Ago 28

Appello a Pigliaru perchè ritiri il nefasto disegno di legge sull’Urbanistica.

Il disegno di legge sull’urbanistica di Cristiano Erriu (Pd) deve essere ritirato e, se possibile, anche la proposta presentata dai consiglieri regionali del Pd vicini a Renato Soru deve sparire dal tavolo.

Come “gesto di grande riconciliazione” e per riprendere quella “dialettica di riconoscimento reciproco” che sta alla base della democrazia. Il provvedimento della giunta regionale, poi, “non è emendabile” perché “l’idea di Sardegna è sbagliata”. Non solo: “non può essere l’ambasciatore del Qatar a definire l’agenda della massima istituzione regionale”.

Esercita il “diritto di dissenso”, Maria Antonietta Mongiu, ex assessore della Cultura della giunta Soru, a capo del Fai fino a poco tempo fa e attuale presidente dell’associazione Lamas. Da Pattada, in una delle assemblee pubbliche che porteranno al convegno sulla sostenibilità ambientale di metà ottobre, Mongiu lancia un appello al governatore Francesco Pigliaru (“che ho più volte invitato a partecipare a questi incontri”) perché faccia un passo indietro su un tema che ha fatto vacillare e cadere diverse giunte, tra cui quella guidata da Soru.

C’è rammarico nelle parole della Mongiu per l’azione portata avanti da un presidente “amico”, sostenuto con convinzione al momento della campagna elettorale, e per quella maggioranza che oggi invece “si sta assumendo l’onere di alienare la responsabilità”, una coalizione “eterodiretta” che al contrario dovrebbe “difendere un territorio ancora inviolato”. Non un’onda contro per partito preso, spiega l’ex assessore, ma uno stimolo critico per cambiare strada.

E la sua non è l’unica voce critica: Tore Sanna, ex sindaco di Villasimius, esponente regionale del Pd e vice presidente di Federparchi (vicino a Soru), ritiene il ddl proposto dall’assessore Cristiano Erriu “…l’esatto contrario della sostenibilità. E’ un provvedimento che, insieme alla legge sul turismo, presenta elementi di infrazione con l’idea di sviluppo del Piano paesaggistico regionale” – argomenta l’esponente dem -. Insieme alla riforma degli enti locali rappresenta, una visione della Sardegna che non ha niente a che vedere con la sostenibilità, un aspetto che non va visto solo nel suo carattere ambientale, ma anche nel campo sociale ed economico”.

C’è anche chi ha provato a riscrivere le norme proposte dalla giunta regionale, sovrapponendo le due strutture testuali. L’architetto Alan Batzella ha così presentato una proposta alternativa, sollecitato dal gruppo consiliare di Art.1-Mdp. “Il Piano paesaggistico è ancora incompleto – osserva l’esperto – anche se il limite dei 300 metri può essere visto come una moratoria che non può essere infinita. Bisogna poi definire il fabbisogno antropico di ciascun territorio, considerando che nel ddl ci sono norme intruse che vanno tolte”.

E se l’antropologo Bachisio Bandinu teorizza di “recuperare il concetto di terra, terrinu e logu”, l’ingegnere Mauro Gargiulo, già direttore dell’Agenzia regionale del territorio, sostiene che il testo sull’urbanistica “…è una legge di governo del territorio, quindi è altro. Ci sono elementi di non negoziabilità, come la sostenibilità e il consumo del suolo, e la conservazione dei beni paesaggistici, che devono invece essere alla base della legge urbanistica”.

Il contestatissimo e quanto mai inadeguato assessore regionale all’Urbanistica, Cristiano Erriu (Pd), ha risposto alla dichiarazioni di Maria Antonietta Mongiu, sostenendo che “…l’accusa più o meno velata di accondiscendenza nei confronti di investitori o addirittura di rappresentanti diplomatici stranieri è falsa e infamante. Frutto probabilmente di una miopia di fondo che impedisce di scorgere la vera posta in gioco. Occorre – ha detto Erriu – una legge equilibrata che assicuri la tutela e la salvaguardia dei valori ambientali che nessuno mette in discussione (sic!), con le sacrosante esigenze di sviluppo avanzate da quanti sono concretamente impegnati a far uscire la Sardegna da una crisi economica devastante che toglie speranza ai disoccupati e futuro ai giovani. Una legge, soprattutto, che dia regole certe per il governo del territorio e riduca i tempi di risposta delle pubbliche amministrazioni. Chi parla di asservimento a potentati stranieri o prefigura scenari apocalittici a danno di spiagge, paesaggi costieri o altri beni tutelati usa argomenti più politici e ideologici che di merito”.

Il Consiglio delle Autonomie locali (Cal) chiede e ottiene ancora un po’ di tempo per formulare il parere sul disegno di legge sul riordino della rete ospedaliera. La trasmissione agli uffici della commissione Sanità era prevista per oggi ma, su richiesta del presidente del Cal, Andrea Soddu, il presidente del parlamentino Raimondo Perra ha concesso una breve proroga. Il documento dovrà, comunque, pervenire entro martedì 5 settembre, giorno in cui è in programma la prossima seduta della commissione Sanità, proprio per discutere il parere. “Terremo sicuramente conto delle considerazioni del Cal, almeno nella misura in cui non vadano a modificare l’impianto della riforma – ha spiegato Perra -; non deve sfuggire infatti che la legge deve pur sempre attenersi al decreto ministeriale 70, e che dopo il passaggio in consiglio regionale dovrà superare anche il vaglio del ministero della Salute”. Allo stesso modo l’assessore della Sanità, Luigi Arru, si è detto “…fiducioso e aperto al dialogo, ma restiamo dell’idea che sia giusto pensare a reali bisogni della gente in un contesto di cambiamento demografico importante”. Soddu ha già anticipato che il parere (comunque non vincolante) “…sarà o positivo con riserva, o negativo con riserva. Ci sono criticità che il Cal non può non far notare e che hanno a che fare con i territori marginali rispetto alle città, dove la domanda di salute rischia di restare senza risposta, ma anche con la mancata specificazione nel disegno di legge su che cosa faranno le case della salute o gli ospedali di comunità”. Per completare la stesura del documento il Cal si riunirà di nuovo, probabilmente venerdì prossimo, a Oristano. Dal 5 settembre, quindi dopo il voto finale del provvedimento in commissione, l’opposizione avrà dieci giorni di tempo per stilare la relazione di minoranza. Insomma, è prevedibile che il disegno di legge approderà in aula non prima del 15 settembre.

Aveva appiccato quattro roghi nella pineta di Is Arenas, a Narbolia, lo scorso 16 agosto, per nascondere il furto e il danneggiamento della Porsche di un cliente del resort dove lavorava. E’ quanto scaturito dalle indagini sugli incendi, ora definitivamente concluse dal Corpo Forestale di Oristano, che hanno portato alla denuncia di un ucraino, di 35 anni, impiegato stagionale presso l’hotel “Is Arenas Resort”. Alle 5 del mattino del 16 agosto, la sala operativa dell’Ispettorato forestale, dopo la segnalazione delle fiamme nella pineta di Is Arenas, aveva inviato le squadre antincendio e la pattuglia della Stazione di Seneghe. La macchina antincendi aveva spento rapidamente i focolai e messo in sicurezza il compendio forestale, evitando un possibile disastro. Subito il Nucleo investigativo del Corpo Forestale (Nipaf) di Oristano aveva avviato l’attività investigativa ricostruendo quanto accaduto, in collaborazione col personale del Resort. L’ex dipendente dell’hotel, concluso il proprio turno, a Ferragosto, aveva prelevato dalla reception le chiavi di una Porsche, all’insaputa del legittimo proprietario che alloggiava nella struttura, e si era diretto verso Riola Sardo. Al rientro, probabilmente a causa dell’eccessiva velocità era uscito fuori strada danneggiando il mezzo, trovato incidentato vicino alla statale 292, in prossimità del centro abitato di Riola. Nel tentativo di mascherare il furto e l’origine delle ferite (ematomi e abrasioni in varie parti del corpo conseguenti all’esplosione dell’airbag), l’ucraino aveva ingegnato di attribuire le lesioni all’impatto con la vegetazione nel tentativo di spegnere gli incendi, che minacciavano la pineta, ma che invece aveva innescato per crearsi un alibi. L’indagato rischia ora una pena dai tre a sette anni di reclusione per il reato d’incendio doloso, mentre per il furto e il danneggiamento, su cui hanno effettuato le indagini i Carabinieri, rischia una pena da uno a sei anni.

 

In questo periodo, Oristano celebra, come sempre, la Festa della Beata Vergine del Rimedio. Dal 29 agosto si terrà la novena; il 7 settembre il 65esimo anniversario dell’Incoronazione; l’8 settembre la Natività di Maria, con la solenne concelebrazione presieduta dall’arcivescovo Ignazio Sanna, in piazza della Basilica, alle 18.30. Intanto, il comune di Oristano sta preparando un percorso sicuro per consentire ai fedeli che seguono i festeggiamenti religiosi di raggiungere la Basilica in assoluta serenità. Ci stanno lavorando gli operai del comune, che sul tracciato del ponte vecchio sul Tirso stanno realizzando una corsia pedonale, separata da quella veicolare, per consentire ai chi vuole preenziare alla Novena di poter raggiungere in sicurezza la Basilica del Rimedio. Il sindaco, Andrea Lutzu, e l’assessore alla Viabilità, Pupa Tarantini, nelle scorse settimane hanno programmato l’intervento insieme al Comando della Polizia locale. Questa mattina gli operai del comune sono entrati in azione per la delimitazione di una porzione della carreggiata con dei dissuasori in gomma per la creazione del percorso pedonale. Contemporaneamente, l’assessore all’Ambiente, Gianfranco Licheri, ha disposto la pulizia straordinaria del percorso e dell’area intorno alla Basilica, che nei prossimi giorni sarà dotata anche di contenitori aggiuntivi per la raccolta differenziata e di sei bagni chimici. Sul ponte, sino alla conclusione dei festeggiamenti religiosi, il traffico in entrata a Oristano, dovrà dunque incanalarsi in una sola corsia. È un piccolo sacrificio che gli automobilisti dovranno sopportare per consentire a tanti fedeli di poter raggiungere la Basilica in condizioni di sicurezza. Il Comando di Polizia locale, infine, con un’ordinanza ha disposto una serie di regole per disciplinare al meglio il traffico e i parcheggi nell’area intorno alla Basilica che nei prossimi gironi sarà frequentata da migliaia di fedeli.

Giovedì 31 agosto, alle 9.30, il personale del Comando di Polizia locale di Oristano assegnerà i posteggi nell’area sterrata e nella via delle Grazie per le attività di commercio ambulante (autobar, carni e pesci) da svolgersi in occasione dei festeggiamenti per la Madonna del Rimedio. Il giorno seguente, venerdì 1° settembre, sempre alle 9.30, si procederà all’assegnazione dei posteggi nella via e nella piazza Santa Maria Bambina e nella via Sanna.

Un importante sostegno per la dottoressa Raffaela Montis e le sue lezioni di Ippoterapia e Riabilitazione equestre, fornite ai suoi allievi che montano presso la Soe, arriva da parte dei giovani del Rotaract Club Oristano. L’associazione, entrata nel quinto anno di vita e che già in passato si è contraddistinta per il suo sostegno in progetti a favore della comunità oristanese, nei giorni scorsi ha donato attrezzatura a uso esclusivo per la Riabilitazione equestre e Ippoterapia, del valore di oltre mille euro. La dottoressa Montis ha tenuto a ringraziare i giovani del Rotaract Club Oristano, sottolineando come l’attrezzatura donata consentirà una maggiore funzionalità e fruibilità delle lezioni per i suoi allievi. “Siamo immensamente grati alla comunità Oristanese e ai tanti imprenditori locali per il grande contributo apportato, consentendoci, con soddisfazione, di realizzare il nostro primo progetto di questo anno sociale, fornendo sostegno a un importante servizio della nostra città – ha sottolineato la presidente del Rotaract Oristano, Federica Vannozzi -. Grazie alla sensibilità mostrata dalla cittadinanza abbiamo confermato che, uniti, i progetti possono diventare realtà e che anche il più piccolo contributo da parte di tanti può trasformarsi in un grande aiuto per la comunità”.

 

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