Lug 19

Con la benedizione del Ministro Franceschini nasce la Fondazione Mont’e Prama.

“I giganti di Mont’e Prama sono una grande opportunità per il comune di Cabras, per la Sardegna e per l’Italia intera”.

Lo ha detto il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, all’atto della firma dell’accordo tra il Mibact, la Regione e il comune lagunare per la valorizzazione dei guerrieri e degli arcieri di pietra restituiti dal Sinis nel 1974 e ora esposti al Museo archeologico nazionale di Cagliari e al Museo civico di Cabras.

L’accordo, firmato dal ministro Franceschini, dal sindaco Cristiano Carrus e dal governatore Francesco Pigliaru, è solo il primo atto di un percorso a medio e lungo termine che porterà alla nascita di una Fondazione che oltre al sito archeologico di Mont’e Prama e al nuovo Museo di Cabras dedicato ai Giganti gestirà anche il sito archeologico della città punico romana di Tharros. “I giganti di Mont’e Prama – ha ribadito Franceschini – sono un attrattore di turismo internazionale che pochi Paesi hanno al mondo”.

“Avevamo detto che avremmo trovato e investito risorse ed energie per il nostro patrimonio archeologico – ha detto il presidente della Regione, Francesco Pigliaru – e lo abbiamo fatto: la firma avvia e struttura un processo di protezione e conoscenza del tutto nuovo. La collaborazione istituzionale su questo fronte è consolidata ma ora facciamo un passo più importante. Non solo condividiamo la strategia su Mont’e Prama, ma portiamo avanti insieme la creazione di un percorso unitario di valorizzazione e fruizione di un intero territorio archeologico, superando la frammentazione e parlando con una voce sola.”

Valorizzazione della Sartiglia, recupero della Reggia Giudicale e del complesso di San Francesco per la sede del Polo archivistico provinciale. Su questi temi, questa mattina, a Cabras, si sono confrontati il sindaco di Oristano, Andrea Lutzu, e il Ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini. L’incontro si è tenuto a margine della firma del protocollo d’intesa, tra lo stesso Franceschini, il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e il sindaco di Cabras, Cristiano Carrus, per la nascita di una fondazione chiamata a gestire il museo dove saranno esposte le statue dei giganti di Mont’e Prama e a gestire anche l’area archeologica dell’antica città di Tharros. “L’invito del sindaco di Cabras, con il quale abbiamo avviato un proficuo rapporto di collaborazione, ci ha consentito di porre le premesse per un confronto costruttivo col Ministro Franceschini – ha osservato il sindaco Andrea Lutzu -. In questo senso è stata preziosa la disponibilità del deputato Caterina Pes, che si è resa disponibile anche a organizzare un incontro a Roma, al ministero, per affrontare nel dettaglio le tematiche introdotte oggi col Ministro Franceschini e con il suo staff”. Nel breve incontro col Ministro dei Beni culturali, il sindaco Lutzu ha chiesto un impegno del Governo per il recupero dell’antica Reggia degli Arborea: “Un simbolo della città che vorremmo recuperare alla disponibilità collettiva – ha detto Lutzu -. È una battaglia della città che vuole riappropriarsi delle sue radici storiche e culturali”. Con lo stesso impegno Lutzu intende confrontarsi per il recupero del complesso architettonico del San Francesco, per poter realizzare al suo interno il Polo archivistico provinciale. Capitolo a parte per la Sartiglia. Il sindaco di Oristano, che ha invitato il Ministro Franceschini alla prossima edizione della giostra, ha chiesto che il Ministero inserisca la manifestazione equestre di origine medievale tra le rievocazioni storiche alle quali la Legge di Stabilità ha destinato un finanziamento di 2 milioni di euro.

L’impianto era vecchio di almeno vent’anni, e da due anni ormai non funzionava più, creando grossi problemi agli operatori commerciali e ai clienti. Da un paio di giorni però nel mercato civico di via Costa è entrato in funzione il nuovo impianto di climatizzazione e ora la struttura commerciale è finalmente nuovamente pienamente fruibile. Il sindaco Andrea Lutzu ha voluto verificare di persona l’efficienza dell’impianto, visitando i locali del mercato e parlando con gli operatori che hanno manifestato il loro apprezzamento per il lavoro realizzato dal comune. “È un problema che mi era stato segnalato durante la campagna elettorale e del quale mi sono fatto immediatamente carico appena insediato – ha osservato il sindaco Lutzu -. Insieme all’assessore alle aree mercatali, Francesco Pinna, e agli uffici abbiamo esaminato il problema e trovato una soluzione, che fosse rapida e definitiva. La situazione non era più tollerabile: le temperature erano tanto alte da non poter essere più sostenibili, dai clienti e dagli operatori che avevano difficoltà anche con le merci presenti nei banconi. Sono state recuperate le risorse e con una spesa di circa 14 mila euro abbiamo sostituito il vecchio impianto: le macchine interne e quelle esterne e quelle parti del sistema che necessitavano di una revisione”. Per gli operatori presenti e per i loro clienti (una decina, ma con la struttura pienamente operativa e confortevole potrebbe aumentare l’interesse da parte dei cittadini e degli operatori commerciali) è dunque finito il tempo delle temperature eccessive. Con la stessa determinazione il sindaco Lutzu e l’assessore Pinna stanno seguendo il problema del mercato di via Cimarosa. Nella struttura che provvisoriamente ospita gli operatori commerciali del mercato civico di via Mazzini ci sono problemi legati agli impianti, ma gli uffici comunali stanno lavorando per garantire una soluzione adeguata nel minor tempo possibile.

Proseguono gli incontri istituzionali del neo sindaco di Oristano, Andrea Lutzu. Il sindaco ha prima incontrato il presidente del Tribunale, Leopoldo Sciarrillo, con cui ha discusso di una serie di interventi da realizzare al Palazzo di Giustizia, che saranno oggetto, più avanti, di ulteriori approfondimenti.

Andrea Lutzu ha poi incontrato il questore di Oristano, Giovanni Aliquò. Sindaco e questore si sono soffermati su temi relativi all’ordine e alla sicurezza pubblica del territorio, e sull’attuazione di servizi speciali per un’estate sicura, da eseguire anche con nuovi mezzi (fuoristrada, motociclette) che il Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha messo a disposizione del questore di Oristano. Durante l’incontro si è parlato anche di circolazione stradale, decoro urbano, diritti dei cittadini e videosorveglianza.

Adesso il salvataggio dei piccoli ospedali è quasi ufficiale. Alla Regione, in commissione Sanità, dove sono all’esame gli emendamenti al testo sul riordino della rete ospedaliera, maggioranza e opposizione hanno raggiunto un accordo su una proposta che approderà in consiglio regionale con la firma di tutti i componenti. Bosa, Isili, Sorgono, Muravera e La Maddalena avranno un reparto di medicina generale con venti posti letto, un pronto soccorso e, in più, un reparto di chirurgia (non previsto dal decreto ministeriale) per interventi di urgenza che prevedano un periodo di degenza compreso tra le 24 ore e i quattro giorni.

Dalla Regione 30 milioni per l’acqua in campagna. Il provvedimento arriva in un momento di grande difficoltà per l’agricoltura sarda, colpita da una condizione di siccità tra le peggiori degli ultimi decenni. “Lo scopo è proprio quello di rendere più efficiente l’uso dell’acqua nel mondo delle campagne isolano”, ha spiegato l’assessore all’Agricoltura, Pier Luigi Caria, presentando la delibera che sblocca 30 milioni di euro (risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione, provenienti direttamente dal Patto per la Sardegna) destinati ai diversi Consorzi di Bonifica per 21 interventi nel settore irriguo. “Risorse da spendere entro 24 mesi al massimo su progetti già cantierabili”, ha precisato Caria. Le azioni più importanti, perché di carattere emergenziale, sono quelle da mettere in campo nelle zone che presentano le maggiori criticità. In generale i 30 milioni serviranno per manutenzione straordinaria e razionalizzazione di schemi irrigui già esistenti, per il miglioramento dell’efficienza energetica, della funzionalità degli impianti di sollevamento e per l’uso di energia da fonti rinnovabili, ma anche per finanziare nuove reti irrigue per eliminare l’uso dei pozzi in aree a rischio salinizzazione. Tra gli altri, 6,6 milioni andranno al Consorzio di Bonifica di Oristano. Dopo aver ricordato che “…con i suoi 12.345 chilometri di rete irrigua che attraversano l’Isola, l’agricoltura sarda opera su una superficie attrezzata pari al 35%”, l’assessore all’Agricoltura ha insistito sul fatto che “…questi interventi permetteranno di ridurre le perdite e gli sprechi d’acqua, abbassando cosi i costi per le aziende”.

Sono state fermate dal Ministero dell’Ambiente le ricerche petrolifere nel Mare di Sardegna (mare oristanese compreso), e per questo motivo gongolano ambientalisti e animalisti. Si è concluso, infatti, il procedimento di valutazione di impatto ambientale relativo al progetto di indagine geofisica 2D – 3D, proposto dalla Società norvegese Tgs-Nopec Geophysical Company Asa nell’area dell’istanza di prospezione a mare “d.2 E.P.-TG” in una vastissima zona del Mar di Sardegna, ampia 20.922 Kmq. Il Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare-Direzione generale Valutazioni Ambientali ha emanato il provvedimento conclusivo, assolutamente negativo: i cetacei e tutta la fauna marina sono quindi salvi. Il decreto Ministero Ambiente n. 183 del 14 luglio 2017 ha, infatti, negato la compatibilità ambientale del progetto di ricerca petrolifera. Il Comitato per la difesa del Santuario Pelagos, il Santuario per i Mammiferi marini istituito come area marina protetta di interesse internazionale gongola, così comè soddisfatto il Gruppo di intervento Giuridico che per la Sardegna si è battuto attivamente. Come noto, l’attività di prospezione a mare generalmente consiste in “spari” di aria compressa (airgun), per un tracciato complessivo di migliaia di km., per un periodo di 10 settimane. Gli “spari” hanno una cadenza ravvicinata (uno ogni 5-15 secondi), con intensità sonora variabile fra 240 e 260 decibel, intensità superata in natura solo da terremoti ed esplosioni di vulcani sottomarini. Al contrario di quanto sostenuto dall’azienda norvegese (“gli impatti ambientali … nel complesso non sono risultati né elevati né irreversibili”), come documentato scientificamente, il danno alle specie di Cetacei e di Tartarughe marine ben presenti nell’area marina interessata sarebbe devastante, sia sul piano uditivo che sotto il profilo dell’orientamento, come riportato dalla letteratura scientifica. Altrettanto potrebbe ipotizzarsi per le specie ittiche, anche di interesse commerciale, con indubbi riflessi negativi sull’economia del settore della pesca.

 

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