Giu 08

A Oristano basta con Pd e centrosinistra. Dopo una consiliatura flop bisogna cambiare pagina.

E’ inutile girarci attorno: il Pd e il centrosinistra sono responsabili di una consiliatura a dir poco fallimentare, e proprio per questo motivo i cittadini di Oristano non possono votare come futuro sindaco Maria Obinu (Pd), che di questo fallimento è stata parte integrante e corresponsabile.

Come abbiamo detto più volte, non basta dipingere la facciata di una casa pericolante e che sta per cadere da un momento all’altro per spacciarla come nuova. La casa, infatti, poco dopo cade a pezzi comunque. Il puerile tentativo del candidato sindaco del Pd e del centrosinistra, Maria Obinu, di spostare l’attenzione dalla recente, pessima gestione non è andato a buon fine, e serve a poco tentare di scacciare un passato a dir poco nefasto quando politicamente non si è altro che la fotocopia, per giunta sbiadita, di Guido Tendas.

Gli elettori sono giudici inappellabili, ma vale la pena ricordare che promuovere l’ex assessore Maria Obinu (espressione di un partito insignificante e in costante perdita di iscritti, simpatizzanti e consensi come il Pd) sarebbe politicamente una iattura, perchè significa preventivare un’altra consiliatura di aria fritta e panzane a gogò, che ha come unico obiettivo quello di proseguire nella teoria del “nulla”, così bene interpretata da Tendas e da tutta la sua pessima giunta. Vista la recente e deleteria esperienza, vale davvero la pena di rischiare altri cinque anni di vuoto assoluto?  Crediamo proprio di no.

A che serve, infatti, riproporre gli stessi interpreti inadeguati che non sono riusciti a portare avanti neppure l’ordinarissima amministrazione, che hanno sempre proceduto a singhiozzo, in ordine sparso e in maniera estemporanea, senza alcuna programmazione, senza una visione d’assieme, nonostante più volte siano stati inutilmente richiamati all’ordine dalla stessa maggioranza di centrosinistra, che ha sempre stigmatizzato il fatto che  giunta (Maria Obinu compresa) e consiglieri comunali procedessero su due binari totalmente diversi.

Nè serviranno a fare cambiare l’idea negativa che gli oristanesi si sono fatti della giunta Tendas, del Pd e del centrosinistra, la marea di conferenze stampa dell’ultima ora (peraltro negli ultimi 30 giorni proibite per legge. ndr) organizzate su qualsivoglia argomento, pur di fare passerella elettorale e proseguire nella gazzosa cosparsa a fiumi durante tutta una consiliatura che, manco a dirlo, ha fatto acqua da tutte le parti.

Un risultato comunque l’hanno ottenuto: in soli cinque anni il sindaco Tendas, l’assessore Maria Obinu e i colleghi sono riusciti a conquistare l’ambito premio di “giunta comunale peggiore di sempre”, visto che dopo aver raccolto una città in difficoltà, sono riusciti nell’impossibile impresa di peggiorarla e portarla allo sfascio totale.

Detto che ciascuna forza politica può fare ciò che ritiene opportuno, secondo il nostro modesto parere decenza avrebbe voluto che, per dare un taglio netto col disastro del recente passato, il candidato sindaco della coalizione di centrosinistra fosse una persona non invischiata nel fallimento della giunta Tendas. Alcuni partiti della coalizione ne avevano fatto addirittura una pregiudiziale: “Il sindaco – avevano sostenuto – non dov’essere un ex assessore della giunta Tendas”. Per tutta risposta il Pd, che quanto a supponenza e arroganza non è secondo a nessuno,  come candidato sindaco ha presentato addirittura due ex assessori, Maria Obinu ed Efisio Sanna.

I soliti giochini di corrente e la distribuzione dei posti tra partiti e movimenti della coalizione con il manuale Cencelli hanno fatto il resto, ed Efisio Sanna (che secondo alcuni come candidato sindaco valeva tre Maria Obinu) si è dovuto ritirare con la coda tra le gambe. La pregiudiziale, chiaramente, è stata poi messa da parte e Maria Obinu (grazie al suo notevole contributo alla consiliatura flop) ha ottenuto la candidatura, come se la consiliatura precedente non fosse mai esistita.

Una riverniciatina al programma, due frasi fatte, tre luoghi comuni, e sconfessando politicamente Tendas, centrosinistra e se stessa, con una bella faccia tosta e una buona dose di opportunismo  è riuscita a dire “no”, per esempio, ad obbrobri come la cosiddetta circonvallazione e il termodinamico a San Quirico (mentre fino a ieri si era battuta come una tigre per il “si”), per poi superarsi, arrivando addirittura a dirsi favorevole al tagliando di cortesia per i parcheggi a pagamento. Tagliando avversato in tutti i modi possibili e immaginabili dall’esecutivo di cui anche la Obinu era espressione.

Insomma, ci sarebbe veramente da sfasciarsi dalla risate se non ci fosse da piangere. Steso un velo pietoso sulle altre amenità politiche esternate da Maria Obinu in questa campagna elettorale, che definire inconsistente, sotto traccia e di basso spessore sarebbe solo un eufemismo, occupiamoci brevemente dei confronti  (si fa per dire) tra i candidati alla carica di sindaco.

Confronti che, come sempre, non sono serviti e non servono assolutamente a niente, visto che non hanno mai spostato un solo voto. Anzi, come abbiamo ricordato più volte, in passato a vincere le elezioni è stato proprio il candidato  che nei confronti pubblici era andato peggio (Antonio Barberio e Angela Nonnis ). E’ vero che in una campagna elettorale non si possono raggiungere  personalmente tutti gli elettori e che questi pseudo dibattiti a sei voci dovrebbero servire a far conoscere maggiormente ai cittadini i candidati, ma è altrettanto vero che i confronti con la par condicio finiscono sempre per essere pallosi oltre misura, e che, tifoseria a parte, forniscono ai pochi cittadini che hanno la pazienza di seguirli una visione distorta o quantomeno incompleta del candidato. Per questo motivo riteniamo sommessamente che questi incontri, così come sono strutturati, siano del tutto inutili, e che  il vero e unico sistema per farsi apprezzare sia ancora  il vecchio contatto “de visu” tra candidato e cittadino.

Detto questo, pensiamo che a Oristano sia effettivamente  giunto il momento di voltare pagina, di cambiare registro. Ora più che mai c’è bisogno di dare una sterzata, che non può certo provenire dal Pd e dagli altri partiti del centrosinistra, che messi alla prova dagli elettori hanno miseramente fallito. C’è quanto mai bisogno di una coalizione diversa, che ridia a Oristano la dignità che merita e  che in questi ultimi cinque anni è finita sotto i tacchi.

A Oristano, infatti, c’è molto scoramento, e, oltre al fatto che molti ritengono inutile andare a votare, si sente dire da più parti che “…tanto chiunque andrà a governare non cambierà nulla”, perche dovrà amministrare col freno a mano tirato, a causa della cronica carenza di  risorse, che saranno sempre meno.

Nessuno si è chiesto, però, perché le risorse sono sempre più scarse e di chi sia la colpa. Su questo non c’è dubbio alcuno: la colpa è di chi  nega alla Sardegna e ai suoi Comuni quanto dovuto. La colpa è dello Stato.  Ci lamentiamo perché lo Stato italiano continua a vessarci e poi non appena qualcuno si permette di alzare la voce perché la Sardegna non può continuare a reggere questa situazione, così come ha fatto l’ex assessore regionale Paolo Maninchedda, i rappresentanti delle succursali sarde dei partiti nazionali, proni e genuflessi come non mai, fanno orecchie da mercante e ti lasciano solo.  “Lo Stato – ha detto recentemente il leader del PdS a proposito di risorse – ci porta via ogni anno 500 milioni. Abbiano 500 milioni di disavanzo finanziario che dobbiamo pagare. La Sardegna non può reggere questa situazione; non ce la fa a pagare i suoi impegni con il bilancio armonizzato fatto dallo Stato italiano, che è fatto per non spendere”.

E allora di chi è la colpa se non abbiamo la capacità di levare la testa da sotto la sabbia e alzare la voce perchè la struttura dello Stato venga cambiata? Perché di questo si tratta, se vogliamo cambiare le cose, se vogliamo che le risorse che spettano ai Comuni della Sardegna non vadano a finire altrove, la struttura dello Stato va cambiata. Per gradi e in maniera pacifica, ma non c’è dubbio che se la Sardegna e i suoi Comuni vogliono uscire dalla melma, la struttura dello Stato va cambiata.

Per fare questo bisogna, prima di tutto, creare una nuova classe dirigente (basata non sulla lingua ma sul merito), che non abbia timore alcuno di confrontarsi con lo Stato, che abbia il coraggio delle proprie azioni, che alzi la voce e lotti per cambiare uno Stato da cui la Sardegna continua costantemente a subire. Una nuova classe dirigente preparata e competente, che finalmente dica “basta!”, e  che abbia a cuore le sorti dei cittadini di Oristano e di tutta la Sardegna. Quale migliore occasione delle Comunali per votare una nuova classe dirigente?

A Oristano, dalle 20 sino alle 24 di venerdì 9 giugno, in piazzetta Corrias,  il movimento Capitale Oristano per Filippo Martinez sindaco chiuderà la sua campagna elettorale con un concerto dedicato all’unica band che dai primi anni ’60 ha lasciato un segno profondo nella colonna sonora di tutte le generazioni: The Beatles. A “reincarnarli” (stessi strumenti, stesso abbigliamento, stesse pettinature) saranno I Vaghi,  forse la più prestigiosa cover band dei quattro di Liverpool. Con loro, sul palco, la leggenda della musica sarda Benito Urgu, la cantante folk Carla Denule, il rapper Kumalibre, il musicista Stefano Casta e molti altri ospiti a sorpresa. Presenterà Alverio Cau. L’artista Bob Marongiu dipingerà “in diretta” la sua visione della Oristano futura. Il titolo dello spettacolo, mutuato da una celeberrima canzone dei Beatles, vuole essere un auspicio luminoso per la città: “Oristano across the universe”, Oristano per tutto l’universo.

5 comments

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    • Mauro on 9 giugno 2017 at 14:36
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    Buongiorno, vorrei intervenire per aprire una riflessione su un tema “caldo” e molto discusso sia in Italia che in altre città della Sardegna!! Non ho capito la posizione degli aspiranti candidati sul fenomeno IMMIGRAZIONE!! In particolare, sulla marea di immigrati arrivati in Sardegna e collocati a Oristano. Vorrei parlare anche degli immigrati che chiedono l’elemosina fuori dai negozi! Di quelli che minacciano se non gli viene lasciato qualche spicciolo! Delle politiche di inclusione per gli immigrati fate in questi anni dall’Aspirante Sindaco del Pd che ha “governato” il fenomeno in questi cinque anni. Delle battaglie fatte con Cagliari per evitare uno smistamento degli immigrati senza alcun supporto s:agli stessi ,al territorio e ai cittadini che li ricevono. Ma vorrei anche sapere le battaglie che la Giunta uscente e l’assessore alle politiche sociali ha fatto per evitare che la massima concentrazione rispetto al resto d’Italia dii boss mafiosi e, comunque, detenuti al 41 bis, venissero ispostati a Masama! Quindi, arrivo delle famiglie , dei traffici ect. che portano la malavita anche sul territorio Oristanese, senza che nessuno dicesse o facesse niente. Vorrei capire come si sono governati questi fenomeni e perché nessuno né parli!! Grazie per il futuro assicurato a Noi cittadini di Oristano e ai nostri figli!

      • Gavino on 9 giugno 2017 at 17:54
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      Ottimo intervento e altrettanto ottima analisi. In effetti, quale problema possono creare questi soggetti al candidato sindaco?
      Lei vola alto e non ha contatti con i diseredati, laddove non portatori di voti (scherzo è bravissima e buonissima)

    • Lorenzo on 9 giugno 2017 at 17:18
    • Rispondi

    Dal Garante dei detenuti al Garante dei cittadini!

    • Gavino on 9 giugno 2017 at 17:51
    • Rispondi

    Ho ascoltato attentamente gli interventi del candidato Sindaco, già assessore alle politiche sociali della giunta uscente, sul cui operato pregresso lascio a voi il giusto giudizio, e sinceramente mi ha molto colpito ciò che ha detto. Onestamente mi sono chiesto se esattamente sapesse quello di cui si discuteva!
    Il programma dei primi cento giorni è, a volerlo sminuire, stupefacente: Lei che nel non tanto lontano 2014 ha riempito pagine e pagine della stampa locale con i suoi comportamenti non politicamente corretti, che hanno screditato il personale del Comune, ora parla di grandi professionalità e posizioni organizzative: sa di cosa sta parlando??
    Rotazione dei Dirigenti, no comment (anche qui notizie imprecise e fuorvianti) tolti i fuorusciti e i dirigenti “tecnici”, rimane un solo dirigente a ruotare. Ottima previsione
    Programmazione degli eventi per la stagione estiva oristanese: intanto che la nuova giunta diventi operativa, la stagione estiva sarà ormai finita da un pezzo e i turisti e la popolazione potranno cantare autonomamente “Oristanesis karma”
    Teatro Garau, come mai mentre era assessore non ha fatto nulla per renderlo efficiente e ora ha tutto questo fervore per farlo funzionare.
    Oristano est, dice di fare il giro porta a porta, ma ha mai ascoltato quello che hanno da dire gli oristanesi su questo argomento?
    Recupero Torregrande, si è chiesta come mai la società che gestisce “Mondo Icnusa” abbia scelto una location diversa.
    troppe domande e nessuna risposta concreta, l’importante è dare un pò di benefit a destra e a manca così da rimediare due voti in più senza tutelare la cittadinanza nel complesso.
    con calma continuerò con gli altri interventi, ma intanto esprimo piena concordanza con quanto scritto da Mauro. Il Nostro futuro è assicurato, fino a ieri semper fidelis al buon Tendas, ora portatrice di efficienza e efficacia.
    Mah (segue)

    • Vanna on 9 giugno 2017 at 18:49
    • Rispondi

    Proporrei un partenariato pubblico/privato come siamo stati abituati dall’Amministrazione Tendas e suoi Assessori: i cittadini di Oristano (volontari, pensionati, giovani disoccupati, casalinghe),considerata la grande sinergia manifestata in questi cinque anni, mettono a disposizione il Capitale umano mentre la prossima Amministrazione di sinistra (con a capo una aspirante entusiasta e sorridente), come quella precedente, aria con qualche polverina di amianto (per non fare troppo fatica a togliere le particelle)

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