Feb 11

Sartiglia: clamoroso “sciopero” delle pariglie e splendida “remada” de su Componidori.

La Sartiglia 2018 del Gremio dei Contadini si è chiusa col botto. I cavalieri hanno, infatti, deciso di non disputare le pariglie per protestare contro i controlli antidoping e alcoltest, a loro dire, effettuati non a campione, così come invece era stato concordato.

E’ questo il secondo “sciopero” nella storia della Sartiglia, visto che il primo era stato effettuato nel lontano 17 febbraio 1980, sempre da parte dei cavalieri, per protestare contro i rimborsi ritenuti troppo bassi.

Dopo le recenti polemiche, se il Questore Giovanni Aliquò voleva lasciare, suo malgrado, un segno nella storia di Oristano, possiamo affermare che c’è ampiamente riuscito. Ma Aliquò non verrà certo ricordato per una brillante operazione di polizia, come sarebbe stato lecito aspettarsi, ma per essere stato l’artefice di una Sartiglia blindata (per gli Oristanesi oltre misura) e la causa scatenante della protesta (troppi i controlli effettuati durante la corsa alla stella), poi sfociata nelle mancate evoluzioni delle pariglie, con tutto il malcontento che questo ha comportato.

Prima di tutto malcontento da parte del pubblico, che dopo aver acquistato i biglietti (a prezzi non certamente popolari) ha atteso invano per ore, al freddo, di poter assistere alle spericolate evoluzioni dei cavalieri oristanesi. In secondo luogo, contrarietà da parte degli organizzatori della manifestazione (Fondazione sa Sartiglia e Gremio dei Contadini in particolare), che si aspettavano certamente una conclusione diversa, e che invece hanno visto sfumare in poche ore mesi di lavoro.

A nostro modesto avviso, e quali siano state le cause, si è trattato comunque di una mancanza di rispetto alla  figura de su Componidori e a ciò che per Oristano rappresenta. Antonio Giandolfi ha dimostrato di essere un signor Compinidori, e (anche se non lo affermerà mai apertamente) avrebbe voluto che uno dei giorni più belli della sua vita fosse ricordato per la stella e una “remada”  impeccabile, e non per lo “sciopero” delle pariglie.

Eppure la Sartiglia 2018 era iniziata nel migliore dei modi. Una apertura alla grande, con la stella infilzata al primo tentativo da su Componidori, che ha poi chiuso la corsa alla stella con una “remada” a dir poco spettacolare. Questo voleva tramandare ai posteri il bravissimo Antonio Giandolfi. Se a ciò si aggiunge la stella con lo “stocco” conquistata da su Segundu, Andrea Manias, per il presidente del Gremio di San Giovanni, Mario Perria, c’era davvero di che essere soddisfatto.

Lo “sciopero” delle pariglie, è inutile negarlo, ha lasciato invece un po’ d’amaro in bocca, che con un pizzico di buon senso da parte del Questore e di tutte parti in causa forse si sarebbe potuto evitare.

La Sartiglia della domenica targata Giandolfi ha comunque portato in dote al Gremio dei Contadini 16 stelle in 79 discese. Sorte e bravura, oltre al Capocorsa Antonio Giandolfi e su Segundu Andrea Manias (con su stoccu), hanno favorito Andrea Solinas, Gianluca Russo e Alessio Garau, ovvero Componidori e componenti la pariglia che guiderà la manifestazione, martedì prossimo, per il Gremio dei Falegnami. A seguire (in ordine di “testiera”) Rodolfo Manni, Anthony Maccioni, Alberto Carta, Giuseppe Frau, Giancarlo Melis, Luca Murtas, Davide Figus, Bernardino Ecca, Michael Casula, Francesco Armas, Emanuela Colombino.

Altra nota stonata, oltre allo “sciopero” delle pariglie, il grave infortunio al cavallo di Giorgio Sanna, “Il Muletto”, mezzo sangue anglo arabo, e il malore che ha colpito l’ex presidente del Gremio dei Contadini, Gianni Obino, mentre assisteva alla Sartiglia, che è stato trasportato all’ospedale San Martino di Oristano per accertamenti, anche se pare non si tratti di nulla di grave.

“Il mancato svolgimento della Corsa delle Pariglie è un fatto grave, un danno economico e di immagine, di cui paga il conto l’intera città e di cui qualcuno si deve assumere la responsabilità. Ci scusiamo con i tanti spettatori che avrebbero voluto assistere a uno spettacolo che da secoli esalta il buon nome di Oristano, ma ciò che è accaduto oggi non è certo da addebitare alla cattiva volontà degli organizzatori”. Questa la dura presa di posizione degli organizzatori della Sartiglia (nei confronti del Questore. ndr) che, dopo la decisione dei cavalieri di non correre alle pariglie in via Mazzini, si sono riuniti in comune, a palazzo Campus Colonna, per un esame della situazione. Insieme al sindaco, Andrea Lutzu, e al presidente della Fondazione, Angelo Bresciani, erano presenti i presidenti e i rappresentanti dei Gremi dei Contadini e dei Falegnami e dell’Associazione cavalieri, e anche diversi assessori comunali. “Decidendo di svolgere i controlli sull’idoneità dei cavalieri durante la Corsa alla Stella si è ostacolato il regolare svolgimento della manifestazione – è stato detto durante l’incontro -. Si è arrivati alla paradossale situazione che su Componidori non sia riuscito a dare la spada a chi avrebbe voluto, perché il cavaliere prescelto si stava sottoponendo ai nuovi controlli voluti dalla Questura. In questo modo si è impedito al Capocorsa di adempiere a quello che è un compito che gli assegna la tradizione e la storia di questa città. Non si comprende l’urgenza di effettuare i controlli durante lo svolgimento della manifestazione, considerando che l’esito si conoscerà solo a manifestazione conclusa – è stato ribadito durante la riunione -. I controlli a campione concordati (ne erano stati decisi 28) sono stati eseguiti regolarmente e hanno dato esito negativo. Gli ulteriori controlli voluti dalla Questura (complessivamente 37) sono stati inopportuni e intempestivi e hanno creato intralcio al regolare svolgimento della giostra. Da parte di tutti i soggetti che organizzano la manifestazione (Comune, Fondazione, Gremi, Cavalieri) c’è stata la più ampia disponibilità a fare quanto concordato con la Questura nelle scorse settimane, ben oltre quanto stabilito dalle norme, e con il pieno rispetto della parola data da ciascuno di noi, per garantire la sicurezza del pubblico, dei cavalieri e dei cavalli. Oggi però si è voluta esercitare un’azione che ha acceso gli animi di tutti e, in primo luogo di coloro, dei cavalieri, che avrebbero dovuto regalare alla città e a migliaia di turisti una giornata di spettacolo. Gli animi si sono esasperati e, solo per non arrecare alla città un danno ancora più grande, la Corsa alla stella si è conclusa regolarmente. Ci scusiamo con gli oristanesi, con gli spettatori e soprattutto con quelli che hanno pagato per assistere alla Corsa delle Pariglie – hanno concluso gli organizzatori -. Il regolamento prevede che a manifestazione iniziata si abbia diritto allo sconto del 50% sul prezzo del biglietto della prossima edizione. In questi giorni valuteremo il da farsi, ma nel frattempo invitiamo tutti a conservare il biglietto”.

Fin qui il comunicato degli organizzatori che ha spiegato come sono andate le cose. Una dura reprimenda nei confronti del Questore, Giovanni Aliquò, che ha dimostrato anche in questa occasione di non possedere quella lungimiranza che di solito dovrebbe avere chi occupa posti di rilievo nelle istituzioni. A questo punto pare evidente che il trasferimento da Oristano del Questore, Giovanni Aliquò, non sia più procrastinabile “per manifesta incompatibilità ambientale”. Dopo quanto accaduto oggi ci sembra, infatti, quanto mai necessario un urgente intervento da parte del Ministero dell’Interno, in modo tale da riportare nella città di Eleonora (e della Sartiglia) quella serenità indispensabile nel rapporto fra istituzioni e tra istituzioni e cittadini, che la presenza a Oristano di Aliquò ha, invece, come dimostrato oggi, profondamente incrinato.

16 comments

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    • Marco on 11 febbraio 2018 at 23:50
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    Forse il questore ha scambiato la nostra cara e amata Sartiglia in una grande operazione anzi blitz di Polizia . C’e proprIo riuscito a rovinarci la nostra grande festa .

    • Antonio M. on 12 febbraio 2018 at 8:11
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    Da Oristanese mi dispiace molto per i turisti ma allo stesso tempo capisco la protesta dei cavalieri.

    • Pepy on 12 febbraio 2018 at 8:36
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    Va bene la sicurezza ma forse il questore ha un poco ecceduto facendo i controlli durante la corsa alla stella, come se i test antidoping venissero fatti durante la corsa per i ciclisti o durante la maratona, si fanno prima o dopo. Senza il buon senso si rischia di far morire tante tradizioni; speriamo nel buon senso.

    • Roby on 12 febbraio 2018 at 9:49
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    Ha detto molto bene Pig, quando non si è lungimiranti e non si usa il buon senso non si va mai da nessuna parte. Non ci sono storie che tengano, se un uomo delle istituzioni non riesce a gestire le situazioni va mandato via!

    • Che ce vado on 12 febbraio 2018 at 11:12
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    Se avesse ragione il questore?

    • Sergio on 12 febbraio 2018 at 11:43
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    Purtroppo per Oristano, il questore non ha ragione. Applicare la legge è una cosa, oltrepassare la misura un’altra. Colgo l’occasione per fare i complimenti ad Angelo! Tra una pattuglia di timorosi lecchini è stato l’unico a non usare mezze misure e a dire chiaramente che il questore va cacciato!!!

    • Ugo on 12 febbraio 2018 at 12:04
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    Possibile che i burocrati li mandino tutti a Oristano? Boh boh…

    • Matteo on 12 febbraio 2018 at 12:28
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    Le immagini della Sartiglia le vedono in tutto il mondo e Oristano non ha fatto di sicuro una bella figura. A me i cavalieri in generale non sono simpatici, ma questa volta hanno ragione da vendere. Chiunque si sarebbe incavolato nel vedere stravolta la tradizione per colpa di un Questore con manie di grandezza, a cui è sfuggita di mano la situazione. Per carità, trasferitelo subito.

    • Vanni on 12 febbraio 2018 at 12:57
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    Quoto al 100% Matteo. Aliquò a domu de pressi!

    • Giuseppe on 12 febbraio 2018 at 13:35
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    Il comunicato degli organizzatori della Sartiglia ha spiegato per bene come sono andate le cose. Il Questore non ha attenuanti. Va accompagnato alle porte di Oristano e non fatto più entrare in Città.

    • Che ce vado on 12 febbraio 2018 at 17:33
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    Quali porte? quelle che sono state distrutte?

    • drastico on 12 febbraio 2018 at 17:40
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    oggi – lo ha scritto anche pig – c’è stata una riunione in prefettura e il prefetto ha sconfessato il questore su tutta la linea. ancora non si sa se le pariglie domani si faranno o meno, perchè i cavalieri non vorrebbero fare un torto al gremio dei contadini, ma accogliendo le richieste di comune e fondazione il prefetto ha di fatto dato torto marcio al questore. quello che è successo a oristano non è passato inosservato al ministero e circola voce che il questore non tarderà a lasciare oristano.

    • Che ce vado on 12 febbraio 2018 at 17:55
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    Si dice che avesse segnato di testa anche zoff!

    • Giuseppe on 12 febbraio 2018 at 18:02
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    Che spirito di patate. Fammi il solletico, così rido.

    • ex sartigliante on 12 febbraio 2018 at 18:26
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    secondo me domani i cavalieri non faranno le pariglie.

    • Che ce vado on 13 febbraio 2018 at 10:17
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    Subito corre per tutte le città della Libia
    la rapida Fama, il malanno più veloce che esista.
    Vive di mobilità, acquista forze andando;
    piccolissima prima, timorosa, ben presto
    si leva alta nell’aria, tocca terra coi piedi
    e col capo le nuvole. Si dice che la madre
    Terra abbia partorito questa sua ultima figlia,
    sorella di Encelado e Ceo, per rabbia contro gli Dei.
    È un mostro orribile, immenso, rapido d’ali e di piedi,
    coperto di penne; sotto ogni penna c’è un occhio
    che vigila, una lingua, una bocca sonora
    e un orecchio rizzato. La notte vola a metà
    tra cielo e terra, stridendo nell’ombra, non chiude
    gli occhi nel dolce sonno; il giorno sta di vedetta
    sul culmine dei tetti o in cima alle alti torri,
    spaventa le grandi città, nunzia del vero e del falso.
    La Fama gongolando riempiva la gente di chiacchiere
    dicendo il vero e il falso: raccontava che Enea
    nato di sangue troiano era venuto a Cartagine,
    che la bella Didone s’era degnata di unirsi
    con lui, e che passavano l’inverno nei piaceri
    l’uno attaccato all’altra, immemori dei loro regni,
    presi da turpe passione. La terribile Dea
    diffonde simili storie qua e là per le bocche degli uomini.
    Poi subito volge la sua corsa al re Jarba,
    infiammandone l’anima e aizzandone l’ira.

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