Feb 16

Domenica a Oristano la “Mezza Maratona del Giudicato”. Causa collettiva per la Sartiglia.

Oristano si prepara ad ospitare, domenica 18 febbraio, la quinta edizione della “Mezza Maratona del Giudicato”.

La manifestazione sportiva a carattere nazionale, che col passare degli anni sta scalando posizioni su posizioni tra gli eventi sportivi isolani, e non solo, è organizzata da un Comitato promotore, di cui fanno parte l’Associazione Mezza Maratona del Giudicato di Oristano con la collaborazione dell’Associazione sportiva dilettantistica Marathon Club Oristano, con il patrocinio dell’assessorato allo Sport del Comune di Oristano e della Provincia, e l’approvazione della Fidal.

Anche quest’anno l’evento sportivo oristanese offre agli appassionati della corsa su strada la possibilità di scegliere tra due gare competitive: la mezza maratona di 21,097 km, e una gara di 12,500 km. A queste si aggiungono la consueta camminata ludico-motoria su un percorso di 5 km, più una new entry, ossia un percorso di 8 km di fitwalking (la tecnica del fitwalking rappresenta, in sintesi, l’apprendimento di alcune piccole azioni e impostazioni che aiutano il corretto modo di camminare a trasformarsi in azione di maggior incisività, rapidità ed efficienza. ndr), aperte a tutti gli amatori, appassionati e gruppi di cammino, che hanno voglia di fare una salutare passeggiata lungo le antiche strade e le piazze della città.

Stamattina, nella sala giunta del Comune di Oristano, c’è stata la conferenza stampa di presentazione della manifestazione, alla quale hanno partecipato il sindaco Andrea Lutzu, l’assessore allo Sport Francesco Pinna, il presidente del Comitato organizzatore Gianfranco Madau e il presidente regionale della Fidal Sergio Lai.

Le iscrizioni alle gare competitive si sono chiuse il 13 febbraio con oltre mille iscritti per la 21 e la 12 km. Per chi, invece, desidera partecipare alle camminate non competitive, le iscrizioni rimarranno aperte fino a mezz’ora prima della partenza (ci sono già oltre 400 prenotazioni). Gli organizzatori prevedono che, complessivamente, si supereranno le 1500-1700 presenze. Il tutto ha richiesto, quindi, uno sforzo organizzativo e finanziario non indifferente, che è stato possibile affrontare grazie a tanti volontari e agli sponsor della manifestazione (Crai, Vestis & Fralù, Ivi petrolifera).

Per le due manifestazioni competitive e le non competitive, partenza e arrivo sono previsti in via Duomo, davanti alla Cattedrale, in uno dei luoghi più significativi e rappresentativi della città di Oristano, e cioè nel punto dove i cavalieri della Sartiglia tentano di infilzare la stella.

Il percorso è lo stesso dello scorso anno: dopo un breve tratto nel centro storico, con passaggio in piazza Roma, si percorrerà il ponte sul fiume Tirso, per poi dirigersi al santuario della Madonna del Rimedio. Da qui si procederà in direzione Torregrande e si proseguirà nella strada che porta al Pontile. Gli iscritti alla 21 km proseguiranno costeggiando la pineta, percorreranno tutto il lungomare per poi rientrare fino alla torre. Per gli iscritti alla 12 km, invece, dopo il bivio per il Pontile si proseguirà fino alla rotonda sulla strada provinciale n.1. Per entrambe le tipologie di gara la strada per rientrare in città è la stessa. Gli atleti attraverseranno il nuovo ponte di Brabau e la zona di Sa Rodia, faranno un altro giro nel centro storico di Oristano e termineranno la loro fatica, stanchi ma felici, in via Duomo, dove riceveranno l’ambita medaglia, opera del ceramista Manis.

A ogni partecipante verrà consegnato un pacchetto-gara, con maglietta, chip per il percorso ed eventuali gadget forniti dagli sponsor, da ritirare nel pomeriggio di sabato o la domenica mattina fino alle 9.30, presso il palazzo Arcais (ingresso in piazzetta Corrias).

Questo il programma della manifestazione: ore 8 ritrovo giudici e atleti in piazza Eleonora; ore 9.30 termine ultimo per completare le iscrizioni e ritirare i pettorali; ore 10, in via Duomo, partenza della mezza maratona e della 12,500 km e, a seguire, della camminata ludico-motoria e fitwalking; ore 12.30 scadenza tempo massimo per completare la gara; ore 13, in piazza Eleonora, premiazioni.  Per informazioni aggiuntive si può visitare il sito della manifestazione: www.mezzamaratonadioristano.com .

“Per fortuna, per un po’ di tempo non sentiremo più parlare di Sartiglia, Gremi, Fondazione, sciopero dei Cavalieri, né tantomeno del Questore (che, per gli Oristanesi, è stato il vero protagonista negativo della manifestazione. ndr). Non leggeremo più pagine e pagine nei quotidiani locali dedicate alle polemiche e al gossip sulla Sartiglia, nè interviste che non interessano nessuno. Non vedremo le pariglie in mezzo alla strada che rallentano il traffico (con i cavalieri che si sentono i padroni della città) nel disinteresse dei vigili,  nè le strade arricchite dal prezioso letame equino”. Questo è quanto abbiamo sentito in giro, a Oristano, da parte di coloro che detestano non tanto la Sartiglia di per se stessa, quanto la monocultura della Sartiglia. Ovvero, una sorta di fissazione esasperata per la manifestazione (ritenuta la priorità delle priorità) che la rende invisa a chi a Oristano non vive solo di Sartiglia. A queste persone è difficile far capire che esiste anche una via di mezzo e che, a nostro modesto avviso, non tutto a Oristano ruota attorno alla Sartiglia. Figuratevi poi, cosa possa importare agli “ayatollah anti Sartiglia” se l’evento oristanese debba essere una manifestazione più intima, dove a prevalere dev’essere soprattutto la tradizione, o uno spettacolo planetario in cui a imperare è soprattutto il business. Quest’ultimo è un antico dilemma, di cui da tempo si discute a Oristano, senza soluzione alcuna. Sull’argomento è ritornato anche Roberto Petretto su “La Nuova Sardegna”, con un interessante articolo che vi proponiamo:

“Ha avuto successo sui social, in questi convulsi giorni di Sartiglia, il post di un cavaliere che rivendicava per la manifestazione la tradizionale dimensione di festa: «Chi viene a Oristano per la Sartiglia, viene a vedere un gruppo di persone che festeggiano». Una concezione condivisa da tanti che vivono e danno vita al carnevale oristanese. “Bisogna tornare a su connottu”, commenta qualcuno. Dove per “su connottu” si intende “ciò che è conosciuto”: ovvero un ritorno a una Sartiglia più intima.
Da molti anni, però, la Sartiglia non è più questo o, perlomeno, non è più “solo” questo. Non è più festa di paese, ma è evento globale, per certi versi (grazie al web) persino planetario. Una festa che costa 500mila euro, a cui contribuiscono la Regione e sponsor privati per la metà dell’importo.
Ora è necessario uscire dall’equivoco: festa locale e intima o grande manifestazione cattura-turisti? Perché stare in mezzo al guado espone al rischio di onde anomale come quella di domenica. La ricerca del colpevole, soprattutto in prospettiva futura, è esercizio sterile. Anche perché ciascun osservatore ne ha in tasca almeno un paio. C’è stata una concatenazione di errori e di prove muscolari che hanno portato a un risultato disastroso.
Uscire dal guado, quindi: o andando verso una sponda, quella confortevole, familiare e sicura de su connottu, della dimensione intima. O andando verso l’altra sponda, quella dell’evento internazionale e patinato. Ma se si sceglierà la seconda opzione, sempre nel rispetto delle connotazioni tradizionali, dei ruoli di figure cardine come il Componidori e i Gremi, dovrà essere abbandonata ogni connotazione hobbistica nell’organizzazione, per fare spazio a una professionalità più alta e qualificata.
La Sartiglia, in questi anni, è cresciuta grazie al contributo di tutti: Fondazione, Gremi, cavalieri, Comune. Lo staff della Fondazione si è arricchito con persone competenti o che quella competenza l’hanno acquisita nel tempo, sul campo. Però promozione, aspetti normativi, rapporti istituzionali vanno affrontati a tempo pieno, partendo dal Mercoledì delle ceneri sino all’edizione successiva.
Ai cavalieri, protagonisti principali, vanno riconosciuti rimborsi equi e tempestivi. Solo così, ai professionisti a cui verrà affidata la responsabilità, si potrà chiedere conto di eventuali blocchi del sistema. Perché a chi investe nella Sartiglia, sia esso ente pubblico, imprenditore privato o spettatore, o al commerciante che vede per settimane il proprio negozio oscurato dalle tribune o al residente che viene quasi sequestrato in casa, con tutto l’affetto per la passione dei cavalieri o il rispetto per il ruolo istituzionale del questore, fa rabbia vedere alla fine una Sartiglia a metà.
Decidere cosa fare, quindi. E se si deciderà di crescere, la Regione e gli sponsor dovrebbero rivendicare maggiore attenzione da parte della Rai nazionale, spesso distratta sulla Sartiglia. Stare in mezzo al guado può sembrare confortevole, ma come dimostrano i fatti di domenica scorsa, è in realtà posizione precaria. Serve coraggio, serve un manager con competenze, poteri e responsabilità. Perché il gioco è diventato troppo grande”. (Roberto Petretto,www.lanuovasardegna.it).

Intanto, ci sarà uno strascico giudiziario dopo le polemiche sui controlli alcoltest e antidoping alla Sartiglia, che nella prima giornata della manifestazione, domenica 11 febbraio, organizzata dal Gremio dei Contadini, ha registrato lo sciopero delle pariglie che avrebbero dovuto effettuare le evoluzioni in via Mazzini. L’avvocato oristanese, Cristina Puddu, legale storica dell’indipendentista Salvatore Meloni e, dopo la sua morte, suo successore alla guida del movimento “Meris in domu nosta”, ha promosso “un’azione popolare di responsabilità e risarcimento danni” nei confronti del questore Giovanni Aliquò, del ministero dell’Interno e della presidenza del Consiglio dei ministri. La prima adesione alla causa civile è già arrivata ed è quella del presidente del Gremio dei Contadini, Mario Perria. Nei prossimi giorni anche la Fondazione Sa Sartiglia si riunirà per decidere se intraprendere una azione legale per danno materiale e di immagine derivato dall’annullamento delle pariglie. Della questione si occuperà anche il Consiglio comunale di Oriistano mercoledì 21 febbraio. “L’accusa, ha spiegato l’avvocato Puddu, è quella di avere rovinato e profanato una tradizione che si tramanda immutata da più di 500 anni, con controlli invasivi e inopportuni che hanno fatto scattare la legittima protesta dei 120 cavalieri, che si sono rifiutati di correre le pariglie acrobatiche e che ha provocato un grave danno di immagine per la città. Ogni oristanese e ogni cittadino che si è sentito offeso e turbato da questo comportamento e dalle sue conseguenze potrà partecipare alla causa collettiva, chiedendo un risarcimento danni che – ha aggiunto Cristina Puddu – è ancora tutto da quantificare. Stiamo anche valutando se ci siano anche gli estremi per una denuncia penale”.

Come se della manifestazione oristanese non si sia parlato già abbastanza, di Sartiglia sentiremo ancora parlare in abbondanza mercoledì 21 febbraio, alle 18.30, in una seduta del consiglio comunale interamente dedicata alla giostra equestre oristanese. Dopo la richiesta dei consiglieri di minoranza Puddu, Pecoraro, Federico, Cadau, Obinu, Sanna, Masia, Riccio e Uras, che avevano chiesto la convocazione urgente e straordinaria del consiglio comunale, sentita la conferenza dei capigruppo, il presidente del consiglio comunale, Antonio Franceschi, ha deciso di fissare la seduta per il 21 febbraio, con un solo punto all’ordine del giorno: “Sartiglia 2018 e sue criticità”.

Il consiglio comunale di Oristano è stato convocato anche per venerdì 23 febbraio, alle 17.30, e martedì 13 marzo, sempre alle 17.30, per la discussione del seguente ordine del giorno: 1) Nomina di due componenti di minoranza in seno alla terza commissione consiliare permanente, in sostituzione dei componenti dimissionari. 2) Approvazione bozza documento unico di programmazione (Dup) 2018-2020, Bilancio di Previsione Finanziario 2018-2020 e relativi allegati. (Illustrazione). 3) Adozione definitiva variante urbanistica conseguente all’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio – progetto generale per la realizzazione del parco lineare e di tutti gli interventi puntuali (Oristano Est). 4) Mozione dei consiglieri Masia e Riccio sulle “Slot machines”. 5) Mozione consiglieri Federico e Sanna su “Azioni di prevenzione al fenomeno della ludopatia nel Comune di Oristano”. 6) Mozione consigliere Cadau: “Azioni di prevenzione e contrasto nei confronti della somministrazione illegale di alcolici ai minori presso bar e locali pubblici della città”.
Ordine del Giorno per il 13 marzo: Approvazione bozza documento unico di programmazione (Dup) 2018-2020, Bilancio di Previsione Finanziario 2018-2020 e relativi allegati. (Discussione e approvazione).

È on line su You Tube il canale ufficiale dell’Archivio Storico del Comune di Oristano. Pensato per dare voce e immagini alle attività e alle ricerche dell’Archivio storico, il canale ospita già tre contributi filmati: uno sul Laboratorio didattico sull’antica arte della miniatura e della pittura su legno “La natura dei colori”, il cortometraggio “Come nasce una stella” a cura di Cinzia Carrus e Nicola Marongiu sull’attività di Mauro Mura uno degli artigiani che realizzano le stelle della Sartiglia e l’estratto di 30 minuti di “E quindi uscimmo a riveder le stelle”, il supplemento del numero 5 di Sorticularia, il Bollettino dell’Archivio storico, anche questo a cura di Nicola Marongiu e Cinzia Carrus.  “L’Archivio Storico conserva le fonti documentarie utili a restituire un interessante spaccato della storia della città dal 1479 agli ultimi quarant’anni – spiegano il sindaco Andrea Lutzu e l’assessore alla Cultura Massimiliano Sanna -. È uno degli archivi storici più belli e ricchi della Sardegna. Uno scrigno ricco di documenti su Oristano e sul suo Medio Evo che frequentemente riesce a svelare particolari affascinanti e inediti sulla vita, le tradizioni, le istituzioni e la storia della nostra comunità. Oggi l’Archivio offre un mezzo di consultazione in più sulla sua attività attraverso il canale dedicato di You tube. Una bella iniziativa che non mancherà di suscitare l’interesse di storici, ricercatori e tanti oristanesi appassionati della storia della nostra città”. “I primi tre contributi filmati che pubblichiamo riguardano tre recenti iniziative dell’Archivio storico – sottolinea la responsabile Antonella Casula -. Il filmato sul laboratorio didattico “La Natura dei Colori” sull’antica arte della miniatura e della pittura su legno descrive l’attività condotta con 130 studenti delle scuole primarie di Oristano nei locali della scuola di via Bellini. La miniatura e la decorazione di manufatti artistici come i retabli sono stati al centro di questa esperienza. Il progetto didattico era fondato sulla conoscenza e sperimentazione diretta della miniatura e della pittura su legno. Gli studenti sono stati guidati da esperti del settore a manipolare resine naturali e la foglia d’oro, si sono avvicinati al documento d’archivio apprezzandone unicità e valore storico e iconografico, ciò che vi è scritto e com’è stato redatto. Anche alcuni sponsor privati hanno voluto compartecipare e sostenere l’iniziativa, condividendone il valore educativo, culturale, simbolico e ambientale”. “Gli altri due filmati sono un omaggio alla tradizione più antica e preziosa della città: la Sartiglia – aggiunge l’assessore Sanna -. Il primo è dedicato all’abile lavoro di un artigiano, Mauro Mura, che realizza le stelle della giostra. Il secondo è la sintesi delle interviste a 8 personaggi di Sartiglia. Un lavoro coordinato dalla direttrice dell’Archivio storico, Antonella Casula, e realizzato da Nicola Marongiu e Cinzia Carrus, con la collaborazione di Simona Deiala, Paola Murru e Gio Murru. L’opera completa, pubblicata in formato Dvd, è articolata in 7 interviste della durata di 60 minuti ciascuna e costituisce il primo Bollettino in formato digitale dell’Archivio Storico del Comune di Oristano”.

E’ stato effettuato all’ospedale San Martino di Oristano un prelievo multiorgano su una bambina di nove anni, residente nella provincia, deceduta a causa di un arresto cardiaco improvviso. La donazione degli organi da parte dei familiari è un gesto di estrema generosità, che permetterà di salvare la vita ad altri quattro giovani pazienti. Certificata la morte encefalica della piccola e raccolta la non opposizione alla donazione degli organi da parte della sua famiglia, il direttore dell’Unità operativa di Anestesia e rianimazione, Giorgio Piras e il Coordinatore locale dei trapianti, Marco Obinu, coordinati dal Centro regionale Trapianti di Cagliari, hanno avviato l’iter per il prelievo degli organi, che è stato eseguito dalla equipe degli ospedali di Bergamo, specializzata in trapianti pediatrici, e da quella dell’Azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari, in collaborazione con il personale del San Martino di Oristano. Sono stati prelevati più organi, compreso il fegato che, grazie alla tecnica dello “split liver” (fegato diviso), sarà impiantato in due riceventi diversi. Gli organi sono stati quindi trasportati nella penisola. L’intervento ha avuto inizio alle 11 e si è concluso intorno alle 17.30. Si tratta del primo prelievo di organi effettuato nella struttura sanitaria oristanese nel 2018. “Vogliamo ringraziare di cuore la famiglia della piccola donatrice – ha dichiarato il dottor Piras, direttore dell’Unità di Anestesia e rianimazione – per aver effettuato una scelta che restituirà una vita piena e in salute ad altri bambini”. Un ringraziamento a cui si unisce quello del direttore della Ats-Assl di Oristano, Mariano Meloni: “Ai familiari della bambina va tutta la nostra solidarietà e la nostra stima per aver saputo compiere questo gesto di enorme generosità in un momento di dolore. Ma un grazie va anche al Centro regionale Trapianti, che con competenza e professionalità ha coordinato il difficile e complesso percorso, trattandosi di ambito pediatrico, e al personale del San Martino, in particolare alla Direzione sanitaria e alle unità operative di Anestesia e Rianimazione, Pediatria, Neurologia, Radiologia, Laboratorio Analisi e blocco operatorio, e naturalmente alle equipe di Bergamo e Cagliari, che si sono spesi per arrivare a questo importante risultato». Proprio dalla Assl di Oristano era partita lo scorso anno la campagna di sensibilizzazione alla donazione degli organi Ats “Vivo grazie a lui”. Una iniziativa che era stata fortemente voluta dall’Unità operativa di Anestesia e rianimazione per informare sull’importanza di questa scelta.

La Polizia di Stato fa pubblicità (o se preferite autopromozione) a una serie televisiva, “Commissari sulle tracce del male”, a cui ha fornito la collaborazione istituzionale, attraverso un comunicato diramato oggi agli organi di stampa. Si tratta di un nuovo progetto di Rai3, nato da un’idea del giornalista Pino Rinaldi, con la prima di quattro puntate che andrà in onda sabato 17 febbraio, in seconda serata, su RaiTre. “La trasmissione – si legge nella nota della Polizia – racconta le indagini svolte da investigatori della Polizia di Stato su alcuni casi di cronaca giudiziaria, che hanno segnato profondamente il loro lato umano. Delitti, omicidi e violenze avvenuti in diverse città italiane, risolti grazie al lavoro di gruppo di esperti investigatori. Protagonista di ogni puntata sarà proprio il poliziotto che ha seguito l’attività investigativa e che verrà intervistato da Pino Rinaldi. Attraverso il suo racconto, il telespettatore potrà immedesimarsi nell’investigatore che ha seguito il caso e che, alla fine, si è trovato faccia a faccia con il responsabile del reato, e potrà apprezzarne l’intuito investigativo nel risolvere casi apparentemente impossibili da collegare l’uno all’altro”. Non solo, il telespettatore, secondo quanto si legge nella nota della Polizia, “…potrà anche conoscere il lato umano del poliziotto, che lo porta a immedesimarsi con le vittime di odiosi reati. Immagini, materiale di repertorio e interviste ai collaboratori del funzionario che ha condotto le indagini ricostruiranno, in 60 minuti, l’episodio di cronaca giudiziaria e il complesso lavoro degli investigatori per risolvere il caso”. Nella prima puntata, dal titolo “Romanzo Criminale”, si fa riferimento a un duplice omicidio avvenuto nell’estate 2012, a Manfredonia, in provincia di Foggia. Un ragazzo scomparso nel nulla e l’omicidio di un pensionato, rapinato e massacrato nel suo garage, sembrano fatti apparentemente impossibili da collegare l’uno all’altro, che saranno risolti grazie all’intuizione del capo della squadra mobile, Alfredo Fabbrocini, che punta tutto su un ragazzo di trent’anni, spregiudicato e dalla forte personalità, capo di una gang di giovanissimi.

11 comments

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    • gallo on 17 febbraio 2018 at 10:30
    • Rispondi

    d’accordissimo sulla monocultura della sartiglia. meno male che si tratta soltanto di poche settimane all’anno, altrimenti chissà di che cosa sarebbero capaci i cavalieri. questore a parte, al posto del gremio dei contadini l’anno venturo non farei correre nessun cavaliere che ha partecipato allo sciopero. in sardegna di cavalieri che vogliono partecipare alla sartiglia senza pretese e senza creare problemi se ne trovano a mazzi.

      • Marco B on 18 febbraio 2018 at 13:39
      • Rispondi

      I cavalieri sono di Oristano. Chi ama la Sartiglia è conosce i fatti sta con i cavalieri. Gli altri vadano a fare le loro giostre da altre parti

    • Maurizio on 17 febbraio 2018 at 11:03
    • Rispondi

    Il Questore ha avuto i suoi 5 minuti di gloria di cui sembra andare fiero. Boh, contento lui! Quello che non si capisce è come mai i penosi giornali locali abbiano dato tanto spazio a chi ha rovinato la Sartiglia. Lecchini!

    • Giuseppe on 17 febbraio 2018 at 12:38
    • Rispondi

    Sartiglia intima, Sartiglia planetaria? Ma che c…. vuol dire? Se trovi un questore che ti mette il bastone fra le gambe durante la manifestazione hai poco da programmare. Un manager da fuori? Ancora? Ci risiamo con l’esterofilia, sarebbe come dire che per fare un giornale migliore e vendere più copie bisognerebbe portare a Oristano dei giornalisti/manager da fuori. Ma per carità… Parlate di cose serie.

    • Tino on 17 febbraio 2018 at 12:55
    • Rispondi

    Da 40 anni si sente parlare di salto di qualità della Sartiglia e altre cretinate del genere. A parte che non si capisce quale dovrebbe essere la qualità da raggiungere nè chi lo stabilisce, può piacere o non piacere ma la Sartiglia è questa. Se i turisti vogliono vederla che la prendano così com’è. Se non gli va bene che se ne stiano a casa loro.

    • drastico on 17 febbraio 2018 at 16:29
    • Rispondi

    continuare a parlare del questore, adesso anche con una class action o addirittura con un consiglio comunale tutto dedicato non alla sartiglia ma al questore – perchè di questo si parlerà – è solo fargli della pubblicità. alla fine questo sconosciuto funzionario statale finirà per passare da vittima, come spesso succede. ma i consiglieri comunali dell’opposizione, che in questi mesi si sono fatti apprezzare soprattutto per la scoperta dell’acqua calda, non hanno niente di più serio da proporre per la città…

    • Bastiano on 17 febbraio 2018 at 21:06
    • Rispondi

    Drastico ha colto nel segno. Meris era sparito e doveva fare qualcosa perchè il suo nome finisse di nuovo sui giornali. Quale occasione migliore delle polemiche scatenate dalla Sartiglia per rientrare nel giro. Lo stesso discorso vale anche per i Consiglieri comunali della minoranza che ad Oristano non conosce nessuno. Un pò di fumo sulla Sartiglia fa sempre notizia, cosa costa allora chiedere un intero Consiglio comunale sulla Sartiglia per mettere legna sul fuoco e coprire Piazza Eleonora di fuliggine?

    • Che ce vado on 18 febbraio 2018 at 15:56
    • Rispondi

    Si parla di questo perché non c’è niente altro di cui parlare, siamo una provincia nulla! Creiamo dei miti e li veneriamo per pochi giorni e poi muoiono.

    • drastico on 19 febbraio 2018 at 15:52
    • Rispondi

    mi faccio una domanda e mi do una risposta. domanda: ora che i due componidori e il questore hanno fatto la pace a marrubiu, durante su marrulleri, a che cosa serve l’ormai inutile consiglio comunale del 21 febbraio dedicato alla sartiglia? risposta: a fare dare aria alla bocca ai consiglieri comunali dell’opposizione che non sapendo di che cos’altro parlare faranno un po’ di show e basta soltanto per finire sui giornali. parlare di cose più serie no, eh?

    • Gabriele on 19 febbraio 2018 at 16:23
    • Rispondi

    Per mettere fine alle polemiche tra il Questo e i Cavalieri bastava che i gremi chiedessero l’intercessione di Sant’Ucciu e tutto si sarebbe risolto subito.

      • Che ce vado on 19 febbraio 2018 at 17:42
      • Rispondi

      Bella!

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