Ago 09

Sa Carta pro sa Repubblica de Sardigna.

Il Partito dei Sardi ha approvato nella sua Assemblea Nazionale del 24 giugno la bozza di una Costituzione della Repubblica di Sardegna che oggi sottopone all’attenzione di tutti i sardi disponibili a immaginare e costruire un futuro diverso, fatto di nuove opportunità, nuove responsabilità, nuove libertà e nuove solidarietà.

Si tratta dell’ossatura di una carta costituzionale aperta a tutti i contributi che possano ulteriormente migliorarla. Dà solo un’idea dello Stato che vorremmo costruire, fondato su un forte equilibrio tra le libertà individuali, il sistema dei diritti e dei doveri, i vincoli sociali, le solidarietà civiche.

Al termine del periodo di consultazione e dopo la successiva rielaborazione con i vostri contributi, il Partito dei Sardi voterà in una giornata solenne, aperta a chi vorrà accreditarsi, il testo definitivo. Chiediamo a quanti tengono alla Sardegna di voler generosamente concorrere alla definizione di questo importante e significativo documento.

Questa la piattaforma partecipativa: www.sacartaprosarepubblica.eu

(da www.sardegnaeliberta.it).

Sono 55 gli articoli già disponibili sul sito www.sacartaprosarepubblica.eu che ogni cittadino è libero di commentare o emendare fino a dicembre, e che compongono il testo della “Costituzione della Repubblica di Sardegna”, presentata dal presidente e dal segretario del Partito dei Sardi, Paolo Maninchedda e Franciscu Sedda. “In Sardegna c’è un sentimento diffuso di infelicità e sfiducia, che nasce dalla percezione errata di un futuro precluso e immobile. All’Isola serve, quindi, un nuovo stimolo e le motivazioni nascono da grandi idee – ha spiegato il presidente e leader del Partito dei Sardi, Paolo Maninchedda -. Si tratta di una Costituzione con radici di cultura democratica ed europeismo, di cultura di solidarietà e libertaria, cioè quella cultura che circoscrive l’esercizio del potere pubblico rispetto alle libertà individuali”, ha detto ancora Maninchedda nel fare una rapida carrellata degli articoli più importanti. “Dal primo, dove diciamo che il popolo sardo si costituisce in Repubblica per garantire la libertà e difendere il vincolo culturale e istituzionale della Sardegna con l’Europa, all’art 4 che disegna il percorso di appropriazione delle nostre risorse e simboli, e dove diciamo quali sono le lingue nazionali della Sardegna, cioè il sardo, il corso, il tabarchino, l’algherese”. Saranno i sardi poi a decidere con un referendum quali sono le lingue ufficiali, quale sarà il loro inno e la loro bandiera. Secondo l’articolo 6 “…ogni confessione religiosa che preveda pratiche contrarie a diritti fondamentali delle persone è vietata”. C’è poi la sezione dei diritti fondamentali, dall’articolo 9 al 25. L’art. 10, per esempio, prevede che ogni cittadino ha diritto di essere trattato dagli organi dello Stato senza arbitrio e secondo il principio buona fede. La Costituzione, fra l’altro, vieta la pena di morte e l’ergastolo, e prevede all’articolo 14 che ogni cittadino è libero di unirsi in matrimonio o unione civile. Sulle istituzioni: “Immaginiamo un presidente della Repubblica eletto ogni 5 anni e un presidente del Consiglio ogni 4. La sfasatura consente che non vi sia mai vacatio. Il Parlamento con 80 membri è eletto ogni 4 anni”. Sulla retribuzione dei parlamentari: “Abbiamo pensato che non è obbligatorio abbandonare il mestiere ma bisogna optare sulla retribuzione. In questo modo immaginiamo un ceto politico che si professionalizza senza perdere radicamento sociale”. Infine un riferimento all’art. 29, che riguarda la distribuzione Stato-Comuni da decidere attraverso referendum “…perché siamo convinti che l’accentramento dei poteri sia causa di spopolamento”.

Siamo ormai giunti al termine della prima decade di agosto e quel che ricorderemo è il caldo record. La massiccia intrusione dell’aria rovente sahariana ha causato anomalie termiche incredibili, con temperature massime altissime (picchi di oltre 45°C) e minime altrettanto rilevanti. Ma ora, finalmente, tutto ciò sta per concludersi. Da giovedì aria fresca atlantica irromperà sul Mediterraneo (alimentando un vortice instabile in transito sul Nord Italia), determinando un crollo delle colonnine di mercurio. Perderemo, quindi, tanti gradi, arrivando addirittura nelle zone interne a 13-14°C. in meno, e passeremo da anomalie positive ad anomalie di segno opposto. Arriverà poi il Maestrale, intenso soprattutto nella giornata di venerdì, con le raffiche più forti che coinvolgeranno la fascia orientale dell’Isola. Il Maestrale dovrebbe insistere, presumibilmente, sino a sabato. Sul fronte piogge c’è da sdgnalare la possibilità di qualche scroscio di pioggia nella giornata di domani, ma la perturbazione transiterà ben distante dalla nostra regione. (da Meteo Sardegna).

Dopo che gli agenti di Polizia avevano effettuato dei controlli di routine e riscontrato la violazione delle norme di sicurezza, il Questore di Oristano, Giovanni Aliquò, ha deciso di chiudere per undici giorni il “Martini Beach”, disco-bar nel litorale di Abba Rossa, in territorio di Santa Giusta.  Nel locale ci sarebbero stati, infatti, oltre il doppio del centinaio di clienti che può contenere. Anche nel recente passato,  il Questore aveva decretato la sospensione per tre giorni delle licenze rilasciate al locale. “Il provvedimento – si legge in una nota della Questura di Oristano – è stato adottato a tutela prioritaria dei tanti giovanissimi frequentatori del locale, la cui incolumità è certamente bene primario da difendere”.

Non c’è niente da fare, la madre degli imbecilli è sempre incinta. Non si possono, infatti, definire in altro modo gli autori (o l’autore) dell’ennesimo atto vandalico che alcuni scalcinati “balentes della notte”  in vena di cazzate hanno effettuato in piazza Eleonora, a Oristano. I nuovi barbari hanno distrutto le maschere in ceramica de su Componidori dell’artista oristanese, Arnaldo Manis, ed è molto strano che questi balordi non abbiano filmato la loro magnifica impresa per poi postarla su internet, in modo tale che tutto il mondo potesse ammirare la loro immensa balentia. Per fortuna, anche su disposizione del sindaco Lutzu, la Polizia locale sta verificando le registrazioni della videosorveglianza e, stando a quando sarebbe emerso, si è fiduciosi d’individuare al più presto il responsabile di un gesto tanto stupido e incivile. In casi come questi, oltre al risarcimento del danno, le punizioni corporali di antica memoria, sotto forma di paterne cinghiate o, a scelta, di quattro pedate nel sedere ben assestate, sarebbero quanto mai opportune.

Il sindaco di Oristano Andrea Lutzu, ha incontrato questa mattina, presso il Palazzo di Giustizia, il Procuratore della Repubblica, Ezio Domenico Basso. Durante la visita istituzionale, caratterizzata da grande cordialità, il Procuratore ha rivolto gli auguri di buon lavoro al neo sindaco. L’incontro, improntato alla collaborazione reciproca, si è incentrato sugli interventi da realizzare presso il Palazzo di Giustizia per garantire la migliore offerta dei servizi giudiziari. La conferenza permanente a breve esaminerà i progetti in corso per programmarne la rapida realizzazione.

Nei giorni scorsi il danneggiamento per mano di qualche vandalo, e tra ieri e oggi l’immediato intervento del comune di Oristano per la riparazione. Le docce pubbliche della spiaggia di Torregrande sono nuovamente a disposizione dei bagnanti. Il sindaco Andrea Lutzu e l’assessore ai Lavori pubblici Riccardo Meli, raccolte le segnalazioni dei cittadini, hanno immediatamente disposto l’intervento di sostituzione o riparazione degli impianti danneggiati. Gli operai del cantiere comunale hanno rapidamente sostituito i soffioni delle docce e riparato 13 dei 14 impianti della spiaggia, alcuni dei quali necessitavano comunque di un intervento di manutenzione.

 

7 comments

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    • Giorgio on 9 agosto 2017 at 17:35
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    Ma di che cosa vi meravigliate? Ad Oristano il vandalismo è all’ordine del giorno. In una città dove non c’è sicurezza quello che è successo in piazza Eleonora è il minimo che possa capitare.

    • drastico on 9 agosto 2017 at 19:44
    • Rispondi

    sono d’accordo con pig. quattro calci in c… ben assestati valgono più di mille prediche.

    • Marco on 9 agosto 2017 at 20:56
    • Rispondi

    In riferimento all’atto vandalico consumato in piazza Eleonora. Niente condanne perché non servono a niente. La punizione migliore sarebbe responsabilizzare di più i genitori e per gli esecutori del barbaro atto due anni di pulizia della città, dalla mattina alla sera, oltre al pagamento delle maschere.

    • Mario on 9 agosto 2017 at 23:18
    • Rispondi

    Questo cretino o questi cretini non devono passarla liscia!
    Oristano non deve essere lasciata in balia degli imbecilli.

    • Gianfranco on 10 agosto 2017 at 11:11
    • Rispondi

    Con la trovata della costituzione sarda – una cosa di cui tra qualche giorno non parlerà più nessuno – quel volpone di Maninchedda ha tentato un altro colpo ad effetto per cercare la visibilità che ha perso da quanto non è più assessore regionale. Maninchedda non è uno stupido e si è reso conto che gli altri che gli stanno attorno nel PdS – Sedda, Cherchi, Congiu, Succu, ecc. ecc. – sono solo delle mezze figure della politica che non tirano per niente e anzi quando parlano fanno danni. Con il PD in caduta libera, al PdS non restava altro che smarcarsi d’urgenza dal Governo della Regione, stando però bene attento a tenere – come da tradizione democristiana – un piede in più staffe. Anche le mezze dimissioni da assessore – con un frillo al suo posto e il partito in maggioranza – non hanno dato i frutti sperati e anzi la posizione ibrida del PdS non ha giovato per niente al partito nè a Maninchedda. Bisognava escogitare qualcosa in attesa del congresso – se mai si farà – per uscire dal dimenticatoio. Cosa poteva scaturire da un’ex Irs e un’ex Psd’Az se non un’illuminazione epocale come la costituzione sarda? Niente di più scontato. Il politico Maninchedda nella nuova versione indipendentista pacifica e gandhiana cerca di essere il più convincente possibile ma secondo me ai sardi di questa costituzione non gliene può fregar di meno.

      • kaisaros on 10 agosto 2017 at 19:32
      • Rispondi

      Concordo pienamente sull’ultima affermazione e aggiungo che la maggior parte dei sardi non è indipendentista in modo serio e convinto. Alcuni si professano tali per protesta o per orgoglio, oppure per evidenziare la specificità dell’essere sardo, rispetto all’essere “continentale”. Secondo me vi è carenza di informazioni sulla questione, nel senso che non è ancora chiaro ai più (compreso il sottoscritto) quanto e se sia conveniente staccarsi dallo stato Italiano. E anche il dibattito non sembra appassionare molto le folle.

    • Salvatore Crobu on 10 agosto 2017 at 14:13
    • Rispondi

    C’è un sentimento diffuso di infelicità e……….allora con coraggio e dignità esci dalla maggioranza in consiglio regionale, per il bene di tutti.

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