Apr 01

L’edizione 2017 della Sartiglia ha battuto tutti i record.

È stata una Sartiglia da record, sempre più live e sempre più social. L’edizione 2017 è stata quella più seguita di sempre con decine di migliaia le persone che hanno affollato la città e molte di più quelle che l’hanno seguita attraverso le dirette sui canali tv, web e social.

Nei giorni scorsi, il Consiglio generale della Fondazione Sa Sartiglia ha tracciato un bilancio dell’ultima edizione. “In linea con le edizioni più fortunate, possiamo confermare la stima di 120 mila presenze nei tre giorni della manifestazione – hanno osservato con soddisfazione il presidente della Fondazione Sa Sartiglia, Guido Tendas, e tutti i componenti il direttivo. -. È un dato straordinario che conferma il valore della manifestazione e le potenzialità in chiave turistica. L’allargamento dell’area turistico-commerciale è stata una felice intuizione, apprezzata dagli operatori, dai turisti e dagli oristanesi, ma anche dagli evidenti benefici in termini di sicurezza e vivibilità. E devo dire che è stato un piacere vedere una città così viva in un’area tanto vasta del centro cittadino.

Al dato sulle presenze deve sommarsi il numero di persone che hanno seguito lo spettacolo dalle dirette televisive e da quelle sul web e sui social network. La Sartiglia, ancora una volta, si è dimostrata un eccezionale biglietto da visita per Oristano e per la Sardegna. Una manifestazione che, con il suo fascino che unisce la storia allo spettacolo, la festa alla tradizione, esercita un fortissimo richiamo per migliaia di turisti”.

Per le tribune di via Duomo e via Mazzini la Fondazione Sa Sartiglia ha venduto 5865 biglietti, 127 in più del 2016, con un incasso di 137 mila euro. Domenica sono stati venduti 2211 biglietti per la corsa alla Stella e 911 biglietti per la corsa delle Pariglie. Se la domenica si è registrato un leggero calo rispetto alla precedente edizione, il martedì il botteghino ha fatto segnare un deciso incremento: 1840 biglietti venduti per la corsa alla Stella e 903 biglietti per la corsa delle Pariglie.

Numeri importanti arrivano dalle oltre 20 ore di diretta televisive e streaming via web (in tre lingue: italiano, inglese e sardo) prodotta dalla Fondazione Sa Sartiglia e realizzata da Eja Tv con l’intervento di Video Gum, con troupe dedicate ai social network e il supporto tecnico del Ced del comune di Oristano. Il compito di portare nel mondo le immagini della Sartiglia è stato affidato al web e al satellite con la diretta assicurata dal canale Class Horse Tv. Nell’isola tutti i principali operatori televisivi hanno assicurato la copertura dell’evento con dirette, differite, collegamenti e approfondimenti. Di Sartiglia quest’anno hanno parlato anche Canale 5, Rete 4, Italia 1, Tg com 24 e TF1, il principale network francese.

I siti web che hanno assicurato alla Sartiglia una finestra sul mondo si sono moltiplicati facendo registrare oltre 30 mila utenti uniciL’utente tipo, che mediamente ha seguito per 25 minuti le imprese in diretta dei cavalieri della Sartiglia, ha un’età compresa tra i 25 e i 34 anni (oltre il 30% degli utenti) e di sesso maschile. Molto numerosi anche gli utenti tra i 35 e i 44 anni (oltre il 20%), e anche in questo caso prevalentemente maschi (oltre il 60%). Una curiosità: nel canale in lingua inglese nella fascia d’età tra i 18 e i 24 anni le donne sono l’81%. Come negli anni passati la Sartiglia è stata seguita anche all’estero con una prevalenza dal Regno Unito seguita da Germania, Spagna, Francia, Svizzera, Paesi bassi, Usa, Irlanda, Croazia e Somalia.

Il vero exploit del 2017 si è registrato sui social media che hanno raggiunto, complessivamente, 800 mila persone. Se ai dati della diretta su You Tube (30574 utenti unici) si sommano gli 83 mila 491 di Facebook e i 31 mila di Instagram si sfonda infatti il tetto dei 145 mila spettatori da 128 paesi del mondo. Un numero quintuplicato rispetto alle ultime due edizioni.

I contatti Facebook sono passati dai 480 mila del 2016 ai 688 mila del 2017, con 313 mila interazioni (like, condivisioni, commenti) La diretta Twitter ha raggiunto oltre 90 mila visualizzazioni e ha regalato alla Sartiglia il primo posto assoluto tra i trend topic italiani: l’hashtag #sartiglia è stato è stato tra gli argomenti più trattati, primo domenica 26 febbraio e secondo il martedì successivo.

Il programma-gazzosa “Oristano est” del comune di Oristano arriva, come sempre a cose fatte,  all’attenzione della città. La  giunta Tendas (meglio conosciuta a Oristano come giunta-flop), visto che alcuni assessori nonostante i disastri di questa consiliatura  hanno la faccia tosta di ripresentarsi anche alle prossime comunali e sono già in campagna elettore, ha programmato una serie di incontri pubblici con i cittadini per un confronto sulle singole iniziative progettuali contenute nel programma d riqualificazione urbana della zona est della città. Due gli appuntamenti già calendarizzati per illustrare le linee generali dei progetti e il percorso che ne accompagnerà la realizzazione: martedì 4 aprile, alle 18, per il recupero e riconversione funzionale dell’ex complesso Ente Risi, e giovedì 6 aprile, sempre alle 18, per la riqualificazione dei locali ex mattatoio di via Parigi. Entrambe le assemblee si terranno al Teatro S. Martino.

Una scuola sarda, anzi una “Iscola Sarda”, per garantire a tutti i sardi l’apprendimento e la conoscenza della storia sarda, della lingua sarda e delle condizioni economiche, sociali, politiche e culturali della Sardegna. La proposta è stata lanciata da Oristano e porta la firma di “Alternativa Nazionale”, la sigla che riunisce già cinque distinti movimenti indipendentisti (Fronte Unidu, Gentes, Progres, Sardigna Natzione e Sardigna Libera) e tiene la porta aperta a tutti quelli che ne condividono l’obiettivo. “Perché il risultato si raggiunge solo se facciamo massa critica e non andiamo da soli”, ha spiegato Cristiano Sabino di Fronte Unidu, presentando assieme a Claudia Zuncheddu di Sardigna Libera, Bustianu Cumpostu di Sardigna Natzione, Gianfranco Sollai di Gentes e Gianluca Collu e Sebastian Madau di Progres la bozza del manifesto “Pro S’Iscola Sarda” che elenca 14 “…azioni indispensabili per raggiungere il risultato. Il diritto allo studio in Sardegna – hanno spiegato – non può essere affidato a una istituzione scolastica che ha come obiettivo la destrutturazione culturale dei sardi, e per questo nasconde e cancella la storia, la lingua e le peculiarità culturali dell’isola. Il primo passo – hanno detto i promotori del manifesto – spetta alla Regione Sardegna, che basandosi sulla Legge statale 482 del 1999 e sulla Legge regionale 26 del 1997 può e deve fare una nuova legge regionale che renda il sardo lingua ufficiale della Sardegna al pari dell’italiano”.

“Noam Chomsky, uno dei maggiori linguisti viventi, nei suoi scritti esplicita la strategia utilizzata per privatizzare i servizi pubblici: «Questa è la tecnica standard per la privatizzazione: togli i fondi, assicurati che le cose non funzionino, fai arrabbiare la gente, e lo consegnerai al capitale privato». Tale strategia può essere modificata, senza peraltro snaturarne l’idea base: togli i fondi, assicurati che le cose non funzionino, fai arrabbiare la gente, e potrai abolire l’ente pubblico.   Questo mi pare sia accaduto alle province italiane negli ultimi tempi e meno male che il referendum per la loro abolizione riguardava anche altri aspetti, sia costituzionali che politici, altrimenti sono convinto che l’applicazione di questa strategia sarebbe stata definitiva.   Da diversi anni le leggi di stabilità hanno dapprima tagliato i trasferimenti statali, poi piano piano hanno trattenuto le imposte proprie delle province (IPT e RC auto): la legge 190 del 2014 ha previsto il versamento nelle casse dello Stato del gettito riscosso di tali imposte per un miliardo nel 2015, il doppio e il triplo negli anni successivi. Peccato che per moltissime province non vi è sufficiente capienza per poter assolvere a questo taglio. Di cosa vivono allora le province? Di avanzi di amministrazione degli anni precedenti (in deroga alle norme contabili pubbliche) e di limitati trasferimenti regionali.   Tolti i fondi, non resta che assicurarsi che le cose non funzionino; in effetti così è, in mezza Italia su migliaia di chilometri di strade provinciali si viaggia a 30 km orari, le scuole superiori sono in condizioni pessime, non vengono garantiti i servizi agli studenti disabili e tanto altro.   A questo punto la gente si arrabbia e il gioco è fatto, ma hanno venduto la pelle dell’orso prima di averlo ucciso e le province non sono scomparse. Ora, nonostante l’esito del referendum, le cose sono rimaste invariate e le province sono in grave crisi finanziaria.   L’unica cosa positiva del referendum del 4 dicembre scorso è che ci ha costretto a rileggere la Costituzione e guarda un po’ al titolo V, l’articolo 119 comma 4 dispone «Le risorse derivanti dalle fonti di cui ai commi precedenti (risorse autonome, tributi ed entrate proprie) consentono ai Comuni, alle Province, alle Città metropolitane e alle Regioni di finanziare integralmente le funzioni pubbliche loro attribuite». Ma se quelle risorse le espropria lo Stato, è proprio lo Stato che non rispetta le regole stabilite dalla Costituzione, per cui c’è da chiedersi perché nessuno nel Parlamento italiano fino ad oggi abbia contestato e/o modificato questa normativa.   A dirla tutta, in questo momento di grande debolezza si possono concretizzare le migliori opportunità per far evolvere le province in enti intermedi, utili al sistema pubblico delle autonomie, sufficientemente snelli ma realmente efficaci nella loro azione. Il problema più difficile da risolvere è quello delle risorse.   Se la Regione può fare molto sulla natura degli enti, sulle funzioni e sui sistemi elettivi (come sta già facendo, configurandoli come enti di secondo livello, i cui organi di indirizzo e esecutivi sono eletti dai sindaci in carica) poco può fare, senza una grande riforma della finanza pubblica, sul versante delle risorse. Si realizzerebbe così ciò che ha previsto Chomsky: far fallire di fatto ciò che non si è riusciti a azzerare in diritto.  Ma poniamo pure che alla fine le strade provinciali passino alle Regioni, gli edifici scolastici ai Comuni, si ritiene che comunque non sia necessario un ente intermedio di area vasta? In Sardegna non è possibile alcuna politica di coesione territoriale senza un ente intermedio dotato di certezza di risorse e non solo di ampiezza di funzioni, tanto più che le aree urbane, Cagliari e Sassari, proprio perché consapevoli di questa necessità, si sono già rafforzate con gli enti intermedi che li riguardano. Per l’area rurale della Sardegna, che si fa?   Come in tutte le storie dell’uomo non tutti i mali vengono per nuocere, questo è un momento propizio per fare un salto di qualità, spero che venga colta l’occasione nell’interesse della collettività e non per “torrare a su connottu”. (Mariano Meloni, www.sardegnaeliberta.it).

Da lunedì 3 aprile è possibile richiedere il rilascio o il rinnovo dei certificati di esenzione per reddito presso gli sportelli dell’Azienda per la Tutela della Salute-Assl di Oristano.  Rientrano nelle categorie esenti per reddito:  1) i cittadini di età inferiore a 6 anni o superiore a 65 anni, appartenenti a un nucleo familiare con reddito complessivo non superiore a € 36.151,98 (codice esenzione E01); 2) i disoccupati e loro familiari a carico appartenenti a un nucleo familiare con reddito complessivo inferiore a € 8.263,31, incrementato fino a € 11.362,05 in presenza del coniuge e di € 516,45 per ogni figlio a carico (codice esenzione E02);  3) i titolari di assegno sociale e loro familiari a carico (codice esenzione E03);  4)  i titolari di pensione al minimo di età superiore a 60 anni e loro familiari a carico, appartenenti a un nucleo familiare con reddito complessivo inferiore a € 8.263,31, incrementato fino a € 11.362,05 in presenza del coniuge e di € 516,45 per ogni figlio a carico (codice esenzione E04). Per evitare inutili disagi, prima di recarsi agli sportelli Ats-Assl di Oristano è opportuno verificare presso il medico prescrittore (medico di famiglia, pediatra di libera scelta, specialista ambulatoriale, guardia medica) se si risulti già inseriti negli elenchi Sogei, caso in cui si ha automaticamente diritto all’esenzione per reddito. Solo se l’assistito non risulta incluso negli elenchi Sogei, ma ritiene di avere comunque diritto all’esenzione per reddito, dovrà recarsi presso gli uffici Ats-Assl per presentare l’autocertificazione.  Sono tenuti a recarsi in ogni caso presso gli uffici Assl i disoccupati (categoria E02) e coloro che, rientrando nelle categorie E01, E03, E04, devono richiedere l’esenzione per la prima volta, nonché i bambini da 0 a 6 anni (codice esenzione E01), per i quali il sistema Sogei non ha provveduto al rinnovo automatico.  Il cittadino può avvalersi del certificato di esenzione solo se persistono le condizioni personali e di reddito dichiarate al momento dell’autocertificazione, e ha l’obbligo di richiedere all’Assl di competenza la cancellazione dall’elenco degli assistiti esenti se tali le condizioni personali e di reddito siano variate, non consentendo più di usufruire del diritto all’esenzione.  Si ricorda che occorre presentarsi presso gli sportelli Assl del proprio distretto muniti di tessera sanitaria e fotocopia del proprio documento di identità valido. Nel caso in cui l’assistito non possa effettuare personalmente l’autocertificazione per impedimento sanitario certificato dal proprio medico di famiglia, sono ammesse le deleghe con allegato il certificato medico a favore del coniuge, del figlio o altro parente fino al terzo grado. A meno che non siano presenti esigenze sanitarie urgenti, si consiglia di evitare recarsi agli sportelli nei primi giorni di aprile per evitare lunghe attese. Gli operatori Assl faranno tutto il possibile per garantire un buon servizio e ridurre al minimo i disagi e le attese.

Sedi per il rilascio e il rinnovo dell’esenzione ticket per reddito:  ORISTANO Distretto, via Foscolo 41: Dal lunedì al venerdì: ore 8.00-11.30 (fino a un massimo di 100 numeri eliminacoda) . Martedì: ore 15.00-17.00 (fino a un massimo di 50 numeri eliminacoda). Dal 1° luglio: lun., mart., giov., ven.: ore 8.00-11.30 e martedì: ore 15.00-17.00. ALES Poliambulatorio, via IV novembre: Dal lunedì al venerdì: ore 9.00-12.00. BOSA Ospedale Mastino, via Pischedda: Lunedì, mercoledì, venerdì: ore 11.00-13.00. Martedì: ore 15.00-17.00. Distretto, via Amsicora 1: Martedì, giovedì e venerdì: ore 8.30-12.00.  Martedì: ore 15.30-16.30. GHILARZA Poliambulatorio, via S. Lucia:  Dal lunedì al venerdì: ore 8.30-13.00. Martedì: ore 15.00-17.00. LACONI Casa della Salute, via Mazzini: Lunedì, ore 10.00-12.00. MOGORO Poliambulatorio, via Cagliari 29: Dal lunedì al venerdì: ore 11.00-13.00. SAMUGHEO Casa della Salute, via della Pace 46/A: Martedì, giovedì, venerdì: ore 8.00-13.00 (fino a un massimo di 20 numeri eliminacoda). Martedì: ore 14:30-17:00 (fino a un massimo di 20 numeri eliminacoda). TERRALBA Poliambulatorio, via Rio Mogoro: Dal lunedì al venerdì: ore 10.00-12.00. VILLA S.ANTONIO Poliambulatorio, via Serra Longa: Martedì, mercoledì, giovedì: ore 10.00-12.00.

 

 

6 comments

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    • De Su Brugu on 1 aprile 2017 at 21:08
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    Applausi per la Sartiglia Record, ma ha ancora senso che si facciano le pariglie, dato che a malapena i cavalieri riescono a fare un passaggio perchè la corsa alla stella dura un’infinità? Poi per che cosa, per assistere a delle “finte” pariglie? Boh…

    • J.F.K. on 1 aprile 2017 at 21:59
    • Rispondi

    Sono contento anch’io per i numeri della Sartiglia, anche se trovo che la Fondazione dovrebbe badare con attenzione a due cose che secondo me hanno lasciato abbastanza a desiderare: il commento da vomito e i prezzi delle tribune per le pariglie che sono un furto. Trovo vergognoso che il commento della Sartiglia scada, com’è avvenuto, nel cazzeggio che di divertente non ha assolutamente niente. Mi spiace per Cozzoli, che è stato un abile ed esperto cavaliere e che se avesse a fianco dei commentatori capaci e non due improvvisati avrebbe fatto una miglior figura. Per quanto riguarda le pariglie, ditemi voi se non è un furto far pagare 40 euro per assistere solo ad alcune pariglie decenti e a una interminabile e noiosa serie di tre su tre senza senso. Se poi si vuole privilegiare la corsa alla stella e si vogliono far scendere tutti e 120 cavalieri, così non si incavola nessuno, fate iniziare la vestizione alle 10, eliminate le pariglie e non ne parliamo più.

    • Merlaccio on 1 aprile 2017 at 22:12
    • Rispondi

    Ho letto da qualche parte che i quasi più che scadenti ex assessori Efisio Sanna, Maria Obinu, G. Mugheddu, E. Naitza, hanno la faccia tosta di ripresentarsi alle elezioni, nonostante la giunta Tendas sia stata considerata dagli oristanesi una delle peggiori di tutta la storia di Oristano. Almeno il sindaco, preso atto del fallimento, si è ritirato in buon ordine, ma a parte questi incapaci si dice che vogliano ricandidarsi anche altri consiglieri della maggioranza di Centrosinistra che in tutti questi anni si sono grattati la pancia e la cui unica fatica è stata quella di schiacciare il pulsante per votare a comando e basta. Ci manca solo che si ricandidi anche Giuseppina Uda, che a Oristano non ha un voto, e siamo a posto!

    • Giancarlo on 1 aprile 2017 at 23:23
    • Rispondi

    Dicono che il PDS partito dei sardi stia sfruttando il potere esercitato sulla ASL oristanesi per fare la lista per le comunali
    Io non ci credo, i sanitari oristanesi sono troppo onesti per abbassarsi a tanto, sono abbastanza bravi da poter fare a meno di questi mezzucci.

    • Tonino on 2 aprile 2017 at 9:43
    • Rispondi

    Dicono che il PD, Partito Degli…indagati, condannati, ecc., stia cercando ad Oristano di buttare fumo sulle c….. che ha fatto il PD e la Giunta Tendasa per giustificare le pretese del mazzo di incapaci che vogliono fare il sindaco. Siccome non si mettono d’accordo sul nome vogliono le primarie di coalizione, che gli altri partiti invece non vogliono di sicuro perchè sanno che già è difficile spuntarla avendo come alleato il PD, figuriamoci se il candidato sindaco è espressione di quel partito che ad Oristano ha perso tutti i consensi. Io non credo però che i politici del PD di Oristano si abbassino a tanto, sono troppo onesti per abbassarsi a tanto, visto che per perdere non hanno bisogno di ricorrere a questi mezzucci.

    • Vittorio on 2 aprile 2017 at 11:48
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    Anche oggi la nobile penna politica del Bugiardino si è cimentata in un altro articolo dove ha ripetuto le stesse cose che dice da mesi senza aggiungere niente se non la solita aria fritta. Poi al Bugiardino, dove il riciclare gli stessi articoli è di moda, si domandano perchè la gente non compra più i giornali.

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