Set 02

Pastore assassinato nelle campagne di Ghilarza.

Omicidio nella tarda serata nelle campagne tra Paulilatino e  Ghilarza, in località S’Arenarzu.

Un pastore di Ghilarza, di 55 anni, Mario Atzeni, residente da anni ad Abbasanta, è stato ucciso a fucilate vicino al suo ovile. Il cadavere di Atzeni è stato ritrovato all’ingresso di un tancato, nei pressi della strada che conduce alla diga di Santa Chiara, dove il pastore custodiva delle pecore sui terreni avuti in concessione dal comune.

L’assassino si è appostato in quei pressi e appena Atzeni è arrivato ha esploso una fucilata colpendolo a un fianco, per poi dargli il colpo di grazia alla testa Secondo un’altra ricostruzione dell’episodio la fucilata sarebbe stata, invece, una soltanto in pieno viso. Ma questo cambia poco, visto che il killer ha comunque raggiunto lo scopo. Scoperto l’omicidio è scattato l’allarme e sul posto sono giunti i Carabinieri, il medico legale e gli uomini della Scientifica che hanno lavorato per ore. A tarda notte il corpo è stato trasferito all’obitorio dell’Ospedale San Martino di Oristano, dove martedì mattina sarà eseguita l’autopsia.

Il luogo del delitto è stato presidiato per tutta la notte dai Carabinieri, che all’alba hanno eseguito nuovi sopralluoghi, controllando palmo a palmo il terreno alla ricerca di elementi utili per le indagini.

Gli inquirenti stanno indagando anche sul passato di Mario Atzeni, che aveva dei precedenti per furto. Si indaga soprattutto sul mondo agropastorale, visto che tra le varie ipotesi che si fanno c’è, infatti, anche quella che l’omicidio possa essere legato proprio a contrasti tra allevatori, senza tralasciare le varie conoscenze della vittima che, tra l’altro, svolgeva anche l’attività di operaio escavatorista.

Quello di Mario Atzeni è solo l’ultimo di una serie di omicidi commessi in ambito agropastorale, in quello che è stato definito dall’Ansa il “quadrilatero della morte”, che ricade sotto la giurisdizione dei carabinieri di Ghilarza e che ha come punti di riferimento assieme alla stessa Ghilarza i centri di Busachi, Aidomaggiore e Paulilatino. E, come i fatti dimostrano in manierea lampante, non è certo non dando notizie ai giornalisti che si assicurano i delinquenti e gli assassini alla giustizia.

Due donne del cagliaritano, di 77 e 86 anni, sono rimaste ferite in un incidente stradale sulla 131, all’altezza del bivio per Uras. La Fiat Punto sulla quale viaggiavano, in direzione Cagliari-Oristano, ha tamponato il semirimorchio di un Tir che le precedeva. Dopo l’urto le due donne sono rimaste incastrate nella vettura. Sul posto sono giunti i Vigili del Fuoco di Oristano che hanno estratte le due anziane dall’auto, e le ambulanze del 118 che le hanno trasportate all’ospedale San Martino di Oristano.

Prosegue l’iniziativa dell’Associazione ex esposti amianto per far riconoscere nella mappatura dei Siti di interesse nazionale (Sin) anche i due siti di produzione di cemento-amianto della Sardit di Oristano e della CeMa Sarda di Marrubiu. Per questo motivo il presidente dell’Associazione, Giampaolo Lilliu, ha inviato una lettera ai sindaci di Oristano e Marrubiu, affinchè formulino un ordine del giorno “…al fine di aprire un dialogo nei confronti della Regione (visto che l’assessore all’ambiente, Donatella Spano, attualmente presiede la commissione nazionale ambiente della Conferenza fra Stato e Regioni), perché prenda posizione e sensibilizzi la Commissione infortuni e malattie professionali del Senato, presieduta dalla Senatrice Fabbri, per compiere un atto di giustizia e superare la distinzione fra aree industriali di ex produzione di cemento-amianto e tra ex esposti di serie A e di serie B nel nostro Paese”. Nella nota Lilliu ha, inoltre, ricordato come nel 2010 “..si sia avuto un caso di mortalità, accreditato dalle strutture sanitarie come “mesotelioma”, causato da esposizione ambientale di una cittadina che abitava negli anni ’70-80 nelle vicinanze dello stabilimento CeMA Sarda di Marrubiu”.

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