Mag 27

Comunali: “Prima Oristano”, la pacifica rivoluzione civile di Vincenzo Pecoraro.

“Una coalizione inedita e coraggiosa per Oristano, che parte da presupposti nuovi, e che ha le idee chiare per cambiare  pagina e mettere le basi per creare la nuova classe dirigente di Oristano”.

Questa è l’estrema sintesi con cui Gian Valerio Sanna  ha dipinto “Prima Oristano”, la coalizione che ha come candidato alla carica di sindaco di Oristano, Vincenzo Pecoraro, e che è composta dal Partito dei Sardi, Udc, Idee Rinnovabili, e Cittadini per Oristano.

Dal pragmatismo di Pecoraro, che si è detto stanco “…di vedere giovani partire per altri lidi e non ritornare a Oristano, anche perchè la città non riesce più a creare ricchezza”…, alla città di Eleonora come laboratorio per la rivoluzione civile dei Sardi contro lo Stato che opprime le libertà individuali.

“Una rivoluzione pacifica – ha sostenuto il leader del Partito dei Sardi, Paolo Maninchedda –  “…come la singing devolution dei paesi Baltici, un atto civile e rivoluzionario, pacifico ma serissimo e intenso. Non si può banalmente essere riformisti, occorre il sacrificio civile delle classi dirigenti per una svolta che difenda i sardi da uno Stato italiano che ha consumato il passato della Sardegna e sta pregiudicando il futuro”.

Da Oristano inizia, quindi,  la svolta, la rivoluzione civile di Pecoraro che prende spunto dal desiderio di felicità delle persone, incanalato da una coalizione dove pragmatismo, indipendentismo, e la voglia di riscatto degli oristanesi vanno di pari passo. Oristanesi che, contrariamente a quello che erroneamente si può pensare, non hanno dimenticato e hanno, invece, ben chiaro come la loro città, dopo la disastrosa esperienza del centrosinistra di Tendas e Maria Obinu, sia ormai giunta  a un punto di non ritorno.

Sarebbe, infatti, da dementi riaffidare le chiavi della città a chi l’ha ridotta a livello di quarto mondo, facendo addirittura rimpiangere le giunte precedenti. Adesso Maria Obinu e il centrosinistra, dopo aver ridipinto in fretta e furia la facciata, cercano di far passare come nuovo uno stabile cadente e puntellato alla meno peggio, che dietro la facciata non ha assolutamente nulla.

Dietro il “trucco” c’è, infatti, il vuoto assoluto, il nulla, la tabula rasa. La realtà è quella che due vasi in ceramica nel centro cittadino, posizionati peraltro nelle ultime battute della campagna elettorale, non possono di certo cambiare. La realtà è una città a pezzi, sporca, zozza e povera come non mai sotto tutti i punti di vista; una città lasciata in stato di completo abbandono, che reclama a gran voce un briciolo di dignità.

Quella dignità che la giunta Tendas, di cui Maria Obinu era parte essenziale (e che ora si ripropone con una arragonza senza pari), le hanno negato. “Tanto – abbiamo sentito dire da più di un rappresentante di questa rabberciata e variegata coalizione di centrosinistra – gli Oristanesi dimenticano in fretta. Ma considerato che, invece, i cittadini hanno buona memoria e sono molto più intelligenti di quanto il Pd e il centrosinistra possano pensare, sarebbe veramente da ricovero coatto riporre fiducia in chi la fiducia l’ha già avuta cinque anni fa, come Tendas e Maria Obinu, e ne ha fatto carta straccia.

I  vani tentativi per rifarsi il look, per rifarsi una verginità politica sono, però, sfumati, e, visto che i cittadini non sono stupidi, per loro  è stato fin troppo facile sgamare bugie e promesse fasulle, che altro non sono se non la riproposizione di idee stantie e la stanca rappresentazione del passato.

Per questo la “giovane” coalizione di Pecoraro (giovane perché l’età media supera di poco i quaranta anni) si è presentata agli oristanesi contrapponendo ai luoghi comuni e alle frasi fatte, una nuova qualità della vita, un grande progetto per l’educazione e per i giovani, l’eccellenza nei servizi alla persona, la centralità culturale, la promozione delle imprese, la sicurezza e l’ordine pubblico, la promozione dell’ambiente e una gestione urbanistica ottimale della città, come hanno sostenuto nei loro interventi Franciscu Sedda, Gianfranco Picciau, Ivano Cuccu, Salvatore Ledda e Giuliano Uras. Un programma, insomma, basato su cose reali, concrete e innovative, che fa della coalizione (fuori dagli schemi e dalle alleanze tradizionali) di Vincenzo Pecoraro una delle poche, vere novità di questa campagna elettorale, da seguire con attenzione.

L’inchiesta che ha portato ieri agli arresti domiciliari, per turbativa d’asta e falso ideologico in atto pubblico, del dirigente dell’Ufficio contabile della Prefettura di Oristano, Giovanni Buccoli, e del funzionario del settore Appalti, Fulvio Sprio, era iniziata con una ipotesi di reato diversa, frode in fornitura pubblica, che vedeva la prefettura come parte offesa e, in veste di indagato, invece, solo l’imprenditore Federico Erdas, di Siamaggiore, beneficiario di decine di mini appalti per la manutenzione degli impianti tecnologici nelle caserme dei Carabinieri. Lo hanno rivelato il comandante provinciale dei Carabinieri, Luciano Paganuzzi, e il procuratore della Repubblica di Oristano, Ezio Domenico Basso, in una conferenza stampa alla presenza del prefetto, Giuseppe Guetta, il quale ha annunciato la costituzione di parte civile della Prefettura in caso di rinvio a giudizio. Che ci fosse da indagare anche negli uffici della prefettura, hanno spiegato, si è potuto capire solo quando, nonostante la segnalazione della mancata esecuzione dei lavori affidati, era stato comunque assegnato dalla Prefettura all’impresa Progetto Clima di Erdas, col sistema dell’affido diretto, un nuovo blocco di mini appalti, per un totale di alcune decine di migliaia di euro. A quel punto sono scattati nuovi accertamenti e dagli atti acquisiti in Prefettura e negli uffici dell’impresa sono emerse le prove che hanno fatto scattare i provvedimenti restrittivi dei due funzionari, da ieri ai domiciliari, e dell’imprenditore Federico Erdas, che per sei mesi non potrà ricoprire la carica di amministratore della sua società. “Questi fatti non devono offuscare la onorabilità della Prefettura”, ha detto Guetta, che ha assicurato “…piena collaborazione alla magistratura e al Comando dei Carabinieri, perché sia fatta piena chiarezza sulla vicenda”, non escludendo, come detto, anche la costituzione di parte civile.

Sembrava il solito questuante molesto che, in piazza Roma, a Oristano, disturbava cittadini e commercianti. Due poliziotti delle della Questura di Oristano si sono invece trovati davanti a un giovane nigeriano, per niente tranquillo, che è poi andato in escandescenze. L’extracomunitario è stato invitato dagli agenti ad allontanarsi. A questo invito il giovane ha fatto orecchie da mercante, e si è poi rifiutato di declinare le generalità. Non contento di ciò si è scagliato contro un poliziotto, procurandogli una forte contusione a un braccio, e ha poi proseguito nel suo show prendendo a testate l’autovettura della Polizia. A questo punto i due agenti hanno fatto intervenire il 118, e l’extracomunitario è stato accompagnato al Pronto Soccorso per le cure del caso. Il nigeriano sarà deferito all’autorità giudiziaria, mentre l’Ufficio Immigrazione della Questura sta già valutando i provvedimenti necessari a garantire la sicurezza dei cittadini di Oristano.

“La disastrosa situazione finanziaria in cui versano la Provincia di Oristano e le altre Province sarde, che rischia di privare il territorio di servizi pubblici fondamentali come quelli scolastici e di creare situazioni di grave pericolo per la sicurezza, come quelle derivanti dalla mancata manutenzione delle strade, è figlia del rapporto di sudditanza con lo Stato che la Regione ha imposto alla Sardegna con il disastroso accordo Paci-Padoan del 2014”- Lo ha dichiarato il capogruppo dei Riformatori in consiglio regionale, Attilio Dedoni, commentando la decisione del commissario straordinario della Provincia, Massimo Torrente, di presentare un esposto alla Procura della Repubblica per denunciare la situazione di dissesto finanziario dell’Ente. “Con il patto del 2014, la Regione ha rinunciato ad avere un rapporto paritario con lo Stato, così come veniva definito nell’art. 8 dello Statuto – ha detto Dedoni – rinunciando a rivendicare le entrate erariali che le spettano, impegnandosi a ritirare i ricorsi alla Corte Costituzionale che avrebbero costretto il Governo a versare quanto dovuto, la giunta regionale ha lasciato campo libero a Palazzo Chigi, che oggi può disporre a piacimento delle risorse finanziarie della Regione e degli enti locali sardi. Le conseguenze sono devastanti sul bilancio regionale, come si è visto in merito alla vicenda degli accantonamenti con cui, di fatto, lo Stato si è inventato un modo per non corrispondere le quote erariali previste dallo Statuto, dopo aver privato la Regione degli strumenti legali per opporsi, ma lo sono ancora di più sulle casse di Province e Comuni, che possono soltanto subire uno stato di cose deciso in altre sedi per portare avanti gli interessi politici del centrosinistra nazionale. A ciò si aggiunge l’incerta situazione istituzionale delle Province, figlia anch’essa dei ritardi e delle omissioni altrui – ha concluso il capogruppo – al referendum costituzionale con cui gli elettori hanno deciso di mantenere in vita gli enti intermedi, infatti, non è seguita una fase legislativa che chiarisse quali debbano essere le loro competenze, in maniera tale che queste non si sovrappongano a quelle di Regione e Comuni, e con quali risorse debbano essere finanziate. Oggi, le Province sono nel caos, totalmente abbandonate a se stesse, e a farne le spese sono come sempre i cittadini”.

Chia Devis, Maria Jose Guzman, Judith, Ruth, Eva, Dalila e altre ancora. Il Museo diocesano Arborense di Oristano ospita le intense immagini di donne bibliche e donne artiste di Andrea Castro, in una rilettura contemporanea delle figure del passato. Con la direzione di Silvia Oppo e la curatela di Bianca Laura Petretto, la sala con i reperti archeologici riprende vita e fotografie in bianco e nero, installazioni e la proiezione video delle opere dell’artista colombiana, tracciano un inedito percorso espositivo che propone l’arte contemporanea come luogo di incontro e conoscenza. “Historia de Mujeres”, progetto espositivo voluto dal Museo oristanese, B&BArt Museo di arte contemporanea e movimento Internazionale Erranti potrà essere visitato sino al 20 giugno. “La collezione fotografica lascia trasparire la formazione pittorica e accademica di Andrea Castro e nasce da un rigoroso progetto iconografico volto a coniugare l’arte contemporanea con l’importante patrimonio artistico del Museo – ha sottolineato Bianca Laura Petretto -; punto di forza é l’attenzione a temi attualissimi e universali, comuni alle donne di ieri e di oggi, maternità, violenza, solitudine”. La mostra si apre con un libro bianco, dove i visitatori possono lasciare un messaggio, un pensiero, una riflessione sulle donne. Sulla parete la videoproiezione di una grande opera apre l’esposizione: 17 opere fotografiche realizzate attraverso la performance e la costruzione pittorica, restituendo l’immagine in bianco e nero. Alcuni riferimenti iconografici saranno raccolti in un libro che il visitatore potrà sfogliare. Andrea Castro ha attinto la maggior parte dei documenti iconografici dall’Università del Rosario, fondata nel 1653, e che conserva collezioni preziose nella sua biblioteca e nell’archivio storico.

L’undicesima edizione della rassegna gastronomica “Le isole del gusto”, promossa dalla Camera di Commercio di Oristano, si è chiusa con un ottimo successo di pubblico. 27, complessivamente, i partecipanti, tra i migliori ristoranti (19), agriturismo (7) e un ittiturismo della provincia di Oristano. Nel settore “ristoranti”, la giuria degli esperti (Alessandra Guigoni, blogger, docente all’Ied di Cagliari; Giuseppe Carrus, Gambero Rosso; Pietro Pio Pitzalis, blogger Report Gourmet) ha premiato il ristorante “Somu” di San Vero Milis, mentre i clienti hanno scelto “Grekà al Duomo” di Oristano (certamente tra i migliori ristoranti della provincia), che ha sbaragliato la concorrenza. Tra gli agriturismo vittoria alla grande per “Il Giglio” di Massama, che dopo le vittorie in serie alla trasmissione tv di Antonella Clerici, “La prova del Cuoco”, ha proseguito la sua notevole ascesa, e l’indice di gradimento tra i clienti non si è più fermato.

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