Ago 26

Abusivismo edilizio: la Sardegna non è un’isola felice.

Quando ci sono calamità innaturali, come crolli e danni, com’è avvenuto per il “modesto” terremoto di Ischia, allora i riflettori ritornano sul gravissimo fenomeno dell’abusivismo edilizio.

La Sardegna non è un’isola felice. Il quadro dell’abusivismo edilizio in Sardegna rivela, infatti, un numero consistente di casi nelle aree di maggiore interesse ambientale. Secondo i dati dell’Agenzia del Territorio (relativi al 2012) le unità immobiliari abusive in Sardegna erano 46.877, sesta regione in Italia per numero di casi (2.799) su 100 mila residenti (prima la Calabria con 4.587).

Fra gli anni ’80 e gli anni ’90 del secolo scorso sono state eseguite in sede sostitutiva (su richiesta dei comuni) oltre 1.100 ordinanze di demolizione relative ad abusi edilizi non condonabili, secondo quanto previsto dalle leggi 47/1985, 724/1994, 662/1996, 326/2003, e successive modifiche ed integrazioni (cioè realizzati in aree tutelate con vincolo di inedificabilità assoluto) da parte del Servizio vigilanza in materia edilizia dell’assessorato regionale Enti locali, Finanze, Urbanistica. Sono stati, quindi, demoliti circa 300 mila mc. di volumetrie abusive (in gran parte fra il 1986 ed il 1987, con una breve ripresa fra il dicembre 1994 ed il gennaio 1995).

Ogni anno vengono emesse dai comuni sardi almeno un migliaio di ordinanze di demolizione di abusi edilizi, ma quasi nessuna viene eseguita dal trasgressore. I comuni e, in via sostitutiva la Regione, però, non demoliscono nemmeno un mattone abusivo da più di vent’anni. E senza provare alcuna vergogna.

In questi anni è stata solo la Magistratura a provvedere alla repressione dell’abusivismo edilizio in Sardegna. La competente Procura della Repubblica, per legge, è infatti destinataria degli obblighi di esecuzione degli ordini di demolizione e di ripristino ambientale contenuti nelle sentenze penali passate in giudicato per reati ambientali e urbanistici. Le Procure della Repubblica di Oristano, Cagliari, Lanusei e Tempio Pausania, nel corso degli ultimi 15 anni, hanno portato a compimento interventi di demolizione e ripristino ambientale in esecuzione di più di 250 sentenze penali passate in giudicato.

Insomma, ancora non si vuol capire che non si fa turismo con la speculazione edilizia, soprattutto se abusiva. L’ambiente e i beni culturali sono la nostra prima ricchezza e sarebbe ora di riconoscerlo con fatti concreti. (gruppodinterventogiuridicoweb.com).

Nel mercato civico di via Cimarosa, a Oristano, è in funzione, finalmente, un nuovo impianto di climatizzazione. Il comune, grazie anche alla collaborazione di un operatore privato, ha disposto l’installazione di due pompe di calore che consentono di risolvere i problemi delle alte temperature, che in questi mesi hanno fortemente condizionato la fruibilità della struttura mercatale. “Il problema era noto sin dall’apertura della struttura – ha osservato il sindaco Andrea Lutzu -. Insieme all’assessore comunale alle aree mercatali, Francesco Pinna, ce ne siamo fatti carico immediatamente dopo le elezioni, e da oggi l’impianto è in funzione. La situazione non era più tollerabile e le proteste degli operatori e dei loro clienti erano legittime, ma oggi fortunatamente il problema è stato risolto”. Nelle scorse settimane un problema analogo era stato affrontato e risolto nel mercato di via Costa. Il mercato di via Cimarosa ospita, provvisoriamente, gli operatori commerciali del mercato civico di via Mazzini, dove sono in corso i lavoro di ristrutturazione e ammodernamento.

Il consigliere comunale di Santa Giusta, Jens Garau, ha presentato un’interrogazione al sindaco di Santa Giusta sui lavori della strada Concias-Corte Baccas-Oristano. A detta di Garau, la precedente amministrazione comunale di Santa Giusta “…già nel 2014 aveva partecipato a un bando ministeriale, chiamato “6000 Campanili”; nel mese di gennaio 2015 l’amministrazione si era vista aggiudicare un finanziamento di 800 mila euro per l’adeguamento della carreggiata; marciapiedi a norma di legge; segnaletica stradale verticale e orizzontale; adeguamento di tutto l’impianto di illuminazione pubblica, ed alcune rotatorie stradali”. Premesso questo, Garau ha chiesto al sindaco di Santa Giusta come mai i lavori siano stati consegnati all’impresa appaltatrice solo di recente, dopo circa due anni e mezzo dalla concessione del finanziamento, e perché da oltre un mese la strada sia stata chiusa al traffico, senza che alcun lavoro sia stato iniziato, recando così disagi sia ai residenti della zona che a tutti gli automobilisti in transito nelle ore diurne e nelle ore notturne.

Sulla pulizia delle cunette lungo le strade della provincia di Oristano, l‘amministrazione provinciale precisa, in una nota, che la decisione di procedere alla pulizia delle cunette è nata contestualmente all’inizio dello sfalcio dell’erba da parte della ditta esterna incaricata dalla Provincia. La stessa ditta, trovandosi di fronte ad una vera e propria discarica diffusa lungo i bordi stradali, si è offerta (andando anche oltre ai compiti del capitolato d’appalto, che prevedeva solo lo sfalcio) di raccogliere i rifiuti assicurandoli in buste chiuse lungo le strade, per un successivo ritiro, a cui non poteva provvedere perché non disponeva né di mezzi adeguati né del titolo per svolgere questa attività. La Provincia di Oristano – si legge ancora nella nota – ha, quindi, preso immediatamente contattato con i diversi comuni in qualche modo interessati, per avviare una collaborazione nel ritiro delle buste. Alcuni sindaci hanno capito la situazione e assicurato il ritiro, mentre per i restanti tratti stradali, la Provincia provvederà al ritiro delle buste tramite una ditta specializzata. Da sottolineare che – secondo la Provincia di Oristano – i disguidi nell’organizzazione del ritiro nascono dal fatto che la pulizia dai rifiuti non era preventivata, ed è stata decisa solo dopo la constatazione, da parte della ditta esterna, della situazione di degrado delle cunette. Resta il fatto che i rifiuti sono stati raccolti nel più breve tempo possibile, e, tenuto conto anche del periodo di ferie delle imprese, che saranno presto smaltiti.

Due giovani di Santa Giusta si sono resi protagonisti, questa mattina, a Oristano, di un incidente che, fortunatamente, non ha avuto gravi conseguenze. I due, a bordo di una Peugeot 205, hanno prima tamponato un mezzo della nettezza urbana, in via Messina, e poi, invece di fermarsi, sono scappati. Non contenti della “bravata”, all’altezza della piazza Sacro Cuore hanno fatto il giro della rotonda a velocità elevata, perdendo il controllo dell’auto che si schiantata contro il muro delle scuole elementari. Nell’urto il giovane che era alla guida non ha riportato niente di serio, mentre il passeggero è stato trasportato con una ambulanza all’ospedale San Martino di Oristano per alcun ferite. Sul posto sono intervenuti, i Vigili del Fuoco, agenti della Polizia di Stato e della Polizia locale.

Altro incidente, questa volta con due feriti (uno in condizioni gravi), all’altezza della frazione oristanese di Massama, sulla 292, a causa di uno scontro frontale tra una Fiat Punto e una Peugeot. Le persone ferite sono state trasportate al San Martino di Oristano, dopo che sul luogo dell’incidente erano intervenuti, oltre alle ambulanze del 118, i Vigili del fuoco e la Polizia locale di Oristano.

 

 

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