Mar 20

“Donne coraggio” in lotta col cancro. Termodinamico: rinvio… in Procura.

Una lettera piena di speranza ma, allo stesso tempo, di rabbia, quella di decine di pazienti del Businco, l’ospedale oncologico di Cagliari, dove le cure sono rallentate dalla burocrazia. “L’umanità e la dignità devono stare sempre in primo piano, chi guida la Sanità sarda lasci le scrivanie ovattate e visiti le sale d’attesa”.

Trentasei donne sarde, trentasei storie di battaglie contro la “bestia” principale: il tumore. Tutte unite, attraverso una lettera, in una richiesta: “rimettere al centro di tutto il paziente”. Meglio, la persona. Dopo la lettera di Maria Grazia Caligaris – alla quale ha fatto seguito una replica della direzione generale dell’Azienda Brotzu –, decine di pazienti sottoscrivono un appello che mira a smuovere le coscienze di chi amministra la sanità in Sardegna. Ecco, di seguito, le loro parole:

“Con riferimento alla lettera di Maria Grazia Caligaris, e alla successiva risposta della Direzione Generale dell’Azienda Brotzu ci viene spontaneo svolgere alcune considerazioni e valutazioni, che meritano evidenza se non altro per la portata di umanità e di dignità che tale materia deve sempre porre in primo piano. Intanto, una prima differenza si rileva dal tono delle due note. La prima della Dott.ssa Caligaris evidenzia, con grande cura ed attenzione, la missione impossibile di una struttura ospedaliera (quella sotto la illuminata guida del Dott. Antonio Macciò) posta in trincea anche contro i limiti e le lacune di una annosa inefficienza della programmazione sanitaria in Sardegna; la risposta, in classico lessico e forma burocratica, copre il tutto con una selva di “stiamo facendo”, “abbiamo previsto”, “dobbiamo migliorare”, “nell’interesse dei pazienti” e ogni altro dire, per giustificare le lacune, le disattenzioni e la superficialità che allontanano anni luce, e non da oggi, la programmazione della cura sanitaria dall’angoscia e dalla sofferenza di chi aspetta quella cura”.

Le trentasei pazienti proseguono osservando che “…la cosa che più di tutte rattrista è che la Direzione Aziendale del Brotzu dimostra, con un candore disarmante, di non conoscere neppure il valore e la qualità dei professionisti e degli uomini di scienza che lavorano presso di essa, se si auspica che “…gli stessi professionisti migliorino le loro capacità di operare all’interno di una grande organizzazione, con l’obiettivo di migliorare, nell’interesse dei pazienti, le competenze delle equipe e di utilizzare al meglio la multidisciplinarità spesso decisiva per esiti di elevata qualità”.

Ammette di possedere “eccellenze” ma falsa la realtà dichiarando di valorizzarle adeguatamente. Basterebbe solo fare attesa nelle sale che tutti i giorni contengono i pazienti che attendono una visita o un colloquio con il Dott. Macciò per capire tutto quello che è necessario capire: vi sono uomini di scienza di enorme valore professionale, che hanno una marcia in più, che hanno anche una incomparabile dote di umanità, che combattono quotidianamente con le burocrazie, per una meritocrazia sistematicamente fatta a pezzi che disconosce ogni giorno ai migliori di poter avere i riconoscimenti conseguenti al loro saper fare.  Una nota, quella della Direzione del Brotzu, che racchiude la finzione di una politica degli annunci e della perenne giustificazione di tutto e del nulla, che lascia nell’attesa centinaia di persone che potrebbero avere una cura semplicemente affidando l’organizzazione della risposta sanitaria a coloro che sono chiamati materialmente a realizzarla”.

Le donne, poi, tirano le somme, e il giudizio è pungente: “Insomma, non possiamo non riconoscere che ancora le carriere sono segnate dalle compiacenze, dalle appartenenze e da un mal sopito “familiarismo” della sanità sarda. Avviene da decenni e nessuno è stato mai capace di estirparlo. Non ci raccontino storie e storielle, le cose sono così se è vero come è vero che neppure i titoli scientifici ed i risultati tangibili di respiro internazionale sono sufficienti a dare a Cesare quello che è di Cesare. La riforma della Giunta regionale ha aggravato le cose, ha colpito i livelli più bassi proteggendo i condizionamenti derivanti dalle scelte di lobby che da sempre condizionano la sanità sarda e forse non solo questa. Non si tratta di invocare nuove strutture o sperare in fatti miracolistici, servirebbe un approccio più semplice: quello di porre al centro i pazienti, uscire dalle scrivanie ovattate e passare qualche mezz’ora nelle sale di attesa delle nostre strutture sanitarie, imparare e acquistare la forza per farne tesoro”.

La lettera è firmata da Maria Cinzia Sechi, Roberta Abis, Virginia Pinna, Maria Cristina Cimino, Gabriella Podda, Simonetta Pinna, Roberta Desogus, Erica Frongia, Angela Cavada, Andreina Del Raso, Salvatorina Minutti, Claudia Mainas, Susanna Argio-las, Patrizia Perra, Manuela Casu, Mostallino Silvana, Eleonora Co ncas, Anna Maria Flumini, Adele Lai, Ivana Cabras, Vita Maria Martino, Paola Tolu, Paola Ferreli, Sonia Aresu, Elisabetta Cuccu, Ezia Caredda, Maria Felicina Atzeri, Daniela Tocco, Valentina Porcu, Valentina Ligas, Albachiara Bergamini, Paola Morelli, Virna Boi, Angela Atzeri, Nicoletta Calabrò, Cinzia Pontis. (Paolo Rapeanu, www.castedduonline.it).

 

La conferenza di servizi che si è tenuta oggi in Regione, sul progetto per la realizzazione dell’impianto termodinamico della società Solar Power, a San Quirico, si è conclusa con un rinvio. La società proponente, la San Quirico Solar Power, non ha adeguato il progetto alle prescrizioni stabilite dalla giunta regionale con la delibera dello scorso dicembre, con cui si prendeva atto della Valutazione d’impatto ambientale, e non è stato quindi possibile per la conferenza di servizi concludere l’iter. Solo dopo che la società avrà presentato le integrazioni richieste la conferenza potrà nuovamente riunirsi. Peraltro, la stessa società ha previsto modifiche importanti al progetto, tra le quali anche l’aumento della potenza da 10,8 a 12 megawatt: “…una modifica sostanziale al progetto che impone l’integrazione della documentazione”, hanno detto i dirigenti del Servizio Energia della Regione. “È la conferma che era necessario soprassedere e prendere altro tempo per valutare le modifiche proposte per le quali la società non ha presentato la documentazione occorrente – ha osservato il sindaco di Oristano, Andrea Lutzu, che ieri aveva chiesto il rinvio della conferenza, e che questa mattina ha reiterato la richiesta -. Ci sono numerosi elementi nuovi che impongono un’attenta riflessione: la delibera adottata all’unanimità dai consigli comunali di Oristano e Palmas Arborea che, riuniti in seduta congiunta, hanno espresso contrarietà al progetto; la recentissima delibera della giunta comunale di Oristano che ha fatto decadere la convenzione con la Solar Power e che ha reciso il cordone ombelicale che lega il comune alla società. Ma anche l’audizione di domani presso la Commissione ambiente del consiglio regionale. Non ultima la notizia dell’indagine della Procura (è stata aperta una inchiesta sulla S.Quirico Solar Power, e gli agenti della Forestale hanno portato via dalla Regione documenti relativi al Via. ndr) di cui abbiamo appreso solo a riunione ultimata”. Stesse posizioni da parte del comune di Palmas Arborea, che ha partecipato con due assessori, e dal “Comitato per la salute e la qualità della vita” che da anni si oppone al progetto che la San Quirico Solar Power vorrebbe realizzare ai piedi del Monte Arci. Durante la riunione sono emerse perplessità sul progetto. Diversi enti convocati al tavolo non hanno espresso un parere favorevole per la mancanza della documentazione necessaria. Tra loro la Provincia di Oristano e i Vigili del Fuoco, ma anche il Consorzio di Bonifica, Terna, il Servizio demanio e patrimonio della Direzione generale dell’Assessorato regionale agli Enti Locali, l’Assessorato all’Ambiente, Arpas e il Corpo Forestale. Da parte del comune di Oristano– secondo quanto rilevato dal sindaco Lutzu e dal dirigente dell’urbanista, Giuseppe Pinna – rimangono i dubbi di interpretazione sulle procedure per l’applicazione delle norme che impedirebbero al consiglio comunale di esprimersi sulla variante urbanistica “…ma su questo tema, visto che è la prima volta che anche la Regione si trova a dover applicare le nuove norme, crediamo ci sia ancora molto da approfondire”. Insomma, la strada del termodinamico in quel di San Quirico, per fortuna del territorio, sembra del tutto in salita. Ora non resta che attendere la prosecuzione dell’inchiesta della Procura  per saperne di più.

Stoppato (almeno momentaneamente) un obbrobrio come quello del termodinamico, resta ora da scongiurare un altro scempio come quello della cosiddetta circonvallazione. La commissione  comunale competente ha dato parere favorevole, dimenticando quanto detto dall’attuale maggioranza di centrodestra durante la campagna elettorale. Ma se i consiglieri hanno la memoria corta, lo stesso non può dirsi dei cittadini, che hanno riversato una marea di voti su Andrea Lutzu proprio perché hanno creduto che con lui sindaco mai si sarebbero attuate tante nefandezze.

“Nelle procedure di selezione del responsabile della biglietteria la Fondazione Sa Sartiglia ha rispettato le norme, garantendo trasparenza e imparzialità. “Le recenti polemiche sollevate dal consigliere comunale del Pd, Maria Obinu, in occasione della discussione del bilancio di previsione del Comune di Oristano, oltre a gettare discredito sulla Fondazione colpiscono una persona che da anni collabora a vario titolo con la Fondazione Sa Sartiglia con competenza e spirito di sacrificio. La stessa persona quest’anno ha partecipato, avendone pieno diritto, alla selezione pubblica. L’ha superata con merito, grazie a un’ottima preparazione e all’esperienza che ha maturato negli anni passati”. Lo ha affermato il direttore della Fondazionem Francesco Obino. L’avviso della selezione per l’assunzione per tre mesi del responsabile della biglietteria (un incarico delicato come è facile verificare ogni anno nel periodo della Sartiglia) era stato pubblicato sul sito internet della Fondazione con adeguato rilievo e chiunque poteva partecipare. Negli uffici della Fondazione sono pervenute otto domande e la selezione è stata effettuata con trasparenza, seguendo criteri di imparzialità. Il bando prevedeva un incarico di tre mesi, eventualmente rinnovabili nel caso in cui se ne fosse ravvisata la necessità, ma al momento la Fondazione esclude tale possibilità e il rapporto si concluderà alla scadenza prestabilita l’8 aprile. Per il presidente della Fondazione, Angelo Bresciani, “…dispiace vedere ancora una volta nelle parole del consigliere Obinu un preconcetto nei confronti della Fondazione Sa Sartiglia. Un preconcetto che dopo 5 anni di amministrazione al fianco dell’allora sindaco e presidente della stessa Fondazione, Guido Tendas, nessuno riesce a comprendere. Anche da assessore alla Cultura nell’ultimo scorcio della passata legislatura, l’esponente del Pd avrebbe potuto esercitare il controllo che riteneva opportuno nei confronti di un organismo di cui il Comune è parte fondamentale. Attribuire, come ha fatto in un’altra seduta di Consiglio comunale, alla Fondazione Sa Sartiglia la responsabilità dell’affiliazione al Coni dell’Associazione cavalieri o dell’esclusione dal Consiglio di amministrazione degli stessi cavalieri è non solo inesatto, ma anche fuorviante. L’Associazione cavalieri ha deciso in autonomia, né peraltro poteva essere diversamente, di aderire a un ente di promozione sportiva affiliato al Coni. La composizione del Consiglio di amministrazione della Fondazione Sa Sartiglia, infine, è stata decisa dai soci fondatori (Comune di Oristano e Gremi di San Giuseppe e San Giovanni), è disciplinata dallo statuto, in linea con quanto deliberato dallo stesso Consiglio comunale di Oristano in sede di costituzione della Fondazione. Il ruolo dei cavalieri è tanto importante all’interno della Fondazione, che non solo l’Associazione cavalieri è rappresentata adeguatamente nel Consiglio generale e negli organi tecnici, ma un ex cavaliere è l’attuale presidente e un altro fa parte del Consiglio di amministrazione. La Fondazione Sa Sartiglia è comunque sempre disponibile nei confronti di chiunque e ancora di più di un amministratore pubblico a mettersi a disposizione per illustrare la sua attività, spiegare le scelte e motivarne le finalità, in un’ottica di trasparenza e correttezza che sono alla base della sua azione”.
Come ormai capita spesso ai rappresentanti del Pd ogni volta che aprono bocca, anche in questa occasione l’esternazione di Maria Obinu si è rivelata un boomerang. Eppure basterebbe poco per evitare figuracce: documentarsi meglio. Oppure, se questo costa troppa fatica, tacere.

Il comune di Oristano ha ricevuto il primo premio per il progetto sui consumi verdi e sostenibili. La premiazione, a Cagliari, negli spazi dell’ex-Manifattura Tabacchi, si è tenuta durante la mostra-convegno “Vision fair: acquisti verdi in mostra, fra Europa e Sardegna”, un evento di portata nazionale, organizzato dall’assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente nell’ambito del progetto “Life GppBest”. All’interno della manifestazione è avvenuta la premiazione dei migliori progetti presentati sui consumi verdi e sostenibili delle Pubbliche amministrazioni e il comune di Oristano ha ottenuto il primo premio. “Un riconoscimento doppio perché è arrivato da un giuria di esperti e dal pubblico, a testimonianza di un unanime consenso alle iniziative realizzate dal comune di Oristano – ha spiegato il sindaco, Andrea Lutzu -. Le iniziative premiate sono quelle relative a “Commercianti Amici dell’Ambiente” (gli esercenti che si stanno attivando per offrire un esempio ecologico e solidale alla cittadinanza) e “OristaNonSpreca”, il progetto che si propone di trasformare gli sprechi alimentari in risorse per le persone in difficoltà”. Nei mesi scorsi gli assessorati all’Ambiente e ai Servizi sociali del comune di Oristano hanno organizzato alcune importanti iniziative, in occasione delle quali il rispetto dell’ambiente ben si è coniugato con il raggiungimento di obiettivi sociali. “Siamo orgogliosi del risultato raggiunto – ha aggiunto l’assessore all’Ambiente, Gianfranco Licheri -. Il tema dell’ambiente e degli sprechi alimentari è centrale e attualissimo. Siamo felici di contribuire, a livello locale, all’avvio di un percorso virtuoso che ci auguriamo si allarghi a macchia d’olio”. “Il progetto, oltre a una valenza ambientale, ha anche importanti risvolti sociali – ha sottolineato l’assessore ai servizi sociali, Gianna De Lorenzo -. Saranno molte le persone in difficoltà nel nostro comune che potranno ricevere risorse preziose dalla lotta agli sprechi”. Il consenso al progetto anti-sprechi è ampio nella città di Oristano. Iniziato un paio di anni fa con la ricognizione degli enti interessati a partecipare, ha visto coinvolti numerosissimi soggetti che hanno contribuito con impegno alla crescita dell’iniziativa. In primis Confcommercio che ha organizzato, in collaborazione con il comune, lo scorso luglio, in Piazza Eleonora, una cena “Eco senza Spreco”, servendo 120 ottimi pasti cucinati da Chef stellati, unicamente con l’invenduto di grandi e piccoli commercianti locali. “Questa è una grande opportunità per Oristano – ha concluso Rosita Folli, dell’Associazione di Promozione Sociale “energetica” che ha coordinato il progetto -. Come spesso ho visto nei 5 anni di collaborazione con il comune, i cittadini e le associazioni di Oristano rispondono con generosità e impegno a proposte solidali ed etiche. Ancora una volta sono fiduciosa che il progetto, soprattutto ora che ha ricevuto un importante riconoscimento, verrà valorizzato e portato avanti con energia. Il cibo non va sprecato. È un messaggio semplice, che tutti recepiscono. Saremo un esempio positivo per tutta la Sardegna”.

Prima di decidere la data del voto, la Regione sta aspettando che il ministero dell’Interno indichi il giorno (il 10 giugno?) per le elezioni amministrative, in modo da adeguarsi e risparmiare un bel po’ di euro. In Sardegna sono interessati 43 comuni, due dei quali con popolazione superiore ai 15 mila abitanti: Assemini e Iglesias. In provincia di Oristano sono 12 i paesi che dovranno rinnovare il proprio consiglio comunale, tra i quali spicca Cabras (sindaco Cristiano Carrus) con i suoi novemila abitanti. Gli altri paesi interessarti sono: Ales (sindaco Simonetta Zedda); Boroneddu (Fabrizio Miscali); Modolo (Omar Aly Kamel Hassan); Nughedu Santa Vittoria (Francesco Mura); Pompu (Marco Atzei); Simala (Giorgio Scano) Villa Verde (Roberto Scema); e i commissariati Magomadas, Riola Sardo, Soddì e Narbolia.

L’Enas, l’Ente acque della Sardegna, ha informato la Protezione civile di aver disposto il prudenziale abbassamento dei livelli della diga di Pranu Antoni, con il rilascio di 60 metri cubi al secondo, fino al raggiungimento delle condizioni di sicurezza. La diga di Pranu Antoni è uno sbarramento artificiale, in territorio di Fordongianus, realizzato sul fiume Tirso, dopo il punto di confluenza col rio Flumineddu del Barigadu, e a circa 2 km a valle della diga Eleonora d’Arborea che da origine al lago Omodeo. Nelle prossime ore si registrerà, quindi, un innalzamento dei livelli del fiume Tirso, con un probabile ingrossamento e possibili allagamenti in golena. La Protezione civile raccomanda alle popolazioni interessate e, soprattutto, alle persone che si possono trovare nei presi della golena del Tirso di osservare la massima prudenza. Protezione civile e Polizia locale sono impegnati a presidiare i punti più a rischio e a garantire il necessario collegamento con le popolazioni; la situazione è, comunque, continuamente monitorata. Il Centro funzionale decentrato di Protezione civile ha emesso un avviso di ordinaria criticità per richio idrogeologico localizzato (codice giallo) sui bacini del Tirso, Campidano, Iglesiente e Montevecchio-Pischilappiu.

Nove scatti che raccontano, passo dopo passo, cosa significa e come ci si sente a convivere con una malattia cronica, spesso diagnosticata in giovane età, che li accompagnerà per tutta la vita. La mostra fotografica “Immagina il diabete”, organizzata dall’Aniad (Associazione nazionale italiana atleti diabetici) e allestita per una settimana nell’androne posteriore al piano terra dell’ospedale San Martino di Oristano, ripercorre le emozioni vissute dalle persone con diabete, dal trauma della diagnosi fino a una consapevole accettazione, passando per una fisiologica fase di smarrimento e rifiuto. A scandire le tappe di questo percorso sono le immagini poetiche del fotografo Benedetto Mameli, 28 anni, 18 dei quali trascorsi accanto al “suo” diabete, e i testi di Laura Atzeni, 20 anni, diabetica da quando ne aveva 9, che danno voce alle emozioni e ai pensieri delle persone affette dalla malattia. I modelli sono Sara Melis, 18 anni, che si definisce una “diabetica convinta”, e Alberto Grussu, 17 anni, che definisce la malattia “un fratello che mi ha regalato momenti molto belli”. Il progetto “Immagina il diabete”, come spiegano gli autori, è nato dall’esigenza di far capire a chi non ha la malattia di cosa si tratta e come si vive, e, allo stesso tempo, far comprendere a chi ne è affetto che riuscendo ad accettarla e rispettarla può diventare “una compagna di vita dalle sfaccettature positive”. “Ospitiamo con piacere questa mostra – spiegano dall’equipe di Diabetologia Ats-Assl Oristano, coordinata dal dottor Gianfranco Madau –, perché questo racconto per immagini è la testimonianza di quanto sia importante saper accettare il diabete, imparare a conviverci, a non averne paura e a non nasconderlo”. Oggi, come testimoniano molte esperienze dei pazienti, sono ancora molte le persone che nascondono la malattia a scuola, negli ambienti di lavoro e persino in ambito familiare. “I quattro giovani autori di questo progetto – proseguono dal team di Diabetologia – non hanno avuto paura di mettersi a nudo, e ci auguriamo che il loro messaggio sia di stimolo per altre persone, perché avere il diabete non è una colpa o una vergogna, e saperci convivere serenamente, oggi che anche dal punto di vista terapeutico sono stati compiuti enormi progressi, significa avere una migliore qualità della vita”.

L’Uisp (Unione italiana sport per tutti), gli assessorati allo Sport e alla Pubblica istruzione del comune di Oristano e l’Ufficio scolastico territoriale hanno organizzato un seminario sul tema del bullismo. Il seminario, ispirato dai giovani istruttori di arti marziali della Uisp per sensibilizzare i giovani sul fenomeno e inculcare loro il concetto del “rispetto”, ha trovato l’adesione delle istituzioni comunali e scolastiche. L’evento si svilupperà in due giornate. Venerdì 23 marzo, dalle per 15 alle 17.30, presso l’aula consiliare del comune di Oristano, la prima parte sarà incentrata sull’analisi del bullismo: un momento di particolare interesse per tutti coloro che operano, a qualsiasi titolo, con gli adolescenti. Sabato 24 marzo, dalle 9.30 alle 13, presso la palestra comunale di Sa Rodia, incontro tra le arti marziali e i giovani, nel tentativo di far capire il grande valore sociale di queste discipline, basate sul concetto del “rispetto” per gli altri e su percorsi caratterizzati dall’impegno e dal sacrificio per aiutare i giovani a realizzare la propria autostima. Saranno gli istruttori Nicola Canu (Istruttore di Muay Thai) e Valentina Agus (Istruttore di Karate) che si occuperanno di spiegare ai giovani la valenza di questi importanti concetti.

5 comments

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    • Giacomo on 21 marzo 2018 at 9:33
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    Su Termodinamico e Circonvallazione Pig ha ragione, sono due obbrobri. Speriamo che dove non riesce la Regione riesca la Procura.

    • Riccardo on 21 marzo 2018 at 10:55
    • Rispondi

    E’ vero! In campagna elettorale tutti contro la circonvallazione, ora marcia indietro. Gli interessi come al solito prevalgono sempre sul buon senso. Per carità.

    • Vittorio on 21 marzo 2018 at 11:22
    • Rispondi

    Segnatevi bene i componenti della commissione!!! Qualsiasi giustificazione non può essere un lasciapassare accettabile per dare via libera a una schifezza come la circonvallazione proposta dalla pessima giunta precedente. Quella strada è pericolosa e non capisco come Lutzu, che mi sembra una persona con la testa sulle spalle e che si era espresso contro, accetti passivamente una cosa simile. I favorevoli a questa cretinata dicono che se non si fa la circonvallazione si perdono i finanziamenti. Chi se ne frega se si perdono i finanziamenti! Meglio perdere i finanziamenti che dare corpo a una stradaccia di nessuna utilità per la città. Altrimenti è vero che quando ci sino interessi di mezzo centrodestra e centrosinsitra sono uguali!!!

    • Alessandro on 21 marzo 2018 at 11:46
    • Rispondi

    Quoto al 100% la lettera delle donne coraggio. Solo chi deve lottare tutti i giorni contro il male oscuro capisce bene la situazione. Brave.

    • Gonario on 21 marzo 2018 at 14:14
    • Rispondi

    Intervengo solo per fare i complimenti a Maria Obinu per l’ennesima figuraccia rimediata. Da quando è stata “smurrata” alle comunali non ne azzecca più una. Ma perchè non lascia perdere, la politica non è roba per lei.

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