Giu 22

Pili (Unidos): “Siamo in piena campagna antincendio e la macchina regionale è nel panico più totale”.

“Si gioca con il fuoco, e il 30% dei mezzi antincendio sono fermi”. Lo ha denunciato  il deputato di Unidos, Mauro Pili, con una interrogazione urgente al Presidente del Consiglio e al ministro dell’Ambiente, relativamente alla situazione gravissima in cui versa la campagna antincendio in Sardegna .

“Autobotti non revisionate perché guaste, manutenzioni ferme perché mancano i soldi, bilancio non approvato e personale demansionato che non può guidare i mezzi antincendio. Siamo in piena campagna antincendio – ha detto Pili – e la macchina regionale è nel panico più totale. Da ogni cantiere Forestas giungono silenziosi ma chiari messaggi: “siamo senza mezzi, non abbiamo uomini abilitati e le risorse sono finite ad aprile”.

La più disastrosa campagna antincendio che si ricordi a memoria d’uomo – ha sostenuti Mauro Pili – è davanti agli occhi degli operatori, che temono il peggio dinanzi ad una regione che al 22 di giugno non ha ancora approvato il bilancio dell’ente, peggio ancora con gran parte del parco macchine in condizioni disperate, a partire dalle autobotti, fondamentali per il primordiale intervento a terra. Oltre il 30% dei mezzi, su 1100, è fermo. Manutenzioni importanti che impediscono anche le necessarie revisioni. E i soldi mancano e le autofficine dislocate nelle principali aree sono ferme per un’esposizione di debiti accumulati senza precedenti da Forestas. Autofficine che attendono pagamenti per centinaia di migliaia di euro e che non li vedranno ancora per molto tempo.

Il discorso  – ha detto ancora Pili – cambia con i fornitori di carburanti: loro se ne fregano dei ritardi dei pagamenti e mandano fatture cariche di penali. L’Eni si sarebbe fatto liquidare oneri per mancati pagamenti per decine di migliaia di euro. E poi c’è la partita irrisolta dei demansionamenti che sta mettendo in ginocchio tutti i cantieri. Gli operai senza un incremento di mansione non possono guidare nemmeno i mezzi, se non a proprio rischio e pericolo. La Regione non ha voluto affrontare e risolvere la questione delle mansioni superiori e, di punto in bianco, ha demansionato tutti mettendo in ginocchio la macchina operativa sul campo. Una gestione regionale da irresponsabili. Capisce chiunque che se entro qualche giorno non verrà, con chiarezza e urgenza, affrontato il tema delle mansioni superiori la campagna antincendio sarà un disastro senza precedenti.

E la responsabilità  – ha denunciato Pili – non sarà certo di chi sarà comunque in trincea, ma di questa giunta regionale che non è nemmeno riuscita ad approvare il bilancio di Forestas. Una totale assenza di controllo della Regione su questa Agenzia, che accumula non solo ritardi su ritardi ma rischia di trascinare l’intero sistema di protezione ambientale della Sardegna nel caos più totale. Nuovi voli di ministri e quant’altri in elicottero per fare la ricognizione dei danni sarebbero un insulto ulteriore alla Sardegna.

Non bisogna attendere il disastro e poi piangersi addosso. E’ il momento di porre rimedio ai gravi ritardi e alle gravissime inadempienze. La giunta regionale ha 28 giorni per approvare il bilancio che Forestas non gli ha ancora inviato, e tutto questo a campagna antincendi già avviata. Ci sono tutti gli estremi – ha affermato il deputato di Unidos – per commissariare la Regione, proprio perché stiamo parlando di protezione civile e di sicurezza non solo delle foreste ma anche della salvaguardia delle vite umane. Ci sono aree della Sardegna dove la stazione forestale non ha nemmeno un autobotte. Siamo al paradosso che laddove c’è un autobotte nessuno la può guidare perché non ha la mansione per farlo, e se lo facesse si assumerebbe responsabilità non proprie e, ovviamente, finirebbe per risponderne proprio perché non autorizzato.

Siamo dinanzi ad una campagna antincendi al collasso, con una stagione che si annuncia pericolosissima per le condizioni meteoclimatiche dell’Isola. E’ indispensabile che il consiglio vari immediatamente una norma correttiva della legge istitutiva, che riconosca senza ulteriori perdite di tempo il contratto regionale a tutti i lavoratori di Forestas, mettendo da parte i privilegi di alcuni, garantisca mansioni adeguate ai lavoratori e metta in sicurezza la campagna antincendio. Ogni ulteriore ritardo – ha concluso Mauro Pili – è colpa grave della giunta e del consiglio regionale. Ed è meglio prevenire in ritardo che nonprevenire per niente!”. (www.cagliaripad.it).

Non fidatevi né di Renzi, né dei grillini“. A dirlo è stato lo scrittore  Andrea Camilleri , il padre del commissario Montalbano, in un incontro con un gruppo di studenti del liceo Empedocle di Agrigento, la scuola in cui lo scrittore ottenne il diploma nel 1943. Camillari, ha riportato  il Corriere della Sera, ha ospitato i liceali nella sua casa di Roma, per un video trasmesso nel corso della “Serata Camilleri”, organizzata nell’ambito del Festival della Strada degli Scrittori.  Lo scrittore – che per la prima volta ha parlato della sua vista sempre più spenta – ha esortato gli allievi del liceo a “stare lontani” dal segretario del Partito democratico e dal M5s, ritenuti “…già cadaveri, già fuori dalla vostra storia. Teneteli lontani dal vostro avvenire. Piuttosto – ha aggiunto-  il vostro futuro costruitevelo voi. Rifate la politica – è stato  il suo appello – che è diventata quasi sinonimo di disonestà. Ricordatevi Pericle, il discorso che fa sulla democrazia. Applicatelo. Voi giovani siete in condizioni di farlo”. Camilleri ha poi raccontato agli studenti il suo rapporto con i partiti della Prima Repubblica: “Non ho mai votato la Democrazia cristiana. Io ho sempre votato per il Pci. Bene o male, aveva il rispetto delle istituzioni. Oggi, invece,  la politica è rappresentata da gente che ha degradato il lavoro…  E ci si domanda che valore abbia l’articolo 1 della Costituzione. La verità è che i primi a non considerarla sono i partiti della sinistra, del cosiddetto centrosinistra”. Uno scetticismo che ha portato lo scrittore a non andare a votare alle elezioni amministrative di Roma. “Sono invece andato a votare al referendum costituzionale” ha precisato. Infine una riflessione sui vecchi e i giovani, sulle responsabilità degli adulti: “Anch’io mi sento responsabile… Ho vissuto l’entusiasmo del 1945, del 1947 per rifare l’Italia. E poi? Poi io consegno a mia pronipote e a voi un futuro incerto. Questo è un fallimento che mi porto nella tomba”. Questo di Camilleri non è però un invito ad estraniarsi dalla vita pubblica. “E’ facile cadere nell’antipolitica – ha detto lo scrittore -, ma il populismo è la fiammata di un mattino. Appunto, non crediate ai Renzi o ai Cinquestelle…”.

Domenica 25 giugno avrà luogo il turno di ballottaggio per l’elezione diretta dei sindaco di Oristano tra il candidato del centrodestra, Andrea Lutzu (quasi 5000 voti al primo turno), e la candidata del centrosinistra, Maria Obinu (3600 voti al primo turno). Il risultato è come sempre incerto, anche se il vantaggio ottenuto nella prima tornata e il flop del Pd e del centrosinistra al governo (si fa per dire) della città nelle precedente consiliatura dovrebbe dare una certa fiducia ad Andrea Lutzu. Ciò che invece è facilmente prevedibile è che anche questa volta ci sarà una forte astensione, a dimostrazione di come sia sempre più largo il distacco dei cittadini dalla politica e dalle istituzioni. Ritornando alle votazioni, i luoghi di riunione degli elettori per la votazione del turno di ballottaggio sono gli stessi indicati nel manifesto di convocazione dei comizi elettorali relativi alla votazione del primo turno. Le operazioni preliminari degli uffici elettorali di sezione cominceranno alle ore 16 di sabato 24 giugno. Si voterà dalle 7 alle 23. Gli elettorali che a tale ora si troveranno ancora nei locali del seggio saranno ammessi a votare.

Centro Sardegna e “Carlo Felice” invasi da trattori e pick-up. E partito questa mattina il blitz di oltre mille agricoltori per denunciare lo stato di crisi delle campagne, dovuto non solo alla grave siccità. I cortei hanno procedendo, molto lentamente, verso il punto di ritrovo, ad Abbasanta, provocando disagi e code lungo la Statale 131. Sui trattori e sui mezzi agricoli erano issate le bandiere gialle di Coldiretti. Ci sono anche dei cartelli appesi ai mezzi, con su scritto: “Chi sta in silenzio si accontenta, non noi di Coldiretti”. La mobilitazione non si è fermata nonostante le positive risposte arrivate ieri sullo blocco di 12 dei 14 milioni di euro stanziati per il settore agricolo e l’impegno sui pagamenti dei premi comunitari. Questo, infatti, non è bastato per fermare la seconda manifestazione in meno di cinque mesi del mondo agricolo sardo. “I disagi subiti dagli agricoltori e allevatori a causa dei prodotti pagati a prezzi troppo bassi e della grave siccità non ci possono far tornare indietro dal manifestare – ha spiegato il presidente di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu -, anche se accogliamo positivamente l’impegno sui pagamenti dei premi comunitari e la decisione dell’Oilos di destinare sotto forma di de minimis ai pastori, come avevamo chiesto noi, a gran voce, il 1° febbraio scorso, 12 dei 14 milioni stanziati dalla Regione al settore. Serve qualcosa di più. Le perdite subite dalle imprese agricole necessitano di un intervento molto più sostanzioso: almeno 40 milioni di euro per lenire i danni che la siccità ha causato agli allevatori e cerealicoltori”. La manifestazione ha creato disagi al traffico sulla 131, e a questo proposito Cuabu si è scusato con i sardi: “Ci scusiamo – ha detto Cualbu – ma queste è l’unica strada per riuscire ad avere risposte al grido di dolore di un comparto ormai al collasso”.

Quasi trenta chilometri di condotte, impianti di sollevamento, vasche e collegamenti ai serbatoi consentiranno di mandare in pensione il vecchio acquedotto colabrodo: Abbanoa sta completando i collaudi del nuovo schema Tirso Sud al servizio dei comuni di Marrubiu, Arborea, Uras, Terralba e San Nicolò D’Arcidano, tutti nell’oristanese. Oggi è stato pubblicato l’avviso di proroga delle procedure espropriative per la chiusura delle pratiche relative al maxi-appalto, realizzato grazie a un investimento di 12 milioni di euro. L’intervento rientra in un piano complessivo di riassetto degli acquedotti della parte meridionale della provincia di Oristano. Le opere in collaudo hanno consentito di realizzare due diramazioni che dal partitore di Marrubiu collegano da una parte il centro abitato di Arborea e dall’altra il serbatoio di Uras, più ulteriori diramazioni secondarie per l’approvvigionamento di due serbatoi a Terralba e del serbatoio di San Nicolò Arcidano. Le condotte sono state realizzate in ghisa sferoidale, materiale che garantisce la migliore tenuta: la loro attivazione consentirà di eliminare le vecchie tubature realizzate con materiali armai del tutto superati e con alle spalle decenni di attività. L’alimentazione sarà affidata a fonti alimentate da acque di falda: soprattutto pozzi e qualche sorgente. In futuro, però, anche l’acquedotto Tirso sud sarà collegato al nuovo potabilizzatore di Silì a Oristano. Un’opera già appaltata da Abbanoa grazie a un ulteriore investimento di 9 milioni di euro. L’intero schema idrico sarà completato con un ulteriore progetto che riguarda due rami dell’acquedotto. Il primo servirà ad approvvigionare i centri di Santa Giusta e Palmas Arborea mentre il secondo collegherà l’impianto di sollevamento di Uras-Madala al serbatoio di Mogoro. Inoltre, ci sarà l’interconnessione con l’acquedotto Sarcidano.

E’ stata formalizzata la richiesta di rito abbreviato per gli ex consiglieri regionali di An, Ignazio Artizzu e Giovanni Moro, mentre gli altri proseguiranno con l’udienza preliminare in cui si dovrà decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio formulata dal Pm Marco Cocco. Davanti al Gup del Tribunale di Cagliari, Ermengarda Ferrarese, c’è stato un’udienza lampo sia per gli allora esponenti di Alleanza Nazionale che per quello di Rifondazione comunista, Giuseppe Fadda, tutti in carica nella XIII legislatura dell’assemblea sarda, tra il 2004 e il 2009, coinvolti nell’inchiesta stralcio per peculato, legata all’uso illecito dei fondi destinati ai gruppi consiliari. Davanti al giudice sono comparsi, oltre ad Artizzu, Moro e Fadda, anche l’ex assessore alla Sanità, Antonello Liori (An), l’allora capogruppo Mario Diana (già sotto processo in un altro filone della stessa indagine che vede imputati una novantina di esponenti politici), e l’ex consigliere Matteo Sanna (An). A tutti vengono contestate spese illecite comprese tra i 120 mila e i 391 mila euro. Il 12 ottobre prossimo si proseguirà con l’udienza preliminare, e il Gup potrebbe già pronunciarsi se accettare o meno il rito abbreviato, fissando poi le eventuali discussioni.

Si terrà sabato 24 giugno, ad Arborea (Horse Country Resort), l’assemblea degli iscritti al Partito dei Sardi. All’ordine del giorno la situazione politica nazionale; condivisone dei risultati delle recenti amministrative; organizzazione del 1° congresso nazionale. Il programma prevede, dalle 9 alle 9.30, l’iscrizione dei presenti; dalle 9.30 alle 13 relazioni e dibattito; dopo la pausa pranzo, dalle 15.30 alle 20, la discussione.

Un professore, Maurizio Virdis, che sfoglia dei compiti scritti e che interroga la studentessa: “Bel lavoro, ma scusi: perché qui hai usato questa parola?”. Risposta: “Perché nel mio paese spesso utilizziamo quel vocabolo”. Un normale dialogo durante un esame universitario tra docente e allievo. Con una particolarità: è tutto in sardo. È cominciato così il primo esame orale in Italia interamente in “limba”. Ad entrare nella storia sono stati due ragazzi, Antonio Cordella di Busachi, ed Elisa Palmas di Segariu, iscritti in Studi umanistici, corso di Lettere dell’Università di Cagliari. Emozionati, ma spigliati: nessuna difficoltà o incertezza e piena padronanza della lingua. Anche il professore sembrava soddisfatto. Parole importanti: è infatti la prima volta che un ateneo tiene un corso di Lingua sarda (cosa ben diversa dalla Linguistica sarda, disciplina insegnata nelle due università della Sardegna dalla fine degli anni Sessanta). Il programma dell’insegnamento (che si avvale anche di specifici lettori, presenti durante l’esame, che hanno affiancato il docente durante il corso), ha affrontato la lingua sarda da un punto di vista storico, per poi studiare le prime scritture sarde nel Medioevo e le scritture letterarie, ampiamente intese, nella modernità e nella contemporaneità, con particolare riguardo ai problemi grammaticali e lessicali.

L’area sportiva oristanese di Sa Rodia è stata intitolata a Mari Baroli. Alla cerimonia erano presenti, fra gli altri, i familiari di Baroli. Mario Baroli, scomparso nel 2015 all’eta di 84 anni, era uno dei personaggi più noti dello sport oristanese. La targa scoperta all’ingresso del complesso sportivo recita: “Medaglia d’oro per meriti sportivi atleta, docente, presidente del Coni provinciale e riferimento per numerose generazioni di oristanesi è ricordato per aver dedicato l’intera vita all’insegnamento dello sport”. L’intitolazione del complesso sportivo era stata decisa all’unanimità dal consiglio comunale. Baroli era nato a Oristano il 17 Giugno 1931. Per tutti era il professore. Con lui sono cresciute schiere di giovani atleti, tecnici e dirigenti sportivi. Dal 1973 è stato il massimo dirigente sportivo della provincia, prima in qualità di delegato e poi di presidente del Comitato provinciale del Coni, carica che ha ricoperto ininterrottamente fino al 2009. Proprio nel momento della chiusura della dirigenza al Comitato olimpico, il Presidente nazionale del Coni, Gianni Petrucci, fece visita a Oristano per insignirlo di un premio e nominarlo presidente onorario del comitato di Oristano. Baroli oggi è ricordato come longevo presidente del Coni, ma nella sua lunga carriera sportiva ha ottenuto innumerevoli successi. Nel 1954, dopo aver superato brillantemente gli esami del concorso si iscrisse, con borsa di studio Coni, all’Istituto superiore di educazione fisica di Roma (Isef), dove conseguì il diploma di laurea con votazione 110\110 e lode. Baroli fa anche campione sardo e campione italiano di ginnastica artistica, vice campione sardo di rally, medaglia d’oro di scherma, e abile giocatore di golf.  Fu anche dirigente della società “Ginnastica De Castro” di Oristano, presidente regionale della Federazione Ginnastica d’Italia, promotore e fondatore del “Circolo Schermistico Oristanese” e del Circolo Nautico Oristanese, Vicepresidente regionale del Coni e dirigente nazionale del Comitato olimpico. Il Coni gli ha assegnato la Stella d’oro al merito sportivo nel 1988. Nel 1989 medaglia d’oro del comune di Oristano per meriti sportivi e nel 1990 vincitore del premio “Antonio Cardia” dell’Ussi.  Al termine della cerimonia non si è paròato che dell’ennesima gaffe dell’ormai ex sindaco Guido Tendas, che non ha invitato il presidente provinciale del Coni, Gabriele Schintu, nè l’assessore comunale allo Sport, Emilio Naitza. Complimenti!

Nell’agosto 2016 la Regione ha istituito il Reddito di inclusione ociale (Reis), denominato “Agiudu Torrau”, quale misura di contrasto della povertà e per l’inclusione attiva, che sostituisce le precedenti azioni previste dalla normativa regionale in materia di contrasto delle povertà. Il Reis consiste nella erogazione di un contributo economico a favore dei nuclei familiari condizionato alla adesione ad un progetto di inclusione sociale. Il mancato rispetto degli obblighi stabiliti dal progetto di inclusione predisposto dalle apposite equipe multidisciplinari comporta la revoca del beneficio economico. A titolo esemplificativo, le azioni previste dai progetti sono le seguenti: a) partecipano ai percorsi di politiche attive del lavoro e di emancipazione programmate dagli uffici di piano nell’ambito del Plus territorialmente competente, in collaborazione con le strutture competenti in materia di servizi per il lavoro, formazione e istruzione, individuate per il tramite delle relative equipe multidisciplinari ed esplicitate nei piani personalizzati di superamento della condizione di povertà;  b) se minori, frequentano, fino al compimento dei 18 anni, la scuola;  c) non rifiutano, in assenza di gravi e comprovati motivi, più di due offerte lavorative proposte dai centri per l’impiego e dai servizi sociali comunali, coerenti con il patto di inclusione sociale  e congrue ai sensi della normativa vigente. Per essere ammessi al beneficio del Reis i nuclei familiari devono presentare la domanda al comune di residenza sul modulo appositamente predisposto, entro il 22 luglio.

Lascia un commento

Your email address will not be published.