Ago 29

A Oristano declassato il Centro trasfusionale. I talassemici minacciano proteste eclatanti. Cdm: Altra tegola su Erriu.

I pazienti affetti da Talassemia che si curano preso il servizio Microcitemie all’ospedale San Martino Oristano hanno proclamato lo stato di agitazione.

“Da questo momento la nostra associazione – ha scritto in un comunicato Massimiliano Vinci, presidente Thalassemici Oristano Onlus e co-coordinatore del Comitato associazioni sarde talassemici (Cast) – proclama lo stato d’agitazione ad oltranza e non esclude atti di protesta eclatanti”.

Il presidente dell’associazione ha inviato una lettera al super manager della sanità sarda, Fulvio Moirano, e all’assessore regionale della Sanità, Luigi Benedetto Arru, dove si dice preoccupato per “…l’ultimo atto aziendale, pubblicato nei giorni scorsi, in quanto il nostro Centro Trasfusionale di riferimento del P.O. San Martino di Oristano, vede ridimensionati i suoi compiti da struttura complessa a struttura semplice. Riteniamo che il Centro sia attualmente un’eccellenza, e una declassazione di questo tipo non porterà sicuramente a standard qualitativi come quelli attuali.

Abbiamo paura – ha scritto ancora Vinci nella nota – che queste scelte siano dettate esclusivamente da motivazioni politiche e non si basino sulle reali necessità dei pazienti. Il Centro Trasfusionale è, infatti, di vitale importanza per il servizio Microcitemie, che segue 71 pazienti, senza considerare le unità operative di pronto soccorso, ortopedia, oncologia e chirurgia che, grazie a questo servizio, sono considerati anch’essi di ottimo livello”.

Vinci ha quindi citato nella lettera il Decreto Ministeriale 2 Aprile 2015 n° 70 “Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera”, che all’allegato 1 prevede “per quanto concerne le strutture complesse senza posti letto (laboratorio analisi, radiologia, anatomia patologica, centro trasfusionale, direzione sanitaria, farmacia ospedaliera, ecc.) si è identificato sulla base delle prestazioni attese, nonché della necessità della presenta di tali discipline nei Dea di I livello, un bacino di utenza tra 150.000/300.000 abitanti. “La stessa giunta regionale – ha aggiunto Vinci -, nell’allegato 2 alla delibera 38/12 del 28/07/2015 “Programma di riorganizzazione della rete ospedaliera della Regione Autonoma della Sardegna”, prevede nella tabella 4.1, rifacendosi infatti al Decreto ministeriale citato, un massimo di 7 Strutture Complesse di Centro Trasfusionale.

Questa decisione, oltre che inconcepibile, illegale ed inspiegabile, è oltremodo pericolosa perché il depotenziamento delle Strutture Complesse prevede, in automatico, la scomparsa delle Strutture Semplici che a queste fanno riferimento. A Oristano, ad esempio, scomparirebbero le strutture di Medicina Trasfusionale, con riduzione delle trasfusioni per i pazienti ambulatoriali e per quelli nel proprio domicilio, e quella di “Malattie della Coagulazione e Centro Tao” con riduzione della assistenza ai pazienti che assumono la terapia anticoagulante e, in ogni caso, di un peggioramento della qualità della assistenza che viene erogata a tutti i pazienti, primi fra tutti i talassemici che vengono seguiti direttamente dal Centro Trasfusionale”.

Il presidente dell’associazione Talassemici a questo punto si domanda “…quale sarà, formalmente, il destino del servizio Microcitemie. Fino al 2011 era una struttura semplice, a carattere dipartimentale; successivamente, nell’atto aziendale proposto dal Dott. Mariano Meloni il servizio veniva accorpato al servizio trasfusionale, ma tale atto non è mai stato ratificato dalla Regione. Questo ha comportato che il servizio Microcitemie (pur collocato in area medica) è stato affidato al Dott. Casula, responsabile del trasfusionale (area di medicina dei servizi) in via provvisoria. Attualmente è un Day Hospital, ma un domani come saremo seguiti? Afferendo al trasfusionale o a un dipartimento di cure mediche?

Attualmente ad occuparsi di noi – ha proseguito Vinci nella nota – è il Dott. Mauro Murgia, coadiuvato dalla Dott.sa Arianna Camedda. Il Dott.Murgia, in questi anni si è formato per seguirci in tutti gli aspetti della nostra complessa patologia, e pensare di cambiare medici o servizi ci preoccupa molto. Chiediamo, pertanto, che questa scelta venga rivalutata e revocata, perché non legittima e gravemente lesiva per i pazienti politrasfusi, e che, inoltre, finalmente si formalizzi la situazione del nostro servizio per le Microcitemie”. (Massimiliano Vinci, presidente Thalassemici Oristano Onlus e co-coordinatore del Comitato associazioni sarde talassemici, Cast).

Un’altra tegola è caduta sulla testa dell’iper contestato e sempre più improponibile assessore regionale all’Urbanistica, Cristiano Erriu, sulla scalcinata giunta Pigliaru e su tutta la maggioranza di centrosinistra alla Regione Sardegna, nel percorso di approvazione di quella che dovrebbe essere la nuova, demenziale legge urbanistica, già al centro di aspre polemiche (ma nessuno può pensare seriamente che possa passare un simile obbrobrio. ndr). Il Consiglio dei ministri ha, infatti, deciso di impugnare la legge omnibus, cosiddetta “di manutenzione”, che va a modificare sei vecchi provvedimenti legislativi ormai superati, a ritroso sino al 1985. Si tratta del provvedimento approvato a metà luglio dal consiglio regionale, propedeutico all’esame della nuova legge sul governo del territorio. La frenata di Roma arriva in un momento di forti fibrillazioni nell’Isola attorno alle nuove regole legate al paesaggio e al cemento; mal di pancia che scuotono non solo gli ambientalisti ma ampie fette del centrosinistra e persino dello stesso Pd , con Renato Soru, che è in lotta di collisione con Erriu e la giunta pigliaru, e che i lecchini di corte continuano erroneamente a citare come padre del PPR, quando in Sardegna anche le pietre sanno che il vero padre del PPR, piaccia o non piaccia, è l’allora assessore all’Urbanistica Gian Valerio Sanna. Dato a Cesare quel che è di Cesare, vediamo cosa dice il Cdm. Per Palazzo Chigi, alcuni passaggi della legge impugnata “…prevedono interventi che si pongono in contrasto con le norme fondamentali in materia di paesaggio contenute nella legislazione statale, eccedendo in tal modo dalle competenze statutarie attribuite alla Regione Sardegna dallo Statuto speciale di autonomia, e violando l’art. 117, secondo comma, lettera s), della Costituzione”, che affida allo Stato la competenza esclusiva in materia di tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali. Ora si è in attesa che il dicastero degli Affari regionali espliciti le censure contestate che hanno portato all’impugnazione.

 

4 comments

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    • Salvatore on 29 agosto 2017 at 20:57
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    Purtroppo non abbiamo rappresentanti degni di rappresentare la nostra piccola provincia, né di centrodestra e meno dal centrosinistra.

    • Luciano on 30 agosto 2017 at 10:26
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    Leggete i nomi di chi sono i rappresentanti del territorio oristanese e poi capirete perchè stanno spogliando Oristano e provincia senza che questi scaldapoltrone muovano un dito. L’unica cosa che il gruppetto di incapci che dovrebbe rappresentarci riesce a fare è dare aria alla bocca a cosa fatte. Per il resto nisba.

    • Paolo on 30 agosto 2017 at 11:14
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    Con una Giunta regionale composta da frilli, con Erriu e Paci come punta dell’iceberg, la Sardegna continua a fare una figuraccia dietro l’altra. Se a Pigliaru e agli Assessori fosse rimasta un pò di dignità si dimetterebbero subito. Su questo sì che avrebbero il consenso pieno di tutti i sardi!

    • Ninetto on 30 agosto 2017 at 12:05
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    Nessuna meraviglia. Una giunta a trazione Pd non può che essere formata da schiappe. Speriamo che alle prossime elezioni spazzino via il Pd e i suoi politici inetti… così del Pd non rimarrà traccia.

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