Mag 16

Alberi da frutto già nel periodo fenicio e punico. La scoperta nella laguna di S.Giusta.

Alberi da frutto in Sardegna anche nel periodo fenicio e punico. Si produceva un po’ di tutto: uva, mandorle, angurie, susine, prugne, noci.

È quanto documentato dall’equipe archeobotanica di Hbk (l’Orto Botanico dell’Università di Cagliari), in collaborazione con il dipartimento di Storia, Beni Culturali e Territorio dell’Università del capoluogo, la Soprintendenza Archeologica e l’Instituto de Historia del Consejo Superior Investigaciones Científicas (Csic), in un articolo pubblicato su “Vegetation History and Archaeobotany”, una delle più prestigiose riviste scientifiche internazionali del settore.

I materiali, tutti in ottimo stato di conservazione, sono stati recuperati dagli archeologi sul fondale della laguna di Santa Giusta. Poi sono stati trasferiti alla Banca del Germoplasma della Sardegna (Bg-Sar) e analizzati dal punto di vista morfologico attraverso il confronto con le collezioni di materiali moderni.

Le indagini hanno permesso di verificare la presenza di resti vegetali riferiti a mandorle, nocciole e noci, a cui si aggiungono numerosi semi di vite, susino, anguria, olivo, zucca da vino, pinoli e bacche di ginepro.

Lo studio ha consentito di documentare la presenza in Sardegna dei primi alberi da frutto probabilmente introdotti dai Fenici e dai Punici tra il 500 e il 200 a.C. e rappresenta, attualmente, una delle prime testimonianze dirette dell’uso di queste risorse da parte di questi popoli navigatori. Le ricerche continuano anche in altri siti. (Ansa)

Per l’Associazione cavalieri della Sartiglia di Oristano la giostra equstre non è una manifestazione sportiva ma culturale. Per questo motivo hanno deciso di cancellare l’adesione al Coni come associazione sportiva dilettantistica per costituirsi come associazione per la promozione culturale della Sartiglia. Una trovata per eliminare polemiche e guai giudiziari per i contestati controlli antidoping disposti dalla Questura di Oristano in occasione della ultima edizione della Sartiglia, sfociata nello sciopero delle pariglie e in vari indagati tra i cavalieri. Secondo l’Associazione il costituirsi in associazione culturale non è un espediente per evitare i controlli antidoping, anche perchè il regolamento della nuova associazione prevede il pieno rispetto di quanto previsto dall’ordinanza Martini sulle manifestazione equestri, compresi i controlli a campione disposti dagli Fondazione Sa Sartiglia.

“Buongiorno ceramica”, la manifestazione promossa in tutta Italia dall’Associazione Italiana Città della Ceramica fa nuovamente tappa a Oristano. Sabato 19 e domenica 20 maggio, il centro storico di Oristano, così come quello delle città italiane della ceramica, metterà in mostra le bellezze prodotte dai maestri ceramisti d’Italia. Nella pinacoteca comunale “Carlo Contini”, all’Hospitalis Sancti Antoni, si potrà ammirare un’esposizione dei preziosi manufatti degli artigiani oristanesi e del prezioso “Statuto dei figoli” del 1692. Tutte le Città Italiane della Ceramica (socie di Aicc) organizzano eventi dedicati dalla ceramica, coinvolgendo ceramisti, botteghe e laboratori, musei, associazioni, artisti e altri operatori. Tornerà anche “Good Morning Ceramics”, con eventi in altri paesi europei, in collaborazione con il Gruppo europeo di cooperazione territoriale “Città della Ceramica”.

Sabato 19 maggio, alle 9.30, i giardini di viale Repubblica di Oristano ospiteranno il raduno delle Associazioni provinciali Parkinsoniane di Cagliari, Carbonia, Nuoro, Sassari e Simaxis. “L’incontro – hanno spiegato gli organizzatori – oltre a celebrare la “Giornata mondiale della persona con il Parkinson”, vuole essere un segnale forte e chiaro di una visione inusuale della malattia, in una prospettiva positiva e in una dimensione che valorizza le potenzialità della persona, perchè il nostro corpo, guidato dalla mente, può esperire risorse e capacità impreviste e imprevedibili. Il presupposto è che la persona non è e non può ridursi alla sua malattia”. Il momento topico della giornata sarà la realizzazione di alcuni laboratori: ginnastica dolce, musico canto-terapia, rieducazione posturale con il metodo Feldenkrais, e ballo. Secono gli organizzatori “…n atteggiamento consapevole e dinamico, un cambio di prospettiva rispetto alla malattia, con la valorizzazione delle proprie capacità e delle proprie passioni, trasforma la quotidianità della vita”. L’evento, aperto a tutti, è patrocinato dalla Ats-Assl Oristano.

Sarà celebrata anche ad Arborea e San Vero Milis la “Giornata nazionale per la prevenzione del tumore cutaneo”, organizzata della Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt), in collaborazione con la Pro Loco di Arborea, il Comune di San Vero Milis e La Roche-Posay, azienda leader nel settore della cosmesi. La giornata, che si terrà venerdì 18 maggio, rientra nell’ambito della nuova campagna nazionale “Se hai cara la pelle. La Lilt è con te”, mirata a sensibilizzare la popolazione sul delicato tema della prevenzione dei tumori della cute. “Per l’occasione – ha detto la presidente della Lilt di Oristano, Eralda Licheri – i cittadini che lo vorranno potranno sottoporsi gratuitamente allo screening della pelle e dei nei per rilevare eventuali anomalie. Con questa iniziativa vogliamo non solo lanciare un messaggio simbolico a favore della prevenzione del melanoma, patologia oncologica spesso sottovalutata, ma anche mettere concretamente a disposizione della popolazione strumenti e professionisti per la diagnosi precoce”. Chiunque lo desideri potrà così effettuare, senza alcun costo e senza necessità di prenotazione, una visita per la prevenzione dei tumori della pelle, il 18 maggio, a San Vero Milis, presso l’ambulatorio comunale di via Santa Barbara 13, dalle 10 alle 13.30 e dalle 15 alle 18.30, e ad Arborea nell’ambulatorio di via Lazio 5, dalle 16 alle 18. Oltre agli screening presso gli ambulatori sarà possibile ricevere consigli per proteggersi dai rischi di un’esposizione prolungata e non protetta ai raggi del sole e ritirare gratuitamente gli opuscoli informativi dedicati alla prevenzione dei tumori della pelle.

E’ finita 17 a 4, al Palatiziano di Roma, la partita Italia-Cile, finale della “Dream World Cup 2018”, il campionato mondiale di calcio a cinque per persone con problemi di salute mentale. Nella nazionale italiana anche quattro giocatori sardi, tre dei quali (Cristian, Sergio e Silvio) provenienti dai “Fenicotteri”, squadra più volte vincitrice di tornei regionali e nazionali creata dagli operatori del Centro di salute mentale di Oristano per sperimentare lo sport come antidoto al disagio psichico e all’isolamento sociale che spesso ne è conseguenza. In quattro giorni (le gare sono iniziate il 13 maggio, a quarant’anni esatti dalla promulgazione della legge Basaglia) la nazionale italiana di calcio a 5 ha scalato la classifica mondiale, affrontando Ungheria, Ucraina, Perù e infine Cile, squadre, le ultime due, che si sono aggiudicate rispettivamente il terzo e secondo posto. E sarà il Perù a ospitare la prossima Dream World Cup nel 2020. Una grande festa, quella di ieri, a cui hanno preso parte anche l’allenatore Marco Tardelli, l’attore Pino Insegno, che ha condotto la telecronaca su Raisport insieme al regista Volfango De Biasi, il pugile Vincenzo Cantatore, preparatore atletico della squadra, oltre che lo psichiatra Santo Rullo, organizzatore del torneo. “Al di là del brillante risultato sportivo – ha spiegato il direttore del Dipartimento di salute mentale e dipendenze di Oristano, Gianfranco Pitzalis –, il vero traguardo è stato dimostrare a se stessi e al mondo che anche le persone che vivono un disagio mentale possono essere degli ottimi atleti, ritrovare la gioia di stare con gli altri e fare squadra, riconquistare margini di autonomia e impegnarsi nella realizzazione di un progetto ambizioso come quello di vincere un mondiale di calcio. Per loro scendere in campo significa più che giocare una semplice partita di calcio: significa giocare una partita per riappropriarsi della propria vita, sociale ed emotiva”. Gli utenti presi in carico dai Centri di salute mentale della Ats-Assl di Oristano sono circa 2.500; quasi 800 mila quelli in cura presso i Csm (Centri di salute mentale) delle aziende sanitarie in Italia, mentre nel mondo, secondo le stime dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità), son circa 450 milioni le persone che soffrono di disturbi psichici. Oggi, come dimostra l’esperienza della Dream World Cup, sono sempre di più i paesi e le istituzioni sanitarie che utilizzano lo sport, e in particolare il calcio, nella cura delle malattie mentali, come terapia complementare a quella classica.

La Polizia di Stato, per l’inizio dell’anno scolastico 2018-2019, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, con il sostegno del Ministero dell’Economia e Finanze, e della Banca Bnl-Bnp Paribas, distribuirà anche quest’anno l’agenda scolastica “Il mio diario”. L’iniziativa, giunta alla quinta edizione, prevede la distribuzione di circa 50 mila copie dell’agenda agli studenti delle terze classi (future quarte) degli Istituti primari di varie province, compresa quella di Oristano. Protagonisti grafici del progetto sono i due super eroi “Vis” e “Musa”, che accompagneranno gli studenti per l’intero anno scolastico, stimolandoli alla riflessione (insieme a docenti e genitori) su questioni fondamentali per la loro formazione. Giovedì 17 maggio, alle 10, rappresentanti della Questura e dell’Ufficio regionale scolastico di Oristano consegneranno le agende all’Istituto comprensivo n.3 di via Amsicora. Alla cerimonia oltre al prefetto e al questore, a dirigenti regionali e provinciali del Miur e ad autorità civili e religiose del territorio, saranno presenti i dirigenti scolastici di tutti gli Istituti comprensivi della provincia di Oristano, con una rappresentanza degli insegnanti e degli alunni delle scuole primarie di Oristano, Abbasanta, Bosa, Cabras, Ghilarza, Ales, Samugheo, Santu Lussurgiu, San Vero Milis, Mogoro, Simaxis-Villaurbana e Terralba. Da venerdì prossimo, le agende scolastiche destinate a tutti gli altri alunni delle terze classi saranno distribuite agli Istituti primari statali di tutta la provincia di Oristano.

Bisaccia del contadino in spalla e un tablet per un viaggio multimediale tra i segreti della panificazione. A Pompu sarà inaugurata domenica 27 maggio, alle 17, in via Regina Elena, “La Casa del Pane” Un museo “abitato”, un luogo interattivo, dove il racconto di questa antica arte artigianale si snoda tra tradizione e tecnologia. Lungo il percorso espositivo ci si imbatte in video installazioni e pannelli che ne illustrano la storia dai primi del ‘900 a oggi. Il tutto attraverso il processo produttivo: macinatura, setacciatura, panificazione e conservazione per giungere alle innovazioni e alla grande varietà di prodotti diversificati, legati ai nuovi gusti e alle moderne esigenze alimentari. Ma sempre con un occhio al passato. Il centro culturale dedicato alla filiera del pane consente ai visitatori di immergersi tra le atmosfere di un paese dell’entroterra oristanese, dove l’arte del fare il pane in casa è più che mai viva. Il museo è stato progettato dall’architetto Olindo Merone e seguito da un comitato scientifico formato da Giuseppina Scorrano, Agostino Piano, Ilenia Cilloco e dall’antropologa Alessandra Guigoni. Le sale sono impreziosite da oggetti e utensili che rimandano alle atmosfere rurali di un tempo, segni tangibili di una attività legata alla cultura contadina e artigianale. “Accrescere la consapevolezza sull’importanza dell’arte e delle tecniche della panificazione – ha detto il sindaco di Pompu, Marco Atzei – e promuovere l’imprenditorialità locale sono tra i motivi principali che hanno ispirato la nascita del “museo del pane” nel nostro paese”.

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