ma non a discapito dello sviluppo agricolo e senza tenere in considerazione il parere dei territori e delle amministrazioni locali interessate”.

Luciano Cadeddu, Emiliano Fenu e Lucia Scanu hanno espresso perplessità sulla corretta individuazione dell’area dove far sorgere l’impianto solare termodinamico, con annessa centrale a biomassa, che la società “San Quirico Solar Power srl” di Bolzano intende realizzare nel comune di Oristano, nella zona agricola di San Quirico, alle pendici del Monte Arci, e hanno criticato la condotta della Regione, che sta mandando avanti l’iter autorizzativo, ignorando la posizione delle amministrazioni locali.

“La produzione di energia rinnovabile costituisce uno dei valori fondanti del Movimento Cinquestelle – ha scritto il M5S nel comunicato -, che il gruppo sardo intende portare avanti con determinazione nell’attuale legislatura”. Tuttavia la realizzazione dell’Impianto in questione sembra impattare negativamente sulle risorse ambientali, soprattutto in termini di inquinamento, di elevato consumo delle risorse idriche e, soprattutto, di consumo del territorio, dato che interessa un’area di produzione agricola di circa 80 ettari. Produrre energia alternativa compromettendo lo sviluppo agricolo non pare una misura degna di essere perseguita”.

Per questo motivo Cadeddu, Fenu e Scanu ritengono, invece, che “…nell’ottica di un corretto utilizzo del territorio, si debba favorire e incoraggiare lo sviluppo di impianti di produzione di energia alternativa, collocati però in aree industriali dismesse o in zone da riqualificare, ma sicuramente non in aree prettamente agricole”.

L’impianto di San Quirico desta preoccupazione, infatti, anche in riferimento alla produzione del vapore e all’alterazione del paesaggio, visto che “…per il funzionamento della centrale a biomassa, che in teoria dovrebbe azionarsi in caso di scarso irraggiamento solare, è previsto un consumo di legname di ben 75 tonnellate al giorno, che non si comprende ancora bene dove possa essere reperito e in che modo debba essere trasportato nell’area dell’impianto. In questo modo si rischiano conseguenze negative sullo sviluppo economico e sul tessuto produttivo esistente nel territorio, dove esercitano la loro attività diversi operatori agricoli”.

Secondo i parlamentari del M5S è anche criticabile la condotta tenuta sulla questione dalla Regione. “L’iter per la realizzazione dell’impianto – hanno scritto Cadeddu, Fenu e Scanu nella nota – procede, infatti, nonostante le delibere consiliari dei comuni del territorio che esprimono la contrarietà al progetto, e le numerose azioni promosse dalle associazioni di categoria e dai comitati di cittadini che si oppongono fermamente al’impianto. È invece fondamentale coinvolgere gli enti locali interessati nelle procedure decisionali che riguardano il loro territorio.

Sebbene lo sviluppo della produzione di energia rinnovabile sia uno dei principi del Movimento, è ovvio che non si debba porre in contrasto con altri beni comuni, né compromettere in alcun modo l’integrità ambientale e paesaggistica e il corretto uso delle risorse naturali”.

Nuovo colpo di scena nell’indagine della Procura di Oristano che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di alcuni cavalieri della Sartiglia, accusati di sostituzione di persona ai controlli antidoping disposti dalla Questura in occasione della giostra equestre del febbraio scorso. A finire tra gli indagati – come si legge oggi su “La Nuova Sardegna” – non è questa volta un cavaliere ma un agente della Polizia giudiziaria in servizio presso la Procura di Oristano. All’agente, che sarebbe già stato trasferito, viene contestato il reato di rivelazione di segreto istruttorio, per avere in qualche modo avvisato i cavalieri che le loro telefonate e le loro discussioni erano intercettate e registrate. Tutto era cominciato con largo anticipo sullo svolgimento della giostra equestre in programma l’ultima domenica e l’ultimo martedì di Carnevale. La Questura aveva annunciato l’intenzione di sottoporre a test etilico e controllo antidoping, per motivi di sicurezza, tutti i 120 cavalieri della Sartiglia, e negli ambienti interessati era subito scoppiata la rivolta. “L’ordinanza Martini sulle manifestazioni con impiego di cavalli prevede solo controlli a campione”, avevano replicato sia l’Associazione dei cavalieri, che gli altri organizzatori della Sartiglia. E dopo mille polemiche, con la mediazione della Prefettura, era stato raggiunto un accordo in questo senso. Ma la domenica le cose sono precipitate. La Questura aveva, infatti, deciso di eseguire i controlli durante la corsa alla stella in via Duomo, mandando su tutte le furie i cavalieri, che avevano fatto saltare l’appuntamento con le pariglie in via Mazzini. Secondo l’indagine della Procura, durante quei contestatissimi controlli almeno cinque cavalieri avrebbero evitato l’antidoping affidato al Coni, facendosi sostituire da altrettanti sartiglianti. Alla fine, un solo cavaliere era stato trovato positivo (alla cocaina) e per questo motivo, nei giorni scorsi, è stato squalificato per 4 anni dal Coni, al quale tutti i cavalieri aderiscono come affiliati alla Federazione italiana sport equestri. Adesione che l’anno venturo non ci sarà perchè, per evitare quanto accaduto nell’ultima edizione della Sartiglia, l’Associazione cavalieri ha deciso di trasformarsi in associazione culturale.

Dopo una breve permanenza in città, il questore di Oristano, Giovanni Aliquò, è stato trasferito a Roma. Aliquò dal 1° giugno sarà a Roma, al ministero dell’Iterno – Direzione centrale risorse umane. A Oristano arriverà Ferdinando Rossi, vice questore vicario di Cagliari. Del trasferimento di Aliquò si parlava da tempo, soprattutto dopo le polemiche scaturite durante l’ultima edizione della Sartiglia, che hanno lasciato strascichi giudiziari tuttora in corso, e che non faranno di certo rimpiangere Aliquò alla maggior parte degli oristanesi.

Al comune di Oristano è stato aperto uno sportello informativo gratuito per diffondere la conoscenza e l’accesso alla risoluzione delle crisi da sovraindebitamento. Lo ha messo a disposizione la sezione oristanese dell’Associazione nazionale forense, che ha vinto un bando della Cassa forense per l’apertura dello sportello. “Grazie alla disponibilità del comune di Oristano, lo sportello informativo sarà operativo ogni giovedì, a partire dal 24 maggio, dalle 15 alle 17, nella sala giudicale del palazzo degli Scolopi – ha spiegato il presidente della sezione oristanese dell’Anf, Gabriella Greco –. È evidente anche la funzione antiusura dello sportello, un fenomeno sempre presente e pericoloso da un punto di vista sociale, soprattutto in un periodo di crisi come questo”. La normativa, introdotta con la Legge n.3 del 2012 e successive modifiche, disciplina un importante strumento di tutela non solo a favore degli interessi del consumatore e dei soggetti non fallibili sovraindebitati, ma dell’intero sistema creditizio. La possibilità di risanare un perdurante squilibrio economico tra le obbligazioni assunte (pagamenti e ratei a saldo di esposizioni debitorie) e il patrimonio effettivamente a disposizione dell’indebitato (o meglio la possibilità oggettiva di far fronte agli impegni assunti) permette all’intero sistema del credito di definire situazioni debitorie in sospeso da anni. “Il legislatore – ha detto Gabriella Greco – ha inteso soddisfare la necessità di introdurre una norma che consentisse, attraverso una specifica procedura, la completa riabilitazione di soggetti non fallibili indebitati, affinché sia possibile il loro reinserimento nel novero dei soggetti che possono nuovamente ricorrere al credito. E ciò, eventualmente, sacrificando il diritto del creditore a percepire il totale pagamento dell’intero credito, che in ogni caso sarebbe stato improbabile. È una norma, non a casa conosciuta come legge salvasuicidi, molto importante a livello sociale, uno strumento che consente di liberarsi legalmente dei debiti”. “È un servizio di grande utilità per i cittadini, soprattutto in un momento in cui le famiglie vivono le difficoltà derivanti dalla crisi – ha osservato il sindaco di Oristano, Andrea Lutzu -. Attraverso i servizi sociali abbiamo ben presente la questa condizione di difficoltà, e abbiamo accolto con grande piacere la proposta dall’Associazione nazionale forense, mettendole a disposizione un locale dove poter offrire questo prezioso servizio gratuito”. La legge si rivolge principalmente a imprenditori (singoli o associati), purché non soggetti a fallimento, imprenditori commerciali cessati da oltre un anno, imprenditori agricoli, enti no profit e start up innovative, liberi professionisti e lavoratori autonomi, persone fisiche che hanno assunto obbligazioni esclusivamente per scopi estranei all’attività imprenditoriale o professionale eventualmente svolta. Lo sportello dell’Anf è operativo anche presso la sede della Confagricoltura (tutti i giovedì dalle 11,30 alle 13) e nei comuni di Arborea, Terralba, Marrubiu, San Nicolò Arcidano e Uras.

Il consiglio comunale di Oristano ha aperto una vertenza sui problemi dell’Ospedale San Martino. Lo ha fatto insieme ai malati e agli operatori del settore, attraverso un ordine del giorno, approvato all’unanimità, al termine di un lungo dibattito. Dibattito durante il quale sono intervenuti anche l’assessore regionale alla Sanità Luigi Arru, il direttore della Assl di Oristano Mariano Meloni, il presidente dell’Ordine dei Medici Antonio Sulis, i rappresentanti sindacali dell’Anao Luigi Curreli e del Cimo Giampiero Sulis, e i consiglieri regionali Edoardo Tocco (vicepresidente della commissione regionale Sanità), Augusto Cherchi, Domenico Gallus e Attilio Dedoni. La seduta, voluta dal sindaco Andrea Lutzu che pochi giorni prima aveva voluto riunire anche il Comitato del distretto socio-sanitario, e che stata interamente dedicata ai problemi della sanità oristanese, si è conclusa con l’approvazione di un documento con cui si manifesta “…la fortissima preoccupazione per lo stato attuale della sanità locale, con l’avviso che se non si interverrà urgentemente la situazione potrebbe diventare insostenibile, al punto da minare il diritto alla salute dei cittadini che utilizzano l’Ospedale San Martino”. Secondo il consiglio comunale “…la politica dei tagli alla spesa non può ripercuotersi pesantemente sull’efficienza dei servizi erogati”. Per l’assemblea civica “…sono tantissimi i casi eclatanti, uno per tutti la situazione del reparto di cardiologia, dove gli infartuati non possono essere trattati che dalle 8 alle 14, mentre nelle altre fasce orario occorre andare altrove. Ma, in generale, sono tantissime le situazioni di forte disagio segnalate in quasi tutti i settori: oncologia, oncoematologia, pediatria, medicina, nefrologia, chirurgia, radiologia, pronto soccorso e laboratorio analisi. Alla luce di questa situazione – è stato evidenziato nel documento del consiglio comunale – sarebbero sicuramente auspicabili dei forti investimenti e non dei tagli alle risorse. È necessaria una risposta immediata nei confronti delle criticità segnalate”. Il consiglio comunale ha quindi chiesto un incontro urgente con il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e con l’assessore alla Sanità, Luigi Arru, ha annunciato l’apertura di una vertenza e si è riservato di adottare anche clamorose forme di protesta. I lavori dell’assemblea sono stati aperti dal sindaco Lutzu, che ha evidenziato la forte preoccupazione dei cittadini per ciò che sta accadendo all’Ospedale San Martino. “Raccogliamo il grido d’allarme dei cittadini – ha detto Lutzu – e degli operatori del settore, e avviamo una mobilitazione politica libera dai colori di schieramento”. A mettere in luce i tanti problemi del San Martino e del sistema sanitario sono stati il presidente dell’Ordine dei Medici Antonio Sulis e i rappresentanti dei sindacati di categoria Luigi Curreli e Giampiero Sulis, che hanno denunciato forti carenze negli organici, dovute al mancato turn over e ai trasferimenti, ma anche i carichi di lavoro e le difficoltà di troppi reparti dell’ospedale, tanto da indurre a pensare che la sanità oristanese sia quasi al collasso, con il personale medico allo stremo delle forze e i pazienti che non stanno ottenendo le prestazioni dovute. Per l’assessore regionale Luigi Arru “…i problemi ci sono dal 2014, esattamente da quando si è deciso di non fare delle scelte che pure erano irrimandabili per la sanità sarda. Senza una riduzione delle spese e un riallineamento si sarebbe andati incontro a un commissariamento. Noi abbiamo riconosciuto la specialità di Oristano. Nel processo di cambiamento della sanità sarda, con il passaggio all’azienda unica, ci possono essere stati dei disagi – ha detto Arru -. Ma sono state poste in essere azioni, come lo sblocco del turn over, per ridurre al minimo i disagi”. Per il direttore della Assl di Oristano Oristano Mariano Meloni “…il problema del San Martino è congiunturale e non strutturale. Le carenze nelle sostituzioni del personale sono dovute anche al fatto che non ci sono graduatorie pronte a cui attingere. Ma stiamo definendo il dimensionamento degli organici, si sta procedendo ad assumere 11 infermieri e 4 radiologi e per cardiologia si passerà da un organico di 13 dipendenti a 18”. Secondo i consiglieri regionali intervenuti, la situazione è invece meno rosea di quanto sia stata dipinta dall’assessore regionale e dal direttore dell’Assl. In sintesi, per Edoardo Tocco occorre aprire una vertenza per la sanità oristanese; secondo Augusto Cherchi è evidente che ci siano delle responsabilità e che ci siano sofferenze anche molto gravi; per Domenico Gallus la riforma ospedaliera non c’entra niente con il problema del San Martino, ma molte delle cose scritte e annunciate non sono state realizzate; Attilio Dedoni non ha risparmiato le critiche e ha smentito che la Sanità sarda abbia rischiato il commissariamento. Da parte del consiglio comunale, la preoccupazione è stata sintetizzata nel documento conclusivo. Angelo Angioi ha lamentato la mancanza di risposte; Giuseppe Puddu le carenze della politica che stanno determinando la lunga agonia della città; Patrizia Cadau la presenza di una regia che affossare la sanità oristanese; Veronica Cabras il sacrificio di Oristano a vantaggio di altri territori; Annamaria Uras l’arretramento e la dismissione dei servizi del territorio; secondo Luigi Mureddu Oristano sta diventando “l’isola che non c’è”, mentre per Efisio Sanna ci sono anche aspetti positivi nella riforma (sic!) che ha saputo garantire la presenza della sanità nel territorio; Maria Obinu ha chiesto che la politica si faccia carico del problema degli organici; Francesco Federico ha invece evidenziato come senza la professionalità degli operatori l’ospedale sarebbe allo sbando totale.

Dopo una separazione conflittuale, una bambina è contesa dai genitori. A prima vista una storia come tante, purtroppo, causata dalla separazione. Solo che questa volta la bambina ha due anni e mezzo e vive con la madre in Sardegna, mentre il padre abita a Viterbo e ha ottenuto, con un provvedimento del giudice, che la bambina sia affidata a lui. Per la mamma sarebbe quindi impossibile (anche volendo rispettare l’ordinanza del Tribunale) poterla vedere nei giorni consentiti dal provvedimento. Per questo, quando i servizi sociali hanno bussato alla sua porta, la mamma (38 anni, laureata in giurisprudenza) si è rifiutata di consegnare la bambina. Lo stesso ha fatto poco dopo, quando si sono presentati i Carabinieri. Tanti i compaesani di un piccolissimo centro in provincia di Oristano che si sono dati appuntamento davanti alla casa della donna per sostenere la sua battaglia. “Ma ho visto anche volti sconosciuti, forse di altri paesi”, ha detto la 38enne. Da un balcone è spuntato anche uno striscione con la scritta “è un’ingiustizia”. “Una duplice ingiustizia – ha spiegato la mamma -. Da da un lato si nega, infatti, la possibilità a una madre di vedere la sua bambina (come si fa a 600 chilometri di distanza, con il mare di mezzo, senza una casa e la possibilità di stare a Viterbo?), e dall’altra si nega a un minore la possibilità di stare con la sua mamma”. La donna parla di difesa della “doppia genitorialitá”, e da qui il suo rifiuto, consapevole (perché conosce bene le leggi) che la storia non finirà qui. Il leader di Unidos, Mauro Pili, ha parlato a lungo con la mamma in trincea e si prepara alla battaglia. Pili ha già inviato una lettera urgente a Roma: “Il ministro della Giustizia – ha scritto Pili nella lettera -, di concerto con la presidenza del Consiglio dei ministri del Dipartimento per la famiglia, intervengano immediatamente per evitare che questa vicenda assuma connotati ancora più drammatici di quelli registrati stamattina. In situazioni come questa occorre buon senso e responsabilità e bisogna fermarsi prima che sia troppo tardi”.

Dai cavallini della Giara al parco acquatico, un tour di otto giorni della Sardegna, disegnato per far appassionare, incuriosire e divertire i bambini. È il tour di otto giorni di “Sardegna 360”. Il viaggio inizia con la visita del museo del costume di Nuoro e del sito archeologico di Nuraghe Losa. Poi cultura e mare: la tappa successiva è nelle spiagge di S’Arena Scoada e Putzu Idu, dove sarà possibile dedicarsi ai giochi in acqua e sulla sabbia. Quindi soste al sito archeologico di Tharros, al Museo dei Giganti di Mont’ e Prama. E ancora: Area Marina Protetta Penisola del Sinis – Isola di Mal di Ventre, con la spiaggia di Maimoni. Il terzo giorno è dedicato alla visita del parco paleontologico di Genoni: i bimbi potranno divertirsi e imparare ad analizzare le pietre e i fossili. In pochi chilometri sarà possibile raggiungere la Giara, la patria dei cavallini e poi, sempre nella zona, c’è il parco tematico “Sardegna in miniatura”. Il tour proseguirà in direzione Oliena e Fonni per trascorrere una giornata con i pastori, visitare le cascate di Su Gologone, il sito archeologico di Su Romanzesu, Cala Gonone e il suo Acquario, per salpare successivamente alla scoperta di Cala Luna e delle Grotte del Bue Marino. Spazio anche per la Costa Smeralda, con la visita a Porto Rotondo, Porto Cervo e al parco acquatico di Baja Sardinia, per poi ripartire, il giorno successivo, per un’escursione in barca alla volta di La Maddalena. Nel pomeriggio i più piccoli avranno l’opportunità di divertirsi in spiaggia, affidandosi al servizio di baby sitting. Ultima tappa a Olbia.

13 comments

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    • drastico on 22 maggio 2018 at 8:51
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    piccolino il buco che “la vecchia” ha fatto al “bugiardino” sulla talpa in procura che avvertiva i sartiglianti!

    • Pino on 22 maggio 2018 at 9:47
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    Più che di buco bisogna parlare di voragine!!! Quelli dell’Unione Sarda ci hanno fatto due palle così parlando tutti i giorni di Sartiglia e poi vanno lisci sulle cose importanti. Non capisco che cosa li tengono a fare giornalisti così addormentati! Ma un direttore l’Unione Sarda ce l’ha o non gli importa niente di quelle che succede a Oristano? Boh boh!!!

    • Grillino forever on 22 maggio 2018 at 12:02
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    Ad Oristano siamo proprio messi male: tra la vecchia, il bugiardino e leccalink non so chi sia il meno peggio. Sono due giornaletti cartecei e uno web pessimi che di giornalismo non capiscono un tubo. Ho notato lo spazio che hanno dato al comunicato dei Cinquestelle.

    • Cagliaritano on 22 maggio 2018 at 14:01
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    Pedoni investiti sulle strisce pedonali, cani e gatti salvati dai pompieri, calcinacci che cadono, politica all’acqua di rose e Sartiglia, a Oristano i giornali non sanno parlare d’altro. Ci mancano solo altre stupidaggini sulla ceramica, il carcere e la Reggia e siamo a posto. Quanto siete provinciali… Ma per favore…

    • Giuseppe on 22 maggio 2018 at 16:34
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    Vertenza sanità al consiglio comunale. Risultato? Aria fritta e fiumi di gazzosa.

    • ciok on 22 maggio 2018 at 19:37
    • Rispondi

    condivido quanto scritto nell’articolo. questo questore non lo rimpiangerà nessuno.

    • Sergio on 22 maggio 2018 at 20:25
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    Considerato che l’antidoping era affidato al Coni, sicuramente il Questore è stato trasferito a Roma per meriti sportivi.

    • Che ce vado on 23 maggio 2018 at 7:52
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    neanche chi sostituisce persone

    • Gino on 23 maggio 2018 at 10:16
    • Rispondi

    A cosa serve comprare L’Unione Sarda quando le stesse notizie le trovo il giorno prima sulla Nuova Sardegna?

    • Tore on 23 maggio 2018 at 11:07
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    Quanto sono lecchini i giornalisti oristanesi! Prima dicono un sacco di cose contro il Questore e poi gli fanno l’intervista di addio in ginocchio. Patetici!

    • GIanni on 23 maggio 2018 at 21:26
    • Rispondi

    Scusa Pig, ma sei proprio sicuro che molti oristanesi non rimpiangono il questore?
    Da quello che sento in giro non mi sembra.
    Credo, invece, che il questore abbia scoperto qualche altarino e molto malaffare.
    E’ noto, infatti, che il mondo dei Cavallari non sia pieno di boy-scout, ma di gente con ben altra scorza.
    Non credi ?

    • Pig on 23 maggio 2018 at 22:44
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    Sono curioso di sapere quali altarini e malaffare avrebbe scoperto il Questore, dato che a Oristano la microcriminalità è in aumento, lo spaccio di stupefacenti non credo sia diminuito, si continua a bruciare macchine come se niente fosse, per non parlare degli omicidi ancora impuniti avvenuti nella nostra provincia.
    Se parli, invece, solo della Sartiglia, è vero che il mondo dei Cavalieri non è pieno di boy-scout ed educande, ma è anche vero che tra i Cavalieri ci sono tantissime persone per bene, così come in tutte le categorie e professioni.
    Secondo me quanto è avvenuto alla Sartiglia meriterebbe un discorso ben più ampio ma, per farla breve, ritengo che da parte del Questore non ci sia stato quel pizzico di buon senso sempre necessario quando si ha a che fare con manifestazioni secolari.
    E questo non significa violare la legge, ma agire con equilibrio come ha agito, per esempio, il Prefetto, solo per fare un nome e sintetizzare.
    Detto questo, è chiaro che chi ha sbagliato (sostituzione di persona, ecc.) pagherà, anche se ho ritenuto esagerata la conferenza stampa in pompa magna, con tanto di nomi e foto, come se Procuratore e Questore avessero voluto prendersi chissà quale rivincita.
    Posso sbagliare, ma credo fermamente che tutto il caos che si è creato si sarebbe potuto evitare.
    Cordialità, Angelo.

    • Marco B on 26 maggio 2018 at 18:45
    • Rispondi

    Suggerisco al casteddaio di leggersi l’inchiesta del fatto quotidiano riportata da pig sulla sua città.

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