Apr 29

Elezioni. A Oristano spazio solo alla politica gossip.

A Oristano, per le elezioni comunali, niente di nuovo alla luce del sole. Anzi, con la cocciuta riedizione delle due coalizioni di centrodestra e centrosinistra si ha la riproposizione di qualcosa che sa di vecchio, stantio e ormai storicamente superato, che  ha già fatto cadere le braccia (e non solo) ai cittadini oristanesi.

Dopo la orripilante consiliatura della giunta Tendas targata Pd, pensavamo fosse  impossibile che politici con un briciolo di cervello avessero la faccia tosta di riproporre la rielaborazione di un simile scempio. Né, a dire il vero, sembra avere migliore attrattiva tra gli oristanesi la “opposizione revival”, con praticamente gli stessi partiti di centrodestra di sempre.

Le novità di questa tornata elettorale provengono dalla lista civica di Martinez, il cui entusiasmo iniziale sembra essere comunque affievolito;  il Movimento 5 Stelle della “pistolera” Cadau, che al di là dello spessore politico della candidata potrebbe comunque convogliare nella sua direzione la protesta di giovani e anziani incazzati; il movimento Meris di Cristina Puddu, che dopo mesi di silenzio ha goduto di cinque minuti di pubblicità con l’arresto del suo leader Doddore Meloni;  Unidos,  su cui dopo la presentazione di Pili in piazza Roma, è caduto l’oblio; e il Partito dei Sardi.

PdS che in un primo momento si era reso promotore di quello che il suo leader, Paolo Maninchedda, aveva chiamato “laboratorio oristanese”, per poi accantonarlo per ripetere l’improponibile esperienza regionale col Pd anche in salsa oristanese.

Operazione quest’ultima di una ingenuità sconcertante (che mal si concilia con la lungimiranza e lo spessore di  uno dei migliori politici in campo regionale), che ha avuto come unico risultato quello di ridare ossigeno al Pd.

I dem, che a Oristano erano ormai agonizzanti, non solo hanno tratto linfa vitale dalla mano tesa del PdS, ma hanno provocatoriamente riproposto alla carica di sindaco due assessori uscenti della disastrosa giunta Tendas, e si sono talmente montati la testa tanto da porre anche il veto sulla candidatura di Anna Maria Uras (dirigente regionale Pd, ma evidentemente indigesta ai capetti locali) proposta  dal Pds.

Il resto è storia recente, con gli altri partiti che sembrano già accettare passivamente il ruolo di comprimari rispetto al Pd e l’uscita del Partito dei Sardi dalla coalizione, che al di là delle forzature di un’informazione compiacente, rappresenta di fatto un duro colpo per il centrosinistra.

E proprio sul ruolo dell’informazione locale è intervenuto sul suo blog Paolo Maninchedda, con un articolo dal titolo “Su Oristano l’informazione latita ma il consenso aumenta”, che vi proponiamo:

“A Oristano il Partito dei Sardi sta facendo una battaglia di libertà, di democrazia e di indipendenza. Una persona libera e stimata, non iscritta al Partito dei Sardi ma incardinata nella cultura progressista come Anna Maria Uras si sta candidando a proporre alla città un’offerta politica divergente, non nata dalla convergenza delle convenienze ma dal coraggio, dalla competenza e dall’appello all’impegno civile rivolto alle persone dotate di autonomia, competenza e slancio verso la condizione umana.

Ovviamente che accada questo, cioè che accada un’esperienza di libertà, non risulta essere una notizia per i media tradizionali, che trattano la politica come gossip raccolto sotto la torre del giudice architetto.

Nel frattempo però accade che il coraggio sia contagioso, che la gente ci chiami per entrare in lista, che lo schieramento si allarghi e che, come abbiamo sempre detto, non sia presidiato da noi, che vogliamo costruire l’indipendenza della Sardegna, ma sia uno spazio aperto, semmai connotato dalla pulizia della candidata alla carica di sindaco.

La storia si cambia così: lavorando duramente, sacrificandosi, ma stando anche molto dritti e sereni, forti e calmi. Soffrire stando dentro posizioni esigenti tempra l’animo e rende le scelte più difficili estremamente naturali.

Noi non stiamo come d’autunno sugli alberi le foglie”. (Paolo Maninchedda, presidente PdS).

Intanto, l’uscita del Partito dei Sardi un primo scossone lo ha provocato. Sembra che, secondo alcuni, sul PdS stiano convergendo anche le liste civiche di Paolo Sulis e Ivano Cuccu, che lascerebbero più che volentieri Pd, Noior (per quel che può contare) e il centrosinistra. Secondo altri, invece, Cuccu e Sulis sarebbero in procinto di accordarsi con la lista civica di Salvatore Ledda e l’Udc di Giuliano Uras, che oggi hanno disertato l’incontro, che sarebbero dovuto esser decisivo, col centrodestra. Ma in una campagna elettorale con il posizionamento delle forze politiche in perenne evoluzione è bene non dare niente per scontato, neppure la coalizione di “centro” che andrebbero così a formare Ledda, Uras, Sulis e Cuccu. Nel frattempo il candidato sindaco del PdS, Anna Maria Uras, starebbe preparando una lista con alcuni fuoriusciti dal Pd e altre persone che nei confronti del Partito democratico oristanese si pongono in maniera piuttosto critica. D’altro canto, che la recente gestione politico-amministrativa del centrosinistra al comune di Oristano sia stata un totale fallimento è un dato di fatto che nessun cittadino può disconoscere, a parte gli assessori comunali uscenti, i pochi soci ancora rimasti nel Pd e, forse, i loro parenti stretti. Per questo è comprensibile come all’interno della coalizione dei rimasugli del centrosinistra la pretesa di quel che è rimasto del Pd di esercitare una sorta di leadership sia mal digerita dagli alleati, che non vedono l’ora di approdare in lidi dove la loro opinione non sia snobbata da interlocutori con la puzza sotto il naso, ma sia tenuta nella dovuta considerazione. La nuova collocazione del PdS ha, fra l’altro, aperto lo  spiraglio per un dialogo  anche con Unidos (abbastanza in salita) e con altre liste civiche che, in sintonia con molti oristanesi, vedono il Pd attuale come il fumo negli occhi. Certo è che con una simile frammentazione dei voti ipotizzare chi andrà al ballottaggio è diventato un autentico rebus.

Raid vandalico durante la notte, a Oristano, tra via Piemonte, via Lombardia e piazza Italia, non lontano da centro della città. Il bilancio è di una decina di auto danneggiate: gomme bucate, specchietti retrovisori divelti o spaccati, vetri infranti e carrozzerie rigate. L’autore, o gli autori del raid, hanno potuto operare indisturbati. I danneggiamenti sono stati scoperti dai proprietari delle auto soltanto stamattina e sono stati subito denunciati alle Forze dell’ordine. Con officine e negozi chiusi per il giorno di festa, alcuni dei danneggiati hanno dovuto rinunciare all’uso della propria vettura.

Un idrovolante con due turisti stranieri a bordo è stato costretto a un ammaraggio di fortuna davanti alla spiaggia di Piscinas, sulla costa nord occidentale della Sardegna. Il pilota del velivolo N9777 Seaplane ha segnalato un problema al motore alla Guardia costiera di Oristano, decidendo di planare sull’acqua in attesa dei soccorsi. Grazie al sistema internazionale Cospas-Sarsat, progettato per fornire rapidamente dati di localizzazione di vettori in pericolo alle squadre impegnate nei soccorsi, la Capitaneria, coordinata dal capitano di fregata, Erminio di Nardo, ha fatto uscire la motovedetta Cp 893 che dopo 50 minuti di navigazione ha raggiunto l’idrovolante ammarato. A terra a dare supporto i Carabinieri della compagnia di Villacidro. Ultimate le riparazioni, l’aeroplano ha ripreso regolarmente il volo.

La Sardegna al centro del mondo. Con Sorgono, comune all’interno dell’Isola, centro del centro con 200 menhir più antichi di Stonehenge. Ed ancora Marmilla come Pompei del mare con decine e decine di nuraghi sepolti sotto il fango. È tutto in “Omphalos: la Sardegna di Atlante, primo centro del mondo”, una mostra con quattro sezioni nel piano partenze dell’aeroporto di Cagliari Elmas. Una lettura di 300 immagini delle tesi di Sergio Frau, scrittore e giornalista che aveva stupito tutti nel 2004 con il libro “Le colonne d’Ercole. Un’inchiesta”, e con la mostra “Atlantika, Sardegna, isola mito”. Ora è pronto un altro libro. Attraverso le foto – ha spiegato lo stesso Frau alla inaugurazione dell’esposizione – si mettono a confronto due miti paralleli. Da una parte quello di Atlante e della sua isola al centro del mondo (ne parlano anche Platone, Omero, Esiodo, Socrate, Aristotele). Dall’altra quello di Amleto e del suo mulino cosmico che teneva in ordine spazio e tempo nel primo mondo. Il mito è stato indagato da Giorgio De Santilliana in un saggio pubblicato da Adelphi. In tutte e due i casi le due storie finiscono con il mare che sommerge tutto. “Possibili – si chiede Frau – due ‘fantasticherie’ così identiche? Ma ci sono anche dei riscontri sulle mappe”. Sulle carte geografiche in mostra in aeroporto, nel 40esimo parallelo nord, sbuca un’isola dal mare. Una sorta di città galleggiante con le sue ventimila torri megalittiche. Una civiltà nuragica che finisce nel 1200 a.C, ma che continua in Toscana. “Ormai però si chiamano Etruschi – prosegue Frau – e Plutarco, in vita di Romolo, ce li dice Coloni dei sardi. Perché non credergli?”. Anche la tecnologia aiuta: nella mostra le immagini riprese dal drone sembrano voler confermare l’ipotesi di una splendida civiltà spazzata via da mare. Il simbolo? Anche la reggia di Barumini era nascosta sotto una collina. Insomma, c’è ancora da scavare per far riaffiorare la “Sardegna-forse Atlantide” al centro del mondo.

Si è aperta la due giorni di appuntamenti della Fiera dell’Agricoltura di Arborea. Taglio del nastro da parte del prefetto di Oristano, Giuseppe Guetta; dell’assessore regionale dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria; e del sindaco di Arborea, Manuela Pintus. Nell’ambito della Fiera, organizzata dalla Pro loco in collaborazione con l’amministrazione locale e le aziende del territorio, anche la 34esima Mostra regionale dei bovini di razza Bruna e frisona italiana, curata dalle associazioni degli allevatori Ara, Apa e Aia; la 31esima Sagra della Fragola; la 16esima Fiera regionale Ortoflorovivaistica, e la 33esima Mostra-Mercato di macchine e componenti per l’agricoltura. Dopo la Fiera regionale dello scorso fine settimana, organizzata a Ozieri e dedicata al comparto dei bovini da carne, a farla da padrone ad Arborea saranno le mucche da latte che proprio in questo territorio esprimono uno dei più importanti e dinamici modelli d’impresa, non solo locale ma nazionale, con poco più di 230 aziende in cui si allevano oltre 33mila capi. “L’esperienza del distretto produttivo di Arborea – ha spiegato l’assessore regionale Caria – è un modello virtuoso da cui tutti noi possiamo imparare qualcosa, e che non ha nulla da invidiare a quelli conosciuti della penisola. Non è un caso che la più grande multinazionale italiana del settore agroalimentare, la Bonifiche Ferraresi Spa, sia venuta proprio qui lo scorso febbraio ad investire oltre 10 milioni di euro con l’acquisto della ex azienda agricola regionale Sbs. Questo nuovo ingresso nell’esperienza agricola del territorio permetterà uno scambio di conoscenze e di esperienze che creerà le migliori condizioni per costruire sviluppo e occupazione. Sul piano politico, la Regione ha investito, per la prima volta, oltre 50 milioni di euro per il benessere animale dei bovini da latte, inserito nel Programma di sviluppo rurale. Sostenere, anche finanziariamente, le buone prassi di impresa è dovere della politica; far nascere nuovi posti di lavoro è invece compito delle aziende”. Durante la mattinata l’assessore Caria ha visitato gli stand e lo spazio dove si trovavano i bovini da latte. L’appuntamento con la terza ed ultima delle Fiere regionali dedicate alla zootecnica è per il prossimo fine settimana (5-7 maggio) a Macomer, con l’esposizione delle migliori eccellenze dell’ovicaprino di razza sarda.

18 comments

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    • Toska on 30 aprile 2017 at 10:09
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    Quelle di Pig sul PD sono parole sante.

    • Dario on 30 aprile 2017 at 12:01
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    Finalmente Maninch ha tirato fuori le palle. Adesso posso votare senza scrupoli di coscienza il Partito dei sardi!

    • Giuseppe on 30 aprile 2017 at 15:16
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    Tra tutti i candidati a sindaco di Oristano Anna Maria Uras è senza dubbio il nome più decente. Solo degli ottusi come i dirigenti del Pd possono preferire Efisio Sanna e Maria Obinu, pessimi assessori della Giunta Tendas – peggio di loro c’è stata solo Giuseppina Uda – che ha rovinato Oristano.

    • Svolta on 30 aprile 2017 at 16:00
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    Aiò, come si fa a votare ancora Centrosinistra e Centrodestra? Non vi è bastato i danni che hanno fatto? Cambiate rotta, votate M5S.

    • Scevro on 1 maggio 2017 at 17:58
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    Ne dubito…

    • Un cittadino oristanese on 2 maggio 2017 at 12:50
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    Ho apprezzato fin dall’inizio i ragionamenti ed il coraggio di Maninchedda, e molte speranze avevo riposto nel progetto che escludeva le sigle dei partiti tradizionali per far emergere le migliori competenze attorno ad un tavolo comune. E’ ciò che serve ad Oristano e su questo si dovrà lavorare nei prossimi cinque anni a prescindere da come andranno le elezioni. Faccio fatica invece a leggere la candidatura della Uras come una scelta di libertà….

    • Carlo on 2 maggio 2017 at 13:46
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    Anna Maria Uras è un’ottima candidatura ed è decisamente in discontinuità con l’arrogante amministrazione Tendas. Ci sono altre liste che non hanno ancora trovato casa proprio perché puntano alla discontinuità, è ora che si uniscano per spazzare via il vecchiume che sta affossando Oristano e che sta facendo di tutto per rimanere aggrappato al potere.

    • Un cittadino oristanese on 2 maggio 2017 at 16:27
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    Se il problema fosse il “vecchiume che sta affossando Oristano”, anche una ottima candidata “discontinua” come Anna Maria Uras rischia di replicare le precedenti esperienze, considerato che verrà appoggiata da liste di Ivano Cuccu, Giuliano Uras ecc. Visto il vuoto totale di proposta politica questo era il momento ideale per essere audaci con un progetto nuovo. Ma ormai il dado è tratto! In termini di discontinuità assume maggior rilievo la lista Martinez

    • drastico on 2 maggio 2017 at 17:17
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    le liste di ivano cuccu, giuliano uras & salvatore ledda, paolo sulis, ecc. ecc., non si sa se formerammo tra loro una colazione, nè se si avvicineranno ad anna maria uras, perchè tutte hanno lo stesso identico problema, il candidato sindaco. quale di queste liste è disposta a rinunciare al proprio candidato sindaco? chi l’ha detto poi che anna maria uras accoglierà queste liste a braccia aperte? il problema del “vecchiume” secondo me sta nel cervello. ci sono infatti tanti anziani che come idee sono più moderni di molti giovani che per il loro modo di pensare sono ancora fermi al passato. penso, per esempio, a tanti giovani di forza italia che ancora ragionano come berlusconi, oppure ai giovani del partito democratico che ancora ragionano come renzi, nonostante i fatti abbiano dimostrato che il ragionamento politico di renzi essendo identico a quello di berlusconi è già vecchio come il cucco. ma a parte questo, vorrei fare osservare che c’è vecchiume e vecchiume. una cosa è una lista formata, che so, da lutzu, angioi, pinna, cerrone, ecc., oppure da efisio sanna, maria obinu, giuseppe obinu, battista ghisu, francesco ferderico, ecc., che sa di ferro vecchio, altra cosa è se invece nella lista oltre la metà dei candidati sono giovani, che essendo degli essere pensanti possono portare idee nuove e progetti innovativi per la città. prima di giudicare aspettiamo quindi di vedere da chi sono composte le liste e poi parliamo. per quanto riguarda le candidature a sindaco, anche secondo me quella di anna maria uras è una candidatura di spessore e il fatto che si sia schierata con il partito dei sardi rappresenta già una garanzia di discontinuità con il passato.

    • Carlo on 2 maggio 2017 at 17:45
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    Martinez sta dialogando con una nicchia di cittadini e non è riuscito ad accordarsi con nessun’altra lista o partito, così non può sperare di avvicinarsi al ballottaggio. Dovrebbe fare qualche passo indietro sul piano della presunzione e presentarsi alla pari con altri, che non siano il vecchio naturalmente. I 5 stelle hanno una candidata che come parla fa danni e persone totalmente prive di esperienza amministrativa. Il centro destra si affida a Oscar Cherchi per rassicurare i cittadini che c’è, ma se lo rappresenta Oscar oiamommia… Il PDS con qualche lista autonomista può dare un indirizzo nuovo alla politica oristanese.

    • Francesco on 2 maggio 2017 at 17:56
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    Non so se vincerà le elezioni, perchè non si sa ancora se il PdS correrà da solo o assieme ad altre liste, ma come candidatura quella di Anna Maria Uras è senza dubbio la migliore.

    • Marco Porcu on 2 maggio 2017 at 18:59
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    Il centrosinistra dunque vuole perdere e si presenta diviso con Uras da una parte e Obinu o Sanna dall’altra, il centrodestra se capisco bene porta Lutzu, Puddu e Martinez si divideranno il 2%.Volete vedere che 5 stelle sbancano e vincono al primo turno ?

    • Un cittadino oristanese on 2 maggio 2017 at 22:39
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    Pd & C., per quanto ridimensionati, raggiungeranno percentuali da ballottaggio. Il centrodestra diviso ha già dimostrato di non andare da nessuna parte. Il Pds se verrà affiancato da almeno altre tre liste (Uras ledda Cuccu) potrebbe avere qualche chance per il ballottaggio. Se così fosse, al secondo turno, la Uras avrebbe gioco facile perché i cittadini hanno voglia di cambiare.

    • Scevro on 3 maggio 2017 at 0:34
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    Dipende. Non sono convinto che questa teoria possa porre radici nella pratica; imprescindibilmente da certi pensieri astrusi, ben venga chi la pensa diversamente, chi osa candidarsi senza e senza ma. Ma qualche dubbio ogni comune mortale dovrebbero sempre rendersi cosciente di ritrovarselo davanti, in maniera estrusa o intrusa. Ben vengano le coalizioni ma sempre alla stessa condizione alla base del ragionamento razionale. Vedremo.

    • gigi on 3 maggio 2017 at 10:03
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    un sacco di casino per poi, a quanto pare, ritornare all’antico: il centrodestra con andrea lutzu e il centrosinistra con maria obinu. ma si può? poi ci sono i “singoli”: martinez, cadau, puddu, mister x di unidos e la nuova arrivata anna maria uras, che oggi parla di novità quando lei è la prima a rappresentare la vecchia politica, prima con progetto sardegna di soru e poi col pd, di cui era dirigente fino a ieri. e allora dove sta la novità, la svolta di cui si sta riempendo la bocca questa salvatrice della patria? di gente che si è finta nuova dopo essersi rifatta il trucco ne abbiamo piene le scatole, ecco perchè sono sempre più propenso a non andare a votare.

    • Dino on 3 maggio 2017 at 11:25
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    Siamo tornati all’antico Centro-Destra contro Centro-Sinistra… e sinistra si fa per dire. Due fazioni che in questi anni hanno fatto fare a Oristano solo dei passi indietro e che se i chiari di luce sono questi rischiano di peggiorare la situazione. Tra i candidati alla carica di Sindaco i partiti ci stanno proponendo politici che anche nel recente passato hanno fallito, come Lutzu, Ledda, E.Sanna, Maria Obinu, mentre tra i momi nuovi non ne vedo per il momento uno solo decente. Sono dei dilettanti allo sbaraglio di cui il Comune non sa che farsene. Il PdS che a Oristano poteva rappresentare la vera sorpresa di queste elezioni si è castrato da solo scegliendo addirittura una dirigente del Pd. Che adesso A.Maria Uras si sia affrettata a comunicare che lei è uscita dal Pd non cambia di una virgola la questione. Possibile che nel PdS non ci fosse una persona in grado di fare il Sindaco di Oristano che sono andati a cercare il nome di una dirigente del Pd a casaccio? Ho letto sul giornale le dichiarazioni di A.Maria Uras e mi sono fatto quattro risate. A.Maria Uras ha detto che dovrebbe presentare una lista per il cambiamento? Come può una lista rappresentare il cambiamento se il candidato Sindaco è A.Maria Uras inzuppata di Pd fino al collo? Per favore, almeno un po’ di decenza!

    • Zacca strada on 3 maggio 2017 at 19:12
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    Maria Obinu candidata del centrosinistra e mi sa che ha ragione Dino, sinistra si fa per dire! Dov’è la novità? Dove sta la notizia? Immagino le leccate di domani sui due giornalini locali piu facebook e lecchinoristano. slurp slurp… Che brava Maria… Che bella Maria… slurp slurp… Maria genio della politica… Maria statista… slurp slurp… Una lotta tra donne… Altro sindaco donna dopo la Nonnis… slurp slurp… e altre cavolate del genere. I lecchini insomma ci faranno due palle tanto! Mi sembra strano però che gli Oristanesi dimentichino così in fretta i guai che ha combinato la giunta di Guido Tendas dove Maria Obinu è ancora assessore!!! Povero noi! Mi sa che il terno al lotto questa volta l’hanno fatto gli avversari!

    • Liccu on 3 maggio 2017 at 20:24
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    “L’impronta della nostra coalizione sarà il rinnovamento”, avevano detto i rappresentanti dei partiti al tavolo del Centrosinistra. “Non accetteremo mai come candidato alla carica di sindaco un ex assessore della giunta Tendas”. Infatti sono stati coerenti fino in fondo, perche si erano dimenticati di aggiungere “però se il PD insiste accetteremo un posto di vice sindaco, un incarico di assessore, un posticino in qualche ente, una sistemazione qualsiasi”. Come dicono in molti, ormai il Comune di Oristano è diventato un ufficio di collocamento. Po’ caridadi. Ma questi signori del Centrosinistra cos’hanno al posto della faccia? Devono continuare ancora per molto a prendere per il c… la gente? Che vergogna. Perchè non passate a chiedermi il voto? Vi aspetto per prendervi a pernacchie.

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