Dic 06

Ventinove Comuni possono restare fuori da Abbanoa.

Ventinove comuni sardi, mai entrati nel sistema Abbanoa, potranno continuare a starne fuori; la permanenza della Regione nel capitale sociale del gestore idrico limitata al 20%; un quantitativo minimo vitale di acqua da garantire ai nuclei familiari in condizioni di disagio economico.

Sono i punti salienti del provvedimento legislativo varato dal consiglio regionale sulla “manutenzione” della legge del 2015 che ha istituito l’Egas, l’Ente di governo dell’ambito della Sardegna. I 29 comuni che potranno continuare a gestire autonomamente il servizio idrico sono Aggius, Anela, Arzana, Bessude, Bonarcado, Bottida, Bultei, Burcei, Burgos, Capoterra, Cheremule, Esporlatu, Fluminimaggiore, Gadoni, Lotzorai, Modolo, Nuxis, Olzai, Paulilatino, Perfugas, San Vero Milis, Sant’Anna Aresi, Santulussurgiu, Serramanna, Seui, Tertenia, Teulada, Villagrande Strisali e Villasimius.

In generale, il provvedimento garantisce un adeguato peso ai comuni, che saranno i veri protagonisti della nuova gestione dell’ente, con la Regione che passa dal 70 al 20%, cedendo le sue quote attuali ai comuni entro il 2020. L’articolo sei del testo prevede che facciano parte del Cia (Comitato istituzionale d’Ambito del nuovo ente) il presidente della Regione o un suo delegato e 10 sindaci designati dal Cal, tra i quali eleggere il presidente. Con quote di rappresentanza paritarie sono anche eletti i sindaci componenti della commissione preposta al controllo analogo.

Quanto alla previsione del quantitativo minimo vitale di acqua, il principio è stato introdotto da un emendamento di Eugenio Lai (Mdp). “L’acqua è di tutti e per tutti – ha spiegato il proponente – e questo diritto è un’estensione del diritto alla vita, così come affermato nella Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo”. La legge non è stata votata dall’esponente della maggioranza, Antonio Gaia (Upc). “Il provvedimento – ha spiegato prima di abbandonare l’Aula – non rispetta i dettami della delibera Anac, riguardo al controllo analogo dell’Egas nei confronti del soggetto gestore”.

Il Natale 2017 sarà ricco di eventi per gli oristanesi. Il comune di Oristano, con gli assessorati allo Spettacolo e al Turismo, alla Cultura e alle Politiche giovanili, insieme alla Pro Loco e a tanti altri soggetti istituzionali e privati, ha ultimato il cartellone con tante manifestazioni, adatte a soddisfare tutti i gusti. “Aspettando il Natale e… il nuovo anno” è il nome della manifestazione, che spazia dal cinema alla musica, dall’enogastronomia alla cultura e alle tradizioni, senza escludere gli spettacoli più strettamente legati al periodo natalizio e le iniziative commerciali programmate in vari punti della città da Confcommercio, Centro commerciale naturale centro città e Confesercenti (tra gli altri il mercatino natalizio di piazza Eleonora e la porta del Natale di via Mazzini). In attesa di definire il programma completo del Capodanno (ma si sa già che si conferma la fortunata formula degli spettacoli in tre piazze del centro storico, con concerti, balli e discoteca) si parte al Centro servizi culturali, con la proiezione del film “Neve rosso sangue”. La rassegna prosegue il 12 dicembre, con il film “Il leone del deserto”. L’8 dicembre appuntamento con i concerti di Sa Pintadera al Teatro San Martino e del Duo Perfetto al Museo Diocesano Arborense. Al via anche “Binu”, il concorso enologico nazionale a cura della Camera di commercio e del Consorzio Uno. Sabato 9 dicembre, a Palazzo Arcais, l’inaugurazione della mostra dei presepi a cura della Confesercenti e domenica 10 nuovo concerto al Museo diocesano e in piazza Roma il Natale dell’Unicef con il concerto di beneficienza con Piero Marras, Maria Giovanna Cherchi, I Vaghi tributo ai Beatles, A51, Retrò Gusto. Sabato 16, a Donigala, il Concerto per Piero, a cura dell’Associazione “La stanza dei suoni”. Eventi per l’intera giornata domenica 17 dicembre: si inizia alle 9 in piazza Roma con “Il Babbo Natale in moto che regala un sorriso”, a cura del Moto club Oristano e della Caritas Diocesana; alla stessa ora, all’Hospitalis Sancti Antoni, la conferenza “Il Nuragico a Oristano e Provincia”, a cura dell’Associazione Mare Calmo; alle 17.30, in piazza Roma, la sfilata di moda; alle 18, in biblioteca, il Concerto letterario, con la compagnia Le voci del tempo, con stralci della biografia e del pensiero di Antonio Gramsci e musiche di Bob Marley; sempre alle 18, in Cattedrale, il Concerto Natalizio “Verbum Caritas Est” della Polifonica Arborense, e, al Museo diocesano arborense, il recital pianistico di Mattia Casu. Lunedì 18 e sabato 23 dicembre, in via Mazzini, animazione musicale e il Presepe vivente, a cura del Gruppo scout e della Confesercenti. Dal 21 al 23 dicembre, al Teatro San Martino, il mercatino natalizio dell’artigianato femminile, a cura dell’assessorato comunale all’Artigianato e della Fidapa. Giovedì 21, alle 16.30, in piazza Roma, lo spettacolo di burattini di Antonio Marchi e, alle 18, in Pinacoteca, l’inaugurazione della mostra sulla Sartiglia. Il 22 dicembre, davanti alla Chiesa di San Sebastiano, in piazza Roma, il Flash mob musicale natalizio, a cura dell’associazione Il Gabbiano e della Confesercenti, e al Museo diocesano arborense il Concerto per pianoforte del duo Serra-Arca. Sabato 23 dicembre, dalle 17, in piazza Roma, spettacolo per bambini e a seguire Benito Urgu con i Tenorenis. Venerdì 29, in piazza Roma, il concerto Rock Container. Per la notte di San Silvestro, festa nelle tre piazze storiche del capodanno oristanese. In piazza Roma, piazza Corrias e piazza Eleonora concerti, Dj Set, ballo sardo, liscio, caraibico, fuochi d’artificio e distribuzione di panettone.

Da qualche settimana, la Carta de Logu, insieme alle principali fonti storiche del Giudicato d’Arborea, è sul web, sul sito istituzionale dell’Istar, Arborensia. Il sito, all’indirizzo www.istar.oristano.it, è un vasto contenitore di storia e cultura arborense che coinvolge una trentina di studiosi. Arborensia offre una straordinaria opportunità a storici, studenti e appassionati di storia medievale di conoscere la storia di Oristano e del Giudicato d’Arborea. Il direttore dell’Archivio della Corona d’Aragona, Carlos López, che fa parte del Comitato scientifico, insieme ad autorevoli esponenti dell’Università di Sassari e di Cagliari, ha inserito Arborensia tra i siti internazionali consigliati dal prestigioso archivio di Barcellona. La pagina, tradotta in sei lingue, è disponibile all’indirizzo http://www.mecd.gob.es/archivos-aca/enlaces-de-interes.html. Il sito oristanese è l’unico italiano, insieme all’Istituto Italiano per gli Studi Storici, istituito nel 1946, ospitato dall’istituto catalano. Arborensia, fondato da Giampaolo Mele, direttore scientifico Istar, è rivolto a studiosi, mondo della scuola e appassionati. Includerà, gradualmente, tutte le pubblicazioni dell’istituzione, in versione integrale, e sarà costantemente aggiornato con schede, trascrizioni di documenti e chicche storiografiche.

Apertura straordinaria dei mercati civici di via Costa e via Cimarosa, a Oristano, nelle due domeniche che precedono Natale e Capodanno. L’iniziativa è dell’assessore al Commercio del comune di Oristano, Francesco Pinna, che ha accolto le richieste dei commercianti favorendo l’apertura dei mercati per domenica 24 e 31 dicembre.

Una delegazione di 22 medici cinesi ha visitato oggi le Unità operative di Neuroriabilitazione, Anestesia e rianimazione, Nefrologia e dialisi dell’ospedale San Martino di Oristano per confrontarsi sui modelli organizzativi ed importare in Cina le buone pratiche della sanità italiana. La visita guidata è stata organizzata dal dottor Solinas, responsabile del coordinamento del Sict (Specialist International Clinical Training), un progetto di formazione continua varato dall’Università di Sassari in collaborazione con International Emergency Management Society Emergency Medical Committee (Temc) e indirizzato al personale medico in servizio presso cliniche pubbliche e private cinesi, che prevede l’affiancamento dei partecipanti ai medici che operano nelle strutture medico-assistenziali dell’Ateneo e dell’Azienda ospedaliero universitaria turritani. Il progetto Sict, fortemente sostenuto dall’Ambasciata Italiana a Pechino, e avviato nel 2015, ha reclutato 150 medici provenienti da diverse province della Cina continentale, con oltre 30 diverse specializzazioni: obiettivo, quello di facilitare il dialogo tra gli operatori dei due paesi, con ricadute positive sulla produttività scientifica e sulle performance cliniche dei medici italiani e cinesi. Il San Martino è stato coinvolto nel progetto per le peculiarità di alcune Unità operative, in particolare di quella di Neuroriabilitazione, che rappresenta un centro di riferimento in Sardegna per la presa in carico dei pazienti che, in seguito a traumi cranici, ictus o altre patologie, hanno subito severi danni cerebrali, con conseguente stato di coma, alterazioni delle funzioni motorie, cognitive e comportamentali che vengono sottoposti a programmi riabilitativi personalizzati, con l’ausilio di un team costituito da diverse figure (medici, fisioterapisti, infermieri, operatori socio-sanitari, logopedisti, terapisti occupazionali, psicologi, educatori) e di attrezzature e software studiati per favorirne il recupero fisico e cognitivo. Accompagnati dal direttore dell’Unità di Neuroriabilitazione, dottor Andrea Montis, i medici cinesi hanno visitato le varie sale del reparto, da quelle di degenza alle palestre per la riabilitazione, per poi passare alle Unità di Anestesia e Rianimazione, dove a illustrare i servizi è stato il dottor Giorgio Piras, primario del reparto, e a quella di Nefrologia e Dialisi, in cui a fare da cicerone è stato il dottor Giamila Abdulsattar. Al termine della visita, la delegazione orientale ha avuto uno scambio con i medici del San Martino sui modelli sanitari italiani e cinesi.

 

Il lungo filo rosso dall’Unità alla vittoria”: è il titolo del calendario 2018 dell’Esercito Italiano, presentato dal generale abbasantese, Giovanni Domenico Pintus, comandante del Comando militare della Sardegna. Nel suo intervento, Pintus ha descritto gli elementi principali che caratterizzano l’edizione 2018 della pubblicazione in cui vengono messi a confronto il periodo risorgimentale e quello della prima guerra mondiale. I testi sono realizzati ad hoc e vengono affiancati da immagini d’epoca, alcune sbiadite che riportano la memoria al periodo bellico. Vengono poi affrontati i temi della sanità militare, delle donne, del cibo e dell’uniforme. Nel corso della presentazione è stato anche commemorato il 25° anniversario dell’esercitazione Forza Paris, con l’intervento del generale Duilio Mambrini, a capo del Comando Regione militare Sardegna nel 1992. Come di consueto, la manifestazione si è conclusa con un breve concerto della Brigata Sassari, incentrato su alcuni brani della Grande Guerra.

La nave mercantile portarinfuse Lady Bo, battente bandiera panamense, è detenuta da ieri nel porto di Oristano, a seguito di gravi carenze in materia di sicurezza, e non solo, riscontrate dal Nucleo ispettivo Port State Control della Guardia costiera. La motonave è arrivata nello scalo industriale sardo dall’Ucraina, con un carico di 5 mila tonnellate di farina di semi di girasole in pellets, e un equipaggio di 17 persone, in prevalenza di nazionalità azera e ucraina. I controlli del Nucleo specializzato della Capitaneria di porto hanno evidenziato, innanzitutto, la scarsa familiarità e dimestichezza dell’equipaggio con le necessarie procedure di sicurezza a bordo. I controlli hanno permesso di rilevare anche gravi deficienze tali da compromettere la sicurezza non solo della nave, con grave rischio di incendi, ma anche dell’ecosistema marino. La Lady Bo potrà riprendere la navigazione solo quando una nuova visita di controllo accerterà che siano state ripristinate le condizioni per una navigazione sicura.

 

5 comments

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    • Un cittadino oristanese on 7 dicembre 2017 at 9:35
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    La legge su EGAS chiarisce bene (qualora ce ne fosse stato bisogno) il perimetro entro il quale i Comuni possono gestire direttamente il servizio idrico integrato. Non fa altro che richiamare i dettami del D.Lgs 152/2006 e aggiungere una “finezza”: i requisiti di cui all’art. 147 comma 2 bis, lettera b) punto secondo dello stesso decreto vengono soddisfatti anche dalle sorgenti ricadenti in zona urbanistica H. La Regione ha fatto quanto era possibile fare nel rispetto della legge nazionale e del Regolamento europeo. In altre parole, Oristano non poteva e non può gestire direttamente il servizio idrico, con buona pace di chi ha fatto intendere altro.
    PS. Curioso leggere commenti esultanti di qualche aderente al movimento referendario oristanese.

    • Rino on 7 dicembre 2017 at 10:27
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    Oristano ha fatto una cavolata quando ha deciso di entrare in Abbanoa. Adesso è tardi ed è inutile piangersi addosso. Doveva pensarci prima.

    • Giuseppe on 7 dicembre 2017 at 11:13
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    Quello del movimento per il referendum contro Abbanoa era un atto politico e basta. Credo che anche i promotori sapessero benessimo che le cose non sarebbero cambiate anche se avessero vinto il referendum.

    • Marco B on 7 dicembre 2017 at 12:08
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    Qualcuno non coglie il nocciolo della questione. Questa legge dimostra che si può stare fuori da Abbanoa. Cioè sancisce un principio: la Regione può legiferare in materia e andare in deroga. Del resto è ciò che ho sempre affermato da componente del comitato. Semmai smentisce coloro che affermavano il contrario.

    • Un cittadino oristanese on 7 dicembre 2017 at 15:42
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    Se per “stare fuori da Abbanoa” si intende non acquistarne le azioni sono d’accordo, ma non è un problema di Oristano che infatti non le ha mai acquistate. Se si intende invece “non cedere la gestione delle reti” allora vale la legge nazionale. E infatti questa legge regionale riprende fedelmente i vincoli del D. Lgs 152/06 inserendosi nell’unico spazio legislativo disponibile cioè quello dì equiparare le zone urbanistiche H alle aree protette. In materia di tutela ambientale lo Stato ha competenza esclusiva e nessuna deroga è possibile, o perlomeno non in peius. Dunque solo le gestioni ESISTENTI con determinati requisiti potevano gestire in proprio le reti e Oristano non rientrava tra i Comuni con i requisiti richiesti. Il referendum, a mio parere, ha creato false aspettative in molti cittadini scontenti dell’attuale servizio.

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