Mag 14

Quattro irriducibili “curiosi” alla scoperta della Oristano sotterranea.

Che il sottosuolo di Oristano fosse un dedalo di cunicoli e gallerie lo si è sempre sentito dire. Finora, però, nessuno ha la prova certa che dalla reggia giudicale (dove attualmente si trova l’edificio dell’ex carcere, in piazza Manno) si dipanassero delle vie di fuga.

Quattro irriducibili “curiosi”, l’architetto Marco Piras, lo storico Maurizio Casu, il musicista Antonello Manca, e il rettore del seminario diocesano don Gianni Pippia, accomunati dalla passione per i beni culturali del territorio oristanese, dopo aver fondato l’associazione culturale “Oristano nascosta”, hanno iniziato ad approfondire l’argomento e, grazie alle loro ricerche, dal sottosuolo della città di Eleonora sta venendo alla luce qualcosa di veramente interessante.

Ora, anche per la disponibilità del professor Gaetano Ranieri (docente dell’Università di Cagliari, attualmente in pensione, e autentico luminare nella materia) e del suo “georadar”, “Oristano nascosta” proseguirà con l’aiuto della tecnologia a scandagliare il sottosuolo in maniera più scientifica.

Gaetano Ranieri ha partecipato recentemente, insieme all’archeologo Raimondo Zucca (docente dell’Università di Sassari), al convegno “Quale futuro per i beni culturali del territorio di Oristano? Idee e proposte per la valorizzazione del patrimonio culturale”, organizzato dalla Fondazione Sa Sartiglia Onlus, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune di Oristano e l’Associazione culturale “Oristano nascosta”, con il contributo dell’assessorato della Pubblica Istruzione e Beni Culturali della Regione. Durante il convegno, Gaetano Ranieri, dopo aver parlato della sua prolifica attività, ha accolto con piacere la richiesta di “Oristano nascosta” e ha confermato che darà il suo contributo per scoprire che cosa nasconde il sottosuolo di Oristano.

Per saperne di più sull’argomento, abbiamo posto alcun domande a Marco Piras, presidente di “Oristano Nascosta”.

– Quale è stata la scintilla che vi ha spinto a creare “Oristano nascosta”?
Marco Piras: Sicuramente i racconti di mio padre, che in gioventù con don Peppino Murtas accedevano dalla Cattedrale a un cunicolo che, probabilmente, portava alla vecchia reggia.

– Per le vostre ricerche Gaetano Ranieri vi darà una grande mano d’aiuto. In che modo intendente procedere?
Marco Piras: Le trasformazioni avvenute in questi secoli hanno certamente modificato il sottosuolo, abbiamo quindi sentito la necessità di avere un’idea più chiara attraverso una sua mappatura .

– E’ risaputo che senza risorse non si va da nessuna parte, e poiché alla cultura la politica ha sempre riservato le briciole, come pensate di andare avanti per superare questo grosso handicap?
Marco Piras: Questo è uno degli scogli più complessi. Posso dire che nell’attuale amministrazione abbiamo trovato interesse e sensibilità, e anche la possibilità di un intervento economico; inoltre, stiamo tentando di coinvolgere sponsor privati e stiamo studiando anche altre forme di finanziamento.

– Al convegno “Quale futuro per i beni culturali…”, molto partecipato da parte dei cittadini, si sono notate le assenze dei politici. A parte il sindaco Andrea Lutzu, l’assessore alla Cultura Massimiliano Sanna, e una fugace apparizione del consigliere comunale Andrea Riccio, agli altri, consiglieri regionali del territorio compresi, dei beni culturali evidentemente non può fregar di meno. Nel suo intervento Raimondo Zucca ha, tra l’altro, stigmatizzato il disinteresse delle varie giunte regionali nei confronti della Cultura, a cui vengono destinate sempre minor risorse. E’ d’accordo?
Marco Piras: Rispondo sinteticamente. Tempo fa un politico nazionale affermò: “La cultura non riempie la pancia”, in realtà avrebbe dovuto affermare: “La cultura non riempie la pancia di noi politici”.

– L’archeologo Raimondo Zucca non è che si sia lasciato andare a lodi sperticate nei confronti di “Oristano nascosta”. Semplice gelosia professionale o c’è dell’altro?
Marco Piras: No, non credo. Può essere vero che questo sia un aspetto meno coinvolgente per gli interessi del professor Zucca, ma ho apprezzato il suo intervento, in particolare quando, per la prima volta, ha dato credibilità all’ipotesi che questi cunicoli avessero anche la possibile funzione di via di fuga in una città assediata. Per noi di “Oristano nascosta” è già abbastanza”.

– Per finire, a che cosa hanno portato le vostre ricerche, cosa avete scoperto di interessante finora?                                                                                                                                                                                                          Marco Piras: Al momento abbiamo visto alcune parti di cunicoli, esterni o in edifici privati, e numerose cisterne.

Fin qui il presidente di “Oristano nascosta” Marco Piras. Ora non resta che attendere che entri in azione il “georadar” di Gaetano Ranieri, per sapere cos’altro nasconde la Oristano sotterranea.

Mercoledì 16 maggio, al Chiostro del Carmine di Oristano, nel corso della edizione del “MeetJob 2018”, dedicata agli sbocchi occupazionali del curriculum di Tecnologie Alimentari del corso di laurea in Tecnologie Viticole Enologiche Alimentari, si terrà, alle 12, la presentazione della laurea magistrale in Qualità e Sicurezza dei Prodotti Alimentari che il Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari ha attivato nella sede dell’Università di Oristano, a partire dall’Anno Accademico 2018-2019. La novità, che amplia in maniera significativa l’offerta formativa dell’Università di Oristano, verrà illustrata da Antonio Piga, direttore vicario del Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari e da Francesco Asquer, direttore generale del Consorzio Uno. Sono previsti anche gli interventi di Stefano Mameli, segretario generale di Confartigianato Sardegna, e di Gianni Simula, presidente della Sezione Agroindustria e Alimentare di Confindustria Centro Nord Sardegna, in rappresentanza delle due associazioni di categoria che hanno siglato dei protocolli di intesa con l’Università per supportare il neonato corso di studi. Il corso di laurea magistrale in Qualità e Sicurezza dei Prodotti Alimentari rappresenta la naturale prosecuzione degli studi triennali in Tecnologie Alimentari, già presenti nell’offerta formativa dell’Università di Oristano, ma è aperto anche a laureati di primo livello in Scienze e Tecnologie Agrarie e Scienze Agro-Zootecniche, oltreche’, attraverso un sistema di integrazione dei crediti mancanti, anche ai laureati in Biotecnologie e Biotecnologie Industriali. La laurea biennale avrà caratteristiche altamente innovative, perchè dedica, secondo lo stile europeo, ampio spazio alle attività pratiche di alto livello tecnico-scientifico e professionalizzante. Queste attività si concentreranno, nel secondo e ultimo anno di corso, attraverso un tirocinioformativo di circa tre mesi presso grandi realtà dell’industria alimentare in Sardegna e fuori Sardegna. Nel primo anno, invece, il corso di studi prevederà principalmente attività di didattica frontale e in laboratorio con insegnamenti quali Sistemi di Controllo nelle Industrie Alimentari, Principi delle Tecnologie Alimentari, Sicurezza e Qualità degli Alimenti, e altre ancora. Il corso prevederà un accesso programmato per soli 15 studenti, proprio per permettere e garantire la qualità del percorso formativo. Le iscrizioni partiranno nel periodo estivo con scadenze che verranno rese note nelle prossime settimane. Tutte le informazioni saranno disponibili anche online nel sito del Consorzio Uno e del Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari.

“Lianora, quella delle leggi”. La Eleonora d’Arborea di Dessì. È il titolo dell’incontro in programma venerdì 18 maggio, alle 18, nel chiostro dell’Hospitalis Sancti Antoni, a Oristano, su iniziativa dell’Istar, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del comune di Oristano, dell’assessorato alla Pubblica istruzione e ai beni culturali della Regione e della Biblioteca comunale di Oristano. L’appuntamento culturale, dedicato alla Giudicessa d’Arborea e inserito nel programma del “Maggio dei libri”, vedrà per protagonistail noto critico letterario Massimo Onofri del Dipartimento di Scienze umanistiche e sociali dell’Università di Sassari. L’incontro con Onofri animerà la serata dopo gli interventi Massimiliano Sanna (assessore alla Cultura del comune di Oristano) e Maurizio Casu (presidente Istar). A Giampaolo Mele, direttore scientifico Istar, il compito di coordinare i lavori. L’incontro con il professor Onofri consentirà di conoscere Eleonora d’Arborea attraverso Giuseppe Dessì (Villacidro 1909 – Roma 1977), uno dei più grandi scrittori sardi del Novecento, che tra le tante opere di cui fu autore scrisse anche una pièce teatrale dedicata alla Giudicessa promulgatrice della Carta de Logu. Il racconto drammatico in quattro atti, più volte ristampato, non è stato mai rappresentato, ma ha dato vita all’opera musicale “Eleonora d’Arborea”, un poema drammatico in due parti adattato da Marco Gagliardo, con musica di Franco Oppo.

A palazzo Campus Colonna, in piazza Eleonora, a Oristano, con due nuovi quadri storico-didattici prosegue l’allestimento del percorso per testi e immagini che racconta la Città, carte d’archivio, foto e fonti d’epoca, edite e inedite, private e pubbliche, che riguardano Oristano e chi la ha amministrata, dal secondo dopoguerra al 1974. Nei primo dei due nuovi pannelli vengono riassunti il biennio 1971-1972: l’esordio del sindaco Sandro Ladu e l’insediamento del successore, Cenzo Loy. Una fase importante per lo sviluppo urbanistico e per la cultura, ma anche per le vertenze del lavoro e la tutela del territorio, temi che accesero vivaci dibattiti, testimonianza dell’attenzione del consiglio e delle giunte in carica, anche rispetto ai temi della politica nazionale e ai fenomeni di massa dell’epoca. Nel secondo si riassume l’istituzione della quarta Provincia, un evento che resta nella memoria della comunità. Il due e tre luglio 1974 Oristano visse due giornate indimenticabili, dopo un’attesa durata decenni. Gli archivi consentono di datare, circa cinquant’anni prima della Legge 306 del 1974, la nascita di quella legittima aspirazione. Un sogno realizzato, che accomunò forze politiche e sociali, istitizioni, stampa e pubblica opinione. La ricerca è stata curata da Giò Murru, con la collaborazione dell’Ufficio stampa, Archivio storico, Biblioteca e Servizio anagrafe del comune di Oristano. In occasione di Monumenti Aperti è stato possibile visitare l’allestimento dell’intero percorso storico, che va dal 1946 a metà degli anni Settanta.

“Faccia a faccia”, al Map (Movimento artisti periferici), uno spazio al centro di Cagliari dedicato all’arte e alla cultura, con il pittore bosano Mariano Chelo che, come di consueto, ospiterà nel suo studio di via Garibaldi 45, a Cagliari, un artista (in questo caso Marco Pili), mentre l’Azienda vitivinicola 1 Sorso di Leonardo Bagella presenterà i suoi vini, Cannonau e Vermentino. Come nei precedenti “faccia a faccia”, i due artisti, con i loro lavori affronteranno un argomento, che nel prossimo appuntamento sarà “Il Lucido e l’Opaco”. Con tutta probabilità, di tutti i “faccia a faccia” quello tra Mariano Chelo e Marco Pili è forse il più armonico sia per tecnica che per estetica. Pili e Chelo percorrendo rotte diverse approdano allo stesso porto. Il primo sperimentando oltre i colori materiali come terra, sangue di bue, pane carasau, il secondo portando all’esasperazione il colore acrilico, facendolo comportare come fosse altro. I due artisti si intersecano e si completano, ma a differenza di Braque e Picasso, che spesso era difficile capire chi fosse l’uno o l’altro, loro sono assolutamente inconfondibili, come due diversi strumenti musicali che suonano la stessa musica. Una delle differenze sostanziali è, per esempio, la finitura delle loro opere, Pili usa l’opaco delle sabbie e delle terre del Sinis, che raccontano in modo poetico il silenzio di quel territorio assolato come il deserto; e come la sabbia del deserto, però, quando soffia il Ghibli, fa riaffiorare preziosissimi tesori nascosti. Chelo, invece, spesso finisce i suoi dipinti con una vernice lucida e brillante come l’acqua del Temo che fa da specchio alla sua Bosa. La “bi-mostra” si svolgerà dal 18 maggio (con inaugurazione alle 18.30) al 26 maggio, ed è aperta tutti i giorni dalle 10 alle 14 e dalle 17 alle 21, domenica compresa, in via Garibaldi 45, a Cagliari.

Procede il piano per il superamento del precariato varato dall’Azienda per la Tutela della Salute della Sardegna: sono 6 gli infermieri che saranno assunti a tempo indeterminato negli ospedali della Assl di Oristano, in sostituzione di lavoratori interinali. Il provvedimento è stato preso con deliberazione firmata dal direttore generale dell’Ats, Fulvio Moirano, che ha per oggetto “Autorizzazione assunzione a tempo indeterminato di 19 figure di collaboratore professionale sanitario infermiere”, che interessa oltre alla Assl di Oristano anche quella di Olbia. Soddisfatto il direttore dell’Assl di Oristano, Mariano Meloni. “Le nuove assunzioni a tempo indeterminato – ha detto Meloni – rappresentano una boccata d’ossigeno per le nostre strutture e si tradurranno in una migliore qualità e continuità dell’assistenza ai pazienti, oltre che in maggiori tutele e garanzie contrattuali per i lavoratori”.

Il consiglio comunale di Oristano è stato convocato per lunedì 21 maggio, alle 18, con un solo punto all’ordine del giorno: situazione socio-sanitaria all’ospedale San Martino di Oristano.

Sono in via di ultimazione, nel cimitero di Donigala, i lavori per la realizzazione di una nuova batteria di 60 loculi con un appalto da 51 mila euro. Il sindaco di Oristano, Andrea Lutzu, e l’assessore ai Lavori pubblici, Riccardo Meli, hanno verificato con soddisfazione il rapido svolgimento dei lavori. Lo stato di sofferenza della struttura cimiteriale di Donigala, dove si stava giungendo all’esaurimento dei loculi disponibili, era stata segnalata dal consigliere dell’Udc, Giuseppe Puddu, e dai residenti nel corso delle assemblee pubbliche organizzate dalla giunta Lutzu all’indomani dell’insediamento della nuova amministrazione. Dopo l’aggiudicazione dell’appalto all’impresa Masia di Oristano, i lavori sono immediatamente iniziati e sono già a buon punto. Il progetto prevede una batteria di loculi su tre piani sovrapposti realizzati con elementi prefabbricati, la sistemazione dell’area circostante, la realizzazione di una nuova copertura completa di pensilina nei loculi già esistenti, e reso pienamente fruibile l’accesso all’area cimiteriale attraverso la costruzione di un impianto di raccolta e smaltimento delle acque piovane, che spesso determinavano l’allagamento dell’ingresso.

Il 30 giugno scadono i termini per la presentazione delle domande per l’utilizzo degli impianti sportivi comunali per la stagione 2018/2019. Le società sportive oristanesi interessate dovranno presentare la domanda indirizzandola al dirigente del settore Programmazione, Gestione delle Risorse e Servizi Culturali, e, per conoscenza, all’assessore allo Sport del comune di Oristano, nonchè al dirigente scolastico qualora si tratti di strutture sportive scolastiche di proprietà comunale. Le domande vanno compilate sugli appositi moduli disponibili presso l’Ufficio relazioni con il pubblico, il Centro Informacittà e sul sito internet istituzionale www.comune.oristano.it.

I frati francescani di Oristano hanno chiesto l’intervento dei Vigili del fuoco perchè avevano notato delle lesioni all’interno della chiesa di San Francesco. Dopo il recente maltempo, che ha creato disagi e danni anche a Oristano, si era pensato a un cedimento della cupola. I Vigili del fuoco hanno, invece, stabilito che ad essere malsicura era la croce in ferro sopra la cupola, anche se hanno poi effettuato accertamenti in tutta la chiesa.

Brusco calo delle temperature in Sardegna, a causa di un vortice depressionale islandese che interessa anche l’Isola. Una situazione meteorologica che vede la regione, per i prossimi giorni, divisa in due: nuvole e qualche pioggia al sud, veri e propri temporali al centro nord e nell’area occidentale. Il maltempo, quindi, pare non abbia alcuna intenzione di abbandonare la Sardegna. Il Centro funzionale decentrato della Protezione civile regionale ha reso noto che fino alla mezzanotte di martedì 15 maggio si prevede il livello di ordinaria criticità (gialla) per rischio idrogeologico localizzato e idraulico anche nella zona del Tirso. Potrebbero verificarsi danni localizzati a infrastrutture, edifici e attività antropiche interessati da frane, da colate rapide o dallo scorrimento superficiale delle acque; allagamenti di locali interrati e talvolta di quelli posti a pian terreno prospicienti vie potenzialmente interessate da deflussi idrici; temporanee interruzioni della viabilità in prossimità di piccoli impluvi, canali, zone depresse (sottopassi, tunnel, avvallamenti stradali, ecc.) e a valle di porzioni di versante interessate da fenomeni franosi; limitati danni alle opere idrauliche e di difesa spondale e alle attività antropiche in alveo; occasionale ferimento di persone e perdite incidentali di vite umane. Inoltre, si possono verificare i seguenti effetti localizzati in caso di fenomeni temporaleschi: danni alle coperture e alle strutture provvisorie con trasporto di tegole a causa di forti raffiche di vento o possibili trombe d’aria; rottura di rami, caduta di alberi e abbattimento di pali, segnaletica e impalcature con conseguenti effetti sulla viabilità e sulle reti aeree di comunicazione e di distribuzione dei servizi.

9 comments

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    • drastico on 14 maggio 2018 at 18:44
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    i politici vanno a queste manifestazioni per mettersi in mostra, mica per ascoltare.

    • Giuseppe on 14 maggio 2018 at 19:29
    • Rispondi

    Quello delle scarse risorse alla Cultura è un problema serio. Forse le Giunte e i Consiglieri regionali sono troppo occupati a pensare ai loro interessi e non hanno tempo da dedicare alla Cultura! Per carità, in Sardegna con i politici che ci ritroviamo alla Regione siamo proprio messi male. Speriamo che l’anno venturo i cittadini li spazzino via.

    • Marcello on 14 maggio 2018 at 20:36
    • Rispondi

    Come al solito per dare gambe alle cose le Istituzioni devono sperare nel volontariato. Il taglio dei finanziamenti per chi si occupa dei beni culturali dimostra quanto sia limitata la nostra classe politica. Se ben organizzata, dalla cultura si può mangiare, eccome!

    • Salvatore on 14 maggio 2018 at 21:02
    • Rispondi

    Intervengo solo per fare i complimenti all’Associazione Oristano Nascosta. Ero presente al convegno sul futuro dei beni culturali. Nonostante la prima parte dell’intervento del prof Ranieri fosse molto autoreferenziale e abbastanza pallosa, ho ascoltato con interesse la seconda parte relativa alle ricerche con il georadar. Anche Momo Zucca ha detto delle cose interessanti e ha fatto bene a tirare le orecchie ai politici, ai quali della cultura non interessa assolutamente niente. Al convegno di questi signori non c’era praticamente nessuno e chi lavora in questo settore dovrebbe ricordarsene alle prossime elezioni.

    • Che ce vado on 15 maggio 2018 at 7:56
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    Dovevano esserci per forza?

    • Docente on 15 maggio 2018 at 9:41
    • Rispondi

    Considerato l’argomento e la presenza di Ranieri penso proprio di sì, se ai personagetti della politica locale e regionale interessano i beni culturali. Ma è chiaro che limitati come sono a loro interessa ben altro.

    • Giulio on 15 maggio 2018 at 12:01
    • Rispondi

    Ma di che cosa stiamo parlando? Alla Regione Sardegna c’è la peggiore classe politica di sempre. Una massa di incapaci seriali abituati a riempirsi la bocca di buoni propositi e sistematicamente a disattenderli. Ma che cosa volete pretendere: nel loro vocabolario la parola cultura non esiste. Povera Sardegna!!!

    • Ugone III on 16 maggio 2018 at 23:34
    • Rispondi

    Sarebbe interessante che ci dicessero qualcosa in più sulle loro scoperte sotterranee, ad esempio dove sono esattamente quei cunicoli e cisterne che hanno fotografato ?
    I cunicoli sono murati o la terra è franata ?

    • Carlo on 17 maggio 2018 at 10:13
    • Rispondi

    Al convegno hanno detto qualcosa in più ma in queste cose una certa riservatezza non guasta mai. Chissà in quante case del centro storico di Oristano scavando per fare dei lavori hanno scoperto qualcosa e hanno fatto finta di niente per non avere problemi di tutti i generi.

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