Ott 07

Circonvallazione e via Lepanto, due progetti “ad minchiam” assolutamente da cassare.

Per il comune di Oristano, la prossima sarà una settimana interessante. Tra alcuni giorni si inizierà davvero ad intuire se la giunta Lutzu confermerà quanto sostenuto durante la campagna elettorale, oppure se i suoi siano stati soltanto dei ragli alla luna.

Il sindaco Andrea Lutzu e l’esecutivo hanno programmato per martedì 10 ottobre, alle 16, nella sala consiliare del comune (palazzo degli Scolopi) un’assemblea pubblica, alla presenza di tutti gli interessati, per una nuova valutazione del progetto dell’housing sociale di via Lepanto, mentre mercoledì 11 ottobre, alle 17, nella sala giunta di palazzo Campus Colonna, il sindaco e la giunta incontreranno i rappresentanti del comitato che si oppone al progetto della circonvallazione.

Da parte nostra, non riusciamo a capire che cosa ci sia ancora da discutere su due progetti “ad minchiam” portati avanti dalla disastrosa giunta Tendas, che, peraltro, la maggior parte degli oristanesi ha già abbondantemente giudicato orripilanti e bocciato sotto tutti i punti di vista.

Capiamo che quando si tratta di immobili e di strade che passano vicino a nuove lottizzazioni gli interessi possano essere tanti, ma è molto meglio assumersi le proprie responsabilità, parlare chiaro e usare la massima trasparenza per tentare di giustificare un eventuale voltafaccia, piuttosto che trincerarsi dietro a idiozie del tipo “le cose sono andate troppo avanti e non si può più tornare indietro…”, “il dirigente ha sostenuto che… bla bla bla …”, “rischiamo di perdere i finanziamenti…”, e altre simili amenità che sanno soltanto di presa in giro per i cittadini. Cittadini che di idiozie negli ultimi cinque anni ne hanno ascoltato abbastanza e che speravano finalmente (dimostrandolo attraverso le urne) in una reale inversione di tendenza.

Dopo che nella precedente consiliatura, dai banchi della minoranza, Lutzu ha più volte espresso (anche in qualità di ingegnere) tutte le sue perplessità sui due progetti fortemente voluti (è bene non dimenticarlo) dall’esecutivo di centrosinistra, non si capisce perché ora tentenni invece di esprimersi chiaramente contro una loro sacrosanta bocciatura, come coerenza vorrebbe.

Su queste due mostruosità (e non sono le sole) della giunta Tendas, Lutzu può fare tutti gli incontri che ritiene opportuni, ma alla fine invece di temporeggiare deve decidere. Non sono un tecnico, ma quando si tratta di sconcezze urbanistiche, almeno che non si voglia proseguire sulla falsariga e sul basso livello politico di chi l’ha preceduto, ritengo molto sommessamente che la decisione di Lutzu e della maggioranza non possa che essere quella di cassare la variante per la realizzazione della cosiddetta circonvallazione, proponendo contemporaneamente (lo dico alla buona) un “progetto modificato”, che risulterebbe così una “prosecuzione” dell’iter del vecchio progetto, in modo da non perdere il finanziamento e trasformare un obbrobrio in una cosa utile per la comunità.

Sul progetto di via Lepanto, che di housing sociale ha poco e niente e che sembra, invece, avvicinarsi di più a una speculazione immobiliare, per capire meglio i termini della questione basta una breve sintesi di quanto sostenuto, a suo tempo, dai residenti della zona che si battono contro quella che hanno sempre definito un’autentica indecenza: “E’ davvero assurdo caricare su una via angusta e sita in una zona con abitazioni basse e una viabilità molto problematica, senza spazi verdi degni di questo nome, un progetto di ben 60 unità immobiliari. Quella parte, praticamente abbandonata da decenni, ha bisogno di ben altri interventi di recupero e valorizzazione dell’esistente, di eliminazione dell’amianto, di bitumazione e di miglioramento delle strade, non certo di nuove costruzioni, che probabilmente non serviranno se non a chi le fa”. Più chiari di così…

L’Associazione regionale ex esposti amianto ha sollecitato un incontro (già richiesto il 5 luglio scorso) con il sindaco di Oristano, Andrea Lutzu, e l’assessore all’Ambiente, Gianfranco Licheri, per esaminare i problemi relativi “…alle innumerevoli presenze di manufatti in cemento-amianto nel territorio cittadino”. L’Associazione vorrebbe conoscere a che punto sia la bonifica nell’arenile e nella pineta (lato Porticciolo) di Torregrande; cavalca-ferrovia di Simaxis; is Pasturas manna e is Pastureddas; rotonda del ponte di Brabau. Secondo L’Associazione ex esposti amianto, c’è urgenza di conoscere “…quale sia l’azione svolta dal comune di Oristano, in riferimento all’ordine del giorno approvato il 9 settembre scorso dal consiglio comunale, con il quale si è determinata la richiesta di inserire l’area dell’ex stabilimento della Sardit di Oristano nei siti di interesse nazionale, per avviare una reale e concreta bonifica”. Il 24 e 25 novembre prossimi si terrà, a Casale Monferrato, la seconda Conferenza Nazionale Amianto, alla quale l’Associazione regionale ex esposti amianto prenderà parte e interverrà, anche sulla possibilità di realizzare un impianto di inertizzazione della fibra killer, come soluzione definitiva dello smaltimento e conferimento dell’amianto, nel territorio di Oristano. “Sarebbe importante e auspicabile sapere – hanno detto i rappresentanti dell’Associazione -, in occasione di questo evento d’importanza nazionale, se il documento approvato all’unanimità dal consiglio comunale di Oristano sia arrivato anche alle istituzioni con ruoli sanitari e ambientali, al fine di adottare tutti gli strumenti necessari per la soluzione positiva della vertenza; e se questa amministrazione intenda proseguire l’obbiettivo di realizzare un possibile impianto di inertizzazione sul nostro territorio”. L’Associazione ex esposti amianto di Oristano, dopo aver ringraziato l’intero consiglio comunale per l’approvazione dell’ordine del giorno, si è detta rammaricata perchè l’amministrazione comunale non ha ancora accolto la richiesta di un incontro sui temi così importanti, come la salute e l’ambiente.

Oristano, per quanto riguarda i reati, secondo un report de “Il Sole 24 Ore” sarebbe una città virtuosa. Nuoro è la prima provincia in Italia per numero di omicidi ogni centomila abitanti (sono 10.9, con una diminuzione rispetto all’anno precedente dell’11%), mentre sesta, sempre in abito nazionale, è Sassari con 5,7 (ma con un calo del 24%). Nuoro guida poi la classifica delle estorsioni: 33,3 ogni centomila abitanti (con un +13%). E’ quanto emerge, come detto, dal report sulla criminalità in Italia nel 2016, stilato dal quotidiano “Il Sole 24 Ore”, in base ai dati del ministero dell’Interno. Se si prendono, invece, in considerazione i reati di tutti i tipi, all’ultimo posto in Italia si trova Oristano con 1.768,6 ogni centomila abitanti (calo dell’11,8%). In testa è Milano con 7.375,7. La classifica per provincia di tutti i tipi di reati vede Sassari al 14° posto (4.816,6 ogni centomila abitanti, con una diminuzione del 6,6%), Nuoro al 33° (3.992,4, -7,1%), Cagliari al 34° (3.972, -10%), ultima (106esima) Oristano. Fra i primi posti tra i furti totali (abitazione, autovetture, negozi) non troviamo nemmeno una provincia sarda, mentre fra le meno colpite è di nuovo Oristano con 721,6 ogni centomila abitanti (-8%), solo 105,1 in abitazione (-12%), e 46 in attività commerciali (-3%). Giù l’Oristanese anche per le rapine, provincia fra le meno colpite con 9,3 ogni centomila abitanti (-21%), per gli scippi, solo 2,5 ma in aumento (+100%), e per i borseggi (22,4, +24%), seguita da Nuoro con 23,7 (-12%). Un discorso a parte meritano, invece le truffe e le frodi informatiche: al quarto e quinto posto in Italia Nuoro (375,4, -5%) e Sassari (368,3, +17%), anche qui virtuosa Oristano agli ultimi posti nazionali con 156,8 (+14%).

La Conferenza Episcopale sarda, riunita in assemblea plenaria nei giorni scorsi a Cagliari, ha proceduto all’elezione di presidente, vicepresidente e segretario, a conclusione del loro mandato quinquennale. Arrigo Miglio, arcivescovo metropolita di Cagliari, è stato confermato presidente; Ignazio Sanna, arcivescovo di Oristano, è stato eletto vicepresidente, succedendo a Monsignor Paolo Atzei, che ha appena lasciato la guida della Diocesi di Sassari, mentre Sebastiano Sanguinetti, vescovo di Tempio-Ampurias, è stato confermato segretario.

 

Il volontariato di Protezione civile, le istituzioni e il mondo della ricerca scientifica si impegneranno anche quest’anno nella campagna “Io non rischio”. Il 14 ottobre i volontari allestiranno punti informativi nelle piazze dei capoluoghi di provincia italiani, per diffondere la cultura della prevenzione e sensibilizzare i propri concittadini sul rischio sismico, sull’alluvione e sul maremoto. A Oristano il cuore dell’iniziativa, giunta alla settima edizione, sarà l’incontro in piazza Eleonora tra i volontari e i cittadini. Per scoprire cosa può fare ciascuno di noi per ridurre il rischio, che in città è legato prevalentemente all’alluvione, bisognerà ascoltare i volontari della Protezione civile che spiegheranno come ridurne rischi ed effetti. Inoltre, sul sito ufficiale della campagna, www.iononrischio.it, è possibile consultare i materiali informativi su cosa sapere e cosa fare prima, durante e dopo un terremoto o un maremoto. Insieme al comune di Oristano, che ha offerto la sua collaborazione, partecipano alla campagna “Io non rischio”, oltre ai volontari della Protezione civile Omrcc di Oristano, anche Ampas – Croce Verde – Volontari per il soccorso nel terralbese Onlus di Terralba e Avpc Monte Arci di Uras. L’edizione 2017 coinvolgerà volontari appartenenti a oltre 700 realtà associative.

21 comments

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    • drastico on 8 ottobre 2017 at 23:32
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    il ragionamento di pig non fa una grinza. non si può strombazzare ai quattro venti in campagna elettorale che il progetto della giunta tendas per la falsa circonvallazione va eliminato, o quantomeno riveduto e corretto, e poi cercare mille scuse perchè ci sono degli interessi di amici o amici degli amici da salvaguardare. che pena!

    • Oristanese on 9 ottobre 2017 at 8:37
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    forse prima di essere così lapidari sul cassare una strada, sarebbe opportuno esporre i motivi di tale affermazione. Il comitato che si è formato è per salvaguardare il proprio orticello o meglio la strada sterrata che passa dietro le loro case. A mio parere come percorso iniziale, via della libertà, è ottimo, anche perchè convoglierebbe il traffico proveniente dalla zona Cualbu, sarebbe da rivedere invece il suo percorso tortuoso. Non si vuole costruire una strada a 4 corsie, a quanto mi sembra di capire, insomma tanto casino per nulla e tutto per non disturbare (e poi è da vedere quanto disturbo arreca) 4 abitanti. Lasciamo stare gli orticelli e pensiamo alla città intera.

    • Gino on 9 ottobre 2017 at 10:46
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    Non ci credo! Davvero la Giunta Lutzu intende realizzare il pessimo progetto della Giunta Tendasa? Ma siete impazziti?

    • Tonino on 9 ottobre 2017 at 12:27
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    Ma di quel orticello parli? Del tuo forse. Solo chi ha interessi personali può essere d’accordo con questo progetto scellerato. Io non abito in quella zona e della strada potrei fregarmene, ma proprio perchè penso alla città mi fa specie vedere che si sta cercando di portare aventi una strada che a Oristano porterebbe solo disagi. Meglio centomila volte bocciare subito questo progetto o modificarlo de pressi. Poi sono d’accordo con quello che dicono in tanti: non si può dire una cosa in campagna elettorale e una volta eletto cambiare faccia. Io ho votato Lutzu anche perchè aveva detto, IVI a parte, di voler sconciare tutte le idiozie proposte da Tendas e frillume vario. Altrimenti tanto valeva tenerci Tendas e tutti i suoi assessori incompetenti.

    • Francesco on 9 ottobre 2017 at 12:42
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    Sulla circonvallazione è stato detto tutto e il contrario di tutto e pensavo che la questione, considerata l’inutilità e la pericolosità di quella stradaccia, fosse ormai archiviata. Evidentemente mi sono sbagliato… Vedo che c’è ancora qualcuno fortemente interessato!!! Boh!

    • Oristanese neutrale on 9 ottobre 2017 at 14:06
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    sono d’accordissimo con francesco, sulla circonvallazione è stato detto tutto e forse anche di più. sono stati fatti dibattiti, incontri, pagine e pagine sui quotidiani locali, e lo stesso pig ha scritto tantissimo sull’argomento. come molti altri non capisco quindi che cos’altro ci sia ancora da sviscerare. alla fine si diventa ripetitivi, mentre le fazioni dei tifosi contro – il comitato – e a favore – i lottizzanti – continuano ancora oggi a tirare acqua al proprio mulino. i neutrali – il resto della città – sono quelli che dovrebbero avere più voce in capitalo perchè meno coinvolti direttamente. anche io – da neutrale non direttamente interessato ma che ho comunque a cuore le sorti della mia città – credo che una circonvallazione seria sia una cosa utile per oristano, che sta diventando una città sempre più caotica a causa del traffico. però, a mio modo di vedere, quella che viene spacciata oggi come una circonvallazione non è una cosa seria, perchè non si tratta di una circonvallazione ma di una strada utile, forse, alle nuove lottizzazioni e basta. per il resto, come già hanno detto altri, anche io credo che sia una strada pericolosa, che non snellisce il traffico ma anzi lo incanala verso zone delle città dove già regna il caos. sarebbe invece cosa più seria riprendere e completare il tracciato previsto nel progetto di circonvallazione della provincia, che mi pare risponda meglio alle esigenze della città.

    • Vittorio on 9 ottobre 2017 at 17:44
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    Quoto al cento per cento Oristanese neutrale.

    • Carlo on 9 ottobre 2017 at 17:59
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    Non basta la figura di m…. che ha fatto all’esordio moninando nella giunta due sole donne. Non basta la figura di m…. che ha fatto confermando il segretario generale. Ora il caro sindaco Andrea Lutzu non contento di avere iniziato alla grande, vuole fare un’altra figura di m…. portando avanti il progetto della Circonvallazione, che prima di essere eletto ha sempre combattuto. Sindaco lasci pedere le pressioni e pensi ad essere coerente!

    • kaisaros on 11 ottobre 2017 at 11:04
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    Della circonvallazione se ne parla ormai da almeno 20 anni, cioè da molto prima che s’insediasse la giunta Tendas. Ricordo che il progetto originario prevedeva un cavalcavia all’inizio del ponte grande, poi dopo si parlò di una rotonda. Il tracciato avrebbe dovuto seguire l’argine del Tirso e innestarsi alla strada del porto in prossimità del primo ponte in ferro. Sarebbe stata una buona idea per evitare l’attraversamento di Oristano da parte dei mezzi pesanti diretti al porto. Però sorsero i soliti bravi a dire solo no e il tracciato fu modificato in quello attuale che per quel poco che ho visto mi pare una grossa porcheria. Credo che il sindaco Lutzu (mò mi tocca pure difenderlo sebbene non l’abbia votato!) abbia una grossa gatta da pelare. Infatti non so quanto sia possibile bloccare un’opera già appaltata senza rimetterci quattrini (il caso del palazzetto è emblematico). Se fosse possibile ritornare al progetto originario, sarebbe la cosa migliore.

    • Giove on 12 ottobre 2017 at 2:03
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    Lutzu in campagna elettorale in piazza Eleonora nel confronto con la Obinu disse che il procedimento era in fase avanzata e che sarebbe stato difficile cambiare tracciato.
    Il problema del condominio popolare è che fa parte del progetto Oristano est, e se viene annullato c’è il rischio di perdere tutti i 17 milioni di finanziamento.

    • kaisaros on 12 ottobre 2017 at 9:37
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    Oristano è una città che non cresce come popolazione, ma si espande verso la campagna consumando prezioso suolo agrario, mentre i quartieri storici si vanno sempre più spopolando. Per evitare tutto questo è necessario recuperare aree edificabili all’interno del perimetro urbano, come appunto nel caso di via Lepanto. Non è assolutamente un progetto “ad minchiam” come in maniera pittoresca si va dicendo. I problemi (facilmente risolvibili) che si paventano sarebbero gli stessi che si avrebbero se i proprietari delle tante case disabitate di via Lepanto le riparassero e ci venissero ad abitare. Le argomentazioni dei contrari sono del tutto pretestuose e nascondono i veri motivi della contrarietà che sono essenzialmente due: il primo è che il progetto nasce sotto la giunta Tendas, quindi da stroncare a prescindere; il secondo è che questo tipo di insediamenti abitativi, comportano il rischio concreto che insieme a tanta gente onesta, venga ad abitare una minoranza tutt’altro che silenziosa di persone per usare un eufemismo “problematiche”, (vedi Torangius o Sacro Cuore), per non parlare della possibilità che in questi alloggi ci finiscano extracomunitari!

    • Salvatore S. on 12 ottobre 2017 at 12:55
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    Al contrario di Kaisaros penso che il progetto di via Lepanto sia una scemenza cementizia, utile solo per chi lo costruirà, come sostiene il comitato dei residenti della zona. Le aeree da recuperare a Oristano all’interno del perimetro urbano ci sono e sono quelle del centro storico. Le argomentazioni che Kaisaros mette in bocca ai residenti sono frutto della sua fantasia e non di chi è contrario a una colata di cemento in una zona che di tutto ha bisogno tranne che di nuove costruzioni.

      • kaisaros on 12 ottobre 2017 at 15:28
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      Parlare di colata di cemento è esagerato, però è una frase a effetto che genera facilmente consenso. Ragionando così, qualsiasi opera pubblica può essere definita “colata di cemento”. Si tratta di costruire case in una zona a bassa densità abitativa. Però siccome è un progetto della giunta Tendas bisogna parlarne male a prescindere. Ma poi. questo cristiano ha forse fatto peggio della Nonnis, o di Barberio? Strano che dell’orribile casermone che si sta realizzando in viale Indipendenza nessuno ne parli.

        • Salvatore S. on 12 ottobre 2017 at 15:53
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        Se parli così evidentemente non conosci bene quella zona. Io abito a su Brugu e in un contesto come quello di via Lepanto si tratta di una colata di cemento vera e propria e anche 45 appartamenti per quella zona sono un’enormità. Ribadisco, il progetto è una scemenza e quindi critico chi l’ha proposto. Che Tendas sia stato peggiore di Angela Nonnis l’ha dimostrato ampiamente e se c’erano dubbi il risultato elettorale li ha cancellati. Ciò che mi fa meraviglia è che il nuovo sindaco prosegua su questa strada. Saluti.

          • kaisaros on 12 ottobre 2017 at 18:16
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          Che Tendas sia stato peggio della Nonnis o di Barberio (ammesso che qualcuno se lo ricordi come sindaco) è un’opinione come un altra. Il risultato elettorale non c’entra nulla visto che Tendas non era neanche candidato. Semmai il centro sinistra ha pagato il calo di consensi a livello nazionale del PD. Se poi pensiamo che a votare è andato si e no il 50% degli elettori e Lutzu ha preso il 60%, un semplice calcolo dimostra che 7 oristanesi su 10 NON hanno votato Andrea Lutzu. Certamente la sua elezione è pienamente democratica, ma dire che ha avuto ampio consenso è un pò esagerato.Se poi in campagna elettorale promette certe cose e dopo si rende conto che non può mantenerle è un altro discorso e ripeto, nonostante non sia un suo elettore non me la sento di condannarlo. Tra l’altro sarebbe in buona compagnia. Ricambio i saluti.

    • Luciano on 12 ottobre 2017 at 13:38
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    I progetti di Via Lepanto e della Circonvallazione, di cui tanto di sta discutendo ancora oggi, sono due schifezze che hanno caratterizzato la politica di basso livello della Giunta Tendas. Portarle avanti significa dare ragione a Tendas e approvare le schifeze proposte dal Centro-sinistra che gli elettori hanno disapprovato in massa. Per carità di Dio, siamo proprio a bel punto…

    • Michele on 12 ottobre 2017 at 20:17
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    Caro Kaisoros è inutile che ti arrampichi sugli specchi. Le elezioni c’entrano eccome. Gli oristanesi hanno infatti dato un giudizio sull’operato del sindaco e della giunta Tendas e il risultato è stato incontrovertibile. E’ chiaro che il conteggio dei voti viene fatto su chi è andato a votare non su chi non è andato e per il Centrosinistra che ha pagato l’incapacità di Tendas e dei suoi assessori è stata una catostrofe. Se non è un ampio consenso quello ricevuto da Andrea Lutzu che ha doppiato Maria Obinu, non so cosa sia. Non mi trovi d’accordo neppure quando dici che se uno “in campagna elettorale promette certe cose e dopo si rende conto che non può mantenerle” sia un altro discorso. Quando non si è sicuri di mantenere certe promesse meglio non farle per non prendere per i fondelli gli elettori. Tendas docet. Mi spiace molto che questo stia accadendo a Lutzu su cui avevo riposto molta fiducia e che invece mi ha profondamente deluso.

    • gallo on 12 ottobre 2017 at 21:20
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    pensare ad una svolta con una giunta composta dai giovani francesco pinna, pupa tarantini, gianfranco licheri, gianna de lorenzo, federica pinna, senza dimenticare che all’inizio lutzu aveva nominato addirittura il giovanissimo mauro solinas, è come minimo da ingenui. con questi assessori dove vogliamo andare? sembrava impossibile che lutzu potesse ripere le cavolate di tendas e compagni, ma mi sembra che sia sulla buona strada.

    • kaisaros on 13 ottobre 2017 at 10:11
    • Rispondi

    Sette oristanesi su dieci NON hanno votato Lutzu. Se questo è ampio consenso allora la matematica è un’opinione. Quando dico che “è un altro discorso ecc.” non lo dico per giustificare Lutzu (che ripeto, non ho votato), ma semplicemente per dire appunto che è un altro discorso, nel senso letterale del termine. Poi trovatemi un sindaco la cui amministrazione non sia stata giudicata negativamente a fine mandato. Il sindaco peggiore è (secondo l’opinione del popolo) quello che c’era prima di quello appena eletto.

    • Michele on 13 ottobre 2017 at 12:29
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    Alle amministrative hanno votato al primo turno il 61,9% degli oristanesi aventi diritto, pari a 17.296 elettori. La coalizione di Maria Obinu ha ricevuto 3.656 voti pari al 21,8%, la coalizione con Lutzu sindaco 4.955 voti (29,6%). I voti rimanenti sono andati agli altri 4 candidati alla carica di sindaco. Essendo gli elettori di Oristano 27.922 e 17.296 i votanti, significa che già al primo turno 10.626 oristanesi non sono andati a votare, fregandosene altemente non solo di Lutzu ma di tutti gli altri candidati e di tutti i partiti. Ormai lo sanno anche i bambini che essendosi allargato il divario tra politica e cittadini il primo partito da anni è quello dell’astensione. Così come è risaputo che al ballottaggio vanno a votare meno persone, soprattutto quelli che al primo turno hanno votato per i candidati che non sono riusciti a raggiungere il ballottaggio: e infatti a Oristano hanno votato al ballottaggio 12.261 persone, pari al 43,9%. I cittadini che non sono andati a votare non lo hanno fatto quindi soltanto per non votare contro Lutzu, altrimenti avrebbero scelto la Obinu, ma perchè disinteressati dalla politica in generale o perchè non volevano votare nessuno dei due. In democrazia però il conteggio non si fa sulle astensioni ma sui voti validi e Andrea Lutzu ha ottenuto 7.822 preferenze, pari a un esagerato 65,2%, contro i 4.158 voti di Maria Obinu, un misero 34,7%. Se non è un successo bulgaro e un ampio consenso questo, davvero non so che cosa sia. L’analisi va fatta sul risultato dei voti validi e non su chi non è andato a votare, altrimenti da nessuna parte al mondo si potrebbe parlare di consenso. Rispetto la tua opinione ma preferisco chiuderla qui, altrimenti diventa un discorso a due e rischiamo di annoiare. Ciao.

      • kaisaros on 13 ottobre 2017 at 18:19
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      Un’ultima cosa e concludo, questa civilissima discussione. Un’analisi completa deve prendere in considerazione tutti gli elementi e non solo quelli che ci fanno più comodo. Premesso che gli assenti hanno sempre torto e che l’elezione di Lutzu è avvenuta nel pieno rispetto della democrazia, ha votato per Lutzu il 28.6% degli elettori. Non è assolutamente un consenso bulgaro, ma piuttosto una maggioranza molto relativa. Fosse stato un referendum la votazione sarebbe stata annullata per mancanza di quorum. Ciao, anche se non la pensiamo allo stesso modo ho apprezzato la tua educazione.

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