Lug 14

Compleanno per il reparto di Neuroriabilitazione del San Martino di Oristano. Blitz Guardia di Finanza.

L’unità operativa di Neuroriabilitazione dell’ospedale San Martino di Oristano, una vera e propria eccellenza della sanità sarda, compie un anno.

Il reparto è dedicato alla riabilitazione intensiva ad alta specialità delle persone che hanno subito una grave lesione cerebrale, dovuta a traumi cranici, ischemia o emorragia cerebrale, infezioni o neoplasie, con una conseguente perdita di coscienza superiore alle 24 ore. Pazienti, che, superata la fase acuta della malattia, sono sufficientemente stabili per iniziare un percorso di recupero.

Inaugurato il 15 luglio 2016, dopo i primi mesi dedicati all’arruolamento e alla formazione del personale, dall’ottobre scorso ad oggi il reparto ha preso in carico 38 pazienti in degenza ordinaria e 5 in day hospital, provenienti dalle unità di Rianimazione, Neurorianimazione, Neurochirurgia, Neurologia della Sardegna, affermandosi come polo di riferimento regionale, accanto all’azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari. I dieci posti letto a disposizione di cui uno in day hospital, sono stati occupati senza soluzione di continuità, sia per via dei lunghi tempi di ricovero necessari a garantire il recupero del paziente (i tempi medi di degenza sono di 60 giorni circa), sia per l’alto numero di richieste che arrivano dall’intera Isola.

Diverse le storie che, in questi mesi, sono passate per le corsie del neonato reparto. Una tra tutte, quella del paziente “numero uno”, il primo ad essere stato preso in carico dalla Neuroriabilitazione di Oristano: un giovane che, reduce da un incidente stradale, ha affrontato il lungo percorso riabilitativo per arrivare a riprendere gli studi e sostenere proprio nei giorni scorsi l’esame di maturità.

“Il nostro reparto – ha spiegato il responsabile dell’Unità operativa di Neuroriabilitazione, Andrea Montis – adotta un modello di presa in carico del paziente imperniato sul “progetto riabilitativo individuale”, lo strumento con cui guidiamo gli interventi sulla base delle risorse della persona e del suo contest, e che viene declinato nei programmi di recupero, in cui i diversi professionisti operano in modalità interprofessionale, condividendo obiettivi riabilitativi. Ogni persona ricoverata ha un gruppo interprofessionale di riferimento, che ha l’obiettivo di far recuperare alpaziente il migliore livello di autonomia , attraverso una serie di interventi coordinati nell’intero arco della giornata. Sul piano assistenziale, in questo contesto, si è adottato il modello organizzativo del primary nursing, con l’identificazione di un infermiere referente del programma assistenziale per tutta la durata della degenza”.

A stilare il progetto e a realizzarlo è un team riabilitativo interprofessionale, costituito dal medico responsabile del progetto individuale, dall’infermiere e dal fisioterapista referenti, a cui, se necessario, si aggiungono il logopedista (che si occupa del recupero della deglutizione, della voce e del linguaggio), e il terapista occupazionale, che aiuta il soggetto a riconquistare la propria autonomia personale, come lavarsi e vestirsi, e a esercitarsi in giochi riabilitativi (exergaming). Della squadra della Neuroriabilitazione fanno parte anche altre figure fondamentali, come gli operatori socio-sanitari, lo psicologo, l’assistente sociale e l’educatore professionale.

Una peculiarità dell’unità operativa è l’alto coinvolgimento dei familiari dei pazienti, a cui vengono dedicate riunioni mirate a condividere gli obiettivi riabilitativi stabiliti, informarli sul livello di recupero del proprio familiare, e concordare con loro un piano di dimissione. Dimissione che spesso viene anticipata dalle prove di domiciliazione: giornate o fine settimana di rientro a casa, che hanno lo scopo di “testare” e facilitare l’inserimento nell’ambiente domestico una volta che la persona sarà dimessa. I pazienti sono poi seguiti nella fase post dimissione attraverso visite di controllo periodiche, che permettono di valutare i cambiamenti e affrontare le eventuali problematiche che possono insorgere a distanza.

E’ da poco attivo inoltre un ambulatorio dedicato alla valutazione delle persone affette da cerebrolesione acquisita che hanno problematiche secondarie di tipo motorio, come la spasticità, o di tipo cognitivo comportamentale (problemi di linguaggio, memoria, attenzione e delle funzioni esecutive). Inoltre, è stato recentemente attivato anche lo sportello d’ascolto e informazione, gestito dai volontari Astco (Associazione sarda trauma cranico onlus), mirato a sostenere le famiglie nel reinserimento lavorativo e sociale della persona che ha subito una grave cerebrolesione.

Blitz della Guardia di Finanza all’ospedale San Martino di Oristano. Una decina di militari, tutti in borghese, arrivati a bordo di quattro auto, ha fatto irruzione dall’ingresso sul retro e ha raggiunto il nuovo corpo dell’ospedale, infilandosi poi in una porta che indicava il locale spogliatoi. Il blitz, secondo quanto si è appreso, è collegato all’inchiesta per corruzione aperta dalla Procura di Oristano e legata alle assunzioni interinali. Nei giorni scorsi, nell’ambito di questa indagine, è stato sentito come persona informata dei fatti il governatore della Sardegna, Francesco Pigliaru. Oggi i finanzieri avrebbero acquisito una serie documenti utili all’inchiesta. In mattinata sarebbero stati notificati anche alcuni provvedimenti, ma al momento non si parla di arresti. L’inchiesta – che potrebbe coinvolgere anche altre aziende sanitarie sarde – è partita da una denuncia alla Procura, che per le indagini si avvale della collaborazione del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Oristano. Nella denuncia si faceva cenno al moltiplicarsi delle assunzioni di tipo interinale per tutte le strutture gestite dalla Asl, compreso l’ospedale San Martino. Una strategia – secondo l’accusa – per farsi beffa delle graduatorie ed evitare la pratica dei concorsi, ritenuta evidentemente scomoda perché le assunzioni sarebbero state meno facilmente gestibili.

In occasione della manifestazione “Shopping sotto le stelle” il Museo Diocesano Arborense di Oristano, durante l’estate, resterà aperto il martedì sera secondo il seguente calendario: Martedì 18 luglio – ore 21.00: “Volti femminili nelle Scritture”, conferenza a cura del prof. Michele Antonio Corona, docente di Antropologia Biblica alla Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna, nell’ambito della mostra “Historia de Mujeres” dell’artista colombiana Andrea Castro. Martedì 25 luglio – dalle 21.30 alle 23.30: “Caccia al tesoro perduto di Eleonora d’Arborea” – laboratorio per bambini. Martedì 1° agosto il museo resterà chiuso. In Piazza Cattedrale il concerto di Gregory Porter all’interno della rassegna Dromos Festival. Martedì 8 agosto, ore 21 : “Raccontando Corriga”, serata nell’ambito della mostra “Il sacro nell’opera di Antonio Corriga”. Martedì 22 agosto, ore 21.30-23.30: “Piccoli artisti all’opera: i tesori del museo interpretati dai bambini” – laboratorio di disegno per bambini. Martedì 29 agosto, ore 21.30-23.30: Visita guidata al Campanile della Cattedrale di Santa Maria Assunta e Museo Diocesano. Questi, invece, gli orari del Museo per i mesi estivi: martedì (eccetto il 1° agosto) dalle 21.30 alle 23.30; giovedì e venerdì dalle 17 alle 20; sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.

 

 

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