Mag 08

Perseguita ex marito, donna condannata a 4 anni. Il Pm aveva chiesto 23 anni.

Una donna di 44 anni di un paese dell’Oristanese è stata condannata a 4 anni e 4 mesi di reclusione per  aver continuamente perseguitato l’ex marito.

Per l’esatezza la donna era accusata di atti persecutori, minacce, danneggiamento, calunnia, ingiurie e altri reati minori nei confronti dell’ex marito, della sua attuale compagna, e di una sua parente.

Riconosciuta colpevole dal giudice penale del Tribunale di Oristano, Carla Altieri,  è stata condannata, come detto, a 4 anni e 4 mesi. Una pena ben al di sotto  di quanto aveva chiesto il Pubblico ministero, Rosanna Nurra, che aveva sollecitato la condanna dell’imputata  a 23 anni di carcere.

La richiesta del Pm (che era apparsa ai più esagerata) aveva fatto scalpore. La condanna a 23 anni era stata sollecitata dalla pubblica accusa sommando il massimo della pena per ogni singolo reato, escludendo la continuazione tra i reati. Continuazione che invece è stata riconosciuta dal giudice, che ha cosi ridotto drasticamente la pena.

I fatti risalgono alla seconda metà del 2015 e hanno coinvolto anche il figlio 12enne della coppia. Tutto era cominciato dopo il divorzio, quando la donna aveva scoperto che l’ex marito aveva una nuova compagna. Da qui era scaturita una persecuzione a 360 gradi. Telefonate, messaggini, sassi lanciati contro l’auto, minacce varie, pedinamenti e appostamenti nei luoghi frequentati dalla coppia. La donna aveva anche minacciato di suicidarsi assieme al figlio.

Al processo la 44enne ha praticamente rinunciato a difendersi, ed è stata condannata anche al risarcimento dei danni (mille euro a testa) nei confronti dell’ex marito e della sua compagna, che si erano costituiti parte civile.

L’acqua erogata nei comuni di Oristano comprese le frazioni di Nuraxinieddu, Massama, Donigala e Torregrande), di Tramatza e di Siamaggiore presenta ancora valori elevati di torbidità. Lo hanno accerto le rilevazioni effettuate dai tecnici del Servizio igiene degli alimenti e nutrizione dell’Azienda sociosanitaria locale . Pertanto, nei tre comuni restano in vigore le ordinanze emesse quattro giorni fa dai sindaci che vietano l’utilizzo per usi potabili e alimentari dell’acqua. Ora si attendono i risultati delle analisi chimiche e batteriologiche dei campioni prelevati. Le analisi saranno eseguite nei laboratori dell’Arpas di Portoscuso e potrebbero già arrivare domani o dopodomani. La torbidità dell’acqua distribuita in rete a Oristano, Tramatza e Siamaggiore, proveniente dalle sorgenti di Bau Nou e Santu Miali, tra Bonarcado e Santulussurgiu, è una conseguenza delle abbondanti piogge della settimana scorsa. Stessa situazione anche a Paulilatino, dove il servizio idrico è gestito direttamente dal comune. Ogni aggiornamento significativo sarà pubblicato sul sito istituzionale dell’Ats-Assl di Oristano www.asloristano.it, sulla pagina Facebook Assl Oristano, e sull’account Twitter Ats Sardegna.

Sabato 12 e domenica 13 maggio, il comune di Oristano partecipa a “Monumenti Aperti” e apre 57 monumenti del suo patrimonio artistico, archeologico e naturalistico. Tra le principali novità di questa edizione, il lancio del progetto e del sito www.museooristano.it che venerdì debutterà ufficialmente con una visita al centro storico della città. Visita che si concluderà presso il palazzo De Castro, con la presentazione delle novità archivistiche sulla residenza dei Gesuiti nella città di Oristano. Mercoledì 9 maggio, alle 10.30, il sindaco di Oristano, Andrea Lutzu, e l’assessore alla Cultura, Massimiliano Sanna, presenteranno la nuova edizione di “Monumenti Aperti” nel corso di una conferenza stampa che si terrà nella sala consiliare del comune di Oristano.

Sfruttare la propria creatività senza creare conflitti con altri “inventori”. È l’obiettivo del seminario dal titolo “La tutela della proprietà intellettuale: percezione, consapevolezza e comportamento”, organizzato dalla Camera di Commercio di Oristano, in collaborazione con l’Ufficio Europeo per la Proprietà Intellettuale, l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (Uibm), il Consorzio Camerale per il Credito e la Finanza, e Sardegna Ricerche, in programma giovedì 10 maggio, alle 14.30, nella sala convegni dell’ente camerale. “L’evento si propone di fornire gli strumenti pratici e le informazioni essenziali per acquisire maggiore consapevolezza in materia di proprietà intellettuale”, hanno spiegato dalla Camera di Commercio. I relatori interverranno, inoltre, a un seminario indirizzato ai cosiddetti “millennials”, organizzato all’Istituto d’arte “Carlo Contini”, con l’obiettivo di fornire gli strumenti pratici e le informazioni essenziali affinché le giovani menti creative locali possano sfruttare le loro creazioni senza generare conflitti con diritti di terzi. “Il seminario del pomeriggio – hanno spiegano dall’ente camerale – è rivolto a cittadini, professionisti, imprese, artisti, che quotidianamente si confrontano con i diritti di proprietà intellettuale”. L’obiettivo è quello di spiegare con precisione “cos’è la proprietà intellettuale: se essa sia una risorsa o una potenziale minaccia”. Durante la giornata saranno presenti anche dei referenti di Sardegna Ricerche, che illustreranno cosa bisogna fare prima di lanciare un nuovo prodotto o un nuovo servizio nel mercato.

10 comments

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    • stufo on 10 maggio 2018 at 3:12
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    Troppo pochi 4 anni! Graziata! Si puo sapere il nome del giudice? o almeno il genere

    • drastico on 10 maggio 2018 at 8:54
    • Rispondi

    ma che domande fai? hai letto solo il titolo o anche l’articolo? boh!

    • Silvio on 10 maggio 2018 at 10:13
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    Certo 4 anni sono troppo pochi, meglio la fucilazione! Ma per favore… non danno 23 anni per un omicidio!

    • Marco on 10 maggio 2018 at 11:28
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    4 anni di carcere sono tanti. Il pm, secondo me sbagliando, aveva escluso la continuazione tra i reati e questo aveva portato la richiesta della pena a 23 anni. Un’assurdità!

    • Gino on 10 maggio 2018 at 14:15
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    Lo stalking va punito severamente ma chiedere 23 anni mi era sembrata una esagerazione. Il giudice ha ridato la giusta dimensione alle cose e ha condannato la donna a quattro anni, che non sono per niente pochi.

    • Fabio on 11 maggio 2018 at 0:25
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    Una giudice, genere femminile. Graziata.

    • Sergio on 11 maggio 2018 at 15:37
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    Giudice di genere femminile, sentenza giusta e comunque pesante.

    • Tonino on 11 maggio 2018 at 17:02
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    Graziata? Boh! Come se 4 anni di carcere fossero noccioline!

    • Sandro on 12 maggio 2018 at 1:41
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    In che carcere l’hanno rinchiusa Toni’ ?

    • Tonino on 12 maggio 2018 at 7:30
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    Non è in carcere, perché la sentenza diventa definitiva dopo 3 gradi di giudizio. Penso che il suo avvocato appellerà la sentenza e dopo l’appello se va male ricorrerà in Cassazione. Passeranno anni prima che la sentenza diventi definitiva. Ma questo vale per tutti non solo per lei.

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