Ago 12

Il Comune di Oristano contrario al termodinamico a San Quirico. Maninchedda: “Molti insulti, poche idee”.

L’amministrazione Lutzu ha ribadito quanto già annunciato in campagna elettorale, dichiarandosi fortemente contraria (come d’altro canto la stragrande maggioranza dei cittadini. ndr) al progetto per il termodinamico a San Quirico.

Il sindaco di Oristano, Andrea Lutzu, lo ha ripetuto nel corso di un incontro con il “Comitato per la salute e la qualità della vita” che da anni si oppone al progetto che la San Quirico Solar power vorrebbe realizzare ai piedi del Monte Arci.

“La mia posizione è nota ed è la stessa dell’intera maggioranza – ha detto il sindaco Lutzu, che ieri sera ha riunito la giunta e i capigruppo di maggioranza -. Ho sempre espresso forti perplessità su questa iniziativa durante la passata legislatura e in campagna elettorale. E se sulle caratteristiche del progetto ho delle perplessità, sul mancato coinvolgimento della popolazione la mia posizione diventa intransigente. È la cosa più preoccupante: su un’iniziativa come questa, di tale rilevanza, i residenti sono stati ignorati. Lo stesso consiglio comunale aveva pieno titolo ad occuparsi di questa iniziativa, mentre ha avuto modo di esprimere ufficialmente la sua contrarietà solo attraverso una mozione della minoranza”.

I passi da compiere per ribadire la posizione dei comuni coinvolti (Oristano e Palmas Arborea), del Comitato spontaneo e dei residenti, sono stati al centro dell’incontro di ieri. Insieme al sindaco Lutzu e al sindaco di Palmas Arborea, Andrea Pisu Massa, erano presenti gli assessori comunali oristanesi all’Urbanistica e all’Ambiente, Federica Pinna e Gianfranco Licheri, il consigliere comunale Gigi Mureddu, l’assessore comunale di Palmas Giovanni Murredda, e i componenti il “Comitato per la salute e la qualità della vita” Antonello Garau (portavoce) e Massimo Ibba (agronomo).

“L’incontro è servito per confermare le rispettive posizioni, ma anche per definire le azioni da attuare – ha detto ancora Andrea Lutzu Lutzu -. In primo luogo ribadire pubblicamente la contrarietà al progetto, valutare se adottare un ulteriore atto in consiglio comunale e, infine, chiedere un incontro ufficiale al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e all’Assessore regionale all’ambiente, Donatella Spano, in occasione del quale le comunità interessate (Oristano e Palmas Arborea) facciano emergere la loro posizione e, nel contempo, la Regione renda note le sue intenzioni”.

Nella settimana di Ferragosto, dal 14 al 18, la trasmissione della Rai “Uno mattina estate” dedicherà la rubrica “Italia bel paese” alla città di Oristano, alla storia, la natura e l’arte di questa terra. Lunedì 14, nella piazza principale di Oristano, piazza Eleonora d’Arborea, alle 9.45, diretta su Rai Uno, con l’inviato Francesco Gasparri che incontrerà il sindaco di Oristano, Andrea Lutzu, e Angelo Bresciani, presidente della Fondazione Sa Sartiglia, davanti ad alcuni cavalieri e a una rappresentanza in costume del Gruppo folk Città di Oristano. Martedì 15, Francesco Gasparri perlustrerà i dintorni di Oristano, le sue magnifiche spiagge e gli stagni di Cabras. In studio, lo storico dell’Arte Costantino D’Orazio racconterà la storia dei Giganti di Mont’e Prama e del nuraghe Losa. Mercoledì 16, Francesco Gasparri si occuperà di alcune iniziative presenti sul territorio della provincia di Oristano, incontrando Marco Pili, maestro di “fassonis”, tipiche imbarcazioni utilizzate per la pesca e la caccia negli stagni. Parlerà, inoltre, del master in Archeologia subacquea dell’Università di Oristano con il professor Raimondo Zucca, mentre Costantino D’Orazio, in studio, si dedicherà alla storia di Eleonora, la famosa giudicessa di Arborea, nota per la Carta de Logu. Giovedì 17, le telecamere di Uno mattina mostreranno il sito archeologico di Tharros, nel golfo di Oristano, e sempre in studio, D’Orazio parlerà del mistero dell’angelo nero, riscoperto a seguito di un restauro nella chiesa di San Giovanni dei Fiori, a Oristano. Venerdì 18, Francesco Gasparri mostrerà due particolarità culinarie di Oristano: il vino Evaristiano e le seadas, preparate da Antonella Giglio dell’Agriturismo “Il Giglio” di Massama (vedi foto sopra), uno dei dolci più conosciuti della cucina sarda. In studio, a Roma, lo chef Roberto Serra del ristorante “Su Carduleu” di Abbasanta (certamente tra i migliori della Sardegna) punterà la sua attenzione su quattro ricette della tradizione sarda, coniugando in cucina tradizione e innovazione.

Una donna di Nurallao, Lorenzina Demara, di 56 anni, è morta in un incidente stradale avvenuto sulla strada provinciale 49 che collega il porto industriale di Oristano ad Arborea. L’auto sulla quale viaggiava, una Fiat Punto, si è scontrata con una Opel Astra al bivio per la spiaggia di Aba Rossa. Sul posto sono intervenuti il personale del 118, i Vigili del fuoco, e i Carabinieri per gli accertamenti.

Potrebbe essere stato un corto circuito la causa dell’incendio che poco prima dell’alba ha gravemente danneggiato un chiosco bar all’ingresso di Villaurbana, gestito da due giovani di Mogoro. L’allarme è scattato attorno alle 5,30. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri e Vigili del fuoco del Comando provinciale di Oristano, che hanno dovuto lavorare a lungo per spegnere le fiamme e mettere in sicurezza la struttura di legno. Secondo i primi accertamenti sarebbe da escludere una eventuale natura dolosa.

 

Nel corso dell’ultima settimana, il Nucleo ambiente della Polizia locale di Oristano ha intensificato i controlli nelle aree dunali e nelle pinete di Torregrande, per verificare il rispetto delle ordinanze regionali e comunali che impongono una serie di divieti, fra cui il divieto di calpestio delle dune, il divieto di accesso nelle aree dunali, il divieto di qualsiasi forma di campeggio. All’inizio della stagione estiva il comune di Oristano ha posizionato una serie di cartelli per segnalare i divieti, e la Polizia locale ha intensificato i sopralluoghi, già attivi negli altri mesi dell’anno, per contrastare un fenomeno abbastanza diffuso lungo le coste, che comporta danni al delicato equilibrio di quelle zone. Le ispezioni a Torregrande degli ultimi giorni hanno consentito di individuare diversi trasgressori ed elevare cinque sanzioni da 300 euro per sosta non consentita sulle dune. I controlli degli agenti del Nucleo ambientale della Polizia locale proseguiranno con particolare attenzione nei giorni a ridosso del Ferragosto.

 

Dopo il super Puma, l’elicottero in uso in Sardegna per la lotta agli incendi e capace di scaricare 4.500 litri d’acqua, arriva sull’Isola la turbina nebulizzante. Il nuovo strumento antincendio sarà utilizzato gratuitamente e in via sperimentale anche sui grandi roghi della Sardegna già dai prossimi giorni. La turbina, montata in questa fase su mezzi 4×4, può nebulizzare la poca acqua solitamente disponibile nei luoghi interessati dagli incendi e, lanciata contro le fiamme, raggiunge livelli di successo molto più efficienti dei classici strumenti utilizzati fino a oggi per lo spegnimento degli incendi. “La macchina antincendi della Regione – ha spiegato l’assessore all’Ambiente, Donatella Spano – punta sempre di più sull’utilizzo di nuove tecnologie che garantiscano maggior successo negli interventi e più sicurezza per gli uomini impegnati a terra. Dopo l’ottima esperienza dell’investimento sul Super Puma, oggi facciamo da territorio pilota nella sperimentazione della turbina”. “Avremo la turbina in comodato d’uso gratuito per due mesi – ha osservato il comandante regionale del Corpo forestale e di Vigilanza ambientale, Gavino Diana -. La società EmiControls del Polo tecnologico di Trento, dove è stato realizzato il nuovo strumento, si occuperà della nostra formazione e delle spese di trasporto”. L’accordo di collaborazione è frutto dei costanti rapporti del Corpo forestale con le realtà più dinamiche e avanzate nella ricerca di nuove soluzioni nella lotta agli incendi boschivi, come dimostra anche il fatto che negli anni scorsi il Corpo forestale ha messo a punto una lancia miscelatrice per l’uso dello schiumogeno con mezzi terrestri”.

Il caldo record, dominatore indiscusso della prima decade di agosto, ci ha lasciato. Ieri i primi sbuffi di Maestrale e l’aria fresca (a contatto con le calde acque mediterranee) dava luogo a qualche nube temporalesca. Non sono mancati degli scrosci di pioggia, in transito da ovest verso est. Ma si è trattato di precipitazioni di breve durata, peraltro pregne di polveri sahariana. Dopodiché è subentrato il Maestrale. Maestrale che ha accelerato nel corso della scorsa notte, con raffiche più intense lungo la fascia orientale della nostra regione. Il vento continuerà a soffiare nell’arco della giornate di venerdì e sabato, seppur in attenuazione. Ma quel che più conta è che le temperature sono calate parecchio: in alcune aree dell’isola si arriverà a diminuzioni anche di oltre 15°C. Diciamo pure che farà fresco, percepito più che in altre occasioni a causa delle condizioni termiche precedenti. Purtroppo non ci aspettiamo piogge. Come detto la perturbazione in transito sull’Italia non riuscirà ad apportare un peggioramento. Il fine settimana sarà, quindi, soleggiato ovunque. Peraltro, domenica percepiremo un rialzo delle temperature; rialzo che proseguirà verso Ferragosto, quando tornerà un po’ di caldo. Ma di certo non avrà nulla a che vedere col caldo record dei giorni scorsi. (Meteo Sardegna).

La Costituzione della Sardegna. Ogni volta che si immagina un futuro diverso, il presente reagisce. Questo, però, dimostra quanto siano forti le idee: è bastato scrivere una Costituzione che immagini una Sardegna diversa, per scatenare una ridda di paure, di giudizi frettolosi, di ragionamenti che non reggerebbero a un minimo di verifica logica. È la forza de Su Connottu. Tutti si lamentano di tutto, ma appena si lavora a un cambiamento razionale, profondo, graduale, si ha tanta di quella paura che si preferisce la conservazione e l’agonia del presente al rischio della libertà. Nessuno oggi entra nel merito della nostra Carta. Nessuno, per esempio, dice ciò che pensa della nostra difesa dei diritti individuali. Nessuno parla della separazione dei poteri tra il Presidente del Consiglio dei Ministri e il Parlamento. Noi abbiamo scritto che vengono eletti in momenti diversi e che il Presidente non può sciogliere il Parlamento. Siamo d’accordo? Sì, No, ogni risposta è lecita, ma si parli del merito. Ecco, nel merito, con la Costituzione vigente, la Sardegna è condannata da 15 anni a un presidenzialismo assorbente e non facilmente limitabile. Se ne può parlare? Si può parlare di come è possibile esercitare la libertà economica in Sardegna? Noi lo abbiamo descritto e perimetrato. Altri sanno fare di meglio? Ci dicano come e come sarebbe possibile realizzarla avendo a fondamento lo Statuto di Autonomia. Noi abbiamo parlato di una nuova fiscalità. Qualcuno ha un’idea diversa? Sì? Bene, la dica e dica come immagina di realizzarla a Statuto vigente, lo stesso Statuto che attualmente fa sì che il Total Tax Rate a Cagliari sia inferiore di 6 punti (60%) rispetto a quello di Sassari (66%), una delle città della Repubblica italiana con la più alta pressione fiscale. In sostanza, una piccola impresa sarda del Nord Sardegna ha lo Stato e il Comune come soci occulti per un valore del 66% del suo imponibile. Un’impresa cagliaritana, per il ‘solo’ 60%. Ne vogliamo parlare?
Il Pd ha detto che non è un partito indipendentista e lo sapevamo. Ma sappiamo anche, perché li frequentiamo, che dentro il Pd ci sono persone curiose rispetto alle nostre posizioni, persone che pensano che l’Autonomia sia finita e che occorra andare oltre, anche se non arrivano a parlare di indipendenza. Con queste persone il dialogo continua. Il Pd ha complessivamente anche detto, per bocca del suo segretario, che sui poteri della Sardegna bisogna discutere. Bene: è un ottimo inizio rispetto ai tempi in cui si diceva che alla Sardegna avrebbe provveduto il celebre e mai visto ‘Governo amico’, lo stesso che ha tradito ogni patto morale sugli accantonamenti (400 milioni annui di furto di Stato), lo stesso dei ministri villeggianti ed elicotteralmente volteggianti sull’isola e fraudolentemente attivi sul versante delle servitù militari (non un palmo di spiaggia ci è stato restituito); lo stesso degli imbrogli di Stato dell’Eni a Porto Torres; lo stesso che ormai si sta preparando ad autorizzare la Sardegna a contrarre un mutuo di 300 milioni per il buco della Sanità in cambio di un sostanziale commissariamento (noi, per colpa nostra, ci indebitiamo, e loro comandano). E questo lo ricordo non al Pd di oggi che almeno accetta di aprire una seria discussione, ma a specifici parlamentari, veloci di  inutile e ingiustificata bile (generata non dai fatti, ma da quelli che un tempo si chiamavano i ‘malparlieri’) ma meno di proficua azione politica.
Resta un fatto: noi continueremo a proporre scenari sfidanti, nuovi orizzonti, possibilità di cambiamento, e discuteremo con tutti i sardi, a prescindere da ciò che hanno votato in passato, di un nuovo percorso per la Sardegna. Lo faremo presupponendo la gradualità, come abbiamo sempre detto, ma mai rinunciando all’orizzonte. Speriamo che questa discussione possa svolgersi con serietà e profondità, non col senso della battuta facile che sta distruggendo le relazioni personali e anche l’intelligenza.

La questione morale e il Movimento Pastori. Nel mezzo di questo dibattito che ci onora, alcuni esponenti del Movimento Pastori, avendo letto frettolosamente le dichiarazioni del capogruppo del Partito dei Sardi sui celebri 35 milioni promessi dal Presidente della Giunta dal cassone del camion che ha ormai sostituito l’Aula consiliare di via Roma,  mi hanno personalmente attaccato. Uno ha associato la nostra proposta di Costituzione alla vecchia notizia dell’avviso di garanzia da me ricevuto per i fondi dei gruppi, lo stesso avviso di garanzia annullato dopo qualche settimana perché palesemente fondato su fatti inesistenti e fraintesi. Quell’immagine riproposta in Facebook dimostra come ormai la rete renda eterna l’accusa e mai la difesa e l’assoluzione (in questo caso rapidissima archiviazione). Il diritto all’oblio di cui parla Antonello Soro è davvero un diritto. Eppure in rete non esiste e basta un malintenzionato per far rivivere una notizia rivelatasi fondata sull’errore, senza far rivevere l’intera verità.
Detto questo, si vuole sollevare con me la questione morale? Sono qui, pronto. Tuttavia, da solo, e sempre più solo, continuo a dire che in Sardegna se c’è una questione morale c’è anche una questione giudiziaria di cui nessuno parla politicamente perché tutti, ma proprio tutti, hanno paura. Si vuole parlare dei fondi dei gruppi con me? Prontissimo. L’occasione dell’infangamento gratuito è ghiotta, non solo per i miei avvocati (che hanno già proceduto), ma anche per cominciare a togliermi qualche sassolino dalle scarpe.
C’è stato in questa legislatura un partito trasversale del dossieraggio e dell’illazione, al quale non sono estranee persone dotate di rango istituzionale, che ha tentato di trasferire il confronto politico con noi del Partito dei Sardi sul piano giudiziario. Le bricioline di Pollicino di questa azione sono disperse sul terreno e con grande fatica si sta cercando di ricostruirle e di portarne i disseminatori in tutte le sedi opportune, dai tribunali al Consiglio Superiore della Magistratura. Ma questo livello infame della politica e del potere è realmente quello che si vuole esercitare? Davvero si vuole ingaglioffire in questo modo la vita politica sarda? O non sarebbe meglio elevare il livello della discussione, parlare di diritti e doveri, rigenerare il prestigio del ceto politico fondandolo sul sacrificio anziché sul privilegio? Io sto su questa frontiera.

I soldi ai pastori. Sulla questione dei fondi ai pastori è meglio essere chiari: il Partito dei Sardi è l’unica forza politica che ha detto dove prendere i soldi e come usarli. Noi abbiamo indicato le misure del Piano di Sviluppo Rurale utili alla causa: le misure 5.1., 5.2 (totale 15 milioni) utili per ristorare le aziende danneggiate (penso per esempio alle aziende di Gonnosfanadiga, Villacidro e Arbus distrutte dagli incendi; e penso, per esempio, ai dani derivanti dalla siccità) senza incorrere negli aiuti di Stato. Per aumentare la dotazione di queste misure abbiamo suggerito di dimunuire lo stanziamento della misura 7 sulla ‘Banda larga’ dove sono allocati 46 milioni largamente candidati a non essere utilizzati pienamente; abbiamo indicato la misura 14.1.2 sul benessere dei suini, dove ci sono 50 milioni, sicuramente candidati a non essere utilizzati a pieno finché non si debella la peste suina. Noi abbiamo detto dove sono i soldi, quali voci portare in diminuzione e quali in aumento. Nessun’altra forza politica lo ha fatto. Però, siccome parliamo chiaro, e chiaramente diciamo che i soldi a pioggia fanno male all’agricoltura e che il ristoro dei danni non va fatto col de minimis diversamente danneggia le imprese sane, siccome parliamo chiaro, cerchiamo i soldi nei bilanci e diciamo come e dove matterli, siamo colpevoli agli occhi dei confusi. Pazienza. Anche quando dicemmo che i famosi 12 milioni per la crisi del prezzo del latte non si sarebbero spesi venimmo insultati, poi i fatti ci diedero ragione. Andiamo avanti. Tuttavia, in tutto questo, c’è un aspetto positivo: il Partito dei Sardi sta al centro dei problemi. Problemi di libertà, di potere, di giustizia e di reddito. Questo è essere un partito nazionale della Sardegna e dentro questa soddisfazione ci sta anche avere un po’ di pazienza per gli insulti (ma senza mancare di denunciare gli autori).

Per chi vuole immaginare una Sardegna diversa, il link è questo www.sacartaprosarepubblica.eu

(Paolo Maninchedda, presidente Partito dei Sardi, www.sardegnaeliberta.it).

 

 

4 comments

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    • kaisaros on 12 agosto 2017 at 10:08
    • Rispondi

    Va benissimo agire con cautela quando si parla di progetti a forte impatto ambientale. Però attenzione a non essere presi dalla sindrome “nimby” (not in my back yard), cioè a dire no a tutto: no al nucleare, no all’eolico,no al fotovoltaico, no al termodinamico ecc. Purtroppo la nostra società e la nostra economia hanno bisogno di energia e in qualche modo questa energia deve essere prodotta, con un costo anche di tipo ambientale. L’energia pulita al 100% non esiste e le fonti non rinnovabili prima o poi si esauriranno. Il problema vero è che manca un piano energetico serio, ma per questo occorre una classe politica dotata di cultura scientifico- tecnologica, mentre la maggior parte degli amministratori sono di estrazione umanistico-giuridica.

    • Silvio on 12 agosto 2017 at 16:36
    • Rispondi

    Maninchedda può trovare tutte le giustificazioni che vuole ma, come hanno detto molti, presentare una Costituzione Sarda senza che sia stata discussa prima in una Assemblea Costituente è, a mio avviso, una grossa pecca. La mia impressione è, e anche questo lo hanno detto in molti, che Maninchedda fosse in crisi di visibilità. La Costituzione Sarda del PdS ha fatto discutere per cinque minuti, ma annunciarla in pieno Ferragosto mi sembra una grande sciocchezza e tra qualche giorno non se ne ricorderà più nessuno.

    • Bore on 12 agosto 2017 at 17:54
    • Rispondi

    Ma gale costituzione! A Maninchedda interessa solo fare parlare di se! Il bello, putroppo per lui, è che ne parlano male!

    • Sardista vero on 12 agosto 2017 at 18:37
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    Scambiare le critiche per insulti è tipico di chi non accetta che altri la pensino diversamente da lui. Paolo Maninchedda e Franciscu Sedda sono consapevoli che la politica non è circoscritta al Partido dei sardi? Detto sinceramente e senza offesa la Costituzione della Sardegna cosi come l’hanno ideata Sedda e Maninchedda è abbastanza superficiale e fa acqua da tutte le parti.

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