Dic 02

L’astensionismo primo partito: ecco le tre ragioni. Il Pd sardo tra liti e perdita di consensi.

“La campagna elettorale è appena iniziata, e già i politici si mettono le dita negli occhi. Di questo passo, cosa potrà mai succedere, di qui alle elezioni di primavera?

Specie se si pensa che la polemica, ormai, non divide tanto gli avversari storici, ossia la destra dalla sinistra, quanto le stesse coalizioni di sinistra e di destra. (Il M5S fa eccezione, perché non fa alleanze, non mostra divisioni ed è già in guerra con il resto del mondo).

Delle divisioni a sinistra è inutile parlare: a volte sembra che il Pd e la sinistra propriamente detta siano disposti a perdere, pur di trascinare l’altro nella sconfitta. Ma che dire delle divisioni a destra? Da sempre, Berlusconi polemizza più con Salvini che con Renzi; da qualche tempo, non perde occasione per provocarlo. Perché?

L’apparente impazzimento della politica, in realtà, ha tre ragioni principali, e produce una conseguenza inevitabile.

La prima ragione è che la politica, ormai, è un sotto-settore dello spettacolo. Anche la comunicazione politica, cioè, non passa più per i media “freddi” tradizionali – libri, riviste e giornali – ma per media “caldi”, che non danno il tempo di riflettere: televisione, computer, smartphone. Il cosiddetto populismo – da Berlusconi a Grillo, da Salvini a Renzi – non è solo una reazione all’acuirsi dei problemi: è il modo di comunicare tipico dei nuovi media, che premia chi le spara più grosse. Altro che fake news. Provate a mettere in rete qualsiasi ricetta miracolosa o slogan forsennato, troverete sempre qualcuno che ci crede.

La seconda ragione, anch’essa prodotta dai nuovi media, è la polarizzazione politica. Non si crede più ai giornali indipendenti o ai partiti interclassisti. La politica non è più l’arte del compromesso, ma l’alternarsi di maggioranze precarie, ognuna delle quali cerca solo di disfare quanto ha fatto la precedente. Ognuno si rivolge al proprio settore di elettorato cercando di mobilitarlo e dicendogli esattamente quello che vuole sentirsi dire.

La terza ragione, tutta italiana, è l’adozione di una legge elettorale prevalentemente proporzionale, il Rosatellum, che da un lato incoraggia la frammentazione politica, dall’altro costringe partiti e partitini a coalizzarsi per governare. Ma attenzione: come il proporzionale della Prima Repubblica, il Rosatellum favorisce i raggruppamenti al centro. Le quotidiane punzecchiature di Berlusconi a Salvini servono solo a preparare il ribaltone post-voto, quando centrosinistra e centrodestra finiranno fatalmente per allearsi tagliando le rispettive ali.

La conseguenza quasi inevitabile di tutto questo è l’astensionismo. Si urla per mobilitare il proprio elettorato, ma dove tutti urlano si sente solo il rumore, che allontana dalla politica l’elettore medio e le persone intellettualmente oneste. Lungi da me consigliare l’astensione alle elezioni che si annunciano come le più drammatiche dal 1948. Ma perché mai dovremmo andare a votare partiti che faranno l’esatto contrario di quanto promettono in campagna elettorale?”. (Mauro Barberis, giurista, teorico del diritto e storico delle idee, scrittore; da MicroMega).

Nervi tesi nella direzione regionale del Pd, convocata a Oristano, con all’ordine del giorno le elezioni politiche e la legge finanziaria prossima ad approdare in aula. Sul primo punto, in particolare, il giro di interventi si è concluso con uno scontro verbale tra l’ex segretario ed eurodeputato Renato Soru, e l’attuale segretario, Giuseppe Luigi Cucca. Oggetto del contendere (sul quale però la maggioranza ha approvato la linea Cucca) il modo di condurre le trattative per le alleanze con le altre forze politiche in vista della elezioni. Due le alternative in campo: lasciare che sia il segretario (forte del suo ruolo) a esplorare, a fare una ricognizione, per poi riferire in direzione, oppure attribuire l’incarico di negoziare a una delegazione che comprenda anche i soriani. Come era prevedibile, in direzione ha prevalso la prima, sostenuta d’altra parte da chi oggi ha preso la parola. Tra gli altri, i consiglieri regionali Roberto Deriu, Gavino Manca e il senatore Silvio Lai. Alla fine della prima fase, Cucca ha fatto una sintesi e, provocato da Soru, in un battibecco ha ricordato all’eurodeputato di essere lui il segretario, come stabilito da regolari elezioni primarie. Sulle alleanze da stringere, la linea prevalente è quella di trattare con gli alleati attuali, ma anche estendere a tutte le forze autonomiste che possano condividere punti di programma, a iniziare dal Psd’Az e dal Partito dei Sardi. Giuseppe Luigi Cucca ha poi rievuto il mandato dalla direzione regionale a riprendere il dialogo con gli alleati e avviare un confronto con le altre forze politiche per allargare la coalizione in vista delle elezioni politiche del 2018 e delle regionali del 2019.

Lo scontro con il segretario Cucca non è stato l’unico di cui oggi si è reso protagonista Renato Soru. Durante la direzione regionale del Pd, a Oristano, l’eurodeputato se l’è presa anche con la giunta Pigliaru, rappresentata dal contestatissimo assessore al Bilancio, Raffaele Paci (altra grossa delusione dell’attuale legislatura. ndr), che doveva illustrare la manovra 2018. Nel suo intervento Soru ha criticato, in particolare, il modo in cui è stata gestita la partita degli accantonamenti, sostenendo che, fatta eccezione per l’ultimo periodo, l’esecutivo se ne è disinteressato, e che male ha fatto Pigliaru a firmare l’accordo del 2014 con Padoan, col quale la Sardegna rinunciava ai ricorsi. Paci, da parte sua, ha ricordato a Soru che, col senno di poi, non è stato un buon accordo nemmeno quello stretto dal patron di Tiscali nel 2006, con l’allora premier Romano Prodi. Grazie all’intesa la Regione si sobbarcava la spesa della sanità. Il titolare del Bilancio ha fatto notare che se nell’accordo fossero state previste clausole di salvaguardia, forse ora la Regione non sarebbe costretta a stanziare risorse per i farmaci innovativi o per i livelli minimi di assistenza. Soru ha sbottato a sua volta, chiedendo alla platea a che titolo parlasse Paci, e se almeno fosse iscritto al Pd. A quel punto il segretario Cucca è intervenuto per ricordare che il vicepresidente della giunta era presente proprio per illustrare la manovra. Insomma, niente di nuovo nel Pd, con l’ennesimo litigio che conferma quanto siano agitate le acque tra i sedicenti big (non certo politicamente parlando. ndr) del partito, soprattutto in questa fase pre-elettorale, in cui si sgomita per trovare spazio per sé o per i propri delfini nelle prime posizioni delle liste. Ora, in attesa che il Pd riprenda a discutere seriamente di politica (cosa praticamente impossibile di questi tempi tra i dem) non resta che attendere la prossima sfuriata. Altro giro, altra corsa…

Che i consensi del Pd, e del centrosinistra in generale, siano in caduta libera (anche in Sardegna) è notorio persino a chi si occupa di politica saltuariamente. D’altro canto, la catastrofica politica di Renzi e dei suoi accoliti a livello nazionale,  l’immobilismo del Pigliaru 1 e dell’ancor più disastroso Pigliaru 2, la tragica inconsistenza e la “non politica” del Pd sono davanti agli occhi di tutti e non destano nessuna meraviglia. Non occorre, quindi, essere dei maghi per ipotizzare alle prossime politiche e alle successive regionali una sonora sconfitta del Pd e dei suoi succubi alleati. A sentire i cosiddetti bene informati, i sondaggi, che di questi tempi girano con sempre maggior frequenza, danno infatti il Pd in calo costante e, di conseguenza, il centrosinistra largamente perdente. Questo fatto deve aver creato nella modestssima classe dirigente del Pd un certo nervosismo che, in un partito già litigioso di suo e straspaccato in mille rivoli, non aiuta di certo e, anzi, contribuisce ad allontanare ulteriormente i pochi elettori che ancora gli sono rimasti fedeli. Quanto accaduto a Oristano è solo un piccolo esempio di ciò che succede quotidianamente in casa Pd.  E poi ci si chiede perchè gli elettori che non vanno a votare siano in costante aumento.

Ieri nel Centro commerciale “Porta Nuova” di Oristano, i numerosi clienti e visitatori hanno trovato ad accoglierli anche un banchetto molto speciale, quello dell’Associazione “Autismo Sardegna onlus”, una delle numerose iniziative dal basso che tentano, con forze proprie, di rispondere ai problemi ed alle necessità di tutte quelle categorie di persone dimenticate o quasi dalle istituzioni. E’ questo il caso anche dei ragazzi ed adulti colpiti da A.S.D. (disturbi dello spettro autistico) o Sindrome di Asperger, nonostante l’attenzione nei loro confronti da parte del cinema (dai famosi “Rain Man” e “Codice Mercury”, fino ai più recenti “Ben X”, “The Horse Boy”, “After Thomas”, Il mio nome è Khan”, “Temple Grandin” ecc. ecc.) e della pubblicistica più sensibile, in particolare del noto giornalista Gianluca Nicoletti, il cui figlio è autistico. E’ sufficiente dire che in Sardegna, ad oggi, non risulta attiva nessuna struttura specializzata nel fornire agli autistici quell’essenziale specifico supporto psicologico-educativo, per farli raggiungere quel certo grado di indipendenza, di autonomia e di basilare livello relazionale indispensabili per superare l’auto-isolamento in cui tale patologia li costringe. Proprio per questo a Oristano, da poco più di un anno è operativo, per iniziativa di “Autismo Sardegna”, un centro di supporto in cui ragazzi e giovani autistici sono seguiti da persone formate “ad hoc” e specializzate, nel loro percorso di apprendimento fin dai più normali gesti quotidiani, a loro preclusi dall’A.S.D. Va infatti ricordato che per un autistico è un K2 persino vestirsi o lavarsi! La struttura, pagata interamente dai soci dell’Associazione, si trova in via Cimarosa 44 ad Oristano, nei pressi dell’attuale sede del Mercato civico. Nel banchetto, che sarà proposto anche domenica 3 dicembre, è disponibile materiale informativo sull’autismo, sulle attività dell’associazione e, in particolare, su quelle del centro di via Cimarosa. Si possono inoltre acquistare oggetti realizzati da autistici e da volontari per finanziare il proseguimento del funzionamento di questa oggi insostituibile struttura. (Adriano Sitzia, appunti oristanesi.wordpress.com).

Due incidenti di caccia si sono verificati oggi in provincia di Oristano. Il primo attorno alle 12, a Santu Lussurgiu, dove dell’elicottero dei Vigili del fuoco “Drago 58” è intervenuto per soccorrere un uomo di 58 anni, di Oristano, colpito da una palla di rimbalzo a una gamba. Il ferito è stato trasportato all’ospedale di Oristano. Il secondo incidente di caccia si è verificato a Bidonì, intorno alle 14. Un proiettile di rimbalzo ha ferito un giovane di 28 anni, residente a Macomer. Anche in questo caso è intervento l’equipaggio sanitario del 118 a bordo dell’elicottero “Drago 58”. Dopo le prime cure sul posto il giovane è stato trasportato all’ospedale di Nuoro.

 

5 comments

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    • Ignazio on 4 dicembre 2017 at 9:39
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    Mah….in via Canepa nel marciapiede non ho notato nessuna traccia di sangue? Boh…

    • drastico on 4 dicembre 2017 at 11:04
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    il pd è un partito senza capo nè coda, in caduta libera come dice pig, e io aggiugo irreversibile, da anni. basta vedere chi sono i parlamentari sardi e i consiglieri regionali del pd per capire che è un partito senza futuro.

    • Giorgio on 4 dicembre 2017 at 12:12
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    I segretari del PD sono più comici di Crozza. Dal “Bomba” nazionale a Cucca sono mesi che fanno morire dal ridere. Cucca è messo così male che ha detto che ricontatterà i Rossomori e compagnia cantante. Si è ridotto persino a chiedere l’elemosina al Psd’Az – che ha quattro voti e che sta inciucciando con la destra – e addirittura al Partito dei sardi, a cui anche gli altri indipendentisti hanno chiuso la porta in faccia perchè non è affidabile. Ma dove vuole andare il buon Cucca?

    • Carlo on 4 dicembre 2017 at 13:49
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    Il Pd è un partito mai nato in balia delle correnti e di capibastone fermi al passato. Ma anche la sinistra dei fuoriusciti dal Pd, Liberi e Uguali, con Grasso, D’Alema, Bersani e frillame vario non sono da meno. La verità è che la Sinistra è morta e il M5Stelle ha davanti una prateria dove convogliare i voti della protesta.

    • Romeo on 4 dicembre 2017 at 15:20
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    Il PD sardo ha perso anche la faccia… ma non da oggi!

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